mercoledì 29 giugno 2016

WWW.. Wednesdays #14 - 2016

Buon pomeriggio a tutti!!!!
Come state? Com'è il tempo da voi? Qui a Milano, è meglio del previsto... questa mattina sembrava venisse giù un bel temporale ed invece, adesso c'è il sole!

Come sapete, siamo a mercoledì e festeggiamo la metà della settimana, facendo un riassunto.

Cosa stai leggendo?


Il principe delle tenebre non si è mosso di un millimetro ma c'è un perchè. Settimana scorsa sono stata contattata per mettere in piedi un blogtour e ho letto il primo libro di una trilogia (di cui domani esce il secondo) e quindi ho dovuto accantonare questa lettura ma da oggi, riprendo!
Calendar Girl è un'omaggio di Anna della mondadori ed ero curiosissima. Sono a metà lettura e... A.DO.RO. Molto scurrile ma anche molto divertente. Non vedo l'ora di avere per le mani anche il seguito!!!
2055. False Hearts è un'incognita. L'ho eletto lettura da casa perchè mi incuriosiva ma sono a metà e ancora non ho capito se mi piace o meno... vedremo cosa succederà una volta arrivata alla fine


Cos'hai appena finito di leggere?


Settimana grama questa volta, dato che in due settimane ho spuntato solo un paio di libri. L'Ombra di LyamnayOver. Un'overdose di te sono due letture molto deludenti ma spero di rifarmi molto presto.


Cosa leggerai in seguito?


Anche a questo giro, ripresento The Program che DEVO assolutamente leggere, altrimenti una mia amica mi uccide XD 
Cercando Grace Kelly invece è stato dettato dalla necessità di spuntare un'obiettivo di una challenge e quindi, non ho scuse!

Over: Un'overdose di te

Titolo: Over: Un'overdose di te
Autore: Sabrynex
Pagine: 419
Prezzo: € 16 cartaceo - € 8.99 ebook
Trama: “Sono Cher, ho diciott'anni e credo che abbiamo tutti bisogno di qualcosa da cui dipendere, per cui impazzire. Fino a qualche mese fa non lo sapevo, perché non avevo ancora incontrato Hunter.
Noi siamo l’opposto: il bianco e il nero, il bene e il male, non possiamo esistere l’una senza l’altro. Lui porta i miei stessi segni sulla pelle, lo stesso passato, ci sorreggiamo a vicenda. Ma Hunter fa del male a chiunque gli si avvicini, e l’ha fatto anche a me. È colpa mia, lo so: ho perso la testa per un ragazzo che ha perso se stesso.
Domani sarà un’altra gara clandestina, un’altra lotta, un altro casino… e io lo seguirò, come ogni volta, spingendomi al limite e poi oltre, perché sto bene solo dove c’è lui. Anche se questo richiede altri graffi, altro sangue, lo farò per sentire ancora il suo respiro sulla mia bocca, le sue mani su di me. Ho scalato questa montagna insieme all'amore della mia vita e voglio tornare indietro con la stessa persona, a costo di ferire tutti quelli che ho intorno: il mio migliore amico, i miei genitori, me stessa… Io voglio lui, ed è per lui che lotterò ancora.”
Un’attrazione travolgente, un amore folle, passioni, errori, rabbia, dolcezza. Insieme a Cher e Hunter, i protagonisti di Over, Sabrynex è cresciuta. E dal suo sogno è nato un romanzo indimenticabile, che ci fa emozionare attraverso la magia dei sentimenti più puri e ribelli, quelli di chi si innamora per la prima volta.

Scarabocchio: Cher è una giovane ragazza che cerca di sopravvivere meglio che può, portandosi dentro una serie di lati oscuri. Il ritorno però di un suo vecchio amico, rimetterà in gioco tutto quello che aveva cercato di dimenticare e l'arrivo di un'amore inaspettato la metterà davanti a scelte che mai avrebbe pensato di dover fare. 

Da dove posso iniziare?

Un'overdose di te assomiglia molto ad una doppia storia. Vanno in parallelo ma danno due emozioni differenti. 

Da un lato, mi ritrovo la storia di una ragazzina che ragiona e reagisce esattamente come dovrebbe fare un'adolescente medio. 
Si emoziona, si arrabbia, prende decisioni di petto.

"Ho sempre la costante paura di sbagliare, di fare un passo di troppo e cadere giù da un precipizio. Non ho mai pensato che prendendo la rincorsa potrei saltare e arrivare dall'altra parte.
«Quattro» continua. Dovrei imparare a fidarmi di me stessa, di smetterla di aspettare che le acque si calmino. «Tre!»
«Cher, eccoti!» Mitchell si avvicina, con un sorriso sulle labbra.
«Stanno per iniziare.»
Il cuore mi batte così forte che lo sento fin dentro le orecchie. Inizio a correre verso la pista, facendomi spazio a forza di gomitate. Cammino così velocemente che i piedi mi sembrano quasi non pesare nulla. Qualcuno prova a fermarmi, mentre Mitch mi grida alle spalle che è pericoloso stare lì in mezzo.
«Due!» urla.
«Dove stai andando?» Sorpasso Barney che mi guarda con gli occhi sgranati.
La portiera del passeggero della BMW M3 si spalanca. Hunter mi ha vista arrivare e mi ha aperto. Salto al suo interno, chiudendo la portiera dietro di me.
«Sei stata brava, Chee» mi sorride, il suo volto illuminato dai fanali esterni.
«Uno!»
Cerco di normalizzare il respiro, ma prima di riuscirci l’auto inizia a ruggire. Il tempo si ferma, tutto intorno a me va a rallentatore.
La ragazza di fronte alle macchine si sfila il top rosa che le stringeva il petto, gridando un caloroso: «Via!».
«Tieniti forte» sussurra Hunter con la sua voce profonda, facendomi rabbrividire." 

Cher non è la classica protagonista tutta amore e ormoni, non sta cercando l'amore della sua vita e anzi, il suo unico obiettivo è quello di arrivare indenne alla fine della scuola e andarsene in un posto dove può ricominciare, come vuole lei. Non posso dire che sia una volpe, dato che nemmeno si accorge che qualcuno è innamorato di Lei ma è un classico, no? Classico come il fatto che sia attratta dal ragazzo cattivo di turno, colui che potrebbe farle più male che bene. Classico è anche che creda di conoscerlo meglio di altri ma se così non fosse, non sarebbe nata la storia. 

Durante il tragitto Hunter ha lasciato la presa, si è totalmente distratto. È strano, non so a cosa stia pensando, ma si capisce che non è nulla di piacevole. Mi metto a osservare il cielo scuro fuori dal finestrino. Quando riabbasso lo sguardo, vedo nel riflesso opaco del vetro i suoi occhi che mi fissano.

Di per sé, non è una lettura molto coinvolgente, se non qualche sprazzo divertente.
Per un'adolescente forse, dovrebbe essere una lettura giusta perché potrebbe immedesimarsi in uno dei personaggi ma io, che i diciotto li ho passati da qualche anno, mi sono un pò annoiata. 
Non succede spesso dato che solitamente riesco a vivere le letture in prima persona ma Over, non mi ha fatto l'effetto che avevo pensato. 
Forse perché per certe cose, sono troppo vecchia. 

C'è una parte di questo libro, che proprio non sopporto. 
Sarò vecchia, sarò di mentalità chiusa, però insomma... di fondo, il messaggio che passa, mi fa rabbrividire. 
Cher di per sé non ha nulla di speciale, se non il dolore che si porta dentro per una perdita che ancora la devasta. Fin qui, ok. 
Mitchell e Hunter però, vanno oltre al concetto di "cattivi ragazzi". Sono due spacciatori e Cher lo sa perfettamente. Quello che mi lascia spiazzata è il fatto che lei non approvi la cosa ma rimane con loro. 
Il primo, Mitchell, è il suo amico d'infanzia e spaccia già da un pò. Poi, per non finire in prigione è fuggito un paio di anni e quanto torna, riprende da dove aveva iniziato. 
Il secondo, Hunter, è l'amico del primo ma non solo spaccia, è anche uno che controlla poco la rabbia e per questo beve, fa combattimenti e corse clandestine. 
Quello che proprio non reggo è il fatto che Cher rimanga, anche se rischia tutta una serie di disgrazie (pericolose come la morte) ed è appena maggiorenne ma si comporta come una donna vissuta. Minchia no. Se da un lato è una lettura leggera, dall'altro fa passare il concetto che "tranquilla gioia mia, se lo ami e lui ricambia, può diventare un santo e potrete vivere sereni insieme"... certo, solo nelle favole!
Il finale però ci sta. Nel senso, ci sta la fine che fa Hunter ma l'avrei fatto finire lì ma no, domani esce il secondo capitolo della trilogia ed io, spero che le cose migliorino perché altrimenti, siamo alla frutta. 

lunedì 27 giugno 2016

L'Ombra di Lyamnay

Titolo: L'Ombra di Lyamnay
Autore: Annarita Faggioni
Pagine: 257
Prezzo: € 16.50 cartaceo - € 1.49 ebook
Trama: John Reckon, climatologo in carriera alle Forze Internazionali, perde conoscenza mentre sta lavorando al "Progetto Skylhope", la città-prototipo che dovrebbe salvare milioni di vite dagli sbalzi climatici sempre più incontrollabili. Si risveglia vent'anni dopo, in quella che sembra essere la rappresentazione reale del suo modellino. La nuova Skylhope, però, ha un lato oscuro da nascondere: Reckon dovrà difendersi da mille minacce, mentre su Skylhope incombe la maledizione della dottoressa Nayl (scomparsa in un incidente di laboratorio anni prima) e l'ombra di Lyamnay, "Il mostro di Skylhope", pronta a mietere nuove vittime.

Scarabocchio: Oggi purtroppo, ricopro il ruolo della bacchettona. Sarà forse il caldo, sarà forse il mio carattere, sarà che non si può piacere a tutti. 
Prima di decidermi a scrivere la mia opinione, ho pensato di leggere un pò i pareri altrui e sono rimasta un pò frastornata. "L'ombra di Lyamnay" ha riscosso un successo che dal mio punto di vista non è poi così meritato dato che per quanto abbia di base un'idea interessante, lo svolgimento del tutto alla fine risulta un pò troppo eccessivo (ed intendo eccessivo nella sua confusione). 

Annarita è una giovane scrittrice che si è cimentata in questa impresa dopo aver partecipato ad un'iniziativa letteraria. 
La storia nasce in piccolo ma con la prepotenza di chi vuole crescere e dire la sua. 

Il mondo di Skylhope è futuristico e molto duro, fatto di regole ferree che permettono di controllare ogni abitante senza però farglielo capire. 
Reckon, originario creatore di questo mondo prototipo, si ritrova a viverci in prima persona vent'anni dopo, senza ben capire come sia successo. Dal suo arrivo però, scoprirà presto che la sua incolumità e quella di quel mondo è in pericolo. 

Una trama da un lato semplice ma dai risvolti complicati e già per questo, sotto ci deve essere una narrazione pulita e fluida ma no, Annarita vuole fare di più, osare in un modo tutto suo. 
Crea così un modo di parlare particolare, dove il protagonista si deve adattare dato che è il modo tipico di chi vive a Skylhope.





I continui discorsi fatti in questo modo, qualche volta sono comprensibili anche se un pò lenti nella comprensione. Altre volte bisogna lavorare di fantasia, immaginando cosa vogliano dire. 
Un modo da un lato divertente ed originale ma anche molto pericoloso e dal mio punto di vista, deleterio in questa situazione. 
Già la narrazione è lenta e confusa, dato che comunque spesso cambiano i punti di vista di narrazione ma noi non sappiamo quasi mai chi sia il personaggio del momento, viene inoltre appesantita da questo modo di comunicare... addio mondo. 
Ho anche interpellato Fidanzato, per capire se fossi solo io a non capire bene le dinamiche e... ho fatto un video (che non vedrete mai) con le sue reazioni e mia madre, dopo averlo visto, sta ancora ridendo. Non è che sia esilarante la lettura ma la sua reazione. 

Vero la fine, negli ultimi capitoli, le cose migliorano ma dopo interminabili intrecci (di cui alla fin fine, ho capito poco) e rallentamenti, non me la sento di dire che l'ho apprezzato. 

Quello che mi lascia basita, sono le cinque stelle di certe persone. 
La storia può piacere o no, quel giudizio va molto a gusti ma non capisco come le persone omettano di far presente che non è perfetto. Non è che sia alla ricerca di quello ma un voto così alto per un libro che dovrebbe esser migliorato... beh, mi lascia perplessa. 

martedì 21 giugno 2016

La vita segreta di una bookblogger



Buonsalve a tutti! 
Siamo a metà giugno e tecnicamente, dovremmo lamentarci tutti del cando ma qui, più che estate, sembra autunno. Infatti, sono entrata in letargo e da qualche giorno leggo poco o nulla... non è solo colpa del ritorno del freddo ma diciamo che non aiuta! 

Oggi però sono qui per proporvi un nuovo tag, sempre molto libresco ma dedicato a noi blogger. In primis, ringrazio Vendë del blog My Secret Diary per avermi nominata! 
Secondo, so che dovrei taggare altre persone e da un lato lo farò perché vorrei conoscere le risposte di alcune persone ma come sempre, è aperto a TUTTI <3 p="">

1. Da quanto tempo sei nella blogosfera?
A novembre sono cinque anni.
In effetti, ora che ci penso, in questo mondo sono tanti! Mi sento quasi vecchietta, anche se poi, io non lo sono :D

2. Quando pensi di ritirarti?
Oddio, che domanda.
Immagino che prima o poi, quel giorno arriverà anche per me ma spero sia il più tardi possibile ahahahahah diciamo pure che vorrei arrivare a compiere almeno trent'anni di blog XD 

3. Qual è l'aspetto migliore dell'avere un blog?
Avere un blog ti permette di conoscere molte persone e soprattutto, tantissimi libri. Se non fossi entrata in questo giro, molto probabilmente mi sarei persa moltissime cose!

4. Qual è l'aspetto peggiore dell' avere un blog?
Il tempo che scarseggia. Il mio blog tira avanti per pura passione e devo aggiornarlo quando riesco perché ho altri impegni che non posso assolutamente rimandare (il lavoro ad esempio XD), quindi non posso stare qui quanto vorrei... 

5. Un bookblogger che adori?
Ci sono più blogger che adoro, nel corso degli anni ne ho scovate molte ma il mio amore va in primis a Rowan di Ombre angeliche perché se non ci fosse stata lei, io oggi non sarei qui <3 p="">

6. Con quale blog ti piacerebbe collaborare?
In un modo o nell'altro, tutti collaboriamo con tutti. I consigli che diamo e seguiamo, le chiacchiere che facciamo, le recensioni o i giochi sono un modo per darsi una mano in maniera diretta e non. 
Non ho quindi un blog in particolare con cui vorrei collaborare, anche se poi, accetto sempre volentieri le proposte che mi vengono fatte.

7. Cosa ne pensi della comunità dei blogger letterari?
Non è tutto oro ciò che luccica. 
Ci sono pro e contro anche in questo mondo e dopo un pò ti accorgi che le cose sono cicliche. Dal mio punto di vista, dovremmo essere tutti una grande famiglia ma anche nelle migliori, c'è sempre chi non viene apprezzato... 

8. Qual è il tuo segreto per avere un blog di successo?
Ci sono tante cose che possono influire. 
Sicuramente ci vuole costanza nei post e varietà. Non sempre le solite cose e soprattutto postate una volta ogni morte di papa. Ci vogliono post scritti di proprio pugno su argomenti vari e non solo quelli incentrati sulle rubriche. Ci vogliono amicizie che siano disposte a coinvolgerci in attività di gruppo, ma soprattutto ci vuole CU.LO.
C'è poco da fare, quel piccolo dettaglio può influire moltissimo. 

9. Ora del Tag!
Sicuramente voglio nominare Rowan, Sabry, Angelica, Clarissa, ElisaChristy (ed Ezio) e la mia piccola Nora (e Laura).
Poi, siete comunque invitati tutti :D

giovedì 16 giugno 2016

La fonte di Vahalon

Titolo: La fonte di Vahalon
Autore: Raffaele Della Corte
Pagine: 194
Prezzo: € 10 cartaceo - € 0.99 ebook
Trama: Nei luoghi più remoti della terra, ben oltre la comprensione umana, fluttuano leggeri i Molokai: piccole isole volanti dalla gravità propria che, con la loro enigmatica quiete, salgono verso il cielo fino a sparire oltre le nuvole.
Kendra, una giovane terrena dall'infanzia misteriosa, è divisa tra l’amore per la famiglia e l’attrazione per il cosmo. Questa sua ossessiva passione si rivela essere estremamente importante ma alquanto pericolosa.
Un antico e rigidissimo accordo vieta ogni contatto tra i regni esistenti, lusso concesso solamente a una limitata schiera di vecchi eruditi; il fato vuole che uno di essi sia il saggio Moki Bennet, personaggio di spicco della sua ricca Borgata, e nonno della giovane Kendra.
Compiuta la decima luna, Kendra si spinge oltre la soglia del cielo dove incontra Klaus, un giovane essere alato fortemente contrariato dalle restrizioni che il potente padre gli impone dall'alto.
Sulla terra misteri e congetture sono all'ordine del giorno: Tregan, il carismatico capo mastro, alimentato dal suo smisurato ego, porta i regni a una spaccatura talmente profonda da intaccare una storia millenaria, mentre i due giovani puntano dritti verso la vetta, alla ricerca della mitica fonte di Vahalon

Scarabocchio: Kendra (nome che amo) è un giovane ragazza attratta dal cosmo. Questa sua particolarità non è vista di buon occhio dal villaggio in cui vive perché infrange una delle rigide regole che gli Esseri Alati avevano imposto molti anni prima. 
Eppure, per quanto lei sia conscia di questo, non sa resistere e dopo aver compiuto dieci lune, si spinge oltre il suo mondo, salendo su un'isola fluttuante. Questo passo sconsiderato la porterà a incontrare Klaus, giovane ragazzo alato ma metterà in moto il destino. 

Sinceramente, sono un pò divisa. 
Da un lato la trovo una storia avvincente, particolare e fantasiosa. Il mondo di Vahalon e le sue leggi sono interessanti e lo è anche la vita degli abitanti della Borgata di Kendra. Leggende e fantasie che si mescolano in un'impresa gigantesca fatta anche d'amore e sangue.
Ho apprezzato l'intreccio di due mondi apparentemente opposti, ho apprezzato il velo di mistero sull'infanzia di nonno Moki e l'idea di totale abbandono e fiducia di alcuni personaggi che fanno capolino qua e la.

Ci sono però dei vuoti, dei buchi nella narrazione che mi lasciano insoddisfatta. Manca nei dettagli di certe scene, manca nei dialoghi ma soprattutto manca in quasi tutte le interazioni tra i personaggi.
So che non è un libro auto conclusivo e quindi, non possiamo sapere tutto subito ma manca proprio delle informazioni basilari. Come vivono i terreni? Quali sono le regole imposte dagli esseri alati? In un punto del libro, Kendra chiede dei dettagli su Vahalon e sulle isole fluttuanti e sappiamo che gli viene data una risposta ma a noi che leggiamo, no. Perché non ci viene dato un minimo di spiegazione? Perché dobbiamo accettare un "le leggi parlano chiaro, sono rigidissime" senza però sapere quali sono? Lo vedo molto come un "non si fa perché lo dico io"... 
Più che un libro finito, assomiglia ad una bozza fatta di fretta. 
Intendiamoci, è comunque scritto bene ma è carente nel contenuto. Mi spiace moltissimo farlo notare perché secondo me, potrebbe dare moltissimo.

Ci sono inoltre due dettagli che a parte tutto, non riesco a "digerire". In primis, Kendra. 
La ragazza ha appena compiuto dieci lune e ne deduco quindi, sia appena una ragazzina. Facciamo pure che non siano realmente dieci anni compiuti (cosa di cui però sono abbastanza certa) ma non è sicuramente una donna adulta. 
Ecco, trovo assolutamente assurdo il fatto che all'improvviso diventi una guerriera navigata e infallibile. Una di quelle persone dove anche se fa un tiro svogliato, riesce comunque a colpire il centro esatto. So che nel regno del Fantasy, tutto è concesso ma questo è veramente troppo. Se ci fosse stata una crescita della ragazza, l'avrei capito e apprezzato ma così, all'improvviso, no.
No perché non è lontanamente credibile. Come non è credibile ma nemmeno apprezzabile il fatto che già in tenera età, abbia dei rapporti completi con qualcuno (per non parlare del finale, che mi ha letteralmente scioccato) e che risulti una cosa normalissima... ripeto, magari non ha realmente dieci anni ma non arriva nemmeno a quindici. Non voglio fare la moralista in maniera gratuita ma NO, non riesco a concepire questo dettaglio.

Raffaele, alla fine del libro, ci lascia le sue considerazioni. Vuole esser chiaro nel dire che ci sarà un seguito (dettaglio che già potevamo capire) e che molti dubbi verranno svelati solo in seguito. Sarà effettivamente così?

mercoledì 15 giugno 2016

WWW.. Wednesdays #13 - 2016

Buon Mercoledì a tutti!!!
Come state? Dalle mie parti, la follia regna sovrana ed è un miracolo il fatto che sia riuscita a trovare del tempo per preparare questo post. Ci sono dei periodi lavorativi dove respirare è uno spreco di tempo...!
Comunque, le letture non mi abbandonano. Pronti per le nostre tre domande??


Cosa stai leggendo?


Lo ammetto, il mio proposito è vagamente folle ma dovrebbe permettermi di smaltire un pò di arretrati. Il principe delle tenebre è in versione ebook e lo leggo un pò per volta mentre sono in pausa pranzo in ufficio. Essendo l'unico momento dove riesco a leggere un digitale in modo più tranquillo... beh, ne approfitto. Quando gli Angeli meritano di morire di Veronica Tomasiello è un'omaggi direttamente da Lei (Nica per gli amici) e lo leggo mentre mi sposto da casa/ufficio/casa... insomma, questo libro mi tiene compagnia mentre la noia tenta di catturarmi!
Drow di Simon Rowd invece è la lettura "di casa". Ovvero, libro confinato in casa, da gustare nel week dopo na settimana di follia :D


Cos'hai appena finito di leggere?


Lo so, se penso che sono i libri che ho letto in due settimane, mi viene quasi da ridere ma... ho letto! Dentro soffia il vento di Francesca Diotallevi è stata una lettura sofferta "imposta" grazie ad una challenge ma da un lato, preferirei non parlarne ahahahahahah
Mentre per La fonte di Vahelon di Raffaele, troverete la recensione domani e... ehm, non so bene se dirvi che merita o no. Indubbiamente, c'è del potenziale.


Cosa leggerai in seguito?



Ebook, cartaceo e Self. 
Anche a questo giro, vorrei mantenere tre alternative e dato che due su tre sono fermi da una vita, direi che è assolutamente il caso di dare a loro la precedenza!

Avevano spento anche le stelle

Titolo: Avevano spento anche le stelle
Autore: Jennifer Roy
Pagine: 222
Prezzo: € 9.90 cartaceo - € 4.99 ebook
Trama: Per oltre cinquant'anni dalla fine della guerra, Syvia, come tanti altri sopravvissuti all'Olocausto, si rifiuta di parlare del tempo trascorso nel ghetto di Łódz, in Polonia. Seppellisce il passato e guarda avanti. A un certo punto, però, si rende conto che è importante condividere la sua esperienza e così inizia a raccontare la sua storia alla nipote: dalla vita tranquilla nel ghetto, ai primi rastrellamenti degli ebrei, al tentativo del padre di nasconderla in una buca scavata nel cimitero e sottrarla così alla ferocia nazista. Fino a quando l’intera famiglia sarà in pericolo e Syvia rischierà la vita. Una storia vera, di disperazione e di salvezza insieme.

Scarabocchio: Avevano spento anche le stelle è un libro vero. Vero come la storia raccontata dagli occhi una bambina che ha vissuto per anni nel ghetto di Łódz, in Polonia. 
Syvia ci spiega com'è stato vivere in quel posto, dei problemi e delle piccole gioie ma anche del pericolo per la vita dei propri cari e della speranza.


Grazie ancora Simona, per il piccolo augurio!

Mi aspettavo un racconto potente. 
Uno di quei resoconti struggenti dove raccontano un periodo difficile e tremendo. 
Nell'immaginario di chi non ha vissuto nemmeno di striscio quel periodo, queste storie rappresentano una finestra e come tali, vorremmo conoscere tutto. 

Le parole di Syvia, ci danno l'impressione che quel periodo sia stato difficile e come potrebbe essere altrimenti? Essere ebrei era un difetto ma come poteva capirlo una bambina di quattro anni? Come poteva capire l'odio dei nazisti? Come spiegarle che le persone che venivano portate via, probabilmente sarebbero morte nei campi di concentramento?
Il suo racconto, in prosa (aiuto), ci svela quasi passo per passo la sua vita. Prima da semplice bambina rinchiusa in un ghetto, poi a reclusa per avere salva la vita. 

A posteriori, mi rendo conto della paura che la perseguita. Ogni giorno che passa, diventa sempre più insistente e vicina, trasformandola in una persona più matura rispetto ad altri bambini. 
Però, mentre leggevo il libro (finito in una giornata), non ho provato quasi nulla. Lo so, pare na cosa brutta ed effettivamente non mi è piaciuta questa sensazione perché, per quanto sia una cosa raccontata e vissuta da una bambina, certi dettagli e certe situazioni, sono comunque state vissute ed assimilate. Stento a credere che Syvia abbia raccontato alla nipote così poche cose, così pochi dettagli. 
Mi aspettavo di più, mi aspettavo qualcosa di diverso.

Per carità, un'esperienza che va assolutamente ricordata in modo da non dimenticarci di quel periodo ma non è scritto in modo che lasci il segno nella mia memoria. 
Ho apprezzato però le informazioni all'inizio dei capitoli. Se fossero stati più lunghi o più frequenti, secondo me sarebbe stato meglio. 

lunedì 13 giugno 2016

Scrivere è un mestiere pericoloso

Assieme al ditale, solleva all'altezza degli occhi un rocchetto di filo verde, usato per metà.
«Vorrei proprio sapere che diavolo ci faceva nella mia tasca questa roba. Io ho smesso di cucire negli anni Settanta. Le pare? Cucire in una casa di sarti? Fatemi fare la cuoca, ho detto, e se mi si buca una sottoveste me l’aggiustate voi, che diamine. E invece a quanto pare non solo cucio ma ho anche un vestito verde. Verde erba. Io. Devo davvero stare rincretinendo, perché se c’è un colore che mi ha sempre fatto schifo è il verde, e poi mi sbatte come se fossi già morta e impacchettata per il funerale.»
Dice proprio così.
Delia soffoca una risatina, poi mi guarda. Lo sguardo significa: “Ecco, questa è Irma, in tutto il suo splendore. Mi dica che le va bene, perché per noi è perfetta”.


Titolo: Scrivere è un mestiere pericoloso
Autore: Alice Basso
Pagine: 312
Prezzo: € 16.40 cartaceo - € 9.99 ebook
Trama: Un gesto, una parola, un’espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un’anziana cuoca. Un’impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C’è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l’altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l’affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti. Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo l’intuito di Vani può smascherarli. L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome è stato uno degli esordi più amati dai lettori e dalla stampa più autorevole. Lo stile unico e la forza narrativa di Alice Basso hanno conquistato tutti. Come la sua esilarante protagonista, Vani, che torna con un nuovo libro da scrivere, un nuovo caso da risolvere e un nuovo inaspettato nodo sentimentale da sciogliere.

Scarabocchio: Come prima cosa, in maniera assoluta, vorrei ringraziare le ragazze di Garzanti che mi hanno dato la possibilità di incontrare dal vivo Alice Basso. 
Un'esperienza veramente indimenticabile e incredibilmente divertente! Alice si è sottoposta con incredibile umorismo ad un'intervista in diretta (QUI) sia con noi che con chi ci seguiva da FB. 
Dopo un'ora di domande siamo riuscite a strappargli qualche mezza confessione per il futuro ma soprattutto ci siamo tolte molte curiosità sui personaggi e la scelta delle ambientazioni. 
Praticamente, siamo già tutte in trepidazione per il futuro ma rassicurate dal fatto che ci sarà!!!!

Comunque, passiamo alle cose succulente. Ovvero, il nuovo libro di Alice. 
Perché stiamo già guardando al futuro ma non dimentichiamoci che è appena uscita una chicca bellissima.

Vani Sarca torna da noi con il suo carattere particolare.
Questa volta però, oltre ad essere ancora una ghostwriter sottopagata (un pelo meno di prima) è anche una consulente della polizia.
Questi due lavori sembrano due mondi assolutamente incompatibili ma non per la "fortuna" di Vani. Quello che doveva essere solo un'incontro con un'anziana cuoca per un ricettario/memoriale, si trasforma in un'indagine per omicidio.
La nostra cara Vani segue le orme della nostra carissima Jessica B. Fletcher (del tipo, tocchiamo ferro perchè dove passa lei, un guaio deve pur succedere) e anche in questo episodio, deve spremere le sue meningi fino a trovare la luce alla fine del tunnel.

Ad intralciare le cose però, ci si mette Riccardo che non sembra aver sofferto in maniera particolare della batosta ricevuta dopo l'articolo mandato alla rivista femminile "XX Generation". Anzi, sembra bello e beato come al solito e questo comportamento rende Vani sempre più sospettosa e soprattutto incazzosa.

«Non c’è niente di strano», prosegue Riccardo, «o di male, finché a dire queste cose è appunto la direttrice di una rivista femminile del 1925. Quel tono vagamente sminuente con cui, in sostanza, sta dicendo “sì, be’, avrai anche studiato e saprai le lingue, sarai anche una piacevole letterata – nota quel piacevole, come se si trattasse di un grazioso accessorio – o una che sa guidare, ma vediamo se alla resa dei conti, ossia quando si tratta di cucinare, sai ancora uscirne a testa alta”. È roba dell’epoca, è così che funzionava, allora.» Mi guarda per vedere se annuisco. Io bevo. «Il problema è che questo libro esiste ancora, e vende ancora. Si parla di ottocentomila copie. E le ricerche testimoniano che le sue vendite hanno una stagionalità precisa, ossia registrano un picco regolare tutti gli anni. E sai quando? In tarda primavera e inizio estate, quando si celebra la maggior parte dei matrimoni. A quasi cent’anni di distanza, Il talismano della felicità viene ancora considerato un accettabile regalo per spose.» Allarga le braccia. «Capisci cosa intendo? Come possono dirsi emancipate e moderne delle donne che non fanno la rivoluzione nel vedersi regalare un libro come questo?»


Non solo.
Il ricettario di per se non è un lavoro particolarmente interessante per Vani dato che, non sa nemmeno farsi una frittata. Però, la cuoca in questione è Irma, ovvero la versione anziana di Vani e questo la diverte molto e sviluppa per lei un'autentico sentimento di affetto.

Assieme al ditale, solleva all'altezza degli occhi un rocchetto di filo verde, usato per metà.
«Vorrei proprio sapere che diavolo ci faceva nella mia tasca questa roba. Io ho smesso di cucire negli anni Settanta. Le pare? Cucire in una casa di sarti? Fatemi fare la cuoca, ho detto, e se mi si buca una sottoveste me l’aggiustate voi, che diamine. E invece a quanto pare non solo cucio ma ho anche un vestito verde. Verde erba. Io. Devo davvero stare rincretinendo, perché se c’è un colore che mi ha sempre fatto schifo è il verde, e poi mi sbatte come se fossi già morta e impacchettata per il funerale.»
Dice proprio così.
Delia soffoca una risatina, poi mi guarda. Lo sguardo significa: “Ecco, questa è Irma, in tutto il suo splendore. Mi dica che le va bene, perché per noi è perfetta”.

Quindi non è più solo un ricettario ma diventa il resoconto delle memorie di una persona che ne ha viste tante e che le vive ancora con immenso trasporto ma soprattutto con una sincerità grezza che spiazza e incuriosisce la nostra bella ghostwriter. In questo splendore però c'è la fatina Cinzia Croco, una food blogger che dovrà "svecchiare" e dare una nuova interpretazione alle ricette che verranno riportate. Ma la fatina non si limiterà alle ricette, vorrà anche dettar legge, la sua, sulle memorie di Irma.

Con due personaggi così però, Alice Basso ha voluto bilanciare il Karma, donando a Vani la soddisfazione di avere la piccola Morgana al suo fianco e soprattutto, il commissario Berganza.
Loro, sono due personaggi che riusciranno a regalare a Vani una discreta quantità di sorrisi ma non saranno gli unici.

Cosa volete farci, io AMO Alice e il suo modo di scrivere.
In effetti, da grande vorrei essere come lei.

Alice ancora una volta mi stupisce. Mi cattura e mi tiene con il fiato sospeso fino alla fine della lettura.
In questo caso però, so già che ci sarà un terzo libro (e chissà, magari anche il quarto!) e quindi non me la prendo molto per l'uscita di scena teatrale di Riccardo e del commissario. Anche se ci sono mille domande ancora in sospeso, sono certa che Vani saprà darci risposta.


venerdì 10 giugno 2016

Bitten. La notte dei Lupi

Titolo: Bitten. La notte dei Lupi
Autore: Kelley Armstrong
Pagine: 463
Prezzo: € 12 cartaceo - € 4.99 ebook
Uscita: 9 Giugno 2016
Trama: Toronto, oggi. Elena Michaels è una giornalista di successo, ha un ragazzo che la vorrebbe sposare e ama correre di notte, veloce come il vento. Non sono certo le strade buie o i tipi loschi a farle paura, perché dalla sua ha qualcosa di straordinario. È l’unica donna licantropo al mondo. Ha abbandonato il suo clan d’appartenenza e i comfort della villa, suo quartier generale, per una vita ordinaria, lasciandosi alle spalle non solo il Branco ma anche Clay, colui che l’ha tradita trasformandola in un licantropo. Saranno l’amore per l’unico uomo che davvero le abbia toccato il cuore e il forte sentimento di appartenenza ai licantropi a ricondurla indietro, quando il Branco avrà bisogno di lei. È giunto per Elena il momento di scegliere tra l’amore per Clay e quello per il ragazzo della porta accanto, tra la sua nuova vita, tessuta su una tela labile e costellata di bugie, e la sua natura che, come la luna chiama le maree, la sta attirando a sé. Potenti, passionali e seducenti: sono le Donne dell’altro mondo, acclamata saga bestseller elogiata da autrici di culto come Charlaine Harris e Melissa Marr e capostipite di un genere unico che fonde i tratti magici dell’urban fantasy e quelli più sensuali del paranormal romance. Bitten è il primo appassionante capitolo.

Scarabocchio: Elena è una giovane ragazza che sta cercando di vivere la sua vita nel modo più naturale possibile. 
Un buon lavoro, un fidanzato amorevole e paziente però non riescono a cancellare del tutto il suo oscuro segreto. Essere un Licantropo in mezzo agli umani non è una cosa semplice perché tenere a bada i suoi istinti non è sempre facile. Elena però è determinata a provarci e dopo essersi lasciata alle spalle il Branco con cui era cresciuta, non vuole e non può fallire.
Una chiamata improvvisa di Jeremy però, metterà in modo il destino e porterà la giovane donna a rivedere tutto quello a cui credeva.

Ho visto per caso questo libro anni fa e inizialmente, ero curiosa. 
Poi scoprii che faceva parte di quelle serie interrotte che tanto odio e lo accantonai. Dopo anni però, ecco la lieta notizia... la nuova stampa di Bitten è uscito ieri con una copertina strepitosa e la promessa di vederlo finito. 

Inizialmente ho fatto fatica ad ingranare. 
Tutta la storia viene raccontata attraverso gli occhi di Elena ma già dalle prime pagine, ho provato un certo fastidio nei suoi confronti. L'odio che prova per Clay lo trovo molto infantile soprattutto perché di base, c'è un'amore che viene accantonato con forza. In realtà, non lo odia ma non vuole dirlo apertamente.
Non ho nemmeno apprezzato la sua decisione di rifarsi una vita stabile nel mondo degli umani con un'umano. Quanto egoismo in tutto questo.
Invecchia in maniera molto più lenta, ha bisogno di trasformarsi con una certa regolarità, mangia in modo diverso, potenzialmente ha molti nemici, non vuole rischiare di avere dei figli in modo da non passare il gene della licantropia... eppure va a fidanzarsi con un'uomo, senza dire nulla e quindi illudendolo ad un futuro prospero.
Non puoi pretendere di avere una vita normale quando già di base, non lo sei. Ma no, anche se lo sa, continua imperterrita. L'avrei presa a sberle.

Il resto dei personaggi li trovo abbastanza equilibrati. Strambi all'inverosimile ma comunque piacevoli.
Ci sono ancora molte parti che non mi sono chiare o dettagli delle loro vite che ancora non conosciamo ma in generale, non li ho trovati forzati.

La storia è comunque interessante, a tratti divertente e bollente.
L'azione non manca mai e nemmeno i momenti tristi ma non li ho trovati mai particolarmente coinvolgenti. Un pò come se avessi visto tutte queste cose dietro ad un vetro.. insomma, non le ho totalmente vissute anche io.

Insomma, una lettura piacevole ma che mi lascia insoddisfatta come finale. Tutto troppo veloce e non epico come mi sarei immaginata.

mercoledì 1 giugno 2016

Dimmi tre segreti

Titolo: Dimmi tre segreti
Autore: Julie Buxbaum

Pagine: 382
Prezzo: € 14.90 cartaceo - € 6.99 ebook

Trama: Jessie ha sedici anni e una vita da schifo. O almeno così le sembra il giorno in cui lascia Chicago per frequentare il liceo più snob di Los Angeles. Ma proprio quando le cose si mettono male, riceve una mail misteriosa. Una mail in cui Un Perfetto Sconosciuto si offre di aiutarla a orientarsi nella giungla della nuova scuola, mantenendo però l’anonimato. Jessie è perplessa: si tratta di uno scherzo di cattivo gusto o qualcuno vuole davvero darle una mano? Il punto è che lei non è nelle condizioni di rifiutare un aiuto tanto generoso: sua madre è morta ormai da un paio di anni, e suo padre si è risposato, costringendola a trasferirsi dall'altra parte del Paese, in un posto che odia con un fratellastro che odia ancora di più. Ecco perché Jessie non può fare altro che fidarsi: presto, Un Perfetto Sconosciuto diventa il suo migliore amico, e lei decide che è arrivato il momento di incontrarlo. Ma, si sa, ci sono segreti che è meglio non svelare mai… 

Scarabocchio: Jessi ha perso tutto. 
La madre è morta e l'ha abbandonata a vivere la sua adolescenza in solitaria. Il padre prima cerca di affrontare il suo dolore chiudendosi in se stesso e lasciando fuori tutti, e poi trasferendosi a Los Angeles dalla nuova moglie. Così, oltre a ritrovarsi con metà famiglia sfasciata e metà completamente nuova, deve cambiare routine, scuola e amici. 
La sua vita non sembra migliorare minimamente, fino al giorno in cui non riceve una misteriosa email da un Perfetto Sconosciuto, che si offre di aiutarla ad ambientarsi, rimanendo però nell'anonimo. Accettare l'aiuto o no? Jessi non si fida molto e inizialmente decide di rifiutare l'offerta ma dopo una settimana nella nuova giungla scolastica, si deve arrendere all'evidenza... non può farcela da sola. 
Parte così un nuovo viaggio, fatto di scoperte, litigi e speranze. 
Saprà mai accettare la scomparsa della madre? 
Perdonerà il padre per gli anni di esclusione?
Chi è realmente PS?
Saprà conciliare la vecchia amicizia con quelle nuove? 
Saprà accettare Los Angeles come nuova casa?

PS: ok. (1) faccio un toast al formaggio stratosferico.
Io: Stratosferico?
PS: già, così buono che giustifica l’uso della parola “stratosferico”. (2) in prima media ho avuto una fase di ossessione per Justin Timberlake e lo chiamavo JT. Tipo “yo, amico, c’è JT in radio”. sì, faceva pena. non il mio anno migliore.
Io: Ti dirò: io la fase Justin Timberlake la sto ancora vivendo. E 3?
PS: non so. questa potrei tenermela per me.
Io: Eddai. Tieni tutto per te.
PS: dimmi tre segreti e magari…
Io: (1) Ho tutta una teoria sull’universo in cui non credo davvero, ma a cui mi piace pensare. Che siamo qualcosa di piccolo e insignificante, tipo formiche, per una specie più grande e complessa, il che spiegherebbe tutte le cose strane e casuali che capitano, come gli uragani e il cancro. ODDIO non posso credere di avertelo detto. Non l’ho mai detto a nessuno prima. Nemmeno a Scarlett. ‪#‎imbarazzo‬
PS: in effetti è un po’ bizzarro, eppure probabilmente geniale. ‪#‎complimenti‬.
Io: Lo so, vero?
PS: cerca su Google il paradosso di Fermi. ti farà andare fuori di testa. e 2…
Io: (2) Faccio fatica a ricordarmi le tabelline. Insomma, me la cavo in algebra eccetera, ma l’aritmetica di base? Non proprio.
Io: Ho appena cercato Fermi su Google. Come fai a tirare fuori queste cose, così, su due piedi?
PS: non lo so. sono così. 3…
Io: Tu me ne hai date solo 2.
PS: (3) mi piaci.
Io: (3) Mi piaci anche tu.
Merda. L’ho fatto di nuovo. Ho premuto INVIO senza pensare.

Sinceramente, mi ero fatta tentare più dal titolo che dalla copertina. Non amo in maniera particolare i cuori brillantinati, anche se sono del mio colore preferito. Comunque, volevo dare una possibilità a questa lettura ed ora, che l'ho finito, posso dire di aver fatto bene!

Jessi, per quanto immatura, la trovo molto in linea con i suoi sedici anni. 
Non si piange addosso in modo particolare, matura ossessioni tipiche di che stra affrontando l'adolescenza e come quasi tutti i ragazzi, non apprezza in maniera particolare la situazione con la Matrigna. 
La sua vita, per quanto punteggiata da cose negative, non è poi così male ma Lei reagisce in modo prevenuto e anche vagamente infantile. Eppure, come darle torto? 
Cambia città, cambia scuola, lascia la sua migliore amica, si ritrova un fratellastro che non le rivolge la parola, abita in una casa poco calorosa, camera sua sembra quella degli ospiti, non sapeva che il padre stesse frequentando un'altra, va in una scuola di super ricconi e soffre ancora per la morte della madre. 
Io sono figlia di separati e no, so bene che non è facile accettare un cambio del genere, figuriamoci se il motivo nasce dalla perdita. 

Ho apprezzato molto il personaggio di PS. In realtà, ammetto di aver intuito chi si celava dietro abbastanza velocemente però è stato un bel gioco e soprattutto, molto tenero. 
Un pò come "Batman" anche se in modo diverso. 
I due personaggi maschili viaggiano in parallelo, quasi mano nella mano perché Jessi è attratta da tutti e due ma in modo differente. 
Uno è reale ma strano e taciturno. Ethan (Batman) è intelligente ma sfuggente, eppure la tratta come una persona, un qualcosa di vero. Parlano in modo intimo ma non troppo perché in fondo, lui è un bel ragazzo e lei si sente così anonima. 
L'altro invece non ha voce, non ha volto, non ha identità. PS la fa sentire libera di poter parlare di tutto, di non doversi per forza nascondere dietro qualcosa ma è anche frustrante, perché Lui non vuole mostrarsi ma alla fine è anche un gioco divertente, stuzzicante... 

Passo dopo passo, Jessi deve imparare a fidarsi di se stessa e di alcune persone che la circondano. 
Un viaggio un pò alla riscoperta di se stessi ed è sia dolce che divertente. Dimmi tre segreti è una lettura che cattura per una cosa o per l'altra... decisamente consigliato!