mercoledì 27 febbraio 2013

Certe favole emozionano ancora

Titolo: Cinder. Cronache lunari
Autore: Meyer Marissa
Prezzo: € 14,45
Pagine: 394
Trama: Cinder è abituata alle occhiate sprezzanti che la sua matrigna e la gente riservano ai cyborg come lei, e non importa quanto sia brava come meccanico al mercato settimanale di Nuova Pechino o quanto cerchi di adeguarsi alle regole. Proprio per questo lo sguardo attento del Principe Kai, il primo sguardo gentile e senza accuse, la getta nello sconcerto. Può un cyborg innamorarsi di un principe? E se Kai sapesse cosa Cinder è veramente, le dedicherebbe ancora tante attenzioni? Il destino dei due si intreccerà fin troppo presto con i piani della splendida e malvagia Regina della Luna, in una corsa per salvare il mondo dall'orribile epidemia che lo devasta. Cinder, Cenerentola del futuro, sarà combattuta tra il desiderio per una storia impossibile e la necessità di conquistare una vita migliore. Fino a un'inevitabile quanto dolorosa resa dei conti con il proprio oscuro passato.

Scarabocchio: Mi ripeterò fino alla nausea ma io ADORO le favole rivisitate e quando me ne ritrovo una per le mani, non posso resistere! Cinder è il primo di una trilogia e mannaggia a loro ma crea dipendenza. Conosciamo tutti la favola di Cenerentola e sappiamo bene che la patina di "Principessa da salvare in ogni momento perchè non sa farlo da se", è onnipresente. Qui però tutto viene travolto e ci troviamo per le mani una ragazza (un cyborg per la precisione) forte e coraggiosa che si salva da se e che anzi, il suo destino è quello di salvare il genere umano. Coraggiosa, tenace, con un cuore grande e sincero, Cinder ci presenta sotto un altro punto di vista il genere "Principassa". Simpatica, travolgente e romantica, si innamora del Principe Kai che deve però tenere lontano per far si che non scopra il suo tremendo e imbarazzante segreto.
Una matrigna bisetica, cattiva e opportunista che ricopre il suo ruolo molo bene, suscitando nel lettore una profonda rabbia nei suoi confronti. Due sorellastre ben diverse da loro ma tenute unite dalla madre, un pò come una moneta. Una buona, che conforta la nostra protagonista anche se non apertamente e Una cattiva, che segue le orme (da orco) della madre. 
Una strega cattiva e bellissima (assomiglia un pò a Hitler con la gonnella) che con il suo modo celato, trova disgustosi tutti quelli diversi e inferiori a lei (praticamente tutti). Una strega che non ha scrupoli a manovrare chiunque per i suoi scopi e anche a uccidere chi potrebbe essere un problema. 
Un mix tra risate, speranze, amore e tenacia. 

sabato 23 febbraio 2013

Rimestiamo la Zuppa

Titolo: Warm Bodies
Autore: Isaac Marion
Prezzo: € 12,32
Pagine: 269
Trama: R è uno zombie in piena crisi esistenziale. Cammina per un'America distrutta dalla guerra, segnata dal caos e dalla fame dissennata dei morti viventi. R, però, è ancora capace di desiderare, non gli bastano solo cervelli da mangiare e sangue da bere. Non ha ricordi né identità, non gli batte più il cuore e non sente il sapore dei cibi, la sua capacità di comunicare col mondo è ridotta a poche, stentate sillabe, eppure dentro di lui sopravvive un intero universo di emozioni. Un universo pieno di meraviglia e nostalgia. Un giorno, dopo aver divorato il cervello di un ragazzo, R compie una scelta inaspettata: intreccia una strana ma dolce relazione con la ragazza della sua vittima, Julie. Un evento mai accaduto prima, che sovverte le regole e va contro ogni logica. Vuole respirare, vuole vivere di nuovo, e Julie vuole aiutarlo. Il loro mondo però, grigio e in decomposizione, non cambierà senza prima uno scontro durissimo con...

Scarabocchio: Cari fanciulli, veniamo a noi. Come ben sapete, negli ultimi mesi ci sono stati propinati mostri in mille e uno modi differenti. Ma non in versione paurosa (come dovrebbe essere). Warm Bodies non è da meno e come avete capito, l'amore la fa sovrana. Film e libro aspettatissimi, hanno incantato milioni di persone ma (lo sapete, con me c'è sempre) si merita veramente questa gloria?
Ho avuto la fortuna di leggere il libro e vedere subito dopo il film. 
Partiamo dai punti a loro favore. Il LIBRO: Parto con il dire che fin dalle prime pagine, vieni catapultato e coinvolto in un mondo non esattamente rosa e fiori. L'intero libro si fa leggere bene, senza grandi intoppi e con una buona dose di risate. I personaggi sono tanti e nulla diventa troppo pesante. Il FILM: Prende molto dal libro, con il vantaggio che l'attore che fa R è un gran bel pezzo di figliolo e con l'aggiunta delle varie espressioni durante le varie battute... Una visione sicuramente gradevole e divertente (non solo per le donne! In sala c'erano anche dei ragazzi che se la ghignavano mica male XD).
Passiamo però alle pecche. Sapete che io principalmente mi soffermo su queste cose, anche se a volte solo solo due bazzecole. Con cosa inizio? Il Libro? Allora.... L'idea di ripresentarci dei mostri che cambiano per amore, è una cosa che a molti da la nausea ma Isaac ci stupisce buttando tutta la storia sul ridere. Sarà questo il nuovo e innovativo segreto per il successo? Probabile. Certo è che oltre alle risate, mi devi dare qualcosa di più. Non stiamo parlando di un libro solo ed esclusivamente comico, la storia dovrebbe avere anche una trama sotto che obiettivamente ancora adesso non vedo. I cattivi ci sono ma non intervengono quasi mai, giusto alla fine, per dare un pò di brio al tutto. Passiamo quasi tutto il tempo a vedere R e Julie che si scontrano, si conoscono e (con gran tristezza) si dividono per il "bene" di entrambi. Sarà il Padre di Lei il mal maggiore? Un uomo senza più cuore che non coccola nemmeno più la figlia? No. E uno dice "ma come??" passo millemila pagine a leggere di sta minaccia e poi mi dite che il vero pericolo non è lui???? Ok, frana tutto... che mi sono persa? Nulla, perchè non ho saltato pagine, semplicemente non ti dicono chi è il vero pericolo fino all'ultimo e poi non ti dicono nemmeno il perchè sono loro. Già mi stona il fatto che mi cambi l'antagonista all'ultima ma se poi non mi dici perchè è lui e che cosa vogliono.... ditemi voi che senso ha tutto questo!! Morale, il finale del libro è stato deludentissimo... Così, quando sono andata a vedere il film, speravo in qualcosa di meglio.... e invece no. Tagli, taglietti, tagliuzzamenti a più non posso. Divertente eh, mica dico di no. I lati positivi ci sono ma è un pò come Hunger Games. Chi non ha letto il libro, si trova a vedere un'altra storia. Qui non parliamo di tagliuzzamenti dovuti al fatto che il tempo a disposizione non è molto, qui parliamo di vere e proprie modifiche! Il finale poi mi ha lasciato letteralmente basita, visto che non centra una fava con il libro. Queste cose proprio non le reggo, aspetto giorni per vedere sto popò di film che dovrebbe merita tantissimo e poi....? No comment. 


venerdì 22 febbraio 2013

Yardım #8


Buon pomeriggio Pulcini. So che oggi è venerdì ma mi sono accorta troppo tardi che blogger mi aveva salvato nelle bozze questo post (ç__ç), così ho dovuto spostare a oggi!
Oltre a scusarmi, vi avviso che a breve, le cose potrebbero rallentare un pochino...
Intanto però torniamo all'argomento di questa settimana..... La DOMANDA.

Assentarsi dal proprio angolino, è tanto grave?
La volta precedente, sulle regole, abbiamo parlato di puntualità. Oggi invece parliamo di quanto effettivamente influisce sull'andamento di un Blog. Qualcuno si chiede "che male c'è se non ci sono tutti i giorni?". Effettivamente, molti di noi sono sempre molto impegnati e quindi non possono essere qui sempre ma chi pensa che questi impegni, siano una giustificazione sempre valida per mancare sempre date di pubblicazioni, si sbaglia. 
Quindi no, fatevene una ragione. Aprire un Blog è comunque un impegno oltre che un piacere e quelli che spariscono settimane e settimane, fanno un grande sbaglio. 
Di tanto in tanto trovo gente che non aggiorna quasi mai il suo angolino. Entri e trovi la desolazione. Ora, a chi piace vedere un post vecchio di settimane? Non vi lascia un senso di vuoto? Ecco, il risultato sarebbe esattamente quello anche da voi se decidete di non seguire bene il vostro Blog. Le persone smettono di seguirci e anche se non lo facciamo per la notorietà, fare le cose per il nulla, non piace a nessuno. 

I pesci sognano?


Titolo: Cosa sognano i pesci rossi
Autore: Venturino Marco
Prezzo: € 8,08
Pagine: 245
Trama: All'amministratore delegato di una importante azienda viene diagnosticato un tumore in metastasi avanzata. Non si potrebbe operare, ma un chirurgo famoso lo fa lo stesso. Salvo parcheggiare il paziente in terapia intensiva quando l'operazione non riesce. Tra quest'uomo ormai menomato, incapace di comunicare, in attesa della morte, e il medico di terapia intensiva che deve prendersi cura di lui, comincia un rapporto tormentato e umanissimo che l'autore descrive nei dettagli più personali, suddividendo il romanzo in capitoli, uno raccontato in prima persona dal malato, l'altro dal medico. L'autore è direttore di divisione di anestesia e terapia intensiva all'Istituto Europeo di Oncologia di Milano.

Scarabocchio: Cosa sognano i pesci rossi? Prima di tutto, dobbiamo capire chi sono.
I pesci rossi sono i pazienti di terapia intensiva, quei pazienti in fase di stallo, quelle persone che non sai se usciranno da li con le loro gambe o in barella, coperti da un telo bianco. 
Questo libro parla sopratutto del Sig. Tunensi, il Numero Sette, un Pesce Rosso.
Questo libro parla del Dottor Gaobardi, dell'Anestesita a capo del reparto, la faccia verde.
Con un capitolo a testa, ci addentriamo in un racconto sempre più amaro. Una fine inevitabile, dolore inevitabile come i sensi di colpa a pippe mentali sul senso della vita e domande sul proprio lavoro. La voglia di tornare a vivere, la voglia di sistemare gli errori degli altri.
Una storia che fa male ma anche lenta, che procede piano piano.
Non c'è troppo da dire, da una parte è una storia che fa pensare a com'è imprevedibile la vita. A quanto una cosa può sconvolgere l'intera vita, anche a chi ci circonda. Però, credo ci sia modo e modo di raccontare una storia. Con il fatto che è una storia vera, non posso certo mettermi a dire che sarebbe dovuta essere raccontata in maniera più ottimistica però renderla più fluida e più leggera, si. 


giovedì 21 febbraio 2013

Meglio addormentarsi....


Titolo: Lullaby. La ninna nanna della morte
Autore: Baraldi Barbara
Prezzo: € 12,75
Pagine: 232
Trama: Una ragazzina fragile, un aspirante scrittore, un uomo alle prese con un'inquietante crisi personale e una madre soffocante. Tutti insieme, avvinti dall'orrore, si ritroveranno uniti da una catena di omicidi apparentemente inspiegabili e decisamente efferati. Sulla via della salvezza, soltanto una traccia di sangue che danza al ritmo di una ninna nanna mortale. Una musica ossessiva e un pugno di domande spaventose: cosa spinge una giovane studentessa a sprofondare in continue crisi di autolesionismo? È possibile uccidere nel nome della dea Ispirazione? Quale segreto è nascosto nel passato di quella che sembra una famiglia modello? Lullaby è una struggente melodia da cui non è possibile liberarsi, un incubo a occhi aperti, la macabra visione di un assassino prigioniero del suo stesso rituale.


Scarabocchio: Era da molto che volevo leggere questo libro. Ho da sempre una passione per i libri paurosi e questo mi sembrava promettere lunghi brividi. Come ci si fa influenzare da una bella copertina....
Questo libro è uno di quelli che considero tra i più noiosi del 2013 e siamo soltanto a Febbraio... Un'accozzaglia di storie che fanno fatica a stare unite, dove ti chiedi continuamente "Perchè", dove ti chiedi dove sia questa Ninna Nanna e sopratutto, ti chiedi quale sia il filo che in teoria dovremmo seguire. Mi sono letteralmente annoiata con la ragazzina disadattata, Mi sono innervosita con lo scrittore represso e mi sono chiesta cosa centrasse in tutto questo la presenza della figlia di papà. Mi chiedo dove sia tutto quello che mi è stato promesso visto che non c'è traccia dell'orrore che è stato descritto nella trama. Poi si, degli omicidi ci sono, ci sono tradimenti, vicende losche ma sembra più un poliziesco.


giovedì 14 febbraio 2013

La fallace forza dei Blog

La rete, talvolta, produce iniziative meritevoli. A volte i progetti migliori nascono proprio da scambi inconsapevoli. Giunge la proposta, poi il rilancio, e infine la frenesia derivante dall'idea di stare facendo qualcosa di buono, per cui vale la pena spendere energie. Succede così, per caso, anche l'ultima iniziativa scaturita dalle menti di alcuni blogger letterari italiani. Un infelice epilogo ha troncato la possibilità di far evolvere un progetto grezzo in un'iniziativa dall'interessante intento: scoprire e analizzare l'influenza dei blogger sul mercato libraio. 
L'iniziativa sorge dopo alcune discussioni successive alla fiera della piccola e media editoria di Roma, Più libri più liberi. In una tavola rotonda alla quale erano presenti alcuni blogger e giornalisti, l'AIE presenta la propria zoppicante ricerca di mercato. Si è pensato quindi di rilanciare l'idea, facendola scaturire "dal basso". I blogger stessi che cercano di definire la propria importanza e il proprio valore all'interno di quel girone infernale che è l'editoria italiana. In data 16 gennaio il progetto ha mosso i primi, timidi passi. Ne è scaturito un vivace gruppo su facebook, teso al coordinamento interno, nel quale sono stati invitati alla partecipazione circa un centinaio di blog (numero che si sarebbe ampliato significativamente nell'"ideale", e ormai irrealizzabile, secondo test).
Le modalità di partecipazione erano semplici: scrivere e pubblicare una segnalazione/recensione de Il Canto del Cielo (Beat, 2012), romanzo scelto perché considerato un ottimo esempio di letteratura, nominato come Best British Book of the Last 25 years e apprezzato a tal punto in suolo britannico da trarne anche una serie targata BBC. In nessun caso, è bene specificarlo, è stata richiesta la pubblicazione di una recensione falsata, dichiaratamente positiva quand'anche il recensore avesse espresso il proprio giudizio negativo all'opera. Non sono state prese in considerazione le recensioni negative - che rappresentavano l'1% del totale e sarebbero state ugualmente pubblicate per correttezza e trasparenza alla fine del periodo stabilito, ovvero dal 15 febbraio - perché lo scopo di questo studio di settore (nella sua fase embrionale e sperimentale) era valutare il peso della valutazione positiva (sincera e non condizionata) dei blogger sull'andamento delle vendite. L'analisi dell'impatto di giudizi discordanti e spesso sfavorevoli riguardo un determinato romanzo sarebbe stato il punto focale della seconda parte del progetto. Lo scopo delle segnalazioni, invece, era rendere consapevole il lettore della presenza de Il Canto del Cielo in libreria, giacché era stato ampiamente ignorato dal pubblico e dalla critica sul web. 
I blogger hanno stabilito un periodo limitato di tempo nel quale pubblicare gli articoli nei rispettivi blog al termine del quale, in collaborazione con la casa editrice, analizzare l'andamento delle vendite de Il Canto del Cielo nel mese precedente, corrente e successiva all'iniziativa. Dati che sarebbero stati resi noti da tutti i blogger partecipanti se non fossero intervenute cause esterne che hanno impedito il completamento e la riuscita del progetto. 
Il sentimento comune, tra i promotori del progetto, è quello di amaro disappunto e dispiacere per aver visto travisare, pur dopo attente e lunghe spiegazioni, lo scopo del progetto. A causa di notizie distorte, successivamente utilizzate per screditare una iniziativa che aveva come unico scopo quello di verificare l'ascendente dei blogger sulle variazioni di mercato, è stato vanificato il lavoro di moltissime persone, che hanno visto andarsene ore di lavoro senza poterne apprezzare il risultato finale. Ci lascia interdetti la poca professionalità di alcuni, che senza interpellare gli organizzatori dell'esperimento si sono sentiti in dovere di informare i lettori riguardo un'iniziativa che a loro dire ledeva la fiducia necessaria in un rapporto lettore/blogger probabilmente per fini pubblicitari e per fomentare un sensazionalismo che, fatto in mala fede, danneggia la blogosfera. 
Non intendiamo raccogliere alcuna provocazione o dare adito a sterili discussioni demagogiche; ci auguriamo inoltre che i lettori dei nostri blog capiscano e comprendano le buone intenzioni sottese alla nostra iniziativa. Garantiamo per l'assoluta onestà di qualunque recensione pubblicata riguardo il romanzo sopracitato. Qualsiasi altro chiarimento verrà comunicato, eventualmente, tramite un altro comunicato stampa, diffuso dai partecipanti. 

giovedì 7 febbraio 2013

Yardım #7


Rieccomi qui! Vi sono mancata???? Non preoccupatevi, oggi (e non solo) sono qui per voi ^^
Anche questa volta vi parlerò di una REGOLA.


Puntualità
Ci sono blog e blog, pagine e pagine. Se si decide di seguire delle rubriche, è bene rendersi conto che poi, bisogna essere puntuali (tranne per impegni improvvisi o catastrofi simili). Un blog scostante può essere messo in cattiva luce e non potrà ricevere la giusta fiducia da chi potrebbe seguirlo.
Stessa cosa per una pagina. Maggiore è la vostra presenza e maggiore è il coinvolgimento degli altri.
Non voglio dire che essere sempre presenti e intasare le bacheche degli altri ma esserci un pò ogni giorno, vi aiuta a rimanere nel cuore o nei pensieri dei vostri Followers.
Essere puntuali è anche uno stile di vita. Per qualcuno può essere difficile (me ad esempio) perchè ci sono mille cose da fare ma imporsi una cosa del genre può aiutare moltissimo. Adesso poi si possono pianificare le pubblicazioni dei post, quindi ci sono sempre meno scuse! >.<