martedì 11 settembre 2012

Ali Spezzate

Titolo: Ali spezzate
Autore: Mia Wood
Casa Editrice: Youcanprint 
Collana: Narrativa
Data di uscita: Luglio 2012
Pagine: 72
Prezzo: € 10
Trama: Stati Uniti 1965 
Era una gelida notte di dicembre e un piccolo e paffuto bimbo venne alla luce. Ma Gabriel non sarà un bimbo come tutti gli altri. I suoi occhi così particolari, di due colori diversi, vedranno sin da subito il dolore, la violenza, la povertà, l’abbandono.

“L’uomo nero” lo attenderà, mascherando il suo intento con balocchi e sorrisi. Un’infanzia priva di baci e coccole. Un giorno il giudice emanerà la sentenza, e per lui comincerà una nuova vita, in una nuova casa, con una nuova famiglia. Forse migliore. Inizia così il lungo viaggio di Gabriel, colmo di speranze e sogni. Lui avrà sete, di ogni cosa, d’amore, di conoscenza. Studierà, diventerà il più bravo a scuola. Ma dentro il suo cuore un’inquietudine spaventosa lo accompagnerà. Donne sbagliate, amicizie sbagliate. L’eroina sembrerà la sola possibilità per sfuggire al suo destino. Fino a quando un coltello sporco di sangue, nelle sue mani, imbratterà per sempre la sua anima. “L’angelo” precipiterà nel baratro. Di nuovo solo, di nuovo senza amore. Fuori dalle sbarre però lo aspetterà la pena più dolorosa. La solitudine e l’emarginazione.


Scarabocchio: Ci sono molti pareri opposti sull'auto-pubblicazione, sopratutto adesso. In questi mesi, sono almeno raddoppiate le persone che vogliono pubblicare il loro lavoro, anche a costo di farlo da soli, alla svelta e con persone che accettano praticamente tutto. Come tutti ormai sappiamo, nelle Case Editrici capita di non trovare qualcuno che vuole realmente fare quel lavoro e spesso, trovando soggetti del genere, siamo noi a farci le spese. Troviamo libri scritti male, con poca fantasia, personaggi acquosi e senza carattere. Troviamo autori di tredici anni che hanno avuto la fortuna di veder realizzato il loro sogno, per poi scoprire che erano amici di amici di personaggi importanti e a quel punto ci casca il mento. Per chi come me, cerca di essere sempre speranzoso e crede fermamente che non tutti sono opportunisti, prova a dare una possibilità a  quei libri che troviamo in libreria, che hanno avuto una pubblicità stratosferica. Tutti siamo scrittori ma pochi hanno la stoffa per farcela veramente, per dimostrare che sono degni di portare tale riconoscimento.
Senza addentrarmi in concetti contortamente filosofici, dico questo per arrivare a cosa ne penso di questo libro in particolare. Mia Wood ha deciso di pubblicare la sua opera in questo modo, senza forse tenere presente il rischio che correva. Non posso dare la mia opinione sull'argomento trattato dato che è una storia vera, però posso soffermarmi sul modo in cui è stata raccontata.
Mi spiace dire che non mi sono sentita toccata dalla storia, anche se è comunque una verità agghiacciante. Il modo in cui Mia ci racconta, non è profondo e se nessuno mi avesse detto che è tutto reale, avrei pensato a una storia inventata di sana pianta. Il viaggio di Gabriel (la colonna portante del libro) è contorto e così disastroso che fatico a crederci e per tutta la lettura ho avuto l'idea di trovarmi nella vita di un disadattato che meriterebbe solo di stare in una casa di cura. Il punto è che non è così ed è questo che lo penalizza moltissimo. Ad ogni punto positivo, si affiancavano dieci tragedie. Non che la sfortuna non esista, non dico nemmeno che non esistono persone particolarmente sfortunate ma un limite c'è e qui non è stato tenuto presente. Spendere qualche parola in più per sottolineare i lati positivi di una vita disgraziata, aiuta a tener viva l'umanità di chi legge e facilita ad entrare in sintonia con i vari personaggi. 
Non essendoci stata, mi piace dover classificare questo libro come non consigliato.

13 commenti:

  1. Noemiiiiii c'è un premio per te :)http://lamiapassioneilibri.blogspot.it/2012/09/premio-cutie-pie.html

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  2. Ciao! Sono diventata nuova follower. Se ti va passa a dare un occhio al mio blog!http://inside-a-book.blogspot.it/

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  3. Io ero incuriosita, ma a questo punto forse lascio perdere..

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  4. Se vuoi ti passo il file ma....... sinceramente mi è piaciuto poco...

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  5. io voglio provare a leggerlo, preferisco dare un giudizio personale, come nel cibo se non lo assaggi non puoi dire se ti piace o meno.

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  6. Giusto. Anche io la penso così, anche se non provo sempre tutto quanto. Mi capita però di leggere qualcosa che mi ispira poco o che tutti considerati bellissimissimo/brutto e poi dico la mia. Se lo leggerai, mi piacerebbe poi sapere cosa ne pensi

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  7. Eccomi qui a dire cosa penso di questo libro. L'ho scaricato subito, ero curiosa, io sono così. A prima vista, leggendo la sinossi mi è sembrata subito una storia davvero terribile, per gli amanti della genere potrei consigliarla in quanto è un racconto di Cronaca nera. Pensando che è vita vissuta sulla pelle di quell'uomo, viene la pelle d'oca(scusate la ripetizione), non si può negare. Questo non lo rende però, a mio avviso sconsigliabile o mediocre. Non è un libro da leggere per "tirarsi su il morale", una vita così sfortunata è quanto di più tremendo possa capitare ad una persona. Non sta a me giudicare o giustificare, io sono solo una lettrice come tante. A differenza di te, ho trovato invece dei momenti, anche se davvero pochi(questo rende ancora di più triste la storia),nei quali traspare l'amore per la vita, per le sue bambine, anche per le donne(sbagliate, anche in questo la sorte non lo ha aiutato). Non si può negare che di lati positivi sinceramente non ne vedo in questa storia. Ho letto quelle pagine "con - passione" e non provando "compassione" o addirittura pena. Forse leggere ogni tanto qualcosa di "vero", qualcosa che fa riflettere sulle ingiustizie della vita, ci farebbe bene, questo vorrebbe dire provare umanità verso chi davvero è più sfortunato. Merita una chance secondo me. Almeno per chi ama il genere. ALtro che "sfumature e sfumature...".

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  8. Ho letto molti libri veri e continuerò a farlo. Hayden è una scrittrice che adoro e che parla di violenza sui bambini. Quei libri li sento e li vivo. Questo, che ha comunque delle emozioni intense, lo trovo sviluppato in maniera negativa. Poi, sono opinioni, però secondo me ci sono libri migliori

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  9. Il bello dell'essere umano è proprio essere meravigliosamente diverso, l'uno dall'altro.

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  10. Grazie scagarabocchio....il protagonista che ancor ogggi ahimè non si trova recluso in una casa di cura ben si a denti stretti a rifarsi una vita...con le mille difficoltà del caso...ne vittime ne sfortunato....è anche quetsa la vita per chi non conoscesse la varietà e le indigninanti storie nascoste che nessuno mai saprà!

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  11. ti ho letta....il protagonista della vicenda...non dico altro...hai dettto tutto tu....

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“Ciò che è stato scritto senza passione verrà letto senza piacere”
(Samuel Johnson)

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