lunedì 27 giugno 2016

L'Ombra di Lyamnay

Titolo: L'Ombra di Lyamnay
Autore: Annarita Faggioni
Pagine: 257
Prezzo: € 16.50 cartaceo - € 1.49 ebook
Trama: John Reckon, climatologo in carriera alle Forze Internazionali, perde conoscenza mentre sta lavorando al "Progetto Skylhope", la città-prototipo che dovrebbe salvare milioni di vite dagli sbalzi climatici sempre più incontrollabili. Si risveglia vent'anni dopo, in quella che sembra essere la rappresentazione reale del suo modellino. La nuova Skylhope, però, ha un lato oscuro da nascondere: Reckon dovrà difendersi da mille minacce, mentre su Skylhope incombe la maledizione della dottoressa Nayl (scomparsa in un incidente di laboratorio anni prima) e l'ombra di Lyamnay, "Il mostro di Skylhope", pronta a mietere nuove vittime.

Scarabocchio: Oggi purtroppo, ricopro il ruolo della bacchettona. Sarà forse il caldo, sarà forse il mio carattere, sarà che non si può piacere a tutti. 
Prima di decidermi a scrivere la mia opinione, ho pensato di leggere un pò i pareri altrui e sono rimasta un pò frastornata. "L'ombra di Lyamnay" ha riscosso un successo che dal mio punto di vista non è poi così meritato dato che per quanto abbia di base un'idea interessante, lo svolgimento del tutto alla fine risulta un pò troppo eccessivo (ed intendo eccessivo nella sua confusione). 

Annarita è una giovane scrittrice che si è cimentata in questa impresa dopo aver partecipato ad un'iniziativa letteraria. 
La storia nasce in piccolo ma con la prepotenza di chi vuole crescere e dire la sua. 

Il mondo di Skylhope è futuristico e molto duro, fatto di regole ferree che permettono di controllare ogni abitante senza però farglielo capire. 
Reckon, originario creatore di questo mondo prototipo, si ritrova a viverci in prima persona vent'anni dopo, senza ben capire come sia successo. Dal suo arrivo però, scoprirà presto che la sua incolumità e quella di quel mondo è in pericolo. 

Una trama da un lato semplice ma dai risvolti complicati e già per questo, sotto ci deve essere una narrazione pulita e fluida ma no, Annarita vuole fare di più, osare in un modo tutto suo. 
Crea così un modo di parlare particolare, dove il protagonista si deve adattare dato che è il modo tipico di chi vive a Skylhope.





I continui discorsi fatti in questo modo, qualche volta sono comprensibili anche se un pò lenti nella comprensione. Altre volte bisogna lavorare di fantasia, immaginando cosa vogliano dire. 
Un modo da un lato divertente ed originale ma anche molto pericoloso e dal mio punto di vista, deleterio in questa situazione. 
Già la narrazione è lenta e confusa, dato che comunque spesso cambiano i punti di vista di narrazione ma noi non sappiamo quasi mai chi sia il personaggio del momento, viene inoltre appesantita da questo modo di comunicare... addio mondo. 
Ho anche interpellato Fidanzato, per capire se fossi solo io a non capire bene le dinamiche e... ho fatto un video (che non vedrete mai) con le sue reazioni e mia madre, dopo averlo visto, sta ancora ridendo. Non è che sia esilarante la lettura ma la sua reazione. 

Vero la fine, negli ultimi capitoli, le cose migliorano ma dopo interminabili intrecci (di cui alla fin fine, ho capito poco) e rallentamenti, non me la sento di dire che l'ho apprezzato. 

Quello che mi lascia basita, sono le cinque stelle di certe persone. 
La storia può piacere o no, quel giudizio va molto a gusti ma non capisco come le persone omettano di far presente che non è perfetto. Non è che sia alla ricerca di quello ma un voto così alto per un libro che dovrebbe esser migliorato... beh, mi lascia perplessa. 

3 commenti:

  1. A me lascia parecchio perplessa, invece, il fatto che chi recensisce non ricordi neanche il nome dell'autrice, sbagliandolo per ben due volte all'interno dello stesso articolo...

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    1. Vero, errore mio che non mancherò di correggere.
      D'altronde, presa dal momento non ho controllato ma è una sbadataggine di scarso rilievo

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    2. Vero, errore mio che non mancherò di correggere.
      D'altronde, presa dal momento non ho controllato ma è una sbadataggine di scarso rilievo

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“Ciò che è stato scritto senza passione verrà letto senza piacere”
(Samuel Johnson)

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