sabato 30 aprile 2022

La luce degli abissi

Autore: Frances Hardinge
Pagine: 456
Prezzo: € 17
Uscita: 21/06/2020
Genere: Fantasy, Ragazzi, Horror
Casa Editrice: Mondadori
Da sempre Hark e Jelt sanno che, appena sotto il mare, esiste l’Abissomare, l’antica dimora dei mostruosi dèi che a lungo terrorizzarono l’arcipelago della Miriade. Riti sacerdotali e sacrifici servirono per anni a placare l’ira delle divinità marine, fino al giorno del Cataclisma, quando in un’esplosione di follia si distrussero a vicenda. Le loro reliquie, che conservano un potere divino, sono molto ambite dai piccoli truffatori come Hark e Jelt, in fuga dalle leggi del governatore e dai contrabbandieri. Due amici inseparabili, almeno finché i fondali non restituiscono una reliquia diversa da tutte le altre: un globo pulsante, intriso di un potere straordinario e oscuro, che potrebbe distruggere non soltanto l’amicizia di Hark e Jelt, ma tutto il loro mondo.


Recensione: La miriade è un arcipelago in cui gli dèi un tempo regnavano sovrani attraverso il terrore e la paura, fino al cataclisma che ne provocò la morte. Da allora, si è creata un’industria in cui il “godware” è fortemente ricercato.

Questi frammenti divini, valgono moltissimo e questo fa nascere anche il contrabbando, ma suggeriscono che forse gli incubi, non sono stati resi inoffensivi.

All human fear runs down into the Undersea, just as streams and rivers run into the sea. Human fear has a terrible power. It changes everything, distorts everything, maddens everything. Fear is the dark womb where monsters are born and thrive.

In questa storia cupa e fantastica, troviamo Hark, orfano e dalla vita non esattamente semplice e Jelt, amico e tiranno del primo. Questa amicizia tossica è alla base della storia, e ci offre mille sfaccettature sulla crescita personale e sulla consapevolezza di sè stessi.

Una delle cose che mi sono piaciute di più del libro, sono le sfumature nere che si intrecciano in tutto.

Oltre alla complessità del mondo che è stato creato (e ragazzi, c’è tutta una struttura che permetterebbe di ambientare altre cento storie), oltre alla caratterizzazione dei personaggi principali e secondari (che hanno un ciclo di crescita sofferto ma graduale, e tutti hanno bene o male il tempo giusto per farsi vedere al lettore), la mostruosità delle divinità e dell’animo umano è affascinante e ben bilanciata, pur rimanendo un libro per giovani lettori.

Ma c’è ancora bisogno di categorizzarli veramemte?

Io, che adolescente non lo sono più, mi sono appassionata a questa storia e ne consiglio la lettura a chi ha voglia di provare qualche brivido, senza però sentire il peso opprimente tipico dei romanzi horror (e grazie al cavolo, non lo è!).

Non è solo un libro che parla di metamorfosi.

La luce degli abissi porta anche ad un mistero da svelare e narra anche la storia degli dèi.

Una favola dark, che ho trovato piacevole leggere di notte.

venerdì 29 aprile 2022

L’orlo della Fondazione

Autore: Isaac Asimov
Pagine: 1476
Prezzo: € 32
Uscita: 03/06/2020
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Mondadori
Quarto volume della grande saga galattica asimoniana, una straordinaria avventura dell’intelligenza e della fantasia, giocata tra intrighi e complicazioni politiche, lotte e tragedie, sorprese e amori. Viaggiando su straordinarie navi spaziali tra stelle, pianeti e asteroidi, battendosi con le più sottili e raffinate facoltà della mente, perdendosi nella ricerca di un mitico pianeta chiamato Terra dove si narra abbia avuto origine la grande avventura umana, gli uomini e le donne della galassia asimoniana si incontrano e si scontrano, si amano e si temono, si combattono e si riconciliano, dando vita a una saga cosmica che ha la tensione drammatica della realtà e il fascino senza confini della fantasia.


Recensione: La maratona continua, rimaniamo nella confort zone della trilogia originale, quella che si ama.

Se vi diete persi i primi cinque titoli, eccovi serviti:

– Preludio alla fondazione
– Fondazione anno zero
– Prima fondazione
– Fondazione e Impero
– Seconda Fondazione


∞ L’ORLO DELLA FONDAZIONE ∞


Come si dice?
Tra i due litiganti, il terzo gode?

Siamo arrivati al penultimo libro, torniamo quindi alla lettura dei volumi scritti dopo molti anni, per una questione di marketing.

Che Asimov li abbia voluti o meno, sicuramente si sente la differenza d’età.

Siamo quindi arrivati alla quasi resa dei conti, dove la Prima Fondazione si accorge di esser stata nuovamente manovrata ma questa volta, forse la colpa non è della Seconda Fondazione. Che ci sia una terza fazione, pronta a usurpare il trono ai primi?

Il sindaco Harla Branno, supportato da quello che Hari Seldon disse cinquecento anni fa, non tollera l’idea che ci sia qualcuno pronto a metterle i bastoni tra le ruote. Così, prendendo la palla al balzo, spedisce un consigliere alla ricerca insieme ad uno storico che è alla ricerca della Terra.

Tra la rava e la fava, con sotterfugi di bassa lega mascherati da raffinatezze e botte di fortuna, Golan Trevize deve decidere chi far vincere questa prima grande partita.

Perché non ci sono solo i Primi ed i Secondi, ora fanno la comparsa i Galaxia.

E così, da esiliato a possibile Primo Oratore, Golan intraprende l’ultimo viaggio verso un futuro migliore ma prima, alla ricerca della Terra che pare esser vera e primo vero bacino della vita.

Ammetto di essere un po’ provata da questa lettura, come dicevo la volta scorsa è sempre un po’ difficile mantenere a mente tutti i nomi e dettagli.

Asimov ha la capacità di muovere agilmente più voci e dar loro il giusto peso, ma non io.

Molto avvincente, molto bello, ma difficile per chi come me, ha sempre difficoltà a ricordare tutto.

giovedì 28 aprile 2022

Guarda Oltre Ciò Che Vedi

Autore: Emanuela A. Imineo
Pagine: 158
Prezzo: € 12.99
Uscita: 14/06/2020
Genere: Cartomanzia
Casa Editrice: Indipendently Published
Hai mai pensato di provare a guardare oltre ciò che riesci a vedere? Guarda oltre ciò che vedi, manuale sull’arte dei tarocchi e sul loro utilizzo, ti aiuta a scoprire il significato di ogni singola carta e ti indica come realizzare alcuni schemi e stese per individuare il futuro e alzare quel velo tanto misterioso. Una piccola raccolta di spiegazioni ed esercizi in cui potrai trovare il significato più semplice e approfondire la comprensione di figure tanto simboliche quanto ricche di dettagli.


Recensione: Come si recensisce un manuale?

Ma la domanda primaria è: Come si recensisce un manuale di Tarocchi, se non credi in queste cose?

La Cartomanzia è quel tipo di pratica che non è adatta a tutti.

Se si va oltre al giochino del momento, se si vogliono delle risposte vere, bisogna anche credere veramente che il mondo sappia comunicare con noi.

La seconda cosa da fare, è tener presente che le risposte possono esser anche negative e che le carte rispondono in base ad un loro modo di “pensare” e non in base a quello che vogliamo sentirci dire.

Un po’ come per la Religione, anche la Cartomanzia si basa su una buona dose di “ci devi credere” senza il concetto del “vedere per credere”, perché è vero che facendo una domanda ci si aspetta poi un risultato concreto ma per molti, l’avverarsi di una situazione è spesso letta come fortuna fine a sé stessa e non l’adempimento della “profezia”.

Tornando a noi, ho affrontato questa lettura nella maniera più aperta che la mia mente potesse concepire. Poi però, mi sono accorta che leggere e basta, non era abbastanza perché le informazioni mi scivolavano via come acqua.

Come per ogni manuale, il concetto è che quando lo si prende, lo si fa perché si vuole imparare qualcosa o si vuole migliorare una conoscenza pregressa. Quindi, si è anche nella condizione di mettere in pratica quello che si trova.

Ho comprato un mazzo di tarocchi, molto figo aggiungerei, e mi sono esercitata.

Lo so, lo so.

Considerando il fatto che ho “scoperto” la Cartomanzia due minuti fa, perchè mi sento in diritto di pasticciare? Perché mi diverto.

Ho azzardato un sacco. Mi sono auto chiesta e ho letto le carte anche a Regia, constatando che con la guida di questo manuale, per quanto base, è effettivamente possibile trovare una serie di risposte.

Come giustamente dice Emanuela, bisogna prenderci la mano e man mano che ci si esercita, si riescono a dare delle interpretazioni più personalizzate e non un po’ a razzo, come ho fatto io.

(Tanto per raccontarvi, alle mie due domande ho ricevuto delle risposte non positivissime ma comunque buone. Regia invece, sta ancora piangendo… ha trovato agghiacciante la precisione delle carte nel valutare la situazione e dare come consiglio delle cose che già io dicevo da mesi. Credo che per un momento, abbia pensato che lo stessi trollando ma ha letto lui stesso i vari significati)

Non ho un metro di paragone per dirvi se è una guida top, però posso dirvi che io sono riuscita nel mio intento. Quindi per me, è stata una lettura piacevole e utile.

Ora lo so, arriva la domanda topica.

Di tutti gli arcani maggiori, quale mi sento più affine?

La Papessa è la seconda carta degli arcani maggiori dei tarocchi; è conosciuta anche come La Sacerdotessa, La Sacerdotessa di Iside, La sposa divina, Giunone. Francese: La Papesse. Inglese: The High Priestess, The Female Pope, The Popess, Junon.

Nel gioco di carte è di valore immediatamente superiore al Bagatto e di valore immediatamente inferiore all’Imperatrice.

Nella cartomanzia rappresenta generalmente la conoscenza segreta e la dualità tra l’universo materiale e l’universo spirituale.

In alcuni mazzi antichi era chiamata La Fede, in particolare nel mazzo di Filippo Maria Visconti, che conteneva anche le carte della Speranza e della Carità.

Conosco Emanuela, e quando le ho detto che avevo comprato un mazzo, mi ha fatto fare “un gioco”.

[…] Quando sei pronta, fermati e estrai una carta sempre senza guardare. Quella sarà la tua carta fortunata.

Poi, sempre ripensando a quel progetto, rimescola e pensa a chi devi allontanare per farlo realizzare. Quando sei pronta fermati e la carta che scegli mettila capovolta. Quella carta rappresenta il tuo nemico. […]

Come prima carta, mi è uscita la Papessa e la seconda, quella rovesciata, un cinque di coppe.

Se anche voi avete il manuale o siete più esperti di me, potrete dare una vostra versione della mia stesa. Per chi invece non conosce il loro significato… beh, google può aiutare ma vi consiglio di prendervi il manuale.

Comunque sia, questa prima carta è stata eletta come mia preferita, anche sella sua versione negativa perché in un modo o nell’altro sprona a prendere in mano le redini della propria vita.

Insomma, basta avere il culo pesante come la sottoscritta.

Ci sono però due questioni che ora mi premono.

Mi piacerebbe saperne di più sulle carte, scoprire meglio la storia di tutte loro e capire perchè amazon ha deciso di stampare le foto in bianco e nero. Mistero divino? Non lo so, ma prima che tutto questo diventi una barzelletta (e non è mia intenzione) penso che andrò a fare qualche altra ricerca e chissà, magari riuscirò a trovare un modo per continuare a leggere le catre e i libri.

Che dite, il binomio può essere interessante? Per la mia mente folle, si.

mercoledì 27 aprile 2022

La casa di terra e sangue

Autore: Sarah J. Maas
Pagine: 708
Prezzo: € 19.90
Uscita: 14/07/2020
Genere: Fantasy; Horror
Casa Editrice: Mondadori
Ventitré anni, mezza Fae e mezza umana, Bryce Quinlan ha una vita perfetta: di giorno lavora in una galleria d’arte e di notte passa da una festa all’altra, senza problemi e senza preoccupazioni. Quando però una brutale strage scuote profondamente Crescent City, la città in cui vive, e Bryce perde una persona a lei molto cara, il suo mondo crolla in mille pezzi lasciandola disperata, ferita e molto sola. Adesso non cerca più il divertimento, ma un oblio in grado di farle dimenticare i terribili fatti che hanno cambiato la sua vita per sempre. Due anni dopo l’imputato è finalmente dietro le sbarre ma i crimini ricominciano e Bryce è decisa a fare tutto il possibile per vendicare quelle morti. Ad affiancarla nelle indagini arriva Hunt Athalar, un famoso angelo caduto, prigioniero degli arcangeli che lui stesso aveva tentato di detronizzare. Le sue grandi capacità e la sua forza incredibile sono utilizzate all’unico scopo di eliminare i nemici del suo capo. Quando però si scatena il caos in città, Hunt riceve una proposta irrinunciabile: aiutare Bryce a trovare l’assassino e riconquistare, in cambio, la sua libertà. Quando Bryce e Hunt cominciano a scavare in profondità nel ventre di Crescent City, scoprono un potere terrificante e oscuro che minaccia tutto e tutti, e vengono travolti da una passione irrefrenabile, che potrebbe renderli entrambi liberi, se solo lo volessero.


Recensione: Ammetto che questo è il primo libro che leggo di Sarah J Maas.

Ho sentito molte opinioni contrastanti su di lei, molti la amano e alcuni la odiano, altri ancora sostengono che non è male ma metta troppa carne sulla brace.

Con queste settecento pagine, effettivamente ho avuto subito un po’ di timore. I casi per giustificare tutto questo possono esser due; o la storia è così epica da meritare l’immensa descrizione, oppure è proprio prolissa di suo.

Alla fine, dove mi piazzo io?

Bryce Quinlan vive a Crescent City.

Questo mondo magico complicato è popolato da svariate creature magiche e da umani. Lei, che è una mezzo sangue, sembra vivere una vita serena fatta di lavoro durante il giorno e divertimento di notte. Giovane, bella e protetta dallo status della sua migliore amica, sorride radiosa al futuro. Oppure è tutta una facciata?

Dopo un omicidio efferato a carico di una persona molto importante per lei, Bryce viene inghiottita da un dolore potente e avvolgente, che metterà in risalto tutte le ammaccature della sua esistenza. La Vita sembra essere una condizione sopravvalutata.

Due anni dopo, ancora in pieno lutto, Micah si presenta a casa sua e le fa un’offerta che non potrà rifiutare. Collaborare con Hunt Athalar per trovare l’assassino, potrebbe essere l’unica soluzione per uscire dal suo buco nero.

Bryce sarà in grado di reggere le verità che la sua amica Danika le teneva all’oscuro? Saprà accettare ciò che è realmente destinata a fare?

Io mi piazzo nella categoria di mezzo.

La storia e la struttura di Crescent City, sono estremamente interessanti perché a ben vedere ci sono molte tematiche attuali e le gerarchie non sono così scontate. Però insomma, anche meno.

A parere mio ci sono troppi capitoli inutili, soprattutto se penso che questo è il primo di una trilogia. Un po’ come per Città di ottone e La grazia dei Re, La casa di terra e sangue si perde via per la maggior parte del tempo.

Se in più, contiamo delle parti un po’ tirate e altre un po’ assurde, diciamo che non si piazza nell’olimpo delle belle letture.

La cover è spettacolare, trovo che sia una di quelle opere da dieci e lode ma se avessero tolto quelle quattrocento pagine, mi sarei svagata di più.

Btyce e Hunt sono la coppia che scoppia, coloro che prima si odiano e poi si amano alla follia.

Un misto di cliché che non mi stupisce, ma vi mentirei se dicessi che mi hanno veramente lasciato qualcosa. Non sono piatti, in tutte queste pagine la Maas ha trovato il tempo per caratterizzarli ma, li ho trovati un po’ ciula.

Insomma, lei e il suo tatuaggio che MAGICAMENTE è la cosa più importante dell’universo. Lui e questa cosa dell’essere in conflitto perenne tra quello che è e quello che è costretto a fare per spezzare la sua schiavitù.

Non so, probabilmente ne sono rimasta troppo confusa per apprezzare la storia nell’insieme.

Anche perché l’argomento della schiavitù, molto in voga da loro, perde quasi di importanza. Nel senso, dovrebbe essere uno dei punti maggiori del libro, eppure ne ho sentito solo l’eco.

Fatto sta che sono indecisa se proseguire la lettura, però sono terrorizzata nell’iniziare l’altra saga (Trono di ghiaccio).

Voi cosa ne dite?

martedì 26 aprile 2022

Seconda Fondazione

Autore: Isaac Asimov
Pagine: 1476
Prezzo: € 32
Uscita: 03/06/2020
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Mondadori
“Per narrare la storia del futuro, la cosa più saggia è lasciarsi guidare dalla storia del passato”: così ha affermato Isaac Asimov a proposito del ciclo della Fondazione e di questo romanzo in particolare. Dove si assiste a una serie incredibile di colpi di scena architettati con la tecnica collaudata del giallo all’inglese, in cui ogni indizio sembra portare alla soluzione ultima e invece rivela solo una parte, e non sempre la più importante, della verità. Un romanzo a incastro, in cui una minoranza elitaria è chiamata a sciogliere un annoso enigma: se esista veramente una Seconda Fondazione che sovrintende ai destini della Prima, e dove essa si celi.


Recensione: La maratona continua, rimaniamo nella confort zone della trilogia originale, quella che si ama.

Se vi diete persi i primi quattro titoli, eccovi serviti:

– Preludio alla fondazione
– Fondazione anno zero
– Prima fondazione
– Fondazione e Impero


∞ SECONDA FONDAZIONE ∞


Avete presente la canzone “Alla fiera dell’est”?

E venne l’acqua che spense il fuoco
Che bruciò il bastone che picchiò il cane
Che morse il gatto che si mangiò il topo
Che al mercato mio padre comprò

E via così, verso l’infinito e anche verso il mal di testa, perché poi starci dietro è sempre un gran casino. Ecco, siamo quasi arrivati alla fine della maratona ed io mi sento un po’ così; confusa. I pro ed i contro nel leggere tutti i libri assieme, è che sicuramente ti ricordi tutto ma essendo così grossa, mantenere l’attenzione sempre al top diventa difficile.

In questo quinto libro, abbiamo Il Mule alla ricerca della sede della Seconda Fondazione.

Il suo intento, è quello di distruggerla e per arrivare a farlo, affida la ricerca a Pritcher e Channis. Il primo, che è fedele a Il Mule solo perché mentalmente controllato, crede che Channis sia un infiltrato e riuscirà a svelare il mistero anche se già per il “capo” la cosa era abbastanza chiara.

Quando vi ho nominato la canzone, era proprio per questo.

Uno viene soggiogato dal potere mentale del più forte, il secondo pare abbia lo stesso potere ma alla fine pure lui in realtà è manovrato ed il quarto incomodo, colui che tutti stanno cercando, alla fine prevale sul primo, rendendolo inoffensivo.

Lo sentite l’eco del mio mal di testa?

Ma non è finita qui.

La Seconda Fondazione, che vorrebbe correggere il tiro del Piano Seldon, deve fare i conti con la Prima Fondazione.

Perché il punto, è che per far sì che la crisi non sia una botta galattica, la gente dovrebbe agire pensando di esser libera di scegliere e non con l’idea di esser comandata a bacchetta. Insomma, un corso apparentemente naturale che i secondi vogliono ed i primi interpretano in modo ormai corrotto.

Cosa fare allora?

Come ristabilire un normale flusso?

Il Piando Seldon si può ancora migliorare?

Qui entrano in gioco le abilità dei maestri delle carte, ovvero i trucchi di chi riesce a guardare al futuro e sa che deve rischiare qualcosa per poter vincere, senza però farsi scoprire prima del necessario.
Ma a che pro?

Con la vita di alcuni adepti, forse tutto sembra andare per il meglio, ma la vittoria è ancora ben lontana. Vicini al “nemico”, che serpeggia nell’ombra, pronto ad attaccare.

lunedì 25 aprile 2022

Il morso della vipera

Autore: Alice Basso
Pagine: 284
Prezzo: € 16.90
Uscita: 02/07/2020
Genere: Thriller, Gialli
Casa Editrice: Garzanti
Il suono metallico dei tasti risuona nella stanza. Seduta alla sua scrivania, Anita batte a macchina le storie della popolare rivista Saturnalia: racconti gialli americani, in cui detective dai lunghi cappotti, tra una sparatoria e l’altra, hanno sempre un bicchiere di whisky tra le mani. Nulla di più lontano dal suo mondo. Eppure le pagine di Hammett e Chandler, tradotte dall’affascinante scrittore Sebastiano Satta Ascona, le stanno facendo scoprire il potere delle parole. Anita ha sempre diffidato dei giornali e anche dei libri, che da anni ormai non fanno che compiacere il regime. Ma queste sono storie nuove, diverse, piene di verità. Se Anita si trova ora a fare la dattilografa la colpa è solo la sua. Perché poteva accettare la proposta del suo amato fidanzato Corrado, come avrebbe fatto qualsiasi altra giovane donna del 1935, invece di pronunciare quelle parole totalmente inaspettate: ti sposo ma voglio prima lavorare. E ora si trova con quella macchina da scrivere davanti in compagnia di racconti che però così male non sono, anzi, sembra quasi che le stiano insegnando qualcosa.
Forse per questo, quando un’anziana donna viene arrestata perché afferma che un eroe di guerra è in realtà un assassino, Anita è l’unica a crederle. Ma come rendere giustizia a qualcuno in tempi in cui di giusto non c’è niente? Quelli non sono anni in cui dare spazio ad una visione obiettiva della realtà. Il fascismo è in piena espansione. Il cattivo non viene quasi mai sconfitto. Anita deve trovare tutto il coraggio che ha e l’intuizione che le hanno insegnato i suoi amici detective per indagare e scoprire quanto la letteratura possa fare per renderci liberi.


Recensione: Anita Bo è quel tipo di ragazza molto bella, che sa di aver un certo peso sulla gente. Non troppo intelligente, molto oca giuliva ma senza cattiveria verso il prossimo.

Quando è ad un passo dal grande salto, ovvero fidanzarsi ufficialmente con il ragazzo che le piace molto, fa una scoperta che lascerà tutti a bocca aperta; prima vorrebbe lavorare.

Non lavorare con la famiglia, che è sempre troppo chiusa e opprimente. Vorrebbe un lavoro vero e per convincere il fidanzato, punta sul futuro e sull’essere poi una madre migliore.

«Appunto! Pensa se un domani l’Italia conquistasse talmente tanti di quei territori coloniali che tutti gli uomini venissero chiamati a dare una mano là per, che so, uno o due anni, e nel frattempo alle ragazze venisse chiesto di svolgere le mansioni che prima erano maschili, nelle fabbriche o negli uffici, per mantenere attiva l’economia nazionale!»
Corrado riflette. Messa così, potrebbe anche suonare plausibile. Durante la guerra è già successo qualcosa del genere, sua nonna glielo racconta sempre.

Così, si trova a dover fare i conti con le sue lacune da dattilografa ma a dover trovare veramente qualcosa, per poter seguire parte del suo sogno. Con l’aiuto della sua amica fidata e una loro ex insegnante con cui hanno sempre mantenuto i contatti, Anita approda da Saturnalia.

Questo giornaletto che pubblica racconti gialli è molto apprezzato, stanamente anche dal Duce. Quanto è difficile però trovare il giusto equilibrio tra far sacrifici per un bene superiore, e l’alzar la voce?

Sebastiano, uno dei due soci del giornale, ha già fatto la sua scelta. Per la famiglia e per far almeno in parte il lavoro che ama, immolarsi con dei racconti noiosi italiani è accettabile però, anchora non vede il potenziale che invece, la nostra Anita cosglie al volo nel momento del bisogno.

Alla fine, lavorare potrebbe non essere poi così male.

Alice Basso è la donna della mia vita.

Aveva già rapito il mio cuore con la saga dedicata a Vani Sarca ma con questa… non ho compreso subito il potenziale di Anita. Io e lei abbiamo fatto fatica a legare perchè insomma, una bellissima tipa che sa di esserlo e che non fa nulla per essere almeno un pò intelligente… beh, non è che rientri proprio nel mio prototipo di persona simpatica. In più, con sta storia delle zucche frantumate, ad una certa mi veniva più lo sclero che la risata però ecco, dopo un pò ho capito.

Anita è inizialmente il prototipo di donna che il Duce vorrebbe in ogni dove.
Bellissima, non troppo intelligente, pronta a sposarsi e a metter su famiglia. Eppure lei ci mostra che la bellezza non è sinonimo di poca intelligenza e che anche se una donna vuol veramente fare “la donna di casa”, questo non le impedisce di realizzarsi sul piano personale e lavorativo.

Anita è spiritosa, molto coscente sulla propria condizione ma questo non la ferma nel suo intento; rendere gli altri più coscienti del regime. Non che sia il suo più grande sogno, ma ad un certo punto anche lei sente di dover fare qualcosa e Saturnalia è il luogo migliore per farlo.

Mi sono divertita moltissimo, la coppia non coppia mi ha concesso qualche viaggio mentale amoroso e ve lo dico, vorrei qualcosa di più. Ma a parte questo, ho apprezzato molto anche il tema toccato verso il Duce e alle ripercussioni sulla donna nel mondo del lavoro e sull’editoria. La censura è vecchia come il cucco, bisogna ricordarlo e trovare un modo per sconfiggere questa piaga.

domenica 24 aprile 2022

Siamo tutti bravi con i fidanzati degli altri

Autore: Tommaso Zorzi
Pagine: 204
Prezzo: € 18
Uscita: 16/06/2020
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Mondadori
“Questo sarà l’anno del mio fidanzamento, l’ho deciso. Sì, Filippo Villa, ventiquattro anni, milanese da generazioni, giornalista sportivo e party-boy, quest’anno si fidanzerà. E adesso ho qualcosa come tredici chat attive su Grindr, che è tutto un pullulare di messaggi.” Fortunatamente nella sua ricerca Filippo non è solo. Accanto a lui c’è Bea, l’amica di una vita e coinquilina da sempre che a ragazzi non è messa poi tanto meglio. Ma si sa, la speranza è l’ultima a morire, almeno finché viene alimentata dal vino bianco di pessima qualità che ogni sera Alice porta a Bea e Filippo in cambio di un posto sul divano del loro appartamento di Porta Venezia, nel cuore del quartiere della festa milanese. La malasorte sentimentale sembra invertire la sua rotta quando Filippo, grazie all’inseparabile Gilda, il suo bellissimo esemplare di bassotto a pelo ruvido, incrocia il proprio destino con quello di Diego: dog sitter, uno e novanta, moro, occhi neri. Un bòno, insomma. Diego ha solo un piccolo, trascurabile difetto: ha una fidanzata che lo aspetta a Monopoli, in Puglia. Dettagli. Diego è perfetto, è dolce, passionale, insomma è quello giusto. Ma non è tutto oro quel che luccica. Magari è solo bigiotteria fatta bene.


Recensione: Fa strano anche a me, esser qui a parlarvi di un libro indiscutibilmente trash.

Tommaso Zorzi è considerato un Influencert milanese, proveniente da una famiglia benestante. Questo suo primo libro, racconta un pò anche della sua vita privata ma, spero lo faccia con un pizzico di esagerazione perchè… beh, la banana d’oro è l’ultimo dei nostri problemi.

Non sono una persona modaiola, non sono particolarmente informata sul gossip nostrano e mondiale, non ho genitori ricchi che mi permettono di vivere nel lusso e detto tra di noi, non sono nemmeno il tipo da scaricare un’applicazione per conoscere qualcuno. Retrograda? Vecchia dentro? Un pò gattara? All’alba dei trent’anni le mie priorià sono differenti, tralasciando però la differenza d’età e di origini, mi sento di dire che la vita di “Filippo Villa” non è l’esempio migliore da seguire.

Codesto fanciullo, all’improvviso si trova a dover cercare disperatamente un dog sitter per la sua amata Gilda, perchè quelle poche persone di ciu si fida abbastanza, sono impegnate e mai più l’idea di lasciarla in una pensione. La povera piccola soffrirebbe e di conseguenza, anche lui. Così, armato di pazienza e anche con l’aiuto di Grindr, fa dei colloqui (l’ultimo dei quattro, lo pianta mentre il tipo è in bagno perchè il povero indossa delle Hogan. Va bene che possono non picere, ma seri?!) ma tutti vanno male e così, va all’area cani tentando la fortuna.

Lì, incontra un figo atomico che casualmente, fa al caso suo. Inutile dire che vuole lui per la sua Gilda ma anche per se stesso.

Ma non è tutto oro quel che luccica, magari è solo bigiotteria fatta bene.

Nasce così questa storia d’amore un pò precaria, fatta di incontri quasi clandestini e di segreti, che porteranno Filippo a litigare con la migliore amica storica.

Sarà l’allarme di una malattia a cambiare nuovamente le carte in tavola, scoprendo finalmente la bisca clandestina.

Non sono i clichè a darmi fastidio, non è nemmeno il fatto di aver capito velocemente dove volesse andare a parare la storia, come oggettivamente non mi interessa molto se uno decide di continuare ad aver una storia con uno che si dichiara già impegnato. Penso che alla fine di tutto, sia il linguaggio esagerato usato.

Anche qui, chiariamoci un secondo. Chi mi ha visto dal vivo, magari pensa che io sia una persona molto fine che magari vuol semprare anche un pò sexy. Belloccia forse e gracilina, però senza grosse pretese ma chi mi conosce veramente, o chi ha il “piacere” da aver a che fare con me, capisce subito che nelle mie vene scorre sangue da camallo. Non mi scandalizzo, ma nemmeno se la gente si impegna. Quindi no, non sono sconvolta dalla parola “cazzo” o “merda”, quello che mi garba poco è il come vengono usate.

Filippo e Bea, sono due mondani ubriaconi che dimostrano di non saper fare molto altro. Poi non è vero, perchè alla fine lui ha un lavoro e lei pare abbia una buona mano per il trucco, ma quello che passa è una vita superficiale che si tramuta in uno schiaffo morale, un pò come per dire che è così che si vive bene milano.

Mi sento sciura, ma veramente non posso farcela. A questo punto potrebbe sorgere un dubbio, perchè l’ho letto? Bella domanda.

Mi piace mettermi alla prova, qui pensavo di trovare qualcosa di divertente ma non ero pronta alla comicità triste. Un vero peccato, perchè sono passati in secondo piano i concetti che credevo il fulcro di tutto.

sabato 23 aprile 2022

Fondazione e impero

Autore: Isaac Asimov
Pagine: 1476
Prezzo: € 32
Uscita: 03/06/2020
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Mondadori
Nel tentativo di limitare a pochi secoli il periodo di barbarie che sicuramente subentrerà alla caduta dello smisurato Impero Galattico, lo psicostoriografo Hari Seldom da vita alla Fondazione, una organizzazione di scienziati e mercanti che avrà il compito di riportare la civiltà nella Galassia. Il volume comprende i romanzi: Preludio alla Fondazione; Fondazione anno zero.


Recensione: La maratona continua, rimaniamo nella confort zone della trilogia originale, quella che si ama.

Se vi diete persi i primi tre titoli, eccovi serviti:

– Preludio alla fondazione
– Fondazione anno zero
– Prima fondazione


∞ FONDAZIONE E IMPERO ∞


Questo capitolo è suddiviso in que parti, e tra le due storie passano la bellezza di ottant’anni.

Nel primo caso, abbiamo il generale Bel Riose che viene mandato a fare “il vivile” sui pianeti di periferia e guarda caso, in qualche modo viene a conoscenza di informazioni e supposizioni che riguardano il Progetto Seldon e l’intenzione di creare una nuova Fondazione, più stabile di quella attuale. Non concorde con quest’idea, parte alla conquista dei pianeti per sedare ogni cosa. Ma com’è giusto che sia, i calcoli matematici possono sbagliare di poco e la sua marcia viene arrestata in un moto non tanto simpatico.

Questo mette in salvo il futuro? Ferma la guerra?

Poi però a questo punto, passano molti anni ed io inizio a capire poco. Lo so, vi ho detto che Asimov è fantastico ma vi ricordate quando ho specificato che non parla di combattimenti ma di dibattiti? Ecco, siamo arrivati in un punto della storia in cui tutto è collegato con tutto ed un piccolo indizio detto in uno o due libri fa, ora fanno la differenza.

Considerati gli anni che passano (siamo già a 150 se non di più) e la moltitudine di personaggi che vanno e vengono, non è semplice.

Nuovi intrighi, nuove conferme sull fatto che anche solo con un calcolo matematico (anche se molto complesso e con mille varianti) noi siamo perennemente destinati a innescare guerre. Cosa vi ricorda?

Mi ripeto. Asimov è potente proprio perchè risulta ancora attuale.

venerdì 22 aprile 2022

Prima fondazione

Autore: Isaac Asimov
Pagine: 1476
Prezzo: € 32
Uscita: 03/06/2020
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Mondadori
Nel tentativo di limitare a pochi secoli il periodo di barbarie che sicuramente subentrerà alla caduta dello smisurato Impero Galattico, lo psicostoriografo Hari Seldom da vita alla Fondazione, una organizzazione di scienziati e mercanti che avrà il compito di riportare la civiltà nella Galassia. Il volume comprende i romanzi: Preludio alla Fondazione; Fondazione anno zero.


Recensione: La maratona continua, adesso entriamo ufficialmente nella trilogia originale di Asimov, quella che molti hanno imparato ad amare subito.

Se vi diete persi i primi due titolo, che compongono il prequel, eccovi serviti:

– Preludio alla fondazione
– Fondazione anno zero


∞ PRIMA FONDAZIONE ∞


Prima di tutto, dobbiamo pensare che questo libro inizialmente non aveva qualcosa che lo precedeva, quindi risultava una storia mai vista e piena di dettagli fantapolitici. Perchè Asimov parla sì dello spazio e dei robot, parla sì di un futuro estremamente lontano e fattibile ma quello che a lui interessa, è il genere umano e la coscienza personale e collettiva che si riesce a scaturire.

Qui quindi troviamo nello specifico quello che abbiamo visto in “Fondazione anno zero”.

Troviamo più dettagli e più cose, anche se devo dirvelo, ne sono un pò spiazzata.

Ero pronta a lasciar andare la figura di Hari Seldon, dato che abbiamo avuto modo di vedere la sua vita fino alla fine, anche se un pò di fretta, e adesso lo rivediamo nel perio del suo arresto.

Tutto bello, tutto interessante, ma cosa ci facciamo ancora qui?

Beh, troviamo nuovamente lo spiegone del perchè si è fatto mandare in esilio con la scusa del gruppo scientifico, ma per quanto lui ci sia, non è più il fulcro del racconto.

Qui troviamo un racconto serrato di intrighi politici e di come Seldon avesse ragione sulla ciclicità delle crisi. esistono dei trucchi per ridurre al minimo queste eventualità? In teoria si, e sarà il mercante Hober Mallow a giocare lo scacco giusto. In teoria.

Incomincia ad esser difficile mantenere un filo logico, senza fare chissà quali spoiler.

Se ci state seguendo, il rischio è relativo perchè già sapete che è impossibile non rivelare nulla dato che la storia è tutta collegata. Se però capitate qui all’improvviso… beh, scuste! Asimov non è per tutti, perchè a prescindere da tutto non è quel tipo di scrittore che racconta di azione ed inseguimenti, qui di elettrizzante è se per caso c’è un battibecco in mezzo ad altra gente.

La questione sociopolitica è marcata e deve piacere, non ci sono alternative.

giovedì 21 aprile 2022

Fondazione anno zero

Autore: Isaac Asimov
Pagine: 1476
Prezzo: € 32
Uscita: 03/06/2020
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Mondadori
L’Impero Galattico rischia la rovina: al suo centro la città di Trantor, capitale e cuore dell’Impero percorso da venti di rivolta, vacilla. é l’ultima battaglia per Hari Sheldon, il creatore della Psicostoria, l’unico strumento scientifico in grado di prevedere il fututro ed eventualmente correggerlo. é l’ultima battaglia per il misterioso Demerzel, mitico robot umanoide che da ventimila anni agisce sotto svariate identità nella Galassia per aiutare il pacifico sviluppo del genere umano. Una battaglia in cui non si possono più commettere errori.


Recensione: Lunedì vi ho parlato del primo libro del ciclo della fondazione, così oggi posso concentrarmi sul seguito.

Se guardo la cronologia di uscita, questo è stato l’ultimo ad uscire, e la cosa mi fa sorridere molto. So che è una tattica comune scrivere per ultimo il prequel, ma ammetto di essermi sempre chiesta il perchè. Sarà forse più facile parlare del passato, quando si è messa la parola fine al presente/futuro? Chissà.Fatto sta, che con quello di oggi, si concludono i libri precedenti alla trilogia della Fondazione.


∞ FONDAZIONE ANNO ZERO ∞


Hari Sheldon è stato un personaggio molto importante, ma non presente nella storia iniziale. Quindi, con oggi lo salutiamo, e spero di non spoilerare troppo. Lo so, un pò difficile, ma sono fiduciosa.

In queste pagine, troviamo condensati circa cinquat’anni di fatti, suddivisi in cinque parti.

Eto Demerzel, primo Ministro di Trantor, si è finalmente rivelato in tutta la sua grandezza ma arrivato ad un certo punto, decide di dimettersi e di sparire dalla circolazione. Forse per sempre? Essendoci quindi un posto vacante, l’imperatore Cleon I nomina Hari come successore, e questa nuova posizione di prestigio gli permette di proseguire nel suo lavoro di ricerca.

I problemi non sono però risolti, perchè degli adepti di un demagogo precedentemente esiliato, faranno di tutto per uccidere l’imperatore e Hari. Dopo una serie di vicissitudini e di fatti spiacevoli, Sheldon lascia il suo posto e torna a pieno ritmo in Università ma il cambiamento politico rischia di far chiudere i fondi per il progetto. Sarà la nipote, Wanda, a trovare una soluzione a tutto.

Si, ok. Che bel riassuntazzo fatto male (cit).

Ho promesso il No Spoiler, ma ci sono riuscita in parte. Ho dovuto dir subito di Hari perchè nel prossimo libro non ci sarà in maniera fisica, e il prequel è la sua storia. Se nel primo libro abbiamo avuto il modo di capire perchè lui abbia deciso di fare certe cose, ora in modo molto veloce dobbiamo capire tutto il resto. Troppo? Considerata la cura che solitamente mostra Asimov, potrei dir di si, ma ci sono altri cinque appuntamenti che ci attendono e abbiamo ancora tempo per aggiungere informazioni.

Come sempre, apprezzo la sua capacità nel mischiare politica, storia e fantascienza in quello che fa. Riesce a farmi appassionare ad argomenti che solitamente snobbo, rendendoli fattori principali senza però annoiarmi.

Incredibile comunque come certe cose risultino ancora estremamente attuali.


Inventata da Hari Seldon, la psicostoria tramite metodi matematici e statistici è in grado di prevedere, sia pure solo a livello probabilistico, l’evoluzione futura di una determinata società, a condizione che:
  1. essa comprenda un numero particolarmente elevato di intelligenze umane, dell’ordine minimo di un centinaio di miliardi;
  2. almeno il 99% di questa collettività non sia al corrente delle predizioni della psicostoria;
  3. non esistano all’interno di tale raggruppamento significative intelligenze non umane (non solo in senso quantitativo, ma anche qualitativo), come alieni, robot o individui mutanti (infatti la psicostoria è applicabile solo ai comportamenti degli esseri umani, per cui le reazioni di esseri diversi, come gli alieni, le risulterebbero del tutto imprevedibili)
  4. non avvenga fra il momento in cui la previsione viene stipulata e il momento in cui dovrebbe avverarsi una sostanziale e imprevedibile modifica nella società umana (per esempio grandi progressi tecnologici non prevedibili o previsti ma considerati tanto poco probabili da sembrare impossibili)

mercoledì 20 aprile 2022

Cuori arcani

Autore: Melissa Panarello
Pagine: 204
Prezzo: € 18
Uscita: 08/09/2020
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Mondadori
Questo devi sapere. Primo: non c’è futuro senza presente e non c’è presente senza passato. Secondo: la prima risposta è sempre quella giusta. Terzo: non sempre quello che serve è quello che vuoi. Alla scomparsa della nonna Angela, Greta rimane sola al mondo. Perciò, in attesa di diventare maggiorenne, è costretta a lasciare il luogo in cui è cresciuta, a Catania – dove tutto, dai soffitti affrescati al profumo di scorze d’arancia che aleggia nelle stanze, le ricorda l’amore avvolgente della nonna -, e a trasferirsi in una casa famiglia che si trova in un piccolo paese alle pendici dell’Etna. Delle cose appartenute ad Angela, Greta porta con sé solo pochi oggetti, tra cui un mazzo di strane carte avvolte in un panno di velluto, i suoi Tarocchi. Non appena arrivata nella sua nuova casa, si imbatte in Arturo, un ragazzo dall’aria misteriosa – capelli neri di seta, occhi spietati e bellissimi e una bocca rossa come se avesse appena spalmato del sale sulle labbra – che la ammalia dal primo istante. Un ragazzo che sembra leggerle dentro come mai nessuno prima, del quale però nessuno nella sua nuova famiglia sembra sapere nulla. Una creatura dall’apparenza forte e al contempo estremamente fragile come se, al solo toccarlo, potesse rompersi in mille pezzi. E, soprattutto, con un destino crudele davanti a sé al quale solo lei sembra in grado di opporsi. Ma per farlo, Greta dovrà prima imparare a conoscere profondamente se stessa, liberandosi delle proprie paure. E, chissà, forse proprio nelle strane carte ereditate dall’amata nonna è indicata la strada per riuscirci…


Recensione: Cuori Arcani è un libro che mi ha lasciato spiazzata.

Da non troppo tempo, sono entrata nel mondo dei Tarocchi. Questa cosa sta avvenendo in modo discreto, lento e ponderato perchè leggere un segno in modo errato, è più facile di quello che si pensi. Ovvio, questo pensiero sfiora solo a chi ci crede.

Leggere quindi dei mini racconti di vita, associata ad ogni Arcano Maggiore… Che cosa bizzarra. Se poi a raccontarlo è una vecchia conoscenza, che come primo lancio letterario parlava di sessualità… Incredibile, non trovate?

Nel complesso la lettura è stata piacevole, il fatto che siano degli sprazzi brevi è un punto a favore e quella sensazione di impalpabilità di alcuni momenti, hanno dato una marcia in più. Non sempre, certe scelte o situazioni che Greta vive mi lasciano un pò perplessa ma, in generale è tutto molto godibile.

Mi lascia solo interdetta che si usi l’espediente dei Tarocchi. Mi sembra che stia iniziando a diventare una moda e come per tante altre cose, c’è il rischio che incominci ad odiare il filone.

Simpatie o timori a parte comunque, non so quanto ve lo consiglio.

Non è un romanzo vero e proprio, non è un libro di consultazione, non è un diario. Io l’ho percepito un pò come telecronaca di una vita che arranca, un tentativo di creare misticità e senso dove in realtà c’è dolore e confusione.

La copertina invece è stupenda.
Ha un pò il sapore mistico che da un lato, manca realmente nelle parole di Melissa P.

martedì 19 aprile 2022

Sulle tracce di Jack Lo Squartatore

Autore: Kerri Maniscalco
Pagine: 405
Prezzo: € 20
Uscita: 15/09/2020
Genere: Horror; Thriller
Casa Editrice: Mondadori
È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.

Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, lo strabiliante romanzo d’esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.


Recensione: Conosciamo tutti la storia di Jack lo Squartatore.

Nella Londra del 1888, si aggirava un killer seriale spietato che squartava le vittime, nel quartiere di Whitechapel. Tutte donne, tutte prostitute.

L’uomo vanne chiamato così, dopo una lettera mandata da lui stesso.
Non venne mai catturato.

Da allora ad oggi, complice il mistero della sua identità, sono stati sfornati molti film, libri, videogiochi e brani musicali.

Kerri Maniscalco, ha voluto dare una sua interpretazione della storia, da un punto di vista a me insolito.

La protagonista di questa prima avventura, è l’ipocrita Audrey Rose Wadsworth, figlia di un Lord ipocondriaco.

Nell’epoca Vittoriana, dove la figura patriarcale è dominante, lei non si fa piegare da niente e nessuno. Motivo per cui riesce a divantare l’apprendista dello Zio e sotto travestimento, frequenta i corsi di medicina legale. Ovviamente, senza il consenso del padre.

Vivere quindi due vite, di cui una estremamente segreta, non è affatto facile ma a complicare le cose, ecco che arrivano delle morti violente e la sua libertà di movimento, diventa sempre più misera.

Non volendoci far mancare nulla, da subito entra in scena il “collega” Thomas Cresswell. Altro borioso personaggio, probabilmente in linea con i canoni del periodo.

Parlo subito male di Audrey, per il semplice motivo che per quanto io possa apprezzare i caratteri forti, lei mi suona troppo forzata.

La madre morì quando lei era piccola, quindi dubito fortemente che data la sua posizione nella società, non ci sia stata nessuna figura femminile al suo fianco durante la crescita. Parla tanto delle sue coetanee, molto frivole e legate ad una dittatura familiare soffocante, quando lei sembra una contraddizione vivente.

Anche il padre, mi risulta molto esagerato, con la sua fobia dei germi.

Non faccio allusioni particolari al fatto che viene nominata spesso la mascherina come protezione, questa è una coincidenza bizzarra, ma proprio al fatto che il suo timore è più incentrato su questo e non per tutto il resto. Ha una figlia in età buona da matrimonio, sola, senza una madre e che succede? “Copriti la bocca quando sei fuori”. Eh, certo.

Lo so che le fobie non si controllano, ma non sono riuscita a capire del tutto questo modo di fare.

Nessuna dodicenne dovrebbe mai vedere l’anima della propria madre scivolare nell’abisso. Per la prima volta nella mia vita mi ero sentita impotente. Dio mi aveva delusa. Avevo pregato e pregato, come mi aveva sempre detto di fare la mamma, e per cosa? La morte alla fine l’aveva reclamata comunque. Era stato in quel momento che avevo capito di dovermi affidare a qualcosa di più tangibile dello Spirito Santo.

La scienza non mi aveva mai abbandonato, a differenza di quanto aveva fatto la religione quella notte.

In generale comunque, stonature a parte, ho apprezzato molto la fluidità di lettura.

Non sono particolarmente affermata sull’argomento, forse è il secondo libro sull’argomento che prendo tra le mani, ma ho apprezzato la cupezza di Londra e la drammaticità nel dover trovare l’assassino.

Simpatie a parte, ho trovato emozionante le supposizioni prese in considerazione e mi è comunque piaciuta la parte di Audrey, dove deve praticare le autopzie.

Lo so, suona più macabro di quello che vorrei, ma ho seriamente apprezzato il fatto che rimane comunque umana, per quanto curiosa. Rispetto allo Zio, che trova questa pratica completamente affascinante, lei prova comunque pietà per le vittime (anche quelle morte di morte naturale).

Benché ci penserà la vita ad alleviare questo mio
dramma, io conserverò per sempre
la violetta che strappai dalla tomba della mamma.

Quello che invece mi ha lasciata un pò stupita, in modo piacevole, sono due punti finali.

Cercherò di non fare spoiler.

Quando ad un certo punto, si trovano davanti all’assassino (o presunto tale), Audrey deve prendere una decisione estrema che umanamente parlando è molto controversa. Ovvio che non posso dire cosa, chi l’ha letto sa a cosa mi riferisco, ma il suo istinto di offrirsi anche quando tutto sembra perduto… beh, da un lato è scontato ma dall’altro, bravo a Thomas (questo è l’unico complimento che mi sentirete esprimere su di lui).

Il secondo punto è con il padre. Sempre in tema di sacrificio, quello che dirà ad un certo punto mi ha commosso più del necessario. Lo so che sopra ho detto che la libertà di Audrey mi sembra troppo forzata ma, dopo tutte quelle pagine a vederli disquisire su più o meno ogni cosa, alla fine mi sono intenerita.

Prima di dire troppo, mi soffermo solo su una cosa; Jack lo Squartatore.

Ora, mi fa piacere che il libro non sia raccontato con gli occhi dell’assassino o di un funzionario della polizia. Ho apprezzato la componente femminile che per caso, si trova a dover indagare di soppiatto, nemmeno troppo volentieri. Però, però. Pare brutto se dico che collocarlo in quella figura, era un pò troppo facile?

Ripeto, non vi sto dicendo che è un brutto libro, io l’ho letto in tre giorni (praticamente solo di sera, prima di andare a dormire) e certe dinamiche le ho messe in discussione solo dopo, ma non è assolutamente un libro perfetto.

lunedì 18 aprile 2022

Cursed

Autore: Frank Miller
Pagine: 436
Prezzo: € 25
Uscita: 29/10/2019
Genere: Narrativa, Fantasy
Casa Editrice: Mondadori
Nimue è cresciuta come un’emarginata. Il suo legame profondo con la magia oscura spaventa tutti gli abitanti del villaggio di druidi in cui è cresciuta e lei non desidera altro che partire… Fino a quando la sua gente viene massacrata dai Paladini Rossi e il destino stesso di Nimue cambia per sempre. Incaricata dalla madre morente di riportare un’antica spada a un leggendario stregone, Nimue diviene l’unica speranza del suo popolo. La sua missione non lascia spazio alla vendetta, ma intanto il suo potere cresce e con esso il suo desiderio di rivalsa.
Nimue inizia così a far squadra con un affascinante mercenario di nome Artù e con il popolo in fuga dei Fey provenienti da tutto il regno. Lei impugna la spada destinata all’unico vero re, affrontando i paladini e gli eserciti di un tiranno corrotto.
Nimue combatte per riunire la sua gente, vendicare la sua famiglia e scoprire cos’ha in serbo per lei il destino. Ma forse la risposta la troverà proprio sul filo di una lama.


Recensione: Prendete tutto ciò che sapete di Artù, prendete più o meno tutti i libri del ciclo arturiano e lanciateli fuori dalla finestra.

Cursed, che porta i nomi dei personaggi che negli anni abbiamo avuto modo di conoscere grazie alla letteratura e alla filmografia, vuole raccontare una storia diversa ma egualmente potente.

Come poteva dirgli la verità? L’avrebbe solo ferito e confuso, e avrebbe scatenato altre domande. Se ne voleva andare perché non veniva accettata nel suo stesso villaggio. Era temuta. Giudicata.

Nimue, la protagonista della nostra avventura, fa parte del popole dei Fey ma anche tra la sua gente, viene temuta. Lei è in possesso di poteri Occulti così forti e incontrollati, che quasi tutti al villaggiono credono sia maledetta e sarà forse questo dettaglio che porterà la distruzione e la morte della sua gente.

I Paladini Rossi, seguaci di Dio, laveranno la loro vergogna a suon di sangue perchè al mondo esiste un unico Signore da venerare. Tutti gli altri sono sfaccettature del Demonio e la magia, non essite.

Proprio per colpa loro, Nimue dovrà mettersi alla ricerca di Merlino, e consegnarli un oggetto potente.

Il bello di dimenticarsi le trame, è che poi tutto è una scoperta.

Ricordavo che il libro era tratto da Artù, ma ricordavo vagamente anche il fatto che ci fossero molti elementi differenti.

Praticamente tutti.

Ho evitato di guardare la serie televisiva, non volevo farmi condizionare dagli attori (anche perchè non ho sentito belle cose) e penso che continuerò su questa strada. Il libro è stato estremamente piacevole e scorrevole, mi sono indignata all’inizio per come veniva “bullizzata” la protagonista dalla sua gente e ho riso in certe scene con Artù. Ho riso sotto i baffi per un Merlino particolarmente eccentrico e dalla “gola secca”.

La lettura è stata un’altalena di emozioni, pur essendoci qualche passaggio che mi ha lasciato un pò perplessa. Diciamo che me ne rendevo conto a posteriori e che alla fine di tutto, posso anche passarci sopra.

Il punto forte è la novità della storia, rispetto a come la conosciamo noi e la semplicità con cui si fa leggere.

Per essere un libro semplice, va benone ed è molto consigliato ma se siete alla ricerca di qualcosa legato alla mitologia o ad una lettura “seria”, passate oltre. Non per le imprecisioni, ma risulta essere proprio un libro differente dai canoni e qualcuno, potrebbe rimanerne deluso solo per questo.

domenica 17 aprile 2022

Poirot. Tutti i racconti

Autore: Agatha Christie
Pagine: 972
Prezzo: € 25
Uscita: 01/09/2020
Genere: Racconti; Gialli; Thriller
Casa Editrice: Mondadori
Tutte le avvincenti indagini di Hercule Poirot, il piccolo detective belga dalle infallibili “celluline grigie”, nato dalla fantasia di Agatha Christie sono qui raccolte in un unico volume nel quale la vocazione narrativa della Regina del Giallo si esprime al suo meglio: storie che coinvolgono il pubblico in un raffinatissimo gioco di intelligenza accompagnate da raffinate illustrazioni d’epoca in bianco e nero.


Recensione: Per questa mega raccolta, che per ora per me è ancora in fase di lettura, ci siamo divise le varie letture.

Non avendo una grande cultura in merito, e partecipando ad un evento dedicato alla scrittrice che dura ben dodici mesi (ma magari si farà anche una versione 2.0), ho scelto un pò a caso quali racconti leggere. Anche perchè sapevo che comunque andava, non avrei avuto problemi.

L’ avventura di Natale; lI mistero della pallina del cane; La cattura di Cerbero. La dodicesima fatica di Hercule; Iris gialli; Il segreto di Greenshore.

Questi sono i titoli che mi sono arrivati e non posso nemmeno provare a metterli in scala di preferenza. A modo loro, sono tutti stati eccezionali, anche se ovviamente ho il mio preferito e quello che un pò, mi ha annoiato.

Sono dei piccoli racconti, ed alcuni nascono come piccini piccini e poi ampliati nel corso del tempo.

Trovo sempre ammirevole il modo in cui certi autori, si tramandino di generazione in generazione. Questo personaggio, molto noto all’epoca della mia nonna e delle mie bisnonne, approda nuovamente nelle librerie e viene letto volentieri anche dai giovani.

Non è solo una questione di vederli in televisione o nelle serie di Netflix/Amazon prime, si tratta proprio di trovare stabilità e conforto. L’emozione che Agatha Christie trasmette, è quella di “casa”.

I suoi lavori, che ad oggi non risultano molto spesso pieni di adrenalina come un tempo, conservano un fascino antico.

Comunque sia, adesso a ritroso me li leggerò come favole pre nanna.

Lo so, ho dei gusti un pò strani sulle letture rilassanti ma secondo me, non c’è nulla di meglio che un bel polizziesco per rilassarsi. Perchè gira che ti rigira, è sempre stimolante il modo in cui il baffetto a punta riesce a risolvere ogni caso.

Poi ci sono le preferenze di lunghezza, che sono però una tara (o meno) molto personale.

Su certi racconti, preferisco siano più brevi mentre altri, preferirei qualche riga in più. Ma non si può aver tutto dalla vita, vero?

Il segreto di Greenshore comunque, è il mio preferito tra questi cinque. L’avevo già addocchiato per l’evento annuale, ma non venne scelto. Per fortuna, ho potuto recuperarlo qui e devo dire che se l’avessi comprato, avrei fatto un buonissimo affare.

sabato 16 aprile 2022

La vita è un romanzo. La vie est un roman

Autore: Guillaume Musso
Pagine: 170
Prezzo: € 18
Uscita: 27/08/2020
Genere: Narrativa
Casa Editrice: La nava di Teseo
“Carrie, mia figlia di tre anni, è sparita mentre giocavamo a nascondino nel mio appartamento di Brooklyn.” La denuncia di Flora Conway, una famosa scrittrice nota per la sua riservatezza, sembra un enigma senza soluzione. Nonostante il clamoroso successo dei suoi libri, Flora non partecipa mai a eventi pubblici, né rilascia interviste di persona: il suo unico tramite con il mondo esterno è Fantine, la sua editrice. La vita di Flora è avvolta dal mistero come la scomparsa della piccola Carrie. La porta dell’appartamento e le finestre erano chiuse, le telecamere del vecchio edificio di New York non mostrano alcuna intrusione, le indagini della polizia non portano a nulla. Dall’altra parte dell’Atlantico, a Parigi, Romain Ozorski è uno scrittore dal cuore infranto. Vorrebbe che la sua vita privata fosse metodica come i romanzi che scrive di getto, invece la moglie lo sta lasciando e minaccia di portargli via l’adorato figlio Théo. Romain è l’unico che possiede la chiave per risolvere il mistero di Flora, e lei è decisa a trovarlo a tutti i costi. Guillaume Musso, il maestro del thriller letterario francese, ci immerge in un romanzo avvincente sul potere dei libri e sulla forza magnetica dei personaggi che intrecciano, imprevedibilmente, le nostre vite.


Recensione: La vita è un romanzo di Musso, è un libro che ho sottovalutato in modo atroce.

La storia si apre con la vita di una mamma scrittrice, che dopo aver preso da scuola la figlia torna a casa e in un momento di gioco, la piccola sparisce. Considerando che le finestre dell’appartamento erano sigillate e la casa era chiusa a chiave, il panico che ne crea è tantissimo.

Peccato che in realtà, questa sia solo una sotia creata da uno scrittore di successo.

O forse no?

Questa scrittrice, interagisce con lo scrittore.

Com’è possibile?

Il filo tra realtà e finzione è così labile che anche la vita stessa, sembra interferire. Ma la vita finta della scrittrice, è veramente una finzione?

Ho mal di testa.

Prendete il film Inception e moltiplicatelo per tre, così arriverete più o meno al casino che ho trovato io durante la lettura. Complice indubbiamente il formato digitale formattato in modo tragico (mi è stato fornito dalla casa editrice, quello comprato è sicuramente adatto al formato che vi serve), ma sicuramente i voli pindarici descritto da Musso non hanno aggevolato il tutto.

Flora è una scrittrice di successo, che ha appeso al chiodo la sua penna per dedicarsi alla figlia Carrie.

Le due, una volta tornate a casa, di mettono a giocare a nascondino ma la piccola si nasconde così bene, che Flora non riesce più a trovarla. Eppure, le finestre sono sigillate e la porta è chiusa da dentro. Cos’è successo?

La donna sprofonda in una crisi nera, e dopo settimane di attesa, l’Agente che l’ha portata al successo le consilia di sfruttare questo momento di disperazione per scrivere qualcosa di nuovo.

Per sugellare questo possibile nuovo inizio, le regala una costosissima stilografica dall’inchiostro rosso sangue.

Romain è uno scrittore molto metodico, che tutti i giorni si siede davanti al computer e scrive, anche solo per esercitarsi e non perdere il ritmo. Tutto nella sua vita, si aggira intorno a questo tranne l’amore per il figlio Tim. Per lui, c’è sempre posto e tempo, ma la madre ed ex moglie fa di tutto per portarglielo via, anche inscenare dei maltrattamente verbali che non ci sono mai stati.

L’uomo è sentimentalmente ed economicamente distrutto, ma un suo personaggio sembra prendere troppa coscienza e lo vuole vedere, lo vuole conoscere per aver delle spiegazioni. Perchè la sta facendo soffrire in quel modo? Incontrarla potrebbe essere la soluzione ai suoi problemi?

Flora arriverà a scoprire che fina ha fatto la figlia? Romain potrebbe essere il tassello decisivo?

Ho mal di testa.

Per capire veramente quello che succede, bisogna arrivare alla parte dove ci viene spiegato per filo e per segno quello che è successo, altrimentimenti possiamo salutare già da adesso la salute mentale.

Complimenti per gli intrecci, ma è stato così complicato che alla fine non mi sono gustata poi tanto la lettura. Certo, ci ho messo solo un paio di giorni eppure è come se fossero passati anni.

Non parliamo invece della copertina, che vi giuro, comprerei una sovracopertina per nasconderla. Tanto interessante quella originale, quanto inutile quella attuale.

venerdì 15 aprile 2022

Poirot sul Nilo. Death on the Nile

Autore: Agatha Christie
Pagine: 274
Prezzo: € 12
Uscita: 19/06/2017
Genere: Narrativa, Thriller, Suspance
Casa Editrice: Mondadori
Il destino ha riunito un eterogeneo gruppo di viaggiatori sul lussuoso battello da crociera Karnak, in navigazione sul Nilo. La personalità dominante è senz’altro Linnet Ridgeway, la ragazza più ricca d’Inghilterra, dotata di grande fascino e abituata a essere sempre al centro dell’attenzione. Attorno a lei gravitano un fidanzato respinto e diversi accaniti ammiratori in competizione tra loro. Ciascuno dei personaggi ha però una sua storia e un suo segreto da custodire, ben nascosto sotto la facciata di rispettabilità e di perbenismo. Fra i turisti c’è anche Hercule Poirot, una volta tanto in vacanza, ma anche in questa occasione il suo ozio è destinato a durare poco. Nel giro di poche ore, infatti, a bordo del Karnak si consumano ben due delitti, e la tranquilla crociera si trasforma in una disperata caccia all’assassino.


Recensione: Quest’anno, è stato nominato come momento perfetto per i grandi recuperoni.

Come avrete immaginato dal post dell’altro giorno, Miss Marple e Poirot ci faranno compagnia per molto tempo e dalla presentazione di oggi e quella di qualche giorni fa, ci saranno in futuro molti libri dedicati a loro!

Oggi, si parte con l’evento annuale e parliamo di Poirot.

Non ho letto molti libri di Agatha Christie, quindi ho preso la palla al balzo. Anche perchè mi era piaciuto moltissimo “Dieci piccoli indiani”, quindi…

Poirot sul Nilo è stato più lento del previsto.

L’omino baffuto mi ha sempre suscitato una grande simpatia, ma il preambolo che c’è stato, per poi arrivare al delitto… Insomma, poco più della metà del libro, dedicato allo spiegone di chi sono i personaggi… lo ammetto, non sono più abituata.

Impeccabile il modo in cui viene narrata la vicenda, in fondo nulla appare scontato, i personaggi raccontano tutto e nulla come dovrebbe essere.

Agatha porta il lettore su una certa via, per poi privarlo di ogni punto di riferimento e anche se non mi sono fatta ingannare da certe dinamiche, alcuni dettagli li ho completamente persi per poi ritrovarmeli seguendo il ragionamento mentale dell’investigatore.

In questa occasione, successiva alla vicenda dell’Orient express, troviamo il nostro ometto alle prese con le meritate ferie ma può lui, star lontano da un delitto? Un pò come per il “giovane” detective Conan che abbiamo visto per un certo periodo in televisione, dove passa lui, c’è sempre un morto.

In questo caso, sulla crociera in Egitto, la poveretta designata è una giovane ereditiera dalla bellezza eterea e dal cevello sopraffino.

Chi ha voluto la sua morte?

L’ex del marito, che continua a perseguitarli giocando un gioco perferso?

Qualcuno che ha perso dei soldi a causa della famiglia di lei?

Qualcuno che è rimasto scontento dai suoi investimenti?

Un’uomo a cui ha pestato i piedi?

Una donna invidiosa per quello che ha?

Le domande sono molte e ogni sospetto sembra aver il movente giusto.

La risoluzione del caso avviene in modo logico, com’è giusto che sia, mettendo ogni tassello al posto giusto. A sentir lui, mi reputo sempre molto sciocca, dato che le soluzioni sono sempre molto semplici e ligiche. Mi trovo a chiedermi come abbia fatto a non capirlo io stessa.