giovedì 13 dicembre 2012

Yardım #3



REGOLA
Oggi quindi è giorno di regole. L'altra volta avevo parlato di Rispetto, oggi invece, vi parlo di... 

 Amore e coinvolgimento
Come ha detto Oliviero Ponte Di Pino al kLit, il festival dei blog letterari:
"Certo, per funzionare davvero un blog deve elevarsi al di sopra del chiacchiericcio. Non si può limitare a fare l'eco, con il "copia e incolla" di comunicati stampa e quarte di copertina. I blogger devono dimostrare (e rivendicare) la loro competenza e autorevolezza. Per farlo devono essere "esperti" del settore in cui operano, devono essere informati e aggiornati, ma devono anche aggiungere valore (e giudizi di valore) alla loro comunicazione. Non devono limitarsi al "Mi piace", con le varianti "Bellissimo!", "Indimenticabile...", "Capolavoro!", "Il romanzo del secolo!!!" in fondo a ogni post: devono anche spiegare perché, ed essere convincenti. Solo così possono formare e formarsi un pubblico. "


Aprire un Blog, è un pò come mettere al mondo un figlio. Bisogna curarlo con costanza e insegnargli l'amore per le cose semplici. Post sterili non portano da nessuna parte e articoli copiati, non  coinvolgono quasi mai chi li legge.
Quindi Pulcini, spendete sempre il tempo che vi serve per fare qualcosa! Coinvolgete, metteteci amore e umiltà. Miglioratevi, spiegate le vostre opinioni e i vostri sentimenti. Mettetevi in gioco e intavolate una sana discussione con chi la pensa diversamente. Se avete pianto durante la lettura per un libro che tutti reputano brutto o piatto, non nascondetevi dietro uno schermo e un falso giudizio, venite fuori e ditelo con sincerità! Dite cosa vi ha fatto stare male, le emozioni che avete cercato di tenere a bada, ai ricordi accantonati... Ricordatevi sempre che la vostra opinione è sempre importante per una'ltra persona.
Metteteci il cuore e vedrete che qualcuno vi ringrazierà. 

9 commenti:

  1. Sono assolutamente d'accordo con te, bisogna sempre mettere amore in quello che facciamo e scriviamo!

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  2. Questa visione non mi piace. In un blog bisogna essere naturali, scrivere quel che si sente, anche che sia un post sterile e privo di motivo d'essere.Aprire un blog significa aprire una finestra della nostra intimità e del nostro essere.Chi ti segue è perché è interessato a quel che dici. Inutile, a mio avviso, cercare di scrivere pensando di raccimolare più lettori possibili.Tutta questa riflessione e macchinosità dietro un blog non riesce ad andarmi giù.

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  3. Io non ho parlato di raccimolare più lettori possibili. Io sono l'esempio del fatto che non lo faccio per essere seguita da più persone possibili. Scrivo quando me lo sento e non perchè devo. Mi miglioro, mi impegno e ci metto me stessa. Un post sterile è quando un giorno pensi "toh, devo scrivere qualcosa ma non so cosa. Dai, parliamo del tempo". Se vuoi farlo, sono l'ultima che può dire qualcosa in contrario ma bisognerebbe farlo per un motivo valido e non solo per tappare un buco.Mi è capitato più di una volta di andare a leggere post "pezze", messi lì solo per riempire dei buchi o di post palesemente copiati da altri blog. Questo non è amore per quello che si fà.Non si parla di numeri ma di se stessi. Come posso seguire qualcuno che non mi trasmette passione? Qualcuno che vuole strafare e per farlo scopiazza da altre persone che magari hanno speso due ore per preparare l'articolo?Trovi queste cose giuste?

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  4. Quello che dici è assolutamente giusto, anche se un post sterile può servire anche semplicemente a far vedere che ci sei, che non sei sparito, sebbene non abbia nulla di particolarmente interessante da dire.Cmq, il mio commento era più rivolto alla citazione, e non a quello che tu poi hai aggiunto :)

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  5. mmmh... pensavo ti riferissi al mio commento, e infatti non capivo >.<Per quanto riguarda quello che ha detto Oliviero Ponte Di Pino, non si discosta molto da quello che ho detto io e che tu condividi. Certo, il modo può non essere dei migliori ma il concetto è lo stesso.Per aprire un blog di libri (o di qualsiasi altro argomento), non si può poi pensare di avere il diritto di parlare di cavoli o di trattare fumetti. Ci vuole passione, tempo e volgia di fare sempre meglio ^^

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  6. Permettimi di dissentire.Ragionare in questo modo evince una chiara concezione leggermente lobbystica della letteratura e del leggere in generale.Essendo la lettura per tutti, lo è anche il manifestare una recensione e/o opinione. Che io sia il grande critico letterario, o il sempliciotto che legge il libro tanto per sapere come andrà a finire la storia.Mi preme, però, fermarmi un attimino sul tuo "o di trattare fumetti". A me dispiace che verso il fumetto vi sia ancora (ma solo in Italia, eh) questa profonda ignoranza (intesa come non conoscenza in materia). Un fumetto è una storia disegnata. Nulla di più, nulla di meno. È esso stesso un libro, nella concezione più linguistica possibile. All'interno del fumetto, poi, vi sono tante categorie e destinazioni proprio come nell'ambito letterario. Ci saranno i fumetti per ragazzini (chessò, magari ti viene in mente Topolino, o Naruto o etc etc) sino alle opere più mature (le così dette Graphic Novel): vedi un MAUS, un ETERNAUTA o un GIPI qualunque. Sono un lettore d'entrambi, e t'assicuro che non direi mai che un libro è più profondo d'un fumetto. Vi sono libri e libri, parimenti fumetti e fumetti. Come non mi sogno di paragonare un fumetto ad un Guerra&Pace, parimenti non avrei l'ardire d' affermare che esiste un libro alla pari di un Blankets.

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  7. Non era mia intenzione mettere il Fumetto in cattiva luce ma non si può definire alla pari di un libro. Non è inferiore, è solo diverso. Nel fumetto la storia viene disegnata e molti dettagli non vengono descritti perchè si vedono e molti sentimenti non vengono rappresentati al meglio visto che il gioco visivo da una parte limita. Certo, per altri versi sono meglio di un libro perchè ti permette di vedere ciò che uno normalmente immagina ma ripeto, a parere mio non si posso mettere sullo stesso piano. Quando dico che qualcuno che apre un blog letterario, non può parlare di fumetti, non è un modo per dire "quella robaccia lì non va nemmeno considerata" ma è per il fatto che non è la stessa cosa. Diciamo che è un pò come un prosciutto. Ce ne sono di tanti tipi ma a modo loro sono diversi. Non posso presentarmi e dire una cosa cosa e poi farme un'altra. Poi, come tanti bloggers, anche io parlo di cose che non centrano con i libri, ci mancherebbe ma non tratto solo di altro. Per quanto riguarda quello che hai detto all'inizio, non dico che se una persona non è un critico, allora non deve dare la sua opinione... Ben venga l'opinione di tutti! Ma se vengo a leggere una recensione, permetti che pretendo di leggere un pensiero ben articolato e non un "Si carino". Voglio sapere perchè, cosa ha provato, cosa non andava bene.. questo pretendo e tutti sono capaci di farlo, anche il primo sconosciuto per strada. Alla fine Oliviero dice questo. Bisogna credere in quello che facciamo, documentarci, essere sinceri e passionevoli.

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  8. Non si può di certo definire alla pari di un libro...in base a cosa? Affermazione alquanto opinabile, dal momento che crei un paragone conoscendo solo un termine ;)

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  9. Io i fumetti li conosco. Meno dei libri ma ne ho una discreta scorta e ne seguo abbastanza per sostenere senza troppi dubbi la mia affermazione. Ripeto che non sono inferiori ad un libro, solo diversi.Un libro è grande, dettagliato, ti lascia lo spazio per entrare mano a mano in uno stato emotivo simile o identico a quello del personaggio, ti fa sognare come vuoi.Un fumetto, ti propone già una versione di quello che stai leggendo, tralascia molte descrizioni e ne semplifica le altre. Un fumetto è più diretto di un libro. Il concetto però non era questo. Quello che volevo dire è che se ti presenti in un certo modo, non puoi fare l'esatto opposto. Manca coerenza. Non che non si possa fare e non è detto che uno non possa unire le due cose ma... Un pò come un'intenditore di auto d'epoca, si metta a parlare solo di auto appena presentate. Certo, tutte e due sono macchine ma non sono la stessa cosa.Il mio post, il mio pensiero, era rivolto alle persone che dicono "parlo di libri" e poi raccontano solo di se stessi. Non è inutile, solo non è coerente. Mi rivolgo anche alle persone che dicono "è da un mese che non mi faccio vedere, ma non mi interessa, vado quando mi pare". Non si deve essere obbligati a stare qui anche quando non si ha nulla da dire ma è comunque un'impegno e come tale, va preso a cuore.Mi rivolgo alle persone che vogliono strafare, quelle che devono pubblicare almeno un post al giorno perchè altrimenti stanno male ma non sanno cosa dire perchè sono a corto di idee. Non si possono fare post pezza solo perchè bisogna far vedere che c'è qualcuno.Mi rivolgo a quelli che non hanno molta voglia di spenderci del tempo e copiano solo idee degli altri, post di persone che hanno voluto metterci del loro, solo perchè è più facile o perchè "tanto stiamo pubblicando tutti la stessa cosa" (le Anteprime ad esempio).Questo non è un lavoro, non siamo obbligati a fare nulla se non lo vogliamo MA abbiamo preso l'impegno di essere qui e così dovremmo fare. Se ci esponiamo al mondo, anche se in maniera virtuale, dovremmo avere almeno un pò di informazioni su quello che stiamo facendo. Non dico essere dei professori o dei critici affermati, ma farlo con il cuore e con un pò di testa.La mia critica nasce dal fatto che ho trovato persone che fanno quello che ho elencato e non lo trovo giusto perchè mettono in cattiva luce molti altri. Lo dico anche perchè ci sono persone a cui serve ricordare questi fattori semplicissimi. Poi, ci sono un sacco di sfumature..

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“Ciò che è stato scritto senza passione verrà letto senza piacere”
(Samuel Johnson)

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