martedì 31 maggio 2022

La prima legge – Non prima che siano impiccati

Autore: Joe Abercrombie
Pagine: 1152
Prezzo: € 28
Uscita: 19/11/2019
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori
Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un’ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l’Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l’ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l’idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull’Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell’oro e della tecnologia.


Recensione: Joe Abercrombie non è uno scrittore semplice e soprattutto, non è politicamente corretto.

Come dicevo la scorsa volta, lui è quel tipo di persona che riesce a raccontare ogni storia, come se fosse la cosa giusta da fare. Le storie che leggiamo, sono giuste lì e anche per i personaggi inutili, come Quai, semprano molto interessanti. Praticamente, Joe parla di fumo fritto e lo fa meravigliosamente.

Però ecco, non sempre sono storie che vorremmo effettivamente leggere, perchè i motri e le angherie, sono molto comuni in questi capitoli. Basti ricordare che Novedia il sanguinario non è un nomignolo a caso e Glokta di lavora tortura le persone.

Come ogni libro di mezzo che si rispetti, questo è un pò una storia di stallo, dove molta carne viene messa sul fuoco.

Come già sappiamo, tutti i personaggi che abbiamo già visto nel primo, sono in viaggio verso una nuova guerra. Che sia piccola, grande, interna a se stessi o di vitale importanza per il mondo, non ha importanza. Tutti hanno dei segreti che stanno per venire al pettine e tutti ci devo fare i conti.

Buono o Cattivo, Chiaro o Scuro.

A parte Ferro, che continuo ad odiare con tutta me stessa, perchè è antipatica e tossica come pochi, tutti i personaggi hanno avuto una buona crescita anche se come dicevo sopra, il vero mistero è capire perchè Quai sia lì. Sarà pure tenerello però, insomma, utile non è.

Comunque, antipatie o dubbi del caso, non mi sono annoiata molto e questo, è decisamente positivo. Lo stile rimane una giostra di amozioni che ho veramente apprezzato. Adesso non ci manca che arrivare alla fine e lo ammetto, un pò lo temo perchè ok, fino ad ora è andato tutto bene ma di roba, ne abbiamo da svelare.

Il finale, sarà degno della storia che abbiamo letto fino ad oggi?

Quello scimmione, come lo chiami tu, è famoso in tutto il Nord. Novedita il Sanguinario, lo chiamano nella sua terra. Un nome che riempie gli uomini di paura o di coraggio, a seconda della parte da cui stai.

lunedì 30 maggio 2022

Il fiore perduto dello sciamano di K

Autore: Davide Morosinotto
Pagine: 448
Prezzo: € 17
Uscita: 19/11/2019
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Mondadori
Perù, 1986. Quando Laila viene ricoverata nella clinica neurologica di Lima non passa inosservata: la figlia di un diplomatico finlandese e i suoi capelli biondissimi incuriosiscono i giovani pazienti del reparto Pediatria. Specialmente El Rato, il ragazzino con la lingua più lunga che Laila abbia mai conosciuto. I due si imbattono per caso in uno strano diario, scritto nel 1941 da un certo dottor Clarke, e restano affascinati dal disegno di un raro fiore usato dagli sciamani della trib di K., che secondo le annotazioni di Clarke ha un grande potere curativo.
Proprio in quel momento per Laila arriva la diagnosi: i medici sono finalmente riusciti a dare un nome alla sua malattia, un nome che non lascia speranze.
O forse no. C’è ancora una cosa che i due amici possono fare, insieme: ritrovare il Fiore Perduto che, forse, può guarire Laila. E cambiare il destino di entrambi. Inizia così un viaggio lungo e inaspettato che li porterà dalle Ande alla foresta amazzonica, sfidando terroristi, trafficanti di droga e una natura maestosa e terribile.


Recensione: Devo ammettere la mia lacuna, di Davide Morosinotto non avevo letto ancora nulla e quindi, questa è un pò la mia first impression.

Ho accettato di leggere questo libro per tre motivi.


Prima di tutto, la curiosità. Amo scovare nuovi autori e poi, se sono italiani, ancora meglio. Voglio uscire un pò dal circolo vizioso che mi porta ad apprezzare di più le storie create e scritte dagli stranieri, perchè non è vero che sono sempre meglio loro.

In secondo luogo, per la trama. Parlare di malattie è sempre difficile, soprattutto se di mezzo c’è la mancanza di una cura e se il malato è un bambino. Riuscire a trovare le parole giuste non è semplice, empatizzare con il lettore è difficile e sbagliare la scelta dei termini e magari, offendere qualcuno, è fin troppo facile. Inoltre, far si che tutto questo sia comprensibile ad un bambino/adolescente, non facilita niente. Insomma, una storia del genere è una bella sfida ed io, sono molto curiosa.

Terzo punto, l’ambientazione. Foresta Amazzonica.


Ora, da quello che ho capito, questo è il terzo di una trilogia, anche se ogni libro racconta una storia differente. Non so dire se questo sia il meglio dei tre, non posso dirvi se arrivati a questo punto, la storia ha un che di “ripetitivo”.

Posso dirvi però, che è una lettura struggente, a prescindere dal percorso che seguiamo e dal finale.

Non vi nascondo che ho provato un certo fastidio per El Rato, il nuovo amico di Laila e seconda voce narrante, non vi posso nascondere che in alcuni punti sia stato un pò difficoltoso mantenere il ritmo di lettura (il che è assurdo, perchè ho trovato più “difficili” le parti disegnate) però, sono stata rapita dalla storia e dall’ambientazione.

Difficile non prendersi a cuore la situazione di Laila, difficilissimo non tifare per la sua salvezza e l’idea che un finale positivo, non sia così scontato, mette tantissima ansia. Perchè ormai, siamo in un periodo storico dove l’happy ending nei libri, non è una costante. Ci sono, ma non sempre e storie come queste, le desideri intensamente, anche se poi pensi alla realtà, e capisci che non sempre le cose vanno bene.

C’è anche la spiritualità, che mi è piaciuta molto.

Quel dettaglio molto mistico che però, non ti obbliga a credere, dove scienza e ignoto si incontrano, solleticando anche la fantasia del più grigio essere.

Ok, il fattore mistico è abbastanza presente, dato che i due giovani protagonisti vengono protetti per tutto il tempo, stiamo comunque parlando di una storia che ha un pò della leggenda, però non mi ha reso la lettura meno coinvolgente o meno “veritiera”.

Insomma, si è visto che mi è piaciuto? Non credo di voler affrontare ora i libri precedenti, ho bisogno del trash ignorante, tanto per compensare, però credo che lui faccia parte di quegli autori che andrebbero letti a scuola. Non tanto per i riferimenti storici o per i dati statistici, quanto per la capacità di renderci più empatici, più umani, solo attraverso le parole.

domenica 29 maggio 2022

La prima legge – Il richiamo delle spade

Autore: Joe Abercrombie
Pagine: 1152
Prezzo: € 28
Uscita: 19/11/2019
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori
Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un’ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l’Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l’ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l’idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull’Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell’oro e della tecnologia.


Recensione: Ho rincorso Joe Abercrombie per molto tempo, indecisa se approfondire la nostra conoscenza o meno. Mi era stato consigliato molto tempo fa, però mi ha sempre lasciato un pò indecisa e probabilmente è anche colpa delle cover che prima, non è che fossero sta gran meraviglia.

Poi è arrivata la notizia del secolo.

Eccoci quindi con una trilogia completa, a doppia colonna, con una veste magnifica!

Essendo il libro di apertura, Il richiamo delle spade funge da introduzione al mondo ed a tutti i personaggi che si dovranno imbarcare nell’avventura epica che Joe ci promette.

Logen, il Nordico dal volto sfigurato e dalle nove dita, sembra essere l’apoteosi del protagonista che da uomo cattivo, cerca di fare finalmente qualcosa di buono. Certo, le buone azioni sono e saranno inconsce, però cosa possiamo aspettarci da uno che si fa chiamare il Sanguinario? Come tipo di personaggio, lo sto attualmente apprezzando, perchè riesce ad avere una parvenza di umanità e riesce a giustificare ogni atto di violenza che commette. Un’uomo che non vorrebbe combattere, ma che deve comunque impugnare una spada “parlante”. Un pò tonto sulle relazioni con le persone, eppure molto astuto sul punto di vista della sopravvivenza.

Glokta, l’Inquisitore storpio, mio personaggio del cuore. Un vecchio sociopatico quasi privo di paura, che ha come scopo quello di far ciò che gli pare, possibilmente facendo soffrire chiunque gli capiti a tiro. Considerando il suo passato e lo sdegno con cui è stato accolto successivamente, non posso biasimarlo. Dimostra comunque una vena di sentimenti, perchè sotto sotto non è una statua di ghiaccio.

Jezal, Capitano viziato e con un ego talmente grande, che è difficile da misurare. Neo campione di scherma, ancora non ha capito veramente cosa vuole nella vita, perchè appena raggiunge un proposito che inseguiva da tanto, si rende conto che il ritorno non è come immaginava. Lui è il tipico personaggio che sta sui maroni a molti, e che cambia solo quando vede che una persona che stima molto, non ricambia i sentimenti.

Ferro, attualmente l’unica donna a far parte del gruppo dei protagonisti, mi risveglia solo grandissime imprecazioni e altre sensazioni poco raccomandabili. Guerriera sfuggita da una condizione di schiavitù, ha in corpo sangue demoniaco e pare, sia una particolarità molto utile al gruppo. Certo, se fosse pure meno stronza e un filo più intelligente, potrebbe anche piacermi. Alla fine, l’essere dei selvaggi in un mondo di damerini, ha anche il suo lato divertente.

Ci sono anche il Primo Mago, a capitanare la ribellione (o vendetta) e anche il Maggiore West, nato popolano e salito di livello per la bravura sul campo di battaglia. Oltre ovviamente a tutta una serie di personaggi che gravitano intorno a loro, utili probabilmente alla storia.

Il bello di questo libro, perchè per ora sono ferma al primo, è che non è un’unica storia ma tante piccole cose, che all’apparenza sembrano poco collegate tra di loro. Sono storie nella storia, e tutte meritano di esser raccontate. Non è però una lettura semplice, un pò per la lunghezza, un pò per il peso (1152 pagine non sono esattamente semplici da sollevare) ma principalmente, per il tipo di storia raccontata. Non esiste il political correctness, ci sono molte parole volgari, ci sono violenze di vari livelli, c’è molto spargimento di sangue e anche razzismo, c’è la guerra, non mi aspetto nulla di differente ma per quei lettori che preferiscono un qualcosa di più “leale”, Joe non va assolutamente bene.

Anche perchè, si crea una certa empatia con i personaggi e nessuno di loro, è un santo.

Ora non mi resta che proseguire con la lettura, sperando di fami bastare il tempo. Però sono incredibilmente curiosa, perchè è vero che in fondo, so già come andrà a finire, però voglio proprio scoprire il Come!

«Se non hai paura non hai nemmeno coraggio»

sabato 28 maggio 2022

Come il sole all’improvviso

Autore: Karen Morgan
Pagine: 274
Prezzo: € 9.59
Uscita: 08/10/2019
Genere: Romanzo rosa, Narrativa
Casa Editrice: Independently published
Paul Robinson è un giocatore di basket della Garfield High School.
Bello.
Sexy.
Popolare.
Queste sono le tre parole che potrebbero rappresentarlo.
Ma un giorno qualcosa è cambiato. Si è avvicinato a me.
Ha parlato a Stecca, la ragazza che tutti giudicano, ma che nessuno conosce.
Lui è stato l’unica speranza in un mondo marcio.
Paul Robinson è stato la luce in un cielo che sembrava destinato a essere grigio per sempre.
Paul Robinson non è uno qualunque.
E io, April Johnson, non sono più una qualunque.


Recensione: Conoscete bene la mia ritrosia nel leggere un autore Self.

Molto spesso, si entra in un campo minato e detto tra di noi, il rischio molto spesso non ne vale la pena. Eppure, ci sono delle volte dove già dalla sinossi, capisco che una storia vale.

Come il sole all’improvviso, mi ricorda moltissimo i due libri di Jennifer Niven, dove la favola dell’amore incontra il disagio dell’adolescenza (o quasi).

In questa storia, abbiamo April che appena due anni prima, ha subito un lutto che ancora adesso non riesce a sopportare, e anche se la Zia non le fa mancare l’affetto ed il sostegno, questo non basta a salvarla dal disturbo alimentare di cui soffre. Lei sa che non è giusto quello che fa, però non riesce a non farsi schiacciare dal peso soffocante del dolore. Niente sembra esser abbastanza forte da risollevarla, nemmeno un barlume d’amore e nemmeno l’idea di morire.

Poi c’è lui, Paul. Ragazzo bello, atletico ed intelligente, con una famiglia facoltosa e sempre sorridente ed unita, anche se la pressione mediatica solitamente non lascia scampo a nessuno. Dal futuro già scritto e grandioso, Paul vorrebbe solo esser realmente ascoltato dalla sua famiglia. Perché se sotto i riflettori, sembrano tutti coesi, a casa le cose sono estremamente diverse, e quella vena di bugia nascosta sotto un grande strato di farina alla “famiglia mulino bianco”, lo fa sentire a disagio.

Un giorno, lui prende coscienza della presenza di lei, intravedendo un’anima potenzialmente simile alla sua.

Da quel momento, i loro mondi si scontrano e nulla può esser più rimandato, nemmeno l’amore che tanto fa paura, ma che potrebbe essere il balsamo perfetto per le ferite dell’anima.

Questa storia è potente e mai banale, o almeno, lo è ma in modo corretto.

Tutti possiamo star male fino al punto di non trovare una soluzione, oppure esser chi può aiutare qualcuno che è in difficoltà. Potrebbe essere la storia di tutti noi, perché tutti potremmo essere come April o come Paul.

Come dicevo, mi ha ricordato un’autrice che amo alla follia e a ben pensarci, un po’ anche Wintergirl, romanzo che non mi ha fatto dormire serena per due notti.

Ho letto la storia con crescente ansia, sperando sempre di trovarli ancora insieme nel capitolo successivo. Ho anche provato rabbia, per il modo in cui viene trattata “stecca” dalle cheerleader e per l’indifferenza di molti studenti. Perché alla fine, sono loro i “cattivi” della situazione, proprio come nella vita reale.

La lettura è fluida, il fatto che ci siano capitoli brevi e alternati tra i due protagonisti, permette di non annoiarsi mai e di aver un’ampia visione su ciò che accade. Ho adorato la delicatezza con cui si parla delle problematiche di lei, e del non voler raccontare nel dettaglio di un passaggio finale molto importante, prima del ballo scolastico.

Sono rimasta così colpita dalla storia, che comprerò il cartaceo e finirà immediatamente nella mensola dei libri del cuore, perché trovo un peccato non poterlo stringere tra le mani. L’ebook è comodo, il cartaceo di più.

Se avete amato Wintergirls di Laurie Halse Anderson e/o Raccontami di un giorno perfetto e L’universo nei tuoi occhi di Jennifer Niven, allora questo deve assolutamente finire nei vostri prossimi acquisti.

venerdì 27 maggio 2022

Heimaey

Autore: Ian Manook
Pagine: 454
Prezzo: € 17
Uscita: 10/10/2019
Genere: Giallo, Thriller
Casa Editrice: Fazi
Kornelíus, un poliziotto islandese possente come un troll, che canta musica folkloristica in un coro di donne, trova un cadavere in una solfatara, spellato dal ventre in giù. Mentre cerca una spiegazione per quel delitto associato a uno strano rituale, è anche alle prese con la mafia lituana, a cui deve dei soldi; per estinguere il suo debito, s’impegna a ritrovare due chili di cocaina rubati da un mozzo durante una transazione in mare. Negli stessi giorni, giunge in Islanda il giornalista Jacques Soulniz: quarant’anni dopo aver visitato l’isola con un gruppo di amici, vi fa ritorno con la figlia Rebecca, la sua ribelle Beckie, con la quale cerca di riallacciare un rapporto compromesso. Sin dalle prime tappe, però, il loro soggiorno prende una piega inaspettata: l’uomo è inseguito dalle ombre del suo passato e sembra avere un conto in sospeso con quelle terre misteriose, che hanno in serbo per lui un’implacabile vendetta. Le strade di Kornelíus e Soulniz si incroceranno in un gioco crudele orchestrato dal destino.


Recensione: Senza troppi preamboli, dato che è un giorno di festa e quindi, avrete sicuramente voglia di far qualcosa di tranquillo e piacevole, vi dico che per me il libro è bocciato.

Da una scala da uno a dieci, si meriterebbe un tre e solo perchè alla fine, ci sono delle cose discretamente interessanti.

Andiamo però con calma.



Questa non è solo una storia, ma un contenitore che racchiude tante vite ed intrighi. Certo, tutti sono legati tra di loro, ma è come se prima di tutto, fosse una raccolta di racconti.

Gli scenari sono epici e desolanti, un mix tra l’Islanda che siamo abituati a vedere sulle cartoline e quella parte arida e affilata, fatta di scogliere secche e aria fredda. Tutto ruota intorno a questo paesaggio mistico, che farebbe sognare anche la persona più arida del mondo. I personaggi invece, sono pedine del fato ed ignare di esserlo.

Il dramma però, è che loro vivono i loro drammi e le loro perdite mentre io, tento di non addormentarmi. Non è affatto scritto male, non ci sono errori o ripetizioni, non ci sono scene incoerenti e il fine del libro non è sicuramente arrivare ad un “e vissero tutti felici e contenti” ma questo modo onirico e descrittivo, più che alimentare la mia fantasia, la uccide. Capisco che molti non hanno mai visto l’Islanda e mai lo faranno, capisco che lo smercio di droga in mare aperto non sia una cosa che tutti conosciamo a memoria però, sei righe di descrizione, non le concedo nemmeno a King. Anche perchè ho trovato spesso lunghe descrizioni, intervallate con delle discussioni spesso ermetiche che magari è un limite mio, però non mi ha permesso di capire cosa la gente volesse realmente dire.

Ho invece apprezzato le scene delle solfatare, che come dice Beckie in un passaggio del libro, lo spettacolo così profondamente selvaggio e rabbioso è una cosa che entra dentro nel cuore e scuote tutti gli animi.

Anche le Nábrók, ovvero le “necromutande” hanno riscosso un certo successo in me.

Creare un nábrók non era soltanto difficile, ma tecnicamente impossibile. La procedura poteva iniziare anche molti anni prima di procedere con l’effettiva realizzazione dell’oggetto magico: occorreva infatti stipulare un patto con un amico convincendolo a cedere il suo corpo al futuro utilizzatore dopo una morte per cause naturali.

Alla morte dell’amico, l’indossatore delle necromutande doveva attendere la sepoltura del cadavere, riesumarlo senza farsi notare e, solo a quel punto, procedere con la preparazione vera e propria dell’oggetto magico.

Il procedimento era il seguente: occorreva scorticare il corpo dai fianchi ai piedi prestando la massima attenzione a mantenere perfettamente intatta la pelle. Ogni taglio o buco sulla pelle estratta dal cadavere (pelle che comprendeva ovviamente anche quella dei genitali) avrebbe irrimediabilmente compromesso il rituale, vanificando ogni sforzo.

Una volta ottenuti dei veri e propri pantaloni di pelle umana, era necessario indossarli a contatto diretto con la propria pelle, momento in cui avrebbero aderito con forza al corpo dell’indossatore.

Lo scopo del nábrók era quello di ottenere una riserva illimitata di denaro; per innescare questa “generazione spontanea” di monete era necessario inserire nello scroto delle necromutande una moneta sottratta ad una vedova mendicante e il simbolo magico nábrókarstafurscritto su un pezzo di pergamena.

A patto di non rimuovere la moneta, lo scroto del nábrók si sarebbe costantemente riempito di monete senza sosta. Ma liberarsi di questi necropantaloni ed evitare la dannazione eterna non era semplice: occorreva seguire un altro rituale.

In caso di morte imminente, era fondamentale togliersi il nábrók per non incorrere in una sorte terribile nell’aldilà. Per separarsi dalle necromutande occorreva trovare un’altra persona disposta ad indossarle ed effettuare la transizione da un indossatore all’altro in modo tale da lasciare almeno una gamba all’interno dell’oggetto magico.

In pratica, le parti macabre le ho salvate più o meno tutte e anche la canzone del Krummavisur è stata parecchio interessante (potete trovarla qui).

Il resto però, è stato decisamente troppo per me. Troppe parole, troppi sottintesi, tutto troppo.

Però vi dico una cosa, questo è un problema mio e non dello scrittore/editore, perchè sono la prima a non apprezzare questo genere. Ho fatto un errore di valutazione, mi spiace per mille motivi ed il primo tra tutti è quello di aver perso tempo per arrivare comunque alla fine, perchè in altri casi avrei mollato il colpo e regalato il libro a qualcuno che l’avrebbe apprezzato più di me.

giovedì 26 maggio 2022

Slender Man

Autore: Anonimo Slenderman
Pagine: 288
Prezzo: € 14.90
Uscita: 24/10/2019
Genere: Horror
Casa Editrice: HarperCollins
Lauren Bailey è scomparsa. Mentre i suoi amici si disperano e la polizia la cerca freneticamente, Matt Barker, suo compagno nella scuola più esclusiva della città, comincia a sognare alberi minacciosi, cieli in tempesta e qualcosa di oscuro che si avvicina sempre di più. Una figura terrificante, alta, con lunghe braccia si fa largo nel confine fra realtà e incubo. Un confine che, giorno dopo giorno, si fa sempre più sottile nella vita di Matt, fino a scomparire… Attraverso documenti, stralci di diario, e-mail e indizi disseminati nel racconto, la particolare struttura del romanzo immerge inesorabilmente Matt (e insieme a lui, come in presa diretta, il lettore) in un incubo agghiacciante, fino a condurli all’inevitabile faccia a faccia con Slender Man.


Recensione: Il personaggio immaginario venne creato da Erik Knudsen nel 2009 e venne divulgato al pubblico attraverso il sito web Something Awful, in seguito ad un concorso fotografico.

Lo Slender Man, nelle illustrazioni create da Knudsen, appariva spesso insieme a dei bambini in alcuni parchi giochi; le immagini erano virate in seppia e corredate da una breve didascalia.

La prima vera diffusione del personaggio avvenne su Youtube: il canale “MarbleHornets” produsse una serie di video in stile finto documentario nei quali dei ragazzi, con l’ausilio di una telecamera amatoriale, riprendevano eventi misteriosi per un concorso scolastico. Durante le riprese, l’essere fu avvistato più volte e i ragazzi ne furono perseguitati. In questi video, l’entità viene chiamata The Operator (in italiano: L’operatore) e agisce insieme a due persone da lui controllate involontariamente, soprannominati Masky e Hoody (Timothy e Brian) per via del fatto che indossano rispettivamente una maschera e una felpa, obbedendo ciecamente all’operatore e tengono nascosta la loro identità.

Lo Slender Man viene descritto come un uomo di carnagione bianca e dalla testa calva di corporatura snella, alto circa 240 cm. Il suo volto risulta privo di occhi, bocca e orecchie. Presenta due braccia lunghe fino alle ginocchia che terminano in grosse mani con dita provviste di artigli; inoltre, dalla sua schiena fuoriescono tentacoli neri (da 4 a 8) . Indossa un abito nero con una cravatta rossa.



Slender Man è una figura molto conosciuta nel mondo dell’Horror, perchè è prettamente un essere impalpabile e si può giocare molto sulla paura del buio e su ciò che non si vede. L’ignoto è affascinante e destabilizzante.

In questo libro, che più che altro è una telecronaca di un disastro, ci troviamo a scavare nella storia di Matt Barker e nella sua ossessione verso la scomparsa della sua più cara amica Lauren Bailey.



Avevo già comprato questo libro in inglese, catturata come al solito dalla copertina semplice e un pò ansiogena. Quando però ho visto l’uscita italiana, mi ci sono buttata a capofitto con aspettative alle stelle. Poi l’ho letto.

Ora, non voglio assolutamente dirvi che non mi è piaciuto, perchè mentirei anche a me stesso però, mi aspettavo molto di più.



Il personaggio di Matt è ben costruito e ho empatizzato moltissimo con lui, sono rimasta scioccata quando è rimasto scioccato lui e ho avuto ansia quando l’ha provata lui. Anche lo stile, scorrevole e non pesante, mi ha permesso di leggere il libro in due giorni scarsi, ma arrivata alla fine, ho sentito che mancava qualcosa.

Per quanto abbia apprezzato la poca presenza dell’essere, che viene descritto giusto il minimo indispensabile, ho fatto un pò fatica a tener collegati i vari passaggi perchè c’è un susseguirsi di passato e presente, realtà e finzione e immaginazione.

Slender Man, stava realmente inseguendo Matt? Oppure, era tutto frutto della sua immaginazione? Questo non c’è dato saperlo, e da un lato, è giusto che sia così. Il bello di questo personaggio, è che può far lavorare la fantasia (o gli incubi) di ogniuno di noi.

Eppure, avrei voluto di più.

Avrei preferito aver un pò meno descrizioni per la storia che stava scrivendo il protagonista, e un pò più di “ciccia” con i vari fatti. Perchè il racconto, era una delle varie chiavi che serviva a capire l’avanzamento dell’essere, serviva quindi un pre incontro più lungo perchè detto tra di noi, sei righe per descrivere quanto era buio e spettrale un bosco, mi sembrano un pò troppe ed inutili.

Su una cosa però, non mi posso lamentare; l’ansia.

Una volta entrati nel turbinio degli eventi, l’ansia per l’attesa non ci abbandona più.



Quindi è uno sni, una lettura simpatica e godibile ma mediamente paurosa.

mercoledì 25 maggio 2022

Delicato è l’equilibrio

Autore: Alice Chimera
Pagine: 362
Prezzo: € 16.90
Uscita: 21/10/2019
Genere: Fantasy
Casa Editrice: La Ponga
L’Equilibrio è la legge, il meccanismo che fa funzionare la realtà, grazie a un complesso sistema di pesi e contrappesi le cui regole sono scritte nell’essenza stessa delle cose. Ma l’Equilibrio è delicato, e basta poco a comprometterlo. Nina lo sa, perché è una lucubrante, una persona molto speciale, come ce ne sono poche al mondo, incaricata di preservarlo a ogni costo, facendo in modo che il conto dei vivi e dei morti continui a tornare, mentre aiuta le anime dei trapassati ad accettare il loro destino. Nina però è stanca, e cerca qualcuno che prenda il suo posto. Questa persona è Laura, una giovane lucubrante a malapena consapevole della sua natura, e del tutto ignara delle minacce che si profilano sul suo cammino.


Recensione: Questo libro racconta una storia difficile e complessa.

Nina è la lucubrante Massima di Pisa e come tale, deve prendere grosse decisioni per far sì che tutti facciano quello che serve per mantenere l’Equilibrio. Il fatto è che lei è una persona spezzata dalla vita e anche dall’Equilibrio che dovrebbe servire. Vuole lasciare tutto, vorrebbe andare in pensione ma deve scovare un’apprendista che possa plasmare a suo piacimento e così, trova Laura.

Laura è una lucubrante, ma non sa realmente cosa significhi esserlo. Per anni ha saputo di esser diversa da molti altri, ma la madre le ha sempre imposto di nascondersi e di non fare domande. L’incontro con Nina e subito l’entrata a gamba tesa in questo nuovo mondo, potrebbe portale a galla vecchi ricordi che preferirebbe dimenticare, ma qualcosa la spinge a prendere in mano la propria vita e a lottare per trovare se stesa.

Due donne diverse e allo stesso tempo, molto simili.

Con loro, ci sono anche Diego e Maurizio, due futuri guardiani del bene e del male che dovrebbero interagire poco con loro, praticamente solo per lavoro, ma che per una cosa o per l’altra, si scontreranno spesso.

Saranno capaci di sopravvivere all’Equilibrio, senza soccombere?



Dal mio punto di vista, ci vorrebbe un secondo libro per una storia così titanica.

Il mondo dei lucubranti non è il focus della storia, ma essendo un mondo parallelo al nostro, sarebbe stato molto più appagante aver molti più dati dilazionati nel tempo, e non lunghi spiegoni solo per quelle cose che servivano alla storia.

Non rimaniamo ignoranti, pian piano ci vengono forniti i dati che ci permettono di capire lo svolgimento del dramma, però ho ancora troppe domande a cui trovare una risposta e sapendo che tendenzialmente non ci sarà un seguito, mi toccherà molestare Alice per qualche mese.



Ho invece poco da dire sulla caratterizzazione dei personaggi.

Come al solito, delle due protagoniste non me ne sta una simpatica e per quanto riguarda le due spalle, solo Maurizio rimane fedele al suo personaggio ed è una cosa molto apprezzabile. In generale, li avrei presi a schiaffi più o mano tutto il tempo, perchè anche se sono credibili, questo non me li ha resi più digeribili.

Diego rimarrà un codardo per tutta la vita, incapace di affrontare veramente quello che è il suo destino; Nina rimane quella con cui non riesco ad entrare in enpatia, perchè conoscolo solo parte del suo dolore; Laura è la ragazzina smidollata che gioca a fare la grande; Maurizio è l’unico che alla fine ha pienamente accettato il suo ruolo.



Pisa invece è quasi la padrona della storia, andando oltre al ruolo di mero “palcoscenico”.

Si presta bene per il mix di esoterismo e routine umana, senza però diventare troppo invadente.



Nel complesso, ho letto questo libro in tre giorni e ne sono rimasta sorpresa. Auguro ad Alice tutta la fortuna che si merita, dato il lavoro per questa storia che potrebbe rad veramente molto.

martedì 24 maggio 2022

Rise: Una favola gay

Autore: Keira Andrews e Leta Blake
Pagine: 128
Prezzo: € 9.88
Uscita: 28/07/2017
Genere: Romanzo Rosa
Casa Editrice: Triskell Edizioni
Cosa succede quando Jack incontra un uomo affascinante in cima alla pianta di fagioli? Voci sull’esistenza di un tesoro hanno spinto cacciatori di fortune ad arrampicarsi su quella magica pianta di fagioli, fino ad arrivare a un misterioso castello tra le nuvole. Quelli che sono sopravvissuti hanno raccontato di un gigante malvagio che protegge oro e gioielli luccicanti con selvaggia ferocia. Nessun uomo sano di mente oserebbe arrampicarsi, ma Jack non ha nulla da perdere. Evitato da tutti per i suoi maledetti capelli rossi e abbandonato dal suo amante crudele, vuole disperatamente trovare una vita di fuga dalla sua vita. Rion non è un gigante, ma solo un uomo su cui ricade l’enorme peso di proteggere l’eredità della sua famiglia. È un uomo solo, ma con un profondo senso del dovere. Quando incontra Jack, tutto il suo mondo viene stravolto. Dopo un confronto di fuoco, l’attrazione tra i due è innegabile. Isolati, su tra le nuvole, Jack e Rion si abbandonano al desiderio, legandosi l’uno all’altro. Avranno il coraggio di lasciar andare il loro passato e inseguire i propri sogni? Molto presto si ritroveranno a dover proteggere il tesoro e le loro stesse vite da una nuova minaccia. E questa volta, hanno tutto da perdere.


Recensione: Il RARE è ormai finito e prima di parlarvi di questa mia prima esperienza, vorrei parlarvi della prima lettura fatta e finita dedicata all’evento romano.

Rise. Una favola gay è stata una scelta ad occhi chiusi, perché mi piaceva la copertina e da quel poco che avevo letto, mi sembrava una storia dolce in stile “cinder” (a proposito… Triskell, quando metterai in cartaceo quella piccola meraviglia??).

Scegliere da dove iniziare, era abbastanza facile.

La storia è una vaga rivisitazione della favola di “Jack ed il fagiolo magico”, con delle aggiunte agrodolci per i nostri protagonisti.

Della storia originale abbiamo la pianta di fagioli (che però cresce ogni anno, forte e antica), Jack con la sua mucca da latte, la madre con una sorella e l’idea di un tesoro protetto da un gigante.

Le similitudini finiscono qui.



Jack però, oltre ad aver gli stessi problemi del suo omonimo originale, ha in aggiunta altre due cosine; i capelli rossi ed il fatto che a lui, piacciono gli uomini.

Ora, considerando che non stiamo parlando di una storia ambientata ai nostri giorni, eccoci serviti la nostra piccola tragedia letteraria.

Il povero ragazzo viene trattato come un appestato dagli abitanti del suo villaggio e, viene trattato male dalla madre e dalla sorella, solo per il colore dei suoi capelli. Il rosso è il colore del demonio, porta sfortuna in ogni cosa. In più, deve nascondere la sua natura sessuale, perché crede che sia sbagliata e glielo conferma anche il comportamento del suo spasimante segreto, che abusa della sua voglia di amare e lo obbliga a non togliersi mai il cappello.

Abbiamo quindi un protagonista che viene maltrattato su più piani e quindi, non stupisce la sua decisione di scalare la pianta di fagioli per trovare i soldi necessari ad andarsene.

Oltre le nuvole, trova il famoso castello, ma nessun orco ad aspettarlo.

Jack incontra Rion, scontroso guardiano del tesoro di famiglia e tra i due, eternamente soli e “sbagliati”, scatta qualcosa che non ha nome.

Ho letto la storia in un pomeriggio e, l’ho trovata molto carina e piccante.

I due protagonisti devono fare un gran lavoro su loro stessi, per abbattere i muri che la società/la famiglia ha cercato di insegnare. Rion teme di disonorare la famiglia, se mancherà di sposarsi con una brava donna, mentre Jack ha sempre creduto di essere il figlio del demonio e quindi, non degno di vero affetto.

Sono incappata in qualche scena decisamente triste, in un punto in particolare mi sono pure incazzata a morte, però non ho mai smesso di sperare nel lieto fine.

Nelle mie parole però, aleggia un MA gigantesco.



Di per sé, mi sento di promuovere la lettura ma, mancano pagine.

Trovare un giusto equilibrio tra il troppo ed il troppo poco è difficile, però in questo caso era meglio eccedere. Avrei preferito saper qualcosa di più di Rion, sulla sua dinastia e magari sulle vere leggende della pianta di fagioli, dato che abbiamo già molti dettagli sulla visione terrena. Avrei preferito che tra i due, ci fossero più descrizioni su come passavano il tempo prima e dopo la loro amicizia. Avrei preferito di più, anche della fine fine.

Non mi pento dell’acquisto, per chi non è un vero e proprio amante del genere è sicuramente una lettura adeguata, perché non è pesante e nemmeno troppo dettagliato su sfighe e scene erotiche.

lunedì 23 maggio 2022

Scritto sulla Pelle

Autore: Alexandra Rose
Pagine: 271
Prezzo: € 15.98
Uscita: 03/10/2019
Genere: Narrativa
Casa Editrice: DriEditore
La libertà può essere un’arma a doppio taglio. Lo sa bene Isabella che, dopo la laurea in giurisprudenza, decide di abbandonare la lussuosa villa dei genitori e di lasciarsi alle spalle una vita già programmata per studiare editoria, la sua più grande passione. Il suo sogno di aprire una casa editrice è più forte di ogni ostacolo, e per intraprendere quella strada deve rinunciare agli agi nei quali ha sempre vissuto. Catapultata nella periferia di Cagliari, Isabella si troverà di fronte a tutto ciò che ha sempre detestato: un appartamento fatiscente, una coinquilina poco raffinata, e un irriverente ragazzo ricoperto di tatuaggi. Sarà proprio lui, Lorenzo, a farle abbattere i muri dei pregiudizi e a permetterle di ritrovare se stessa.


Recensione: Un pò di tempo fa, avevo partecipato ad un evento per il libro d’esordio di Alexandra Rose. La cover era bella e la trama mi incuriosiva, ma quando avevo iniziato a leggerlo, mi accorsi che quel modo di scrivere, pieno di pretese, non poteva fare al caso mio.

Lo sapete, per me una storia bella, deve anche esser di facile lettura.

Quando mi è stato proposto di leggere questo nuovo libro, avevo timore. Una seconda possibilità di lettura non si rifiuta mai però, insomma, quanto posso esser masochista?



La storia di Lorenzo ed Isabella ha fatto fatica ad ingranare.

Per quanto possa esser corretto, alla parola “terrificata”, sono rimasta impietrita. Tremavo all’idea vagamente probabile di tener per le mani duecentosettantuno pagine di peso.

Poi le cose hanno iniziato ad ingranare, svelando una storia tragicamente reale.



Isabella è sempre stata la figlia perfetta, sempre pronta a fare quello che i genitori volevano. Un giorno però, stanca di non esser mai veramente felice, decide che non seguirà il percorso che le è stato già tracciato. Il suo sogno, è quello di fare un master ed aprire una Casa Editrice. Presa questa decisione, dovrà cavarsela solo con le sue forze e in totale povertà.

Lorenzo ha un negozio di tatuaggi e pearcing ed un passato di cui si vergogna. Senza famiglia e senza regole, ha vissuto fino a quel momento vivendo alla giornata, tenendo le relazioni il più lontano possibile.

I due si incontrano e si scontrano per caso nell’appartamento che la ragazza condivide, e da quel momento, si innescano sentimenti strani e mai provati.

Isabella sarà disposta a scendere dal piedistallo e spogliardi di una vecchia vita, fatta di soldi ed ipocrisie?

Lorenzo sarà capace ad inseguire il suo sogno più intimo, uscendo dalla spirale nera che lo avvolge?



Non posso dire che sia una storia innovativa, quasi nessuna lo è, però è abbastanza semplice e non è un difetto.

A colpi di clichè, Alexandra ci parla di due persone che devono imparare ad uscire dai propri limitati schemi mentali. Non tutte le persone ricche sono degli snob, e non tutti i “bad boy” sono dei drogati disaddatati.

A suon di discussioni, scelte e lanci nel vuoto, Isa e Lore si scoprono e si amano più del previsto, ma per stare insieme, devono fare l’ultimo passo e spogliarsi di tutto ciò che erano.

Non è una storia che parla di una Vita semplice, perchè Isabella deve imparare a vivere da sola il suo sogno, senza l’appoggio delle persone che più ama e già questa, è una condizione tragica che potrebbe ucciderla o fortificarla, ma anche cambiare modo di pensare, che è sempre stato troppo altezzoso e da snob. Esser nati e cresiuti in un determinato ceto sociale, incide molto sul proprio carattere ed è difficile cambiare ma lei, dimostra che la strada per il cambiamento è praticabile.

Per contro, Lorenzo non è più il disadattato di un tempo e oltre al suo comportamento da duro, c’è una persona capace di amare che però, ha paura. La sua lotta è iniziata da quando era molto giovane e dopo l’incontro con Isabella, deve fare i conti con l’uomo che è diventato e l’uomo che vorrebbe essere.



Una storia di crescita che finisce con un qualcosa che non mi ha appagato del tutto, anche se credo sia giusto così. Per una storia difficile, non poteva esserci certamente un fine totalmente felice e costellata di gioie, anche se detto tra noi, finisce bene… per qualcuno.

domenica 22 maggio 2022

La sovrana lettrice

Autore: Alan Bennett
Pagine: 95
Prezzo: € 8
Uscita: 29/09/2011
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Adelphi
A una cena ufficiale, circostanza che generalmente non si presta a un disinvolto scambio di idee, la regina d’Inghilterra chiede al presidente francese se ha mai letto Jean Genet. Ora, se il personaggio pubblico noto per avere emesso, nella sua carriera, il minor numero di parole arrischia una domanda del genere, qualcosa deve essere successo. Qualcosa in effetti è successo, qualcosa di semplice, ma dalle conseguenze incalcolabili: per un puro accidente, la sovrana ha scoperto la lettura di quegli oggetti strani che sono i libri, non può più farne a meno e cerca di trasmettere il virus a chiunque incontri sul suo cammino. Con quali effetti sul suo entourage, sui suoi sudditi, sui servizi di security e soprattutto sui suoi lettori lo scoprirà solo chi arriverà all’ultima pagina, anzi all’ultima riga.


Recensione: Nel tempo, grazie allo stiraggio, sto un pò scoprendo il mondo degli audiolibri.

La tecnica, per me, è quella di scaricare qualche libro che avrei voluto già leggere e qualcosa di scelto a caso, ma corto. Non conoscevo l’esistenza di questa storia e non ho prestato particolare attenzione alla trama (che in questo caso, non leggo mai) però, mi sono incuriosita del titolo e mi son detta che tanto, alla peggio avrei poi cercato altro.


Questa è una storia molto suriosa e da un lato, anche molto fattibile.

Ho sempre immaginato la sovrana Betty come una donna troppo impegnata per dedicarsi alla lettura di un libro, troppo piena per dedicarsi un vero momento di relax. No, non me la figuro contro la letteratura, semplicemente penso che legga solo ciò che è veramente utile per quello che fa e con questa convinzione, ho pensato anche ad una routine rigorosa e di un certo livello. Quindi, questo libro racconta ciò che potrebbe accadere se un giorno, la nostra sovrana del cuore, incappi in un libro di narrativa comune.

Più che leggerlo, ho ascoltato l’audiolibro e l’ho fatto in palestra, tra una vogata e l’altra. Ho sorriso molto, trovando questa sua nuova ossessione come qualcosa di molto tenero e umano ma ho provato anche una grande tristezza, perchè per quanto questo libro possa esser romanzato, molti dei veti che gli vengono imposti sono più che veritieri. Il fatto che lei, sia la sovrana, non la esclude da una certa etichetta rigida che tutti cercano di farle seguire, vedendo inoltre la sua passione solo come una spina nel fianco.

Ci sono state decisioni, non prese da lei, che mi hanno fatto anche arrabbiare perchè le ho trovate veramente prive di senso e piene di cattiveria.



Il finale mi ha lasciato un pò perplessa, perchè non è un vero e propio finale. Ho impiegato un mese per elaborare la cosa e quando sono riuscita ad andare oltre, ho comprato due copie così potrò regalare questa storia ad un’amica.

Molto godibile, molto carino, molto consigliato.

sabato 21 maggio 2022

Può succedere anche a noi?

Autore: Becky Albertalli e Adam Silvera
Pagine: 312
Prezzo: € 18
Uscita: 08/10/2019
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Mondadori
Arthur è entusiasta all’idea di trascorrere un’intera estate a New York. Per lui, cresciuto a pane e musical, è proprio una città magica, romantica, dove tutto può succedere. Se Broadway gli ha insegnato qualcosa, poi, è che l’universo può recapitarti una storia d’amore indimenticabile quando meno te l’aspetti. E quale luogo al mondo potrebbe essere un set migliore della città che non dorme mai? Ben, invece, pensa che l’universo per una buona volta dovrebbe imparare a farsi gli affari suoi. Se davvero ci tenesse a lui, di certo non starebbe andando all’ufficio postale per spedire un’intera scatola di oggetti posseduti dal suo ex. Ma quando, proprio in quel grigio luogo affollato, le strade di Arthur e Ben si incrociano, viene il sospetto che il destino abbia davvero qualcosa in serbo per loro. Ma che cosa di preciso? Forse niente. In fondo, dopo essersi incontrati, ognuno va per la sua strada. Forse tutto. In fondo, alla fine si rivedono. E decidono di ripetere l’esperienza. Ma cosa accadrebbe se il loro primo appuntamento “ufficiale” non andasse proprio come previsto? E nemmeno il secondo primo appuntamento… o il terzo? Che cosa accadrebbe se Arthur le tentasse tutte per far andare bene le cose tra loro, e Ben invece non ci provasse abbastanza? E se la vita, quella vera, non fosse così tremendamente magica come pensa Arthur? Ma se invece lo fosse? Chi l’ha detto che non può essere come uno dei musical di Broadway che tanto ama? E soprattutto: perché un amore a prima vista fantastico come quelli che si vedono nei film deve capitare sempre agli altri? Perché non può succedere anche a loro?


Recensione: Ci sono romanzi belli e romanzi romantici, ma pochi libri dolci. La differenza tra le varie categorie è che un libro dolce, è una storia bella, fatta di buoni sentimenti e allo stesso tempo, romantica il giusto. Molta realtà e molta finzione vera, un mix di cose da “Hollywood” che però, potrebbero succedere realmente.

Questo è amore hollywoodiano.

La storia di Ben e Arthur mi ha colpito con la sua semplicità e con la quantità di cose sbagliate che però, sono anche giuste.

La loro storia d’amore è un qualcosa di mitico da film, piena però di tutte le insicurezze terrene e poco importa il loro orientamento sessuale, perchè i sentimenti vanno oltre questo e diventano parte del lettore.

«Siamo i peggiori. Voglio dire, siamo i migliori. «Siamo i peggiori. Voglio dire, siamo i migliori. Ma siamo i peggiori. Tu pensi sempre di essere troppo, e a mesembra di non essere abbastanza.»

Ho adorato il loro incontro all’ufficio postale, come ho adorato la presenza dei gemelli (che mi ha ricordato molto il film di Step Up 3) e di come alla fine ogni dettaglio, anche se apparentemente insignificate, abbia trovato il suo posto.

Mi piace la crescita che c’è tra i vari personaggi e mi è sembrato più che normale il modo in cui vengono trattate delle tematiche ancora molto sentite. L’uso leggero di alcune parole per descrivere una condizione e l’egoismo (o la paura) di certe relazioni che potrebbero finire, o forse no.

Ho particolarmente apprezzato la coppia Ben e Arthur, anche se non sono gli unici presenti ma essendo i protagonisti, hanno sicuramente molto più spazio. L’amore platonico, sentito e vissuto per la prima volta, l’amore che fa paura e che lascia sorpresi, l’amore che ad oggi molti non sono più disposti a cercare o a credere.

Ho in programma di conoscerti per sempre.

Mi sono innamorata di loro e scusate, ma adesso vado a cercare su Youtube i 142 minuti e 13 secondi di Hamilton.

(P.S. Ho controllato e qui, c’è la lista ma sono solo 137 minuti e 04 secondi… mi sono persa un pezzo?)

venerdì 20 maggio 2022

La maledizione di Solarius

Autore: Stefania Siano
Pagine: 140
Prezzo: € 10
Uscita: 22/03/2019
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Plesio
Dopo un grande successo editoriale, la vena creativa abbandona Carlo e l’autore inizia a trascorrere intere giornate chiuso nel suo studio, cercando di scrivere qualcosa che lo soddisfi. Le cose cambiano quando sua figlia immagina la storia di Solarius e della sua maledizione. L’ossessione di Carlo è così forte da vedere se stesso nei panni del protagonista e la sua vita finisce per dividersi tra la difficile routine quotidiana e l’esistenza del principe. Ma la realtà di Solarius, che ha come unico obiettivo conquistare la fredda e austera principessa Lunaris, avrà presto il sopravvento..


Recensione: Carlo è uno scritto che dopo un momento di picco editoriale, si trova nella landa desolata della fantasia. Nessuna scintilla da seguire, nessun nuovo incasso da giustificare e mantenere il tenore di vita della famiglia.

Un giorno però, per caso sente la figlia parlare di qualcosa che in lui, accende la speranza; la storia di Solarius. Decide quindi di prendere in prestito la fantasia della bambina e seguire questa nuova ondata che sicuramente, lo riporterà alla ribalta, ma a che prezzo?

Conosco Stefania ma lo ammetto, ho sempre avuto un pò di timore con questa storia. Quella precedente, che parlava di Alice, mi era piaciuta molto ma qualcosa mi ha poi frenato nel proseguire. Lo so, molto stupido come pensiero, dato che non ho nessun tipo di problema con lei eppure, è servita Chimera a farmi fare il passo successivo.

La maledizione di Solarius è una storia un pò (tanto) particolare e sicuramente poco “carina e coccolosa”. Avete presente com’è Stefania? Ecco, il tenore della storia è l’opposto.

Il principe di Solarius è un giovane arrogante che grazie al suo potere, al suo fascino e alle sue ricchezze, pensa che tutto gli sia dovuto e quando la principessa Lunaris, rifiuta la sua proposta di matrimonio, decide di punire tutti quanti. Vuole a tutti i costi che sia sua, anche a costo della vita dell’intero mondo.

Carlo, che ormai è dentro a questa storia in tutto e per tutto, non riesce più a scindere la realtà dalla finzione e questo dettaglio, lo porterà a fare delle scelte molto rischiose.

Mi è piaciuto principalmente il finale, che mi ha ricordato un pò un vecchissimo libro che avevo letto mezzo secolo fa. Il mix tra la vita di tutti i giorni ed il sogno, mi ha permesso di apprezzare l’arroganza del principe ma anche la cecità selettiva della mogle dello scrittore. Oscillavo tra la voglia di ammazzarli di botte e alla comprensione.

Perchè i due, che leggo quasi come gli antagonisti di questa storia, qualche volta li capisco ma molto spesso li detesto. Per il principe è facile, già dalle prime pagine dedicate a lui è decisamente difficile prenderlo in simpatia mentre per la moglie di Carlo, dopo i primi minuti di simpatia ho sviluppato un certo risentimento per il suo modo di fare “anti scrittura”. Carlo non è un personaggio facile e da parte mia, l’avrei mandato a ramengo molto velocemente ma sicuramente non l’avrei considerato un pazzo solo perchè scrive. CI sono dei momenti dove l’ho “difeso” perchè tra tutte le cose che si possono dire di lui, questa è quella più assurda. Capirete di cosa parlo, quando leggerete questo libro.

Come sempre, avrei preferito aver a disposizione qualche pagina in più ma alla fin fine, ho apprezzato la lettura veloce.

Ora devo solo trovare il trampolino giusto per leggere Aki il Bakeneko, dato che dovrebbe uscire il secondo.

giovedì 19 maggio 2022

Mister Romance

Autore: Leisa Rayven
Pagine: 363
Prezzo: € 13.12
Uscita: 25/05/2019
Genere: Romanzo rosa
Casa Editrice: Newton Compton
Max è un uomo bellissimo, carismatico e passionale e ha una doppia identità. Di notte diventa Mister Romance, un escort che può far avverare ogni fantasia. Le regole sono chiare: niente sesso, ma serate di corteggiamento che stanno facendo impazzire donne e ragazze dell’alta società newyorkese. Su richiesta Mister Romance può diventare un presuntuoso miliardario, un cattivo ragazzo con il cuore d’oro o un motociclista ribelle. Max è abile a trasformarsi, ma sta molto attento a tenere la sua vera identità segreta. La giornalista investigativa Eden Tate ha sentito parlare del leggendario Mister Romance ed è determinata a pubblicare un articolo sull’uomo che sta guadagnando una fortuna affascinando ricche e annoiate signore. Pur di mantenere al sicuro il suo anonimato e quello delle sue clienti, Max sfida Eden a concedergli tre appuntamenti. Se lei non si innamorerà di lui, avrà tutto quello che le serve per il suo articolo. Eden non ha dubbi: è sicura di poter resistere al fascino dell’uomo misterioso, ma quando il vero Max ammetterà di essersi innamorato di lei, dovrà capire se si tratta della verità o di un altro dei trucchi di Mister Romance.


Recensione: Continua la mia crociata per il RARE ma no, questo non fa parte dei libri che verranno con me a Roma.

Sinceramente, all’inizio non pensavo nemmeno di prendere questo libro, però in libreria avevo trovato l’offerta “due libri a 9.90€” e tra i tanti, questo mi sembrava il meno peggio (e soprattutto, volevo assolutamente l’altro!). La cover mi ha catturato, anche perchè al benchetto c’erano prettamente storici o erotici e tendenzialmente, la Newton non fa parte delle mie grafiche più apprezzate ma questo bel ragazzaccio, non era affatto male.

Ammetto anche che di primo acchito, ho perculato la sinossi perchè l’idea di un escort mi faceva abbastanza ridere.

Poi ho conosciuto Max e mi sono rammaricata di non esser ricca sfondata. Non posso goder dei suoi servigi!

Mister Romance è un pò il Ditto delle fantasie delle donne ormai adulte.

Questo uomo mitologico più trasformarsi in tutto quello di cui abbiamo bisogno ma Eden, che di professione fa la giornalista, lo considera un impostore che sfrutta le donne d’alta borghesia perchè, si fa pagare profumatamente solo per un semplice appuntamento (senza heppy ending, perchè lui è un escort, non un gigolò). Lui però è molto più di quello che fa vedere e un pò per convenienza e un pò per gusto personale, decide di proporre ad Eden un patto.

Se lui riuscirà a farla innamorare, lei non scriverà l’articolo scandalo del momento ma se fallirà, tutto verrà a galla e la segretezza che vige sulle clienti, cadrà mandando in rovina molte reputazioni.

Io ve lo dico, questo libro è un bomba in fatto di stuzzicate ma si ciula decisamente poco. Sicuramente è in linea con l’idea di Mister Romance ma quando si arriva al dunque, io mi sono già fumata tre pacchetti di sigarette perchè nella mia mente ho ripassato almeno sette volte il kamasutra. Un lenta agonia che sfocia in isteria malsana, dove finisci per ridere in qualsiasi momento, mischiando la realtà con la finzione.

Max è letteralmente un bomba di ormoni che non si nasconde nemmeno per sbaglio, con la sua erezione perennemente presente mentre Eden, è quasi imbarazzante con l’idea di “voglio farmelo ma non posso”. In certi momenti sembrano due ragazzini in piena crisi ormonale.

Oggettivamente simpatico e udite udite, c’è anche una morale (si, sono sconvolta anche io per questa cosa).

Mister romance nasce per un doppio bisogno.

Il primo è una questione venale, che dopo una serie di vicissitudini che non posso svelare, lo portano a dover pagare molti soldi mentre la seconda, è una di quelle cose che andrebbe ricordata a moltissimi uomini; le donne non sono parte dell’arredamento. Questo secondo punto però, è molto più ampio di quello che vi ho detto ma dato che l’ho adorato, dovrete scoprirlo voi cosa si cela veramente dietro a questa scelta.

Io posso dirvi che stranamente, Eden mi è simpatica e la capisco moltissimo.

mercoledì 18 maggio 2022

Dirty Dom. Valetti Crime Family

Autore: Willow Winters
Pagine: 189
Prezzo: € 15.99
Uscita: 08/07/2018
Genere: Romanzo rosa, Narrativa
Casa Editrice: Hope Edizioni
Dominic è l’allibratore della famiglia criminale Valetti e conosce il proprio lavoro. Impegnato a fare affari, non ha tempo per occuparsi delle donne che lo rincorrono, desiderando più di una forte e sporca scopata. D’altra parte questa è l’unica cosa che possono ottenere da lui, oltre a un cuore spezzato.
Ma quando Becca irrompe nel suo ufficio per pagare il debito dell’ex marito, Dom capisce che quel corpo fatto per il peccato lo condurrà a un punto di non ritorno.
Eppure, una donna come lei, pulita e senza ombre nel passato e nel presente, non dovrebbe stare con un uomo come lui. Becca merita di meglio.
Oppure no? Oltrepassare i limiti è così facile, ma anche fatale.
Dom il Peccaminoso rischierà tutto per tenere al sicuro Becca oppure onorerà il nome della sua famiglia?


Recensione: Si, sono molto confusa anche io, perchè mai avrei pensato di portar qui una recensione come questa. Non sono una grandissima amante dei romanzi Rosa, soprattutto se si parla di Mafia Romance e tutta quella branca di “scopate della vita”.

Eppure, quest’anno ho deciso di andare al RARE, che si tiene a fine settembre e, per dare un senso alla spesa del biglietto e del viaggio, ho pensato di lanciarmi in qualche lettura mirata, cogliendo l’occasione per tastare il lavoro di alcune case editrici che conosco solo per sentito dire.

Dirty Dom è stato il primo ad arrivare nella mia libreria, complice il fatto che fra i tanti che mi ero appuntata, era anche quello più breve.

Ho scelto questo, principalmente per la cover interessante e ormonale, perchè detto tra noi, l’idea di un allibatore ed una giovane fanciulla pura di spirito, mi faceva un pò ridere. Ok, sto partendo con il piede sbagliato, facendovi credere che io sia una giovane vergine e pure puritana ma no, non è così. Sono solo quel tipo di persona che se guarda un porno, ride.

Non ho iniziato la lettura con grandi aspettative, tra tutte le sinossi che ho letto non era quella che spiccava di sentimento ma, superato il primo capitolo ammetto di essermi un pò appassionata alla storia di Dom e Becca.

Di Mafia c’è ben poco, giusto quel pizzico che serve a dare un pò di pepe all’interazione dei due al di fuori del letto e forse, è stata proprio questa mancanza a farmi apprezzare il libro. Intendiamoci, non è da premio bancarella, ci sono più dettagli di “scopate della vita” e un pò poco di base narrativa però, se lo si affronta con la mentalità giusta, è un simpatico erotico spinto (più credibile di Cinquanta sfumature).

Come caratterizzazione dei personaggi, Dom è quello che spicca ed è quello che muta meglio tra i due. Non vi spoilero il motivo ma lo ammetto, l’ho un pò perdonato alla fine della lettura e ho apprezzato un pò di più la sua famiglia.

Becca invece mi è risultata piattissima e anche un pò scema, quel tipo di personaggio che ti fa aggrottare le sopracciglia e ti fa domandare se il protagonista non poteva scegliere qualcosa di meglio. Diciamo che non brilla di intelligenza, anche se ha un bel caratterino.

Dopo questo, ci sono altri due libri tradotti e credo, un quarto in inglese. Si possono leggere in modo autonomo ma penso sia meglio seguire il filo di pubblicazione perchè anche se i personaggi cambiano, si parla sempre della famiglia Valetti.

Per ora mi fermerò a questo, però non escludo di leggere i seguiti. Vediamo quanto ormone mi balla ancora nelle vene, alla fine di questa crociara romance.

martedì 17 maggio 2022

Il mondo contro

Autore: Jacopo Olivieri
Pagine: 180
Prezzo: € 18
Uscita: 03/09/2019
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Mondadori
Questo romanzo è nato da Ce l’hai una storia?, un contest per ragazzi e ragazze sotto i 18 anni per selezionare la migliore idea narrativa per un libro. Martina Gerenich, vincitrice della seconda edizione, è stata premiata da una giuria di esperti: «Come nella serie di culto Black Mirror, l’idea di Martina descrive un futuro ispirato al mondo di oggi, che non solo potrebbe diventare realtà, ma forse lo sta già diventando. Unisce topoiclassici della fantascienza con temi di grande attualità. Spunti che per qualsiasi scrittore o scrittrice costituiscono una grande sfida e che, siamo sicuri, incontreranno il gusto dei giovani lettori che vogliono essere presi sul serio».
«Neurone N6012.» «Sì, sì, sono io!» rispose Sara ad alta voce, sentendosi sciocca ma allo stesso momento felice come non lo era più stata da tempo.
Il secondo messaggio le arrivò direttamente in forma di suono. Una voce disincarnata, meccanica: «Qui Medulla. Il tempo stringe. Sei pronto all’azione, N6012?».
Sara annaspò. L’emozione le aveva tolto la voce. Per alcuni istanti ebbe l’impressione di non respirare più, non le entrava proprio aria nei polmoni.
Poi balbettò: «S-sì». I battiti furiosi del suo cuore le tempestavano le tempie e quasi soffocavano le parole dell’auricolare.
«Stanotte.»



Recensione: Esce domani un libro che mi lascia un pò scissa tra il consigliarvelo o meno.

“Il mondo conro” parla di una giovane ragazza che ad un certo punto, scopre che un uogo che tanto ama dovrà esser raso al suolo per far spazio ad un nuovo centro commerciale. Per Lei, questa è un’ingiustizia che non può rimaner impunita ma nessuno, sembra capire i suoi sentimenti. Facendo delle ricerche su internet, trovando poco nulla, si imbatte in un movimento che sposa la sua idea e da quel momento, per lei si apre un nuovo mondo fatto di rivalsa e potere. Però questa sete è veramente condivisa da tutti?


Sara, la nostra protagonista, un bel gorno capisce che il mondo è un posto ingiusto.
La sua amata oasi di pace sta per essere distrutta perchè nessuno, oltre a lei e al custode, sembra più interessato a quel posto. Pare essere veramente un duro colpo, considerato che ci è molto affezionata e ci conserva i ricordi della nonna che non c’è più ma non può farci nulla, pechè nessuno capisce. Anche i suoi amici, non sembrano particolarmente interessati alla cosa, dato che ci sono tanti altri posti come quelli.
Un dettaglio che non ho particolarmente apprezzato, sta proprio qui, con l’idea che Sara si senta improvvisamente adulta e consideri infantili i suoi amici, chiedendo loro di crescere una volta per tutte. Anche lei, fino al giorno prima era come loro e, se non avessero toccato un posto a lei caro, nulla sarebbe cambiato. Questo mi fa venire dei nervi che non vi dico perchè la sua saccenza, sembra molto stupida.


Un secondo punto che oggettivamente mi ha fatto storcere il naso, è che si conclude molto sbrigativamente.
Ora, capisco sia un libro per ragazzi e che non possa pretendere di aver per le mani un tomo da mille pagine però, una decina di righe in più sarebbero state meglio perchè la presa di coscienza di Sara, era partita alla grande ma è finita in una bolla di sapone.
Lo stratagemma usato è così banale da esser assurdo, soprattutto se considero che Medulla, fino a un minuto prima, usava tattiche ben più articolate per fare i suoi comodi.


Non è un libro brutto, si fa leggere in modo scorrevole e posso classificarlo come lettura estiva senza esitazione.
Ci sono degli spunti interessanti per una città simil futuristica che, secondo me, ha i giusti tratti di ciò che conosciamo adesso e ciò che potrebbe essere possibile. Insomma, un futuro papabile ma Sara, per la miseria, non suscita in me buoni sentimenti.


Però, per tutto il resto, questo è un libro che deve esser letto. Perchè se la protagonista è quella che è, l’argomento trattato è invece di grande importanza e dati i chiari di luna di questo periodo, ci vuole più presenza.
L’ambiente va rispettato, protetto e curato.
Sara vuole proteggere l’orto comunale che tanto le sta a cuore anche perchè ci sono molte piante che solitamente non si trovano. Trova ingiusto che un architetto quasiasi, butti giù qualcosa di così importante per costruire l’ennesimo centro commerciale che per design, avrà motivi floreali. Un controsenso che sembra non esser capito.


Quindi, se volete “educare” o semplicemente ricordare ai giovani che la natura ha bisogno del suo spazio, questo è un buon punto di partenza.

lunedì 16 maggio 2022

Presenza oscura

Autore: Wulf Dorn
Pagine: 419
Prezzo: € 18
Uscita: 29/08/2019
Genere: Giallo; Thriller
Casa Editrice: Corbaccio
Quando Nikka, sedici anni, si risveglia dal coma in ospedale fatica a ricordare cosa sia successo. Era a una festa, questo lo ricorda, insieme alla sua amica Zoe. Ma poi? Poi, improvvisamente un blackout. Nikka ha provato l’esperienza della morte: per ventuno terribili minuti il suo cuore ha cessato di battere, ma il suo cervello ha continuato a funzionare. E Nikka ricorda un tunnel buio in cui si intravedeva una luce e ricorda che anche Zoe era con lei. E quindi rimane scioccata alla notizia che Zoe è scomparsa proprio durante la festa e che da allora manca da casa. Che sia stata uccisa? Nikka è convinta di no e appena riesce incomincia a cercarla… Ma fin dove sarà disposta a spingersi per salvare la sua migliore amica?


Recensione: Nikka è una giovane adolescente che durante la festa di Halloween, muore per ventuno minuti.

Lei e la sua amica Zoe erano andate lì per divertirsi, per fare qualcosa di diverso rispetto al solito ma, per colpa di un cocktail avvelenato con il GBL, Zoe si sente male e Nikka ha un arresto cardiaco. Solo che quando la seconda si risveglia, è in terapia intensiva con un ricordo nitido dell’aldilà, la prima è dispersa.
Da quel preciso momento, per le due ragazze inizia l’inferno terreno e solo grazie alla loro profonda amicizia, resiste un barlume di speranza per salvarle.

Wulf Dorn è uno scrittore che mi piace assai e poi, lo trovo simpaticissimo.
Adoro quindi i suoi libri, un pò per partito preso ma anche per la sua capacità di mischiare l’esoterismo con la realtà.

Nikka è rimasta morta per un tempo lunghissimo, vivendo quello che per molti credenti (ma anche non) è il cammino verso la luce. Solo che quello che vive, non è esattamente quello che immaginava e più di ogni altra cosa, crede sia solo un particolare incubo dettato dall’alcol della festa.
Durante questi minuti, incontra “tuta di pelle”, un’anima in transito come lei che però, ha ancora qualcosa da dire e che la seguirà, una volta tornata nel mondo dei vivi.

Tra i due c’è un legame indelebile e non voluto. La ragazza deve capire perché lui è qui e perché la sta seguendo ma mentre deve risolvere questo enigma, per poter trovare un po’ di serenità, deve anche trovare un modo per rendersi utile nel ritrovamento di Zoe. Cosa succede però, se l’amica torna all’improvviso ma non sembra più lei? Forse è per colpa dell’esperienza vissuta? Sembra la spiegazione più logica eppure, Nikka è sicura che lei non sia lei, anche perché “tuta di pelle” è andato via ma un’ombra nuova continua a seguirla. Troppe domande a cui dare risposta e troppe poche persone su cui contare.

La ragazza, dovrà scavare nel passato dell’amica per trovare l’identità della nuova ragazza che ha di fronte e sarà proprio l’ombra a fornirle lo spunto vincente.

Il finale non è un finale, perché voglio credere che Dorn non lasci un finale così aperto ma, solo un dettaglio per un secondo libro. Tutto il resto però, viene chiuso nel migliore dei modi, anche se “migliore” non si sa bene per chi.

Il mischione che ha fatto, tra sogno e realtà, mi fa sempre apprezzare una storia perché riesce a toccare le corde di molti di noi. In tanti, non crediamo nell’aldilà o nei “poteri” di alcune persone eppure, non ne siamo mai totalmente certi, lasciamo sempre aperto uno spiraglio di incertezza e lui, ne approfitta egregiamente.

Nikka è una ragazza come molte, con le sue insicurezze ed i suoi sogni. Non è una protagonista incosciente o piagnona, risulta equilibrata rispetto alla situazione che sta vivendo ed in generale, ogni personaggio è ben caratterizzato e rispetta i canoni dell’età e del luogo in cui vivono. Niente di troppo estremo ma nemmeno niente di troppo noioso. Una normalità che entra dentro, con un pizzico di assurdità, che male non fa.

Un libro consigliato per l’amante del genere, adeguato come lettura da week end dato che io, l’ho finito in un pomeriggio.