martedì 30 aprile 2024

Lasciami andare

Autore: Katie M. Flynn
Pagine: 272
Prezzo: € 17.90
Uscita: 12/05/2020
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Frassinelli
Lilac ha sedici anni, ma non è propriamente una ragazza, almeno non la ragazza che è stata. Quello che è rimasto di lei è la sua coscienza, diventata proprietà della Metis, una società high-tech che conserva le memorie dei morti per reinstallarle in nuovi «corpi»: i più poveri sono inseriti in oggetti di uso comune, i più fortunati in umanoidi tanto raffinati da sembrare donne e uomini. Sono i compagni, androidi di nuova generazione, e sono destinati ad arricchire le tasche della Metis e l’esistenza di chi è rimasto in vita dopo un’epidemia che ha decimato la popolazione. Per sopravvivere, i vivi si sono rinchiusi in grandi torri dotate di tutti i comfort. Completamente isolati. Lilac è stata assegnata a una ragazzina della sua età, alla quale racconta com’era il mondo ai suoi tempi. Lilac ricostruisce così la propria memoria, fino al momento della sua morte. Rendendosi conto di essere stata uccisa. Quanto tempo è passato da quel momento? Può ancora cercare il suo assassino e vendicarsi? Può ribellarsi alle leggi della Metis uscendo dalla torre per fare giustizia? La risposta è sempre sì, e Lilac attraverserà questo nuovo mondo per scoprire quanto di umano è rimasto in lei.


Recensione: Il genere umano cos’è disposto a fare per vivere per sempre? Barattare parte della propria umanità per vivere più tempo degli altri?

Argomento controverso, quello dell’immortalità mischiata alla tecnologia.

Lasciami andare è un libro che ha accenni molto attuali, dato che parla di virus, contagio e isolamento da pandemia ma, ha anche qualcosa di più.

Questa storia ha come protagoniste tante voci, un mix tra chi può vivere in eterno e chi ha invece una vita limitatamente umana. Ci sono sogni infranti, sogni irrealizzabili, decisioni moralmente discutibili, vendetta, paura, perdono e tanti cambiamenti che nessuno aveva preso in considerazione. Ci sono scelte sofferte, perdite di anima e ribaltamenti sociali.

Lilac, una una ragazza che dopo la sua morte è stata salvata e trasferita in un corpo bionico, non ha grandi ricordi della sua morte ma una cosa la sa bene; vuole ritrovare la sua amica Nikki. Peccato però, che ora la sua vita sia quella di essere una Compagna, ovvero essere di compagnia di qualcuno.

Qualcosa però in lei non va, perché non sempre risponde ai comandi che le vengono impartiti. Sembra aver mantenuta una personalità propria, che va in conflitto con tutte le misure di sicurezza della mente cibernetica. Questo “mal funzionamento” la spinge ad andare via dalla famiglia che l’ha noleggiata e a diventare una fuggitiva.

Nel suo pellegrinaggio, che dura sedici anni, incontrerà pochi altri compagni come lei e persone con pensieri contrastanti sulla sua figura.

Ho affrontato questa lettura con timore, considerato il periodo ed estrema ignoranza, perché avevo dimenticato quasi subito la trama. Non sapevo esattamente cosa aspettarmi, non sapevo dove sarebbe finita la linea narrativa e soprattutto, non sapevo se mai avrei finito la lettura.

Come molti altri, in questi mesi ho sofferto molto con le storie, quasi perdendo l’interesse alla lettura e quindi, ogni anteprima accettata poteva essere considerata uno sport estremo.

Amo le sfide.

Per un certo periodo, credevo che il tutto volesse parlare dei virus, dell’umanità che combatte contro una piaga impalpabile, del futuro e delle rinascita. Insomma, credevo che fosse un pò quel tipo di distopico che tanto amiamo leggere, quello che la gente brama per avere almeno una vaga idea di quello che potrebbe essere un possibile futuro.

Poi, ho capito che in realtà “le distanze” servivano non tanto a parlare della società ma solo a creare il pretesto giusto per rendere più credibili i Compagni e tutto quello che ci sta dietro.

Come dicevo sopra, il mix è estremamente controverso e tutti abbiamo un’idea che la riguarda.
Chi è favorevole al trasferimento dei propri ricordi per poi trasferirli in una macchina simile all’uomo, chi preferisce vivere per il tempo che gli viene concesso e basta.

Chi li accetta ma li considera solo delle macchine, chi invece continua ad umanizzarli.

Lilac, la nostra principale protagonista, tocca con mano tutte le sfumature che la vita e la società riserva a queste macchine ma come ci insegna, è estremamente labile la linea che divide l’essere umano dalla tecnologia.

In generale è stata una buona lettura. Ci sono molti spunti da prendere in considerazione perché meritano attenzione (le macchine possono essere realmente pericolose, se lasciate libere? si può comunque amare, anche se molte delle sensazioni sono più che altro un ricordo?) e non si inceppa quasi mai per quanto riguarda la fluidità di lettura.

Però.

Però ci sono parti che mi hanno lasciata un pò perplessa, scene che mi hanno portato a domandarmi più volte “cosa c’entra questo?”. Pensavo che alla fine tutto avrebbe avuto un senso, ma non è stato così.

Ho avuto l’impressione che ad un certo punto, si fossero formate due storie e che entrambe cercassero di vivere di vita propria, senza però toccarsi troppo. Un pò come due gemelli che di punto in bianco, vogliono essere due individui unici. Non che sia esattamente un male, però alla fine ho sentito la mancanza di un fattore che legasse tutto e a parer mio, a conti fatti la storia non mi ha detto nulla.

Lo so, ho detto che ci sono buoni spunti per delle riflessioni ma nel libro non ti forniscono risposte. Non che le pretenda ma qualcosa mi si deve pur dire. Diciamo che mi ha dato l’idea di uno che lancia il sasso e poi ritrae la mano…

Chi ricorda non muore mai.

venerdì 26 aprile 2024

Heartstopper #1

Autore: Alice Oseman
Pagine: 288
Prezzo: €17
Uscita: 12/05/2020
Genere: Narrativa, Graphic Novel
Casa Editrice: Mondadori
Charlie e Nick frequentano la stessa scuola ma non si sono mai conosciuti. Fino a un giorno in cui si trovano casualmente seduti l’uno accanto all’altro. Diventano subito amici. Anzi di più. Charlie si innamora perdutamente di Nick anche se pensa di non avere alcuna possibilità. Ma l’amore è sempre sorprendente e anche Nick si scopre attratto da Charlie. Molto di più di quanto i due ragazzi potessero immaginare. Le piccole cose che Nick e Charlie vivono compongono qualcosa di grande, che parla a tutti noi di amore, amicizia, lealtà così come dei momenti difficili della vita.


Recensione: Adoro i fumetti, ma sono quel tipo di lettura che solitamente non porto qui, perchè trovo sempre un pò difficile raccontare quello che il mio occhio percepisce.


Rispetto alla lettura di un libro, una storia illustrata ha modo di poter raccontare solo usando le espessioni o i gesti dei personaggi. Diciamo che è la cosa più vicina alla vita vera che mi possa venire in mente. In questo caso poi, è tutto molto visivo perchè la storia è fatta soprattutto di occhiate sfuggenti e sorrisi rubati al cuore.



Charlie è un ragazzo molto carino ma non esattamente popolare. Quel tipo di persona che sta un pò in mezzo, non amato ma nemmeno odiato, che però ha un “difetto” che a quell’età crea sempre un pò di problemi; è gay. Nulla di male in realtà, ma nell’adolescenza per molti è un tipo di confessione che non si sa bene come gestire e molti nella sua scuola, lo tengono un pò alla larga senza però esser cattivi. Semplicemente, nessuno ha detto loro come ci si debba comportare ma a molti, è stato detto di evitare gente come lui. Perchè? Una forma di omofobia, anche se lieve, serpeggia da molti (troppi) anni nella nostra quotidianità.

Un giorno però fa amicizia con Nick, un bel ragazzo sportivo della sua scuola a cui non interessa l’orientamento sessuale della gente. I due legano subito e riescono a costruire una certa routine che a lungo andare, stupisce un pò tutti a scuola perchè uno convince l’altro ad entrare nella squadra sportiva della scuola e l’altro riesce a dargli una certa felicità che mai aveva provato.

Una meravigliosa amicizia li avvolge.

O forse è amore?



Non è una storia forzatamente sdolcinata, ma non è nemmeno una storia priva di dolore.

Charlie deve affrontare un ex estremamente vendicativo, che per del tempo si è approfittato della situazione e della gentilezza del ragazzo per poter avere delle “gioie” doppie senza dare spiegazioni. Deve affrontare l’indifferenza di alcuni e anche il vivere bene dopo il suo coming out (tenete presente che va in una scuola maschile).

Nick a sua volta, deve affrontare un nuovo cambiamento del suo corpo, che mai aveva preso in considerazione; gli piacciono i ragazzi? Immaginatevi come possa sentirsi una persona che non si è mai posto la domanda, e all’improvviso sente cose così diverse!

Non è una storia autoconclusiva, ad oggi in inglese ci sono ben tre volumi (mi sono spoilerata già un sacco di roba) ed io sono già in astinenza di loro due.

Anche prchè questo volume finisce in un modo che… beh, quando ho girato l’ultima pagina ho urlato dalla frustrazione. DEVO vedere come prosegue.

mercoledì 24 aprile 2024

Questo libro è fuori di testa. It’s All In Your Head

Autore: Rae Earl
Pagine: 261
Prezzo: € 16
Uscita: 15/11/2018
Genere: Psicologia; Autostima
Casa Editrice: Sonda
Leggendo questo libro scoprirai che: Il cibo messicano dovrebbe diventare virale. La biancheria intima non dovrebbe avere la dimensione di un filo interdentale. Stare bene di testa è l’unica cosa che ti serve per essere te stesso al 100% e al tuo meglio. «Da giovane ho avuto un esaurimento nervoso. Combattere il DOC (disturbo ossessivo compulsivo) e un disturbo alimentare mi ha messo a dura prova, ma sono sopravvissuta. Ho imparato a prendermi cura di me stessa e ora voglio condividere consigli e informazioni che i medici e gli psicologi non ti diranno mai. Ricordati che non sei solo.» (Earl, Rae) Ti senti triste, sotto pressione o incompreso, e non sai bene perché? Questo libro ti racconta come tenere a freno l’ansia e su di giri l’autostima, come scacciare i pensieri negativi e gestire bene le relazioni sui social e nella vita reale.


Recensione: Stare male non è una cosa di cui andar fieri, ma non ci rende unici.

Tutti noi abbiamo delle difficoltà, tutti devono affrontare un dolore o un disagio, ma quando si parla di problemi mentali, c’è ancora tanta ignoranza.

Sembra difficile far accettare al mondo che aver delle ansie o delle ossessioni, non fa di noi delle persone stupide e/o pericolose. Pare ancora più difficile, far capire però quanto sia debilitante vivere una vita “normale” quando la mente viaggia su binari differenti. Non siamo malati come chi ha una disabilità intellettiva, siamo però diversi dalla media.


Questo libro, che non vuole essere un manuale sostitutivo alla consulenza medica, racconta un po’ le varie tipologie di ansie e/o ossessioni e di come una persona può viverci al meglio delle sue possibilità.

Parla di come bisogna accettare il fatto che non siamo gli unici ad esser così, che esiste sempre una cura ma che è un percorso lungo, che il detto “volere è potere” non è una chimera e che è assolutamente possibile vivere serenamente.

Trovo che sia una lettura interessante anche per chi non ha nessun tipo di difficoltà, perché mette in luce alcuni meccanismi di pensiero che spesso sono difficili da descrivere. Ad esempio, se io avessi un attacco di panico, mi risulterebbe difficile poi spiegare a chi mi sta vicino perché sono stata male, anche se fino a quel momento sembrava tutto normale. Facendolo raccontare da una terza persona, è indubbiamente più semplice e ammettiamolo, è anche meno imbarazzante.

Perché alcuni di noi, si sminuiscono a tal punto da vergognarsi e spiegare dei sentimenti ci mette a disagio. Spesso mentiamo.

Quindi ecco, questo libro fa bene ed è grazie a questo e a Seli, che ho deciso che tenere un diario sarebbe stata un’ottima idea. Perché è più semplice mettersi a nudo.

lunedì 22 aprile 2024

La nona casa. Ninth House

Autore: Leigh Bardugo
Pagine: 420
Prezzo: € 19.90
Uscita: 05/05/2020
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori
Galaxy “Alex” Stern è la matricola più atipica di tutta Yale. Cresciuta nei sobborghi di Los Angeles con una madre hippie, abbandona molto presto la scuola e, giovanissima, entra in un mondo fatto di fidanzati loschi e spacciatori, lavoretti senza futuro e di molto, molto peggio. A soli vent’anni, è l’unica superstite di un orribile e irrisolto omicidio multiplo. Ma è a questo punto che accade l’impensabile. Ancora costretta in un letto d’ospedale, le viene offerta una seconda possibilità: una borsa di studio a copertura totale per frequentare una delle università più prestigiose del mondo. Dov’è l’inganno? E perché proprio lei? Ancora alla ricerca di risposte, Alex arriva a New Haven con un compito ben preciso affidatole dai suoi misteriosi benefattori: monitorare le attività occulte delle società segrete che gravitano intorno a Yale. Le famose otto “tombe” senza finestre sono i luoghi dove si ritrovano ricchi e potenti, dai politici di alto rango ai grandi di Wall Street. E le loro attività occulte sono più sinistre e fuori dal comune di quanto qualunque mente, anche la più paranoica, possa immaginare. Fanno danni utilizzando la magia proibita. Resuscitano i morti. E, a volte, prendono di mira i vivi.


Recensione: Per me è no.

Lo so, un pò brutto iniziare una qualsiasi recensione con una frase di questo tipo, soprattutto se si parla di un libro che ancora deve uscire.

Avevo grandi aspettative, leggendo la trama ne ero rimasta affascinata ed ero pronta alla lettura. Sarà stato il periodo in quarantena, sarà che sono quel tipo di persona che critica tutto e tutti, ma questo libro è uno dei più noiosi che io abbia letto in questi ultimi anni.

Ne sono estremamente dispiaciuta.

La cover attira molto l’attenzione, sono commossa dal fatto che abbiano deciso di lasciarla quasi del tutto uguale all’originale, ma a conti questo non basta a salvarlo.


Alex, la nostra protagonista, ha vissuto i primi anni della sua vita in modo molto difficile, abbandonata e lasciata crescere allo sbaraglio, viene poi imprigionata nelle spire del disagio umano e dalle droghe.

Quando tutto sembra ormai andare alla deriva, ecco che arriva il miracolo. Qualcuno le propone una bosta di studio a Yale, completamente pagata, in cambio di un favore; mettere a disposizione i suoi poteri. Perchè no, Alex non è una disadattata mentale che ha delle visioni fantascentifiche, quello che vede sono i Grigi, dei fantasmi che solitamente non fanno del male a nessuno perchè non hanno modo di avere dei contatti coi vivi.

Dico solitamente, perchè la sfiga non viaggia mai da sola.

Alex veste i panni del nuovo Dante e come tale, ha la particolarità di fare cose che nessun’altro può fare. Lei parla con alcuni di questi Grigi e per chiudere in bellezza, c’è chi la vuole fuori dai giochi.

Lei non è la classica protagonista che subisce tutto, non accetta imposizioni e non copre la carica della fanciulla indifesa. Sarebbero le basi per un peronaggio molto forte, ma l’unica cosa di forte che ho recepito, è quella di volermi stressare a tutti i costi!

Dopo un capitolo ero già pronta ad alzarmi e andare a darle quattro ceffoni. Ok, io ho spesso dei problemi con le protagoniste donne, ma in una scala da uno a dieci, il mio odio arriva a dodici.

Simpatie a parte, il vero problema di questo libro è che è “troppo”.

Non nutro un grande amore per le storie prolisse, sono dell’idea che i dettagli siano molto importanti ma quando diventano la colonna principale, allora c’è qualcosa che non va in tutto il resto. Siamo solo al primo, magari serviva solo per gettare delle solide fondamenta per il futuro, ma non mi ha assolutamente convinto.

Consiglio la lettura solo a chi piace questo tipo di genere, perchè se siete un pò come me, non arriveremo mai ad apprezzare pienamente un libro che annoia per più della metà della lettura.

venerdì 19 aprile 2024

La maledizione di Bloody Mary

Autore: Barbara Gozzi
Pagine: 176
Prezzo: € 12.90
Uscita: 26 ottobre 2021
Genere: Horror
Casa Editrice: Fabbri
Viola si è appena trasferita a Sanguinara, un piccolo paese che sorge sulle rive di un lago dalle acque scure e inquietanti. Come se non bastasse questa strana atmosfera, l’inizio nella nuova scuola non è proprio dei migliori. Da quando è arrivata lei, accadono cose strane: lampade precipitano dal soffitto, sedie si rompono all’improvviso… e a essere coinvolti in questi inspiegabili incidenti sono sempre Viola e tre dei suoi compagni, Salvo, Angelica e Luca. Non solo. Viola ha l’impressione di essere continuamente osservata, e spesso sente una voce che la chiama, come se cercasse di farla avvicinare… ma a chi? Dopo orrende disavventure e indagini maldestre, i quattro ragazzi scopriranno che il fantasma di Bloody Mary, la strega bruciata al rogo secoli prima, sta dando loro la caccia! E che a condannarli è una terribile maledizione…


Recensione: Viola è la forestiera di Sanguinara, un luogo sperduto sulle rive del lago.
Si trasferisce lì con sua madre, nella casa che un tempo era dei suoi nonni paterni, per cercare una nuova stabilità dopo un lutto. Nuova vita, nuova scuola, nuove avventure… e nuovi problemi. Perché da quando è iniziata la scuola, cose strane accadono sempre quando lei è nei paraggi. Plafoniere che cadono, sedie che si rompono sono solo alcune delle catastrofi di cui è testimone e tutti iniziano a pensare che porti sfortuna. In particolare, tre compagni che sembrano aver attirato su di sé questa malasorte: Salvo, Angelica e Luca. Loro non prendono molto bene il cambiamento e se la prendono con Viola, fino al giorno in cui capiscono che anche lei è una vittima. Ma di chi?
Il fantasma di Bloody Mary sembra averli puntati e solo scavando nel loro passato riusciranno a capire cosa li accomuna.
Dovranno lottare contro il tempo per capire come spezzare la maledizione e porre fine a tutto.

La creepypasta è un genere che mi diverte molto, perché generalmente sono brevi racconti dell’orrore dalle tematiche più disparate. Basta un minuscolo spunto su una notizia, una leggenda metropolitana, un gioco o una storia comune, per creare un qualcosa che faccia perdere il sonno a chi ascolta. Tenete presente che Slender Man è nato in questo modo ma non è l’unico.
Sono quindi sempre molto contenta di leggere qualcosa in merito ma, a malincuore, sono rimasta molto delusa da questo libro.

Capisco che essendo fuori target, non avrei dovuto avere grandi aspettative ma la storia è di una tale banalità che il colpo di scena, al posto di sorprendermi, mi ha fatto alzare gli occhi al cielo. Non ho nulla contro le storie semplici, se funzionano sono la prima a consigliarle ma c’è una grande differenza tra quello ed il saltellare da scena a scena lasciando buchi di trama grandi quanto la fossa delle marianne.
Capisco anche che ai bambini o ai ragazzi possa non piacere un tomo alla King (va a gusti), questo però non giustifica il trattarli come un branco di scimmie urlatrici dal cervello grande quanto una nocciolina. Insomma, anche loro si accorgono che manca roba.
Oltre al fatto che la storia di Bloody Mary è abbastanza diversa da quella “originale” (lo dico facendo le virgolette con le mani perché non c’è una vera e ufficiale, esistono alcune varianti e a modo loro sono tutte vere). Certo, non sono una purista e posso pensare che sia stata creata per adattarsi a questo libro ma alla fine della fiera è tutto troppo fumo e niente arrosto.

Salvo e Luca, i ragazzi del gruppo, sono di una inutilità incredibile. Salvo addirittura diventa un pericolo verso la metà della lettura e nessuno dice nulla, alla fine poi succede una cosa che mi ha costretto a rileggere i due capitoli che lo precedono perché pensavo di essermi persa dei pezzi. Prima sbatte i piedi a terra come il peggiore dei bambini capricciosi e poi bon, tutti amici come prima. Angelica non è migliore.

Per mia fortuna, di questa linea ci sono solo due titoli.

mercoledì 17 aprile 2024

Papillon

Autore: Henri Charrière
Pagine: 679
Prezzo: € 10
Uscita: 9 dicembre 2014
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Mondadori
Accusato di un omicidio che non ha commesso, Henri Charrière, detto Papillon per la farfalla tatuata sul torace, venticinquenne, viene condannato all’ergastolo. Non fa tragedie, non denuncia nessuno. Non ricorre neppure in appello. La sua sola speranza è la fuga. Quello che sembra avere tutte le caratteristiche di un fantasioso romanzo d’avventura è invece una straordinaria storia vera: le vicende narrate dall’autore e protagonista sono in realtà ricordi di trent’anni trascorsi nelle peggiori galere del mondo, tra la Caienna e l’Isola del Diavolo, dove il sole brucia tutto e l’oceano si perde all’orizzonte. Anni consumati nella fatica di sopravvivere e in tentativi di fuga sempre più rocamboleschi.

Recensione: Henri Charrière, detto Papillon, viene accusato di omicidio e per uno scherzo del destino, si aggiudica il massimo della pena; l’ergastolo.
Sentenza che sente ingiustificata, decide che lui al Bagno non ci arriverà mai e l’unica possibilità concreta, è la fuga.
Nei tredici quaderni che avremo modo di leggere, apprenderemo ogni suo tentativo andato a male e conosceremo tutte le persone che in qualche modo hanno influenzato il corso della sua vita.

Possiedo questo libro da svariati anni e dal giorno in cui l’ho comprato, ho sempre avuto voglia di leggerlo ma allo stesso tempo, ho sempre trovato il momento “inadatto”.
Parliamo di un romanzo autobiografico, genere che tendo a non amare moltissimo però è anche la storia di un fuggiasco, cosa che invece mi alletta molto… insomma, ho procrastinato fin quando ho potuto ma il suo tempo, quest’anno è giunto.

Ne ho letto solo metà.
Ebbene sì, ecco a voi il mio primo abbandono del 2024.
Sono conscia che una recensione su un libro non finito, sia un pò una fuffa ma per onestà verso tutti, non potevo non condividere le mie motivazioni. In fin dei conti, il mio (nostro) obiettivo è quello di parlare di ciò che mi passa tra le mani, bello o brutto che sia.
Quindi, ciancio alle bande, cosa mi ha portato a chiuderlo prematuramente?

Come dicevo, Papillon è autobiografico e anche se è indubbiamente romanzato, mi aspettavo molto più coinvolgimento.
Non che voglia sapere esattamente quante frustate riceve uno o quanto può essere doloroso e snervante l’inserimento del bossolo ma, avrei gradito più dettagli emotivi. L’unico punto in cui ho trovato questo è stato durante la sua breve permanenza tra gli Indios ma è cascato tutto nell’esatto momento in cui ha deciso di andare via (sì, questo è uno spoiler/non spoiler).
Ho cercato in tutti i modi di trovare una connessione con lui, ho cercato di ricostruire mentalmente cosa volesse dire vivere in un carcere dove la tua vita non conta nulla, ho cercato di sentire la sua fame, il freddo, la vergogna e la paura ma appunto, io ho cercato qualcosa mentre lui scriveva per la maggior parte del tempo come se fosse dietro un vetro sporco. C’erano così tanti sentimenti appannati che alla fine mi rimaneva addosso solo il fatto che chi vorticava intorno a lui, lo investiva di aiuto senza aspettarsi nulla in cambio.
Ecco, forse è stato questo il mio problema più grande.

Immaginiamo di venire arrestati e di esser sbattuti ingiustamente in galera.
Immaginiamo di venir trattati con freddezza subito dopo la sentenza e di finire rinchiusi in una piccola cella al buio e soli.
Immaginiamo di prendere coscienza del fatto che da quella situazione non ne usciremo mai.
Immaginiamo di dover esser condividere lo stesso luogo con gente veramente balorda, che ti farebbe volentieri la pelle per due spicci.
Immaginiamo lo sporco, la fame, la fatica, i soprusi.
Ecco, immaginiamo il degrado.
Poi, immaginiamo Lui, giovane e furbo.
Prendete tutto quello che avete immaginato prima e aggiungeteci: Piccola cella al buio e in solitudine? Nessun problema, arriverà un prete e riuscirete a convincerlo a portare un biglietto ad un tizio che è nelle stesse condizioni, per farvi aiutare.
I carcerati che staranno con voi, sono dei balordi abituati a uccidere/far del male alla gente? No problem, anche se non avete mai fatto del male a nessuno, sapete menar le mani come dei professionisti e riuscirete a scovare un prezioso taglierino.
Vi mettono in una cella di isolamento, perché avete ustionato qualcuno fino a farlo diventare più stordo di prima e mentre vi ci portano, vi spaccate in ogni dove e non riuscite nemmeno a mangiare? Che vuoi che sia, ci sarà qualcuno che vi aiuterà senza esser visto, solo perché adesso è salito di livello grazie a te.
Dovete trovare un modo per distrarre una guardia, così potete scappare? Casualmente farete amicizia con un ragazzo pronto a farsi usare come giocattolino.
Siete dispersi nel mare, non sapete più dove trovare terra e non potete proteggervi dal sole? Incredibilmente incontrerete una nave pronta a darvi indicazioni e qualcuno vi regalerà della crema.
Vi serve una nave sicura? Prego, andate su quell’isola di malati che nessuno calcola per paura del contagio, loro saranno disponibili e già che ci siamo, visto che effettivamente siete andati lì senza paura, il prezzo della barca verrà ridotto perché insomma, perché non aiutare degli sconosciuti?

Ecco, io l’ho vissuta così.
Per ogni cosa che va male, sembra che arrivi la dea della fortuna in persona a sistemare tutto. Che poi, non è vero. Insomma, lo so anche io che nella realtà gli atti di gentilezza disinteressati non sono molti, soprattutto in condizioni al limite come quelle di Papillon ma è quello che ho percepito e quindi, mi spiace, però no.

lunedì 15 aprile 2024

Beasts & Beauty. Fiabe pericolose

Autore: Soman Chainani
Pagine: 288
Prezzo: € 17
Uscita: 27 giugno 2023
Genere: Fantasy; Fiabe
Casa Editrice: Mondadori
La Bella che combatte come la Bestia, Cappuccetto Rosso che inganna e uccide il lupo, Raperonzolo che rifiuta il principe per restare nella torre, Jack che non si arrende al suo destino e va in cerca dell’amore, Wendy che cresce e abbandona l’Isola che non c’è: dodici fiabe, dodici racconti intrecciati di magia, mistero e ribellione. Storie pericolose che svelano verità inesplorate, lontane dalle regole del lieto fine. Dimenticate le fiabe che avete sempre letto e preparatevi a immergervi nel lato oscuro di ognuno di noi.


Recensione: “[…] dodici fiabe, dodici racconti intrecciati di magia, mistero e ribellione. Storie pericolose che svelano verità inesplorate, lontane dalle regole del lieto fine. […]”

«Sai il suo nome?» chiede la strega del mare.
«No» risponde la giovane sirena.
«E lui conosce il tuo?»
«No.»
«Avete mai scambiato due parole?»
«No.»
«E nonostante questo sei disposta a cedere la tua coda per un paio di gambe, rinnegare i tuoi amici e la tua famiglia, pagare qualsiasi prezzo, e tutto per salire in superficie, seguire questo principe che non conosci e provare a farlo innamorare di te, anche se potrebbe essere uno squilibrato, un donnaiolo o uno che preferisce la compagnia degli uomini.»

Quasi tutti i bambini sono cresciuti a pane e fiabe (soprattutto della Disney).
Tra principesse dalla pelle di porcellana e principi più aggraziati delle fanciulle stese, tutti noi, almeno per un pò, abbiamo desiderato vivere in una di quelle storie. Crescendo però, la magia svanisce. Presto o tardi ci siamo resi conto che forse, la via più realistica sarebbe stata quella dei villain perché insomma, la vita è un pò uno schifo. Come la loro.

In questa raccolta, troviamo le fiabe che conosciamo, scritte in modo diverso.
Soman Chainani non vuole trovare una risposta al “e vissero felici e contenti?”, lui fa un passo oltre e le riscrive, cambiando completamente le sorti di tutti. Diciamo che è un po’ la rivincita di tutti quei dubbi che da grandi, ci sono sorti.
Ho infatti inserito le prime righe del capitolo sulla Sirenetta, perché secondo me spiega alla perfezione lo scopo del libro.
Anche se devo dire, nel complesso non mi ha fatto particolarmente impazzire.

Ci sono delle tematiche interessanti, come ad esempio il concetto di bellezza trattato nella storia di Cappuccetto Rosso (qui però, tempo di aver apprezzato un concetto che ho visto solo io ma aimè, ci sono abituata) o quello della crescita in Peter Pan (non mi è mai stato simpatico). Anche l’ossessione dell’amore della Sirenetta (sta balorda) mi ha fatto annuire più volte mentre Barbablù non lo capirò mai però, per il resto, ho trovato le storie abbastanza tiepide.
Non brutte ma nemmeno particolarmente avvincenti.
Sicuramente questa può essere una lettura che stuzzica, un pò diversa dal solito concetto del retelling o dal raccontare come le cose possono precipitare una volta andati oltre al lieto fine raccontato.

venerdì 12 aprile 2024

WonderBrutto. La nascita dell’eroe

Autore: Francesco Muzzopappa
Pagine: 336
Prezzo: € 15.90
Uscita: 26 settembre 2023
Genere: Narrativa
Casa Editrice: De Agostini
Bello, bello in modo assurdo! Finche non si trasformerà nel supereroe della bruttezza! Leonardo è uno dei ragazzi più belli non solo d’Italia, ma del mondo. Ha tredici anni, fa il modello per importanti riviste di moda e ha più di centomila follower sui social. Insomma, è una piccola star. E lui lo sa. Ma la sua vita straordinaria sta per diventare… ancor più straordinaria. Perché un giorno, un po’ come Peter Parker (ma con un pizzico di fortuna in meno), Leo inciampa in ciò che lo trasformerà in supereroe. A differenza di Spiderman però, e dei suoi colleghi super coool e super forti, Leo è destinato a trasformarsi nel Supereroe della Bruttezza: Wonderbrutto. Più brutto di Hulk e Yoda messi insieme. Pur dotato di poteri straordinari, come il volo, la supervelocità e il calcio rotante, che gli consentono di intervenire in difesa dei deboli della scuola, la sua maschera è una nuova super brutta faccia. Riuscirà Leo a sopportare il peso dei suoi superpoteri o rinuncerà al bene in favore della bellezza?


Recensione: Leonardo è un giovane ragazzo che vive una doppia vita.
Come prima cosa, è un modello da sempre. Fin dalla tenera età, presta il suo volto ed il suo corpo per le pubblicità e grazie alla sua bellezza innata e al duro lavoro per mantenersi sempre al meglio, il suo futuro sembra roseo e ben delineato.
Però, è anche uno studente e come tale, deve andare a scuola e fare i compiti.
Conciliare questi due mondi non sempre è facile, le assenze possono esser tante e viaggiare da una parte all’altra del mondo potrebbe essere bello ma anche destabilizzante, ma ha il sostegno dei genitori, modelli anche loro, e della sua agente, nonché migliore amica della madre ed ex modella. Proprio per questo mix, la sua personalità è frizzante ed è abituato ad aver gli occhi degli altri sempre puntati addosso.
Leo però non è solo spa e passerelle.
La solitudine è una prassi, non sai mai se chi ti si avvicina lo fa perché è veramente interessato oppure è alla ricerca di un po’ di fama. Gli affetti non possono comunque esser troppo stabili perché è troppo giovane per coltivarli in solitudine e tra l’altro, farsi degli amici in quel campo non è una cosa tanto semplice. Anche mantenersi freschi e tonici richiede impegno e per un’adolescente, con gli ormoni in subbuglio, significa anche rinunciare a tante cose. Certo, Leo non è stato obbligato a intraprendere quel percorso ma in fondo è l’unico che conosce ed è forse l’unico in cui è portato.
C’è di più.
Durante una gita scolastica, viene morso da uno strano pesce che gli fa un dono molto particolare. Ora Leo ha dei poteri incredibili che ancora non conosce bene, ma che gli lasciano, seppur per un breve periodo, il volto trasformato in qualcosa che lo terrorizza; un mostro.
Ed ecco chi è nella realtà WonderBrutto.
Leonardo Ferrari.

Temo di aver fatto una descrizione un pò troppo profonda del libro.
Leonardo è veramente un giovane modello e sì, lo sono anche i suoi genitori. Vero è anche che sta ancora andando a scuola e che ha una vita fatta di lavoro e verifiche. Anche il morso è reale, così come il volto sfigurato quando usa i suoi nuovi doni.
Il fattore solitudine invece, c’è ma non viene minimamente approfondito.

Leo è il classico adolescende che sa di esser bello.
Non se ne vergogna, gli piacciono le attenzioni che riceve e anzi, trova assolutamente dovuto il fatto che la vita gli sia sempre favorevole.
Leo se la tira.
Di brutto.
Non è però un ragazzo spregevole. Non bullizza quelli “meno fortunati”, per quanto pensi che gli siano dovute una serie di cose non vive nell’idea che basti solo la belleza per campare (quindi studia, anche se non eccelle), è rispettoso verso la famiglia ed in generale, vive una vita estremamente normale.
Appena cambia scuola, decide di far amicizia con Kim, un ragazzo asiatico che sembra non subire il suo fascino.

E sotto sotto, molto sotto, nel suo intimo più profondo, in quell’angolo recondito del suo cervello in cui abita quella briciola di materia grigia destinata alla socializzazione, so che Kim sta cedendo, ma non vuole mostrarmelo perché è troppo preso dal suo personaggio del tizio impegnato a disegnare. Lo so.
Ma non insisto.
Mi limito a fissarlo sollevando le sopracciglia due volte.
Lui scuote la testa, sbuffa.
Sollevo le sopracciglia altre due volte, ancora più velocemente.
Lui scuote la testa e accenna un sorriso.
Piccolo.
Lieve.
Me lo sento, diventeremo grandi amici.
Devo solo lavorare su di lui una ventina di anni.

Tra i due, sembra nascere una sorta di amicizia che con l’arrivo dei poteri, li porta ad uno strano livello di cooperazione. Uno non vede l’ora di disegnare un nuovo supereroe, dato che sono la sua passione e l’altro, non vede l’ora di tornare alla normalità.

Il fatto è che ci sarebbero dei punti veramente interessanti ma che non vengono trattati.
(attenzione, più avanti ci saranno dei dettagli che potrebbero intendersi degli spoiler)

Leo, giovane sfavillante modello, odia il suo alterego WonderBrutto.
Lo odia, perché è appunto, brutto. E lui ha paura del fatto che questo possa minare ciò che è ed è sempre stato. Insomma, viene cresciuto circondato da bellezze di vario genere e sa bene che per continuare a lavorare lì, ci vogliono certi standard. Non posso fargliene una colpa.
Quando però ad un certo punto Wonder, visto per caso una sola volta, diventa più famoso di lui e cambia il concetto di estetica… ecco, lì mi è calato tutto. All’improvviso Leo diventa il cattivo, quello da evitare e anche un pò da odiare.
C’è una scena con Kim che mi ha lasciato l’amaro in bocca.
All’improvviso i “brutti” diventano popolari e ok, va benissimo il concetto che l’estetica non dovrebbe essere determinante sulla quantità e sulla qualità degli amici e in generale, della vita intera, ma perché far passare in cattiva luce una persona che non ha mai fatto nulla di male? Non ho assolutamente apprezzato il cambio di rotta e se già trovavo la lettura un po’ estenuante, visti anche i nomi dei vari capitoli, con questo c’è mancato poco che chiudessi tutto.
L’ho finito perché alla fine mancavano poche pagine.

Anche il villain, che non poteva mancare, mi ha lasciato un pò così. Personalmente la pantomima se la potevano risparmiare, dato che era un personaggio abbastanza inutile ma no, visto che si parla di poteri non potevamo farci mancare un combattimento finale. Tutto sto bordello solo per la questione dell’accettazione, e che da grandi poteri derivano anche grandi difficoltà. Si poteva tranquillamente gestire con una sonora discussione tra i due amici (e anzi, sarebbe risultato più coerente) e chiuderla in modo più fine.
L’unica nota positiva sono i genitori, che si vede che vogliono sinceramente bene al figlio.

«Tutto bene?» mi chiede Kim. «Problemi d’amore, eh??»
«Hai poco da sfottere, tu. Oggi non è giornata.»
«Allora so come tirarti su.»
«Hai il nuovo numero di “L’Uomo Vogue”?»
«Ti invito allo Smile Burger, dopo la scuola.»
«Lo smile che?»
«È il nuovo fast food in Duomo. Fanno anche del cibo vegano.»
«Allora non vengo.»
«Ci viene anche Mei.»
«Allora vengo.»
«E pure Christopher.»
«Allora ci penso.»

mercoledì 10 aprile 2024

Just another love

Autore: Scarlett Reese
Pagine: 343
Prezzo: € 9.90
Uscita: 20 febbraio 2024
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Skyler si sente intrappolata in una vita soffocante: lavora tutto il giorno in un fast food e condivide un minuscolo appartamento con un’amica. È abituata a non chiedere mai aiuto, e da quando è andata via di casa ha imparato a contare solo sulle proprie forze. Finché sua sorella Eleonore – nata dal precedente matrimonio di suo padre – non riappare all’improvviso. I rapporti tra loro sono sempre stati difficili: Skyler non è mai riuscita a superare il muro di rancore eretto da Eleonore contro la nuova famiglia del padre. E adesso, dopo anni di silenzio, sua sorella le sembra una sconosciuta tanto quanto Mason, l’uomo che ha sposato: il cognato che Skyler neanche sapeva di avere. Eleonore e Mason hanno una proposta da farle. Una proposta in grado di sconvolgere per sempre le loro esistenze…

Recensione: Skyler ha imparato a sopravvivere con le sue sole forze, dopo che la vita le ha servito su un piatto tutta una serie di sconfitte e ingiustizie. Tra le varie, il rancore immeritato di sua sorella maggiore.
Eleonore, nata dal precedente matrimonio del padre, non è mai riuscita a superare l’affronto della nuova famiglia e per questo, appena le è stato possibile, ha chiuso i rapporti con tutto e tutti.
Dopo molti anni però, le due sorelle sono nuovamente una di fronte all’altra e nel mezzo, una richiesta tanto scomoda quanto incredibile.

Se è amore non è mai sbagliato

Esce oggi un libro che mi ha commosso fin nel profondo e allo stesso tempo, mi ha fatto incazzare come una iena.
Mi permetto di fare un unico spoiler.
Devo assolutamente svelare un microscopico dettaglio, perché trovo ingiusto che non venga menzionato da nessuna parte. Personalmente, è una cosa che appoggio ma, sono cosciente del fatto che per qualcuno, l’argomento potrebbe non esser gradito o facile da affrontare.
Parliamo di maternità surrogata.

Come ho detto sopra, non ho nulla contro questa pratica ma non è un argomento facile e in tutta onestà, avrei preferito comunque saperlo prima.

Incredibilmente parlando, ho amato Eleonore e il suo modo di affrontare una situazione molto difficile. Non posso dire che si sia comportata bene con la sorellina, ma non la posso nemmeno biasimare. La rottura dei genitori prima e il nuovo matrimonio dopo, l’arrivo di una sorellina con cui dividere l’amore e le attenzioni. Insomma, una reazione tutt’altro che strana. In età adulta poi c’è l’impossibilità di avere dei figli e la presa di coscienza del fatto che l’unica possibilità che avevano, è andata sprecata. Un marito che la ama veramente ma che non può avere quello che desidera nel profondo di se stesso, un nuovo amore che vede sbocciare ma che non può fermare. Il karma non fa sconti a nessuno.
Insomma, Eleonore è una persona meritevole e sinceramente, avrei voluto di più per lei. Forse è anche per questo che pur avendo adorato la lettura, mi sono scimmiata moltissimo. Le dinamiche che portano Skyler e Mason ad unirsi, sono fin troppo simili alle dinamiche vissute dai genitori. Ovviamente voi non sapete quali siano, perché sarebbe spoiler, però fidatevi di me.
Skyler e Mason non sono affatto due personaggi tremendi. Cercano in tutti i modi di tenere a freno i loro sentimenti e anche se in modo differente, amano Eleonore e vogliono il suo bene però, ecco… ho trovato tutto un pò ingiusto.

Ci sono altre due o tre cose che non ho capito e/o apprezzato poco, però in generale è stata una lettura estremamente scorrevole (iniziato e finito nello stesso giorno).
Soprattutto verso la fine, il coinvolgimento è stato tanto e un paio di lacrimucce le ho anche versate. Penso sia una lettura interessante su più fronti, anche per la questione di sentirsi pronti ad essere genitori e al momento catartico di quando finalmente prendi in braccio per la prima volta un figlio.

lunedì 8 aprile 2024

Dio ha lasciato questo posto

Autore: Debora Parisi
Pagine: 41
Prezzo: € 2.74
Uscita: 3 dicembre 2023
Genere: Horror
Casa Editrice: Self
Giovanni ha perso l’amore della sua vita ed è stato tradito dai confratelli. Chiuso in una buia cella per un’accusa ingiusta e senza più speranza, viene avvicinato dal Principe delle Tenebre in persona che gli propone di far entrare il suo potere nell’abbazia in cambio della vendetta.


Motivato dall’amore per Angela e dalla voglia di vendicarla, Giovanni accetta il patto. Inizierà un lento declino morale che metterà gradualmente a tacere le sue insicurezze fino ad abbracciare il male.
Sangue e morte accompagneranno il suo cammino, ma..

Fino a quanto ci si può spingere per amore? E cosa accade davvero a chi scende a patti col Diavolo?

Ispirato da una leggenda dei Monti Alburni, la collana Retelling of Italian Folk Tales ritorna con questo capitolo oscuro e violento.

Recensione: Giovanni ha perso l’amore della sua vita ed è stato tradito dai confratelli. Chiuso in una buia cella per un’accusa ingiusta e senza più speranza, viene avvicinato dal Principe delle Tenebre in persona che gli propone di far entrare il suo potere nell’abbazia in cambio della vendetta.


Le promesse erano tantissime, mentre le pagine, molto poche.
Non sono mai stata una grande sostenitrice dei racconti, forse perché di norma non riesco a trovarne uno veramente soddisfacente però, qualche perla mi capita.
Come in questo caso.

Giovanni è un’uomo che si è votato a Dio, dopo esser stato accolto in un momento di difficoltà. Cresciuto ed educato con i precetti della compassione e dell’amore, trova assolutamente impensabile il fatto che i confratelli possano ancora dormire la notte, dopo aver ucciso ingiustamente una donna accusata di stregoneria.
Angela era il suo amore e adesso non c’è più.
Con la disperazione addosso, il Principe delle Tenebre si rivela a lui e gli propone ciò che il cuore di Giovanni brama nel profondo; la vendetta. Punire coloro che sono stati mossi da pulsioni tutt’altro che pie, punire coloro che si sono macchiati l’anima.

In queste quarantun pagine, Giovanni dimostra quanto sia sottile il confine tra ragione e follia, tra una vendetta “giustificata” e la sete di dominio.
Continuo a non apprezzare i racconti ma quello creato da Debora, mi ha fatto sorridere, anche perché finisce in modo coerente con la storia.
Dettaglio tutt’altro che scontato.

sabato 6 aprile 2024

Cosa beviamo stasera? Scopri il barman che è in te

Autore: Marco Giuridio
Pagine: 257
Prezzo: € 20
Uscita: 17 giugno 2022
Genere: Narrativa
Casa Editrice: La Corte Editore
Avete mai desiderato gustarvi a casa uno di quei bellissimi drink che vi fanno al bar? O conoscere qualche curiosità sul mondo dei cocktail da poter raccontare al momento giusto? O scoprire come cavarsela quando arrivano all’improvviso tanti amici o si deve organizzare un appuntamento romantico? Dopo aver passato tanti anni intorno al bancone di un bar, Marco Giuridio ha deciso di raccogliere una parte delle sue esperienze in questo libro. Ha voluto immaginare qualcosa di diverso dal solito manuale e, non volendo nemmeno un semplice ricettario, ha scelto di scrivere un dialogo, bizzarro, surreale, tra il protagonista e il suo lato barman. Un botta e risposta serrato, divertente, incalzante, durante il quale Brian aiuterà il protagonista risvegliando i suoi ricordi e guidandolo tra ricette e curiosità che hanno fatto la storia dei drink che oggi tutti noi possiamo gustare. Così, tra un aneddoto e l’altro, scopriamo qual è la vera storia del Long Island, qual è la differenza tra il gin e la vodka, come mai ci si ritrovava nei cosiddetti speakeasy, ma anche quali sono le ricette migliori (facili da preparare a casa!) adatte alle più svariate occasioni.

Recensione: Lo ammetto senza vergogna, io sono quella che beve.
A casa abbiamo dei ripiani dedicati agli alcolici per due motivi: Uno, ci sono bottiglie che mi piace collezionare a prescindere dal contenuto e due, abbiamo l’abitudine di preparare i cocktail in modo da creare qualcosa che possa piacerci senza per forza seguire le regole degli esperti.
Diciamo che è un momento per allentare i nervi e di condivisione per me ed il mio compagno, un qualcosa di estremamente semplice e privo di fronzoli.
Quindi, se le premesse sono queste, perché ho preso e letto questo libro?

Quando vado al salone del libro di Torino, mi metto sempre nella posizione di cercare qualche novità, a prescindere dal genere e dalla casa editrice. Cerco di sfruttare al meglio il momento, di mantenere la mente aperta, un po’ perché è l’unico periodo dell’anno dove mi concedo spese folli e un po’ perché così do un senso al viaggio di quattro ore.
La Corte è una delle tappe fisse.
Maledetti.

Come dicevo sopra, io sono quella che beve.
Le mie capacità da barman sono letteralmente inesistenti ma non lo vedo come un problema, sono una persona semplice che si adatta a qualsiasi tipo di mischione. L’unica cosa che conta, è che sia buono. E che non sia difficile da preparare.
Con questo non vuoglio dire che non sappia apprezzare un cocktail fatto bene, semplicemente in certe occasioni non è una cosa importante. Sono però curiosa e quando mi è stato detto che tra le pagine del libro avrei trovato validi consigli e una buona dose di risate, mi ci sono tuffata a capofitto.
Risultato?
Il mio spirito guida alcolico continua ad essere latitante ma ho scoperto tante chicche e ho una lista di cose da provare (che passerò rigorosamente al mio compagno, dato che è lui l’esperto).
Il libro va benissimo per i non esperti del settore, dato che non vuole farci diventare tutti dei bravissimi barman ma promuove tutta una serie di proposte semplici con anche le dosi per chi non ha nemmeno un attrezzo del mestiere. Il libro va bene per i curiosi che anche se non capiscono bene le dosi e non hanno voglia di imparare, possono trovare piacere nella storia di come sono nate certe bevande o i loro nomi.
Il libro non va bene a chi non ha pazienza o si distrae facilmente. Pur essendo un libro spiritoso, non ha la comicità elevata o becera che intrattiene un vasto pubblico.

L’unica nota veramente negativa sono le pagine nere con le scritte bianche.
Ho trovato molto più stancante quel tipo di lettura, più che tutto il resto del libro. Credo sia stato usato un font uguale alle altre pagine ma inadeguato allo sfondo.

giovedì 4 aprile 2024

Una di famiglia

Autore: Freida McFadden
Pagine: 350
Prezzo: € 9.90
Uscita: 30 maggio 2023
Genere: Thriller
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Millie è in cerca di un lavoro per ricominciare una nuova vita. Pur non avendo referenze, riesce a farsi assumere come governante nella lussuosa villa dei Winchester. Non è esattamente il lavoro dei suoi sogni: polvere e cattivo odore invadono le stanze, e la padrona di casa, Nina, è una donna annoiata e instabile, che sembra godere nel vederla faticare dalla mattina alla sera. Però, quantomeno, Millie qui può fingere di essere un’altra e sentirsi al sicuro dalle ombre che la tormentano. Ma qualcosa non quadra in casa Winchester: la porta della sua stanza si chiude solo dall’esterno, e il giardiniere, Enzo, fa di tutto pur di metterla in guardia… ma da cosa, esattamente? Nonostante i presagi siano sempre più inquietanti, Millie deve resistere, non ha altra scelta. Quando conosce Andrew, l’affascinante marito di Nina, ha una ragione per restare e sentirsi al sicuro. Il passato non può raggiungerla. Ma Millie ancora non sa che i segreti della famiglia Winchester sono molto più pericolosi dei suoi…

Recensione: Millie è una giovane ragazza in cerca di un lavoro che possa permetterle di ricominciare una nuova vita.
Non ha molte esperienze lavorative e di sicuro non per fare la governante ma, la lussuosa villa dei Winchester può offrire molto. Come prima cosa, uno stipendio estremamente generoso così da poter essere totalmente indipendente e secondo, un letto su cui dormire, così da non dover più passare le notti sui sedili posteriori della sua modesta e piccola auto.
Ci sono solo due piccoli problemi.
Milli ha un passato veramente scomodo, un qualcosa che solitamente porta la gente a non fidarsi di lei. Deve tenere così un profilo molto basso e sperare che nessuno la controlli. Motivo per cui, decide di subire in silenzio gli sbalzi d’umore di Nina, la padrona di casa. La donna cambia umore con la stessa velocità con cui una persona sbatte gli occhi ed è pure disordinata. Non è di grande aiuto nemmeno Cecelia, la figlia che Nina ha avuto in giovanissima età e che ora sembra una bambola di porcellana dato che mette sempre dei vestiti bianchi svolazzanti. Così eterea ma anche così glaciale e distaccata.
A peggiorare definitivamente le cose c’è Andrew, il marito di Nina, un’uomo affascinante che sembra capire le sue difficoltà quando di mezzo c’è la moglie e fa di tutto per renderle il lavoro un pò meno pesante.
Millie dovrà quindi destreggiarsi tra le sue bugie ed i segreti di una famiglia apparentemente perfetta.
Nina soffre veramente di pazzia come dice la gente? Cecelia è così solo perché ci è nata, oppure è un modo per non attirare su di sé l’ira di qualcuno? Andrew è un martire oppure ci guadagna qualcosa?

Fino a circa metà libro, pensavo fosse una storia senza una grande fantasia.
La routine in casa Winchester è logorante e più il tempo passa e più le cose sembrano precipitare. Nina diventa sempre più scostante, prima dice una cosa e poi se ne dimentica, controlla Millie in modo quasi ossessivo, prima amiche amiche e poi “stai al tuo posto, chi ti ha dato il permesso di aver tutta questa confidenza”, la incolpa di qualsiasi cosa.
Più il tempo passava e più mi veniva il nervoso.
Un po’ per la situazione, perché non riesco ad essere distaccata da quello che leggo e un po’ perché non capivo dove si volesse andare a parare. Va bene la situa difficile, ma quindi?
Poi, arrivano i capitoli di Nina e da lì, ho capito che è lei la vera protagonista.
Follia e genialità si mescolano.

Non posso dirvi cosa succede, sarebbe uno spoiler unico e so che alle persone questa cosa non piace, quindi mi limiterò a dirvi che se non fosse per il finale delirante, questo libro sarebbe un dieci.
Sfortunatamente, anche l’epilogo ha distrutto il castello che faticosamente avevo iniziato a costruire. In realtà, anche le dinamiche degli ultimi due capitoli mi hanno fatto vacillare ma mai come le ultime pagine.

Ci troviamo nuovamente con Millie che sta affrontando un colloquio da governate ma la motivazione dell’assunzione, ha dell’incredibile.

martedì 2 aprile 2024

Stelle e ottone. The hidden society

Autore: Jude Archer 
Pagine: 480
Prezzo: € 24
Uscita: 23 gennaio 2024
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Il Castoro
Ambra Valmori pensa che i suoi unici problemi siano l’imminente esame di archeologia persiana e la competizione spietata con il suo odiato rivale accademico, Ismael Sagredo. Ma gli astri hanno altri piani per il suo destino. Nel giro di una notte scopre che la magia esiste ed è ovunque intorno a lei, che i professori dell’Academia delle arti magiche di Seledia la considerano una minaccia alla loro segretezza e, peggio ancora, che il brillante mago che sarà costretto a farle da maestro è proprio Ismael. In una Venezia affascinante e inedita, insieme faranno luce sul misterioso passato di Ambra, che capirà di se stessa molto più di quanto aveva mai immaginato. E scoprirà che le stelle possono essere crudeli.

«Valmori», disse, studiando il mio abbigliamento con un accenno di sorpresa, che presto sfumò in fastidio. «Ti fanno già vestire come una di noi?»
Strinsi le dita dietro la schiena, condividendo segretamente il pensiero di non meritare affatto l’uniforme, ma non gli avrei mai dato la soddisfazione di trovarmi d’accordo. «Sì, e hanno detto che presto mi daranno anche una bacchetta.»

Recensione: Voglio un Ismael Sagredo tutto per me.
Lo so, è una richiesta impegnativa e poco pratica, visto che sono accompagnata e lui sarebbe un pò troppo giovine per me ma insomma, parliamone.

Ambra Valmori è una studentessa modello che passa le sue giornate a studiare ciò che ama. Il suo eccesso di zelo oscilla tra il desiderio di non voler deludere le alte aspettative di Domiziana Falier, amica intima della madre e attualmente proprietaria della stanza dove alloggia, e il voler essere migliore del suo saccente compagno di corso Ismael Sagredo, “nemico” giurato fin dalle prime lezioni.
Sono queste le sue maggiori preoccupazioni.
Eppure, il giorno dell’esame di Archeologia Persiana non inizia nel migliore dei modi e a quanto pare, non è l’unica cosa che non va per il verso giusto.
Come in un perfetto effetto domino, prima perde l’equilibrio emotivo faticosamente ricostruito dopo la sua breve scomparsa e poi, scopre di aver perso un oggetto molto importante. Infine, proprio perché non ci dobbiamo far mancare nulla, intuisce che alcune strane persone sono lì per lei e che in qualche modo sono legate alla brutta esperienza vissuta tempo prima e a ciò che ha perso.
Non tutto però è negativo. Ambra scopre che la magia esiste veramente e che forse, c’è un posto per lei in quel mondo.

Mi sono approcciata a questo libro con molte riserve perché UNO, non leggo molti autori italiani (no comment, lo so) e DUE, non sono una grande sostenitrice delle storie che diventano virali fin da subito. Però l’estetica è eccezionale e io sono un pò una “gazza ladra”; mi faccio conquistare da ciò che è bello.
Considerando il mio commento iniziale, è facile intuire che tutto sommato non ho fatto un pessimo acquisto.

Ambra è quel genere di personaggio che non trovo inutile ma che non brilla nemmeno di intelligenza. Ci sono state molte occasioni dove avrei voluto scuoterla per farle ritrovare la ragione però, mi ha fatto anche molto ridere in altrettante occasioni e per certi versi, alla fine capivo perché faceva quel che faceva.
L’ansia di far illuminare il bracciale delle doti magiche? Ci sta, quello è l’unico lasciapassare per poter essere ammessa all’accademia di magia e lei SA che quello è il suo vero posto. Certo è che pensare di imbrogliare, non è il metodo migliore…
La frustrazione per non aver l’accesso completo alla biblioteca? Condivisibile la fregola del voler apprendere tutto e subito ma, in linea teorica, non fa ancora parte degli studenti. Ci sarebbe anche un secondo punto da tener in considerazione qui ma è spoiler, quindi mi astengo. Posso invece dire che si concentra sempre sul punto sbagliato delle questioni. Ambra si sbatte moltissimo per essere all’altezza delle situazioni che le capitano, cosa che le fa onore perché non tutti ci riuscirebbero ma è talmente tanto concentrata su questa cosa che non presta le dovute attenzioni sulle cose realmente importanti. Tipo: gli esseri che la aggrediscono fuori dal museo fanno riferimento alla sua brutta esperienza ma non si interroga poi molto sul perché. Oppure, non parla con il Preside delle doti che ha dimostrato sempre durante l’aggressione di prima, il che è scioccante perché in qualche modo vuol dire che ha dei poteri e che quindi, ha veramente diritto a stare lì. Invece no, deve sbroccare malissimo per far vedere che vale qualcosa. Oppure, non si chiede perché le viene regalato un oggetto che le limita i poteri ma non dopo che ha sbroccato davanti a tutti, prima.
Cioè.

A parte questi momenti, ho adorato quasi tutti i personaggi e la scorrevolezza della storia.
Ho amato Ismael (“So che l’ultima volta che ti hanno regalato un gioiello era per inibirti. Questi sono per farti brillare.”) ma anche i nuovi amici Bianca e Leo, mi è piaciuto vedere una Venezia più magica del solito ma anche una Biblioteca che ha una vita propria. Mi è piaciuto lo specchio dei sospiri che riflette il “viso a cui rivolgiamo i nostri pensieri più trasognanti” e anche la lanterna che segue lo studente a cui è stato assegnato, un pò come un cucciolo. Certi dettagli mi hanno ricordato altri libri letti nel corso degli anni ma non è stata una cosa spiacevole.
La componente sentimentale c’è ma è ben inserita e soprattutto, non è dominante. Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, non tutti sono ben delineati ma è il primo libro, quindi spero di veder qualcosa di più in futuro.