venerdì 20 gennaio 2017

3° Tappa Blogtour "Tomb Raider - I diecimila immortali" di Dan Abnett e Nik Vincent | Tomb Raider: dal film al romanzo


Buon venerdì a tutti! 
Come potete vedere, da queste parti non si sta mai fermi. 
Martedì vi parlavo di alcuni capitoli di Cinder, mercoledì vi ho proposto la recensione di Carve the Mark per inaugurare il blogtour mentre oggi, voglio parlarvi di Lara Croft e di come me la ricordo io. 

Prima però, vediamo i dati salienti del libro dato che esce oggi.

Titolo: Tomb Raider. I diecimila immortali
Autore: Dan Abnett e Nik Vincent
Pagine: 288
Prezzo: € 14.90
Uscita: 19 gennaio
Tomb Raider: I Diecimila Immortali, espande il mondo e prosegue la trama del nuovo videogioco Tomb Raider. Ancora scossa da tutto ciò che è stata costretta a subire per sopravvivere sull'isola Yamatai, Lara Croft è determinata a lasciarsi alle spalle il calvario vissuto. Il suo desiderio di tranquillità svanisce quando la sua migliore amica Sam, apparentemente avvelenata da una qualche sostanza tossica, ha bisogno del suo aiuto per essere salvata.Lara si mette subito alla ricerca di qualsiasi cosa sia in grado di aiutare Sam. Un filo di speranza, nasce dal mito di un antico manufatto misterioso dalle capacità curative, capace forse di spiegare anche gli eventi soprannaturali avvenuti sull'isola Yamatai. Tuttavia, Lara non è l’unica alla ricerca del manufatto. Un magnate spietato, una società nell'ombra e una serie infinita di tirapiedi non si fermeranno davanti a nulla per sfruttare il potere della reliquia per i loro subdoli fini. La ricerca, spingerà Lara a viaggiare per tutto il globo, attraverso una fitta rete di cospirazioni, sospetti ed enigmi. Un percorso dove, il confine tra la vita e la morte è davvero molto sottile.

Il Bianco e il Nero - Emozioni di una musa - Le mie ossessioni librose


Gioia o Dolore? 
Sono cresciuta con mia madre che giocava a Tomb Raider sulla playstation 1. Ho passato anni a ingabbiare il povero maggiordomo e tentando di finire il gioco. 
Invano. 
Poi sono arrivati i due film con una Lara Croft da urlo interpretata da quel tronco di gnocca di Angelina Jolie. Scusate l’espressione ma la trovavo meravigliosa e ancora oggi, dopo quindici anni, lo credo ancora. 
Dicevo.

La donna che io ricordo, era forte ed affascinante. 
Intelligente e matura ma anche spericolata ed avventuriera. 
L’icona perfetta per delle giovani bambine che sognavano di vivere delle vere e proprie avventure come protagoniste e non come parte dell’arredamento. 
Quando qualche mese fa ho visto che sarebbe uscito un libro su di Lei. Gioia. 
Non ho saputo resiste e questo blogtour era l’occasione perfetta per poterlo leggere, rivangando meravigliosi ricordi. 

La Lara Croft del libro è giovane e al momento, in “ferie”. Dopo aver finito uno scavo archeologico, si prende del tempo per dimenticare quello che è veramente successo a Yamatai e per combattere gli attacchi di panico che la perseguitano ad ogni rumore improvviso. 
Già dalle prime pagine, ho capito che il mio ricordo di Lara nei film avrebbe fatto a cazzotti con quella letteraria. 
Chiariamoci, il libro mi è piaciuto ma il personaggio mi è indigesto.
Lara è una ciuciapocce.
No, tranquilli, non è un insulto in greco antico. Semplicemente i due personaggi cozzano e preferisco quella che ho imparato ad amare con Angelina. 

So che la storia che ci viene raccontata si piazza, cronologicamente parlando, tra due giochi (Tomb Raider del 2013 e Rise of the Tomb Raider del 2015) e oggettivamente io non ricordo il carattere di Lara su quel frangente ma l’ho trovata molto insicura e largamente immatura. 
Capisco che sia comunque giovane ma alcuni modi di fare si discostano dal film e anche banalmente parlando, il modo in cui vive è diverso rispetto al film. Per esempio, vive in un appartamento con la sua amica Sam, mentre nei film vive in una residenza che ancora oggi sogno insieme a quel povero disgraziato del Maggiordomo (che nel gioco veniva immancabilmente chiuso nella ghiacciaia mentre nel film tentava inutilmente di addomesticare Lara e doveva pulire tutto ciò che distruggeva).

Da un lato posso capire la differenza tra il vedere una storia e leggerla ma dall'altro, veramente... ho in mente un personaggio molto più forte. 
Vista da fuori, probabilmente sembrerebbe una “ragazza cazzuta” ma il pregio di poter leggere i suoi pensieri in questo caso si trasforma in difetto. 
Se nei film, vediamo solo le sue azioni e ascoltiamo le sue parole, nel libro veniamo a conoscenza di tutte le pippe mentali e queste, fan si che si perda parte del fascino. 

Ora però fatemi chiarire una cosa. 
Il libro l'ho trovato interessante anche se si piazza tra due giochi. Non è una palla e scorre liscio. 
Se non avessi in mente i film, probabilmente avrei apprezzato di più il personaggio. Mi rendo conto che è una fisima tutta mia... 
In definitiva però, continuo a preferire i film! 

2 commenti:

  1. Premetto che non ho ancora letto il libro, ma pianifico di farlo a breve. La tua recensione in questo caso non ha senso. Questo libro non è collegato in nessun modo ai film con Angelina Jolie, ma fa parte della serie reboot dei nuovi videogiochi, ai quali mi sembra di capire che non hai giocato. Perlomeno se ci avessi giocato sapresti che Lara si fa un sacco di pippe mentali a causa del suo primo incontro con il paranormale, nel videogame del 2013, e che in generale il personaggio non centra nulla con la zizzuta Jolie. E già questo ti toglie il diritto di giudicarlo. Dire che il libro è diverso dal film è un assurdità totale, visto che fanno parte di due serie diverse tra loro che in comune hanno solo il nome. Può non piacere il modo in cui viene descritta la nuova Lara, il che è legittimo, ma allora la critica va fatta all'intero reboot non al singolo libro. Poi parli del film come di un punto di riferimento per sapere chi è la "vera" Lara Croft, ma ti ricordo che i film sono tratti dai videogiochi, e non viceversa.
    Mettere in relazione questo libro al film, è come dire che il remake di Star Trek fa schifo perché il nuovo capitano Kirk non assomiglia a Darth Fenner

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“Ciò che è stato scritto senza passione verrà letto senza piacere”
(Samuel Johnson)

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