giovedì 30 novembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #6


Titolo: V.M. 18
Autore: Santacroce Isabella
Pagine: 491
Prezzo: ?
Uscita: 24 maggio 2007
"All'interno di collegiali ambienti dal decadente ed eccentrico fascino, la libertina-criminale-esteta quattordicenne Desdemona, in compagnia delle altrettanto perverse e licenziose coetanee Cassandra e Animone, si sollazza tra orge e delitti, bevendo l'allucinatorio cocktail Reietto, e divertendosi a drogare talune vittime iniettandogli nei globi oculari il potente Acido Viperinico Liquido. Tali imprese crudelmente voluttuose si compiono sotto il nome del Manifesto Delle Spietate Ninfette, di cui fanno parte le tre feroci e lussuriose fanciulle, abitanti insieme la Stanza Furente, e dedite al massacro di ogni purezza. Le integerrime collegiali, le malfatte istitutrici Polissena e Pelopia, l'altera direttrice Andromaca, la burrosa insegnante Giocasta, il consorte custode Agamennone, i dotati diciottenni Creonte e Minosse che frequentano il conservatorio poco distante, tutti sono in ostaggio delle Spietate Ninfette che, traendone cospicui profitti, li condurranno dentro giochi colmi di scellerate turpitudini". (Isabella Santacroce)
Non credo sia la prima volta che vi mostro questo libro ma immagino che non ci sia bisogno di particolari spiegazioni. 
Arriverà il giorno in cui lo leggerò e se volete aprire le scommesse sulla sua fine, beh, tenetemi aggiornata!!!

sabato 25 novembre 2017

The beauty of a lazy one #1


No al cerone. 
Si al valsoia.

Come ho detto nel primo post dedicato a questa rubrica, non ho mai avuto un vero e proprio talento del make up. 
Lo so che la pratica aiuta chiunque ma, ricordate? 
Sono pigra. 
Certo, vi ho confessato di esserne attratta ma, ho un limite e ancora adesso, ho mille dubbi. 

Tipo, perchè certe ragazze si mettono una quantità spropositata di correttori e fondotinta? 
No, spiegatemelo perchè dalle foto e dai video, vedo visi di porcellana ma dal vivo, si salvi chi può. 
Chiariamoci, non piacciono nemmeno a me i brufoli e/o le occhiaie ma può esser considerata irresistibile una maschera di cera? 

Primer, idratanti, correttore per occhiaie, correttore per i rossori, correttore per i brufoli, illuminanti, blush, fondotinta, cipria, contouring… mi sento male solo al pensiero! Che poi, alcune ci prendono così tanto la mano che una volta struccate, certe cambiano letteralmente connotati e sembra di vedere la trasformazione da dottor jekyll a mr hyde. 

Non è per fare polemiche inutili, però non capisco veramente. 
Anche io qualche volta ci provo e anche se cerco di non esagerare, si nota lontano un miglio. Il paradosso è che ci si trucca per coprire le imperfezioni ma spesso, è proprio questa abitudine a creare i difetti. 
La pelle non respira, i pori si chiudono, qualche volta non viene nemmeno pulita benissimo o peggio ancora, si diventa allergici ad un determinato prodotto. Ho visto un sacco di ragazze chiedere consigli per coprire sfoghi improvvisi… ed impallidire quando qualcuno consiglia di non usare nulla. 

Siamo arrivati all’eccesso e dire che ormai, ci sarebbero molti modi per apparire semi perfette o almeno con un colorito sano e fresco. 
Non ho la verità in mano ma nel prossimo post, vi parlo di come sono riuscita a costruirmi una routine che combatte l’uso eccessivo di alcuni cosmetici. 

giovedì 23 novembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #5


Titolo: La vera storia di Capitan Uncino
Autore: Baccalario Pierdomenico
Pagine: 312
Prezzo: € 9.35
Uscita: 1 luglio 2014
Il 28 aprile del 1829 una delle amanti segrete di Giorgio IV, re d'Inghilterra, dà alla luce un bambino, che viene immediatamente mandato a vivere in Oriente con la madre. Cresciuto sulla costa occidentale dell'India, davanti al mar di Malabar, infestato dai pirati, James Fry prende il mare a soli tredici anni: lo aspettano avventure, naufragi, lotte con i coccodrilli, ammutinamenti e una carriera da pirata che ne faranno l'uomo più ricercato di tutte le Indie Orientali, riconoscibile da un inconfondibile uncino al posto della mano sinistra. La sua ossessione resteranno sempre l'Inghilterra, l'isola che non può esistere senza di lui, e il suo più acerrimo nemico, il giovane principe che gli ha usurpato il trono, Peter Pan.
Ammetto che ho comprato il libro sopratutto per la copertina. 
Non è meravigliosa?! Però anche la storia, mi interessa molto perché diciamocelo, Peter Pan era veramente antipatico e prima donna. Vorrei capire chi sia Uncino e sono certa che saprà riscattarsi, un pò come Piton... 

martedì 21 novembre 2017

Rusty Dogs

Autore: Alessio Adami
Pagine: 192
Prezzo: € 10.90
Uscita: 8/08/2017
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Leone Editore
Navarro viene licenziato dal centro logistico in cui lavorava, e decide per vendetta di rubare uno scatolone. Quella stessa sera però è coinvolto in una rissa, finisce in ospedale e rimane poi per mesi chiuso in casa, preso dall’apatia. Quando infine conosce Rachele e le racconta la sua storia, si accorge che la ragazza da cui è così attratto sembra essere molto curiosa in merito al contenuto del pacco rubato. Pur rifiutandosi di parlarne con lei, Navarro apre lo scatolone, e la sua vita ne risulta sconvolta per sempre.


Recensione: ​Detto tra noi, non ho ancora capito se esser colpita, se mettermi a ridere o se prenderla sul personale.

Navarro è un tipo strano che vive la vita in modo apparentemente sconclusionato.
Dopo la perdita di lavoro, dettata dal correct policy dell’azienda, si chiude in casa a studiare se la casualità esiste e rimane chiuso con zero contatti verso il mondo per dei mesi.
C’è una cosa però, che lo lascia perplesso e pieno di paura.
Prima di andare via dal suo lavoro, si è portato via alcune cose oggettivamente inutili ed un pacco abbandonato. Sarà proprio quello a portare Navarro sull’orlo della follia del complottismo.

La storia è particolare e difficile, secondo me, da valutare.
Lo stile è scorrevole, non sempre vengono approfonditi i dettagli e alcune conversazioni sono più assurde che pregne di profondo significato ma nel complessi, il libro è scorrevole.
Quello che faccio fatica a valutare, è proprio il fulcro della storia e tutto lo svolgimento.

Navarro è un tipo particolarmente antipatico e grezzo (nel senso dispregiativo della questione). Sarebbe in teoria una persona molto intelligente ma quel tratto viene quasi messo a nascondere dal resto. Probabilmente è proprio la sua antipatia che mi ha portato a non apprezzare del tutto la storia… il che è un peccato perché il finale è veramente micidiale, anche se da un lato, un pò scontato.
Il finale, salva la considerazione generale del libro, come la copertina però, non riesco ad esserne convinta.

venerdì 17 novembre 2017

La figlia modello

Autore: Karin Slaughter
Pagine: 572
Prezzo: € 18.90
Uscita: 9/11/2017
Genere: Giallo; Thriller
Casa Editrice: HarperCollins
Sono passati ventotto anni da quando una brutale aggressione ha sconvolto l’adolescenza di Charlotte e Samantha Quinn. Quel giorno la loro madre è stata uccisa, il padre, un noto avvocato difensore, non si è mai ripreso del tutto dalla tragedia e a poco a poco la famiglia si è disintegrata.
Charlie ha cercato di andare avanti con la propria vita, ha seguito le orme del padre e da brava figlia modello lavora con lui nel suo studio legale, ma i segreti legati a quella terribile notte nel bosco continuano a tormentarla.
Poi un gesto di inspiegabile violenza sconvolge la monotonia di Pikeville, la tranquilla cittadina di provincia in cui vive: una ragazza ha aperto il fuoco nel corridoio della scuola, uccidendo il preside e ferendo una compagna.
Per Charlie è come precipitare in un incubo. E non solo perché il primo testimone ad arrivare sulla scena del crimine è lei. Ciò che è accaduto l’ha colpita profondamente, spingendola a convincere il padre a occuparsi del caso. Ma l’ha anche riportata indietro nel tempo, a quel passato cui si illudeva di essere sfuggita.
Perché ciò che ha nascosto per quasi trent’anni si rifiuta di rimanere sepolto…
Un thriller psicologico agghiacciante, che lascia il lettore completamente spiazzato di fronte alla verità.


Recensione: Karin Slaughter è la mia donna del cuore.
Lo dico ogni volta che vi propongo un suo libro ma, cosa volete farci? Io la trovo ME.RA.VI.GLIO.SA.
La figlia modello è il nuovo libro portato in Italia dalla Harper. Parla di due storie parallele; passato e presente.
Per molto tempo, non si capisce bene dove si voglia andare a parare anche perchè, Karin si è presa la libertà di parlare molto dei dettagli ma, pian piano le cose vanno al loro posto e tutto diventa cristallino.
La storia, come sempre è avvolgente ed entra nella pelle del lettore. Amo Karin proprio per questo suo modo di scrivere mattonazzi inverosimili, senza però annoiare il lettore. Qualche volta, la storia sembra rallentare ma è questione di qualche secondo, perché poi arriva il dettaglio ben piazzato e via, nuovamente a cavallo della storia.
Rusty Quinn, rimane comunque un personaggio un pò fumoso ma che riesce a conquistare, più delle figlie.
Vi ho già detto che Karin è spettacolare?
Il modo in cui descrive la crudeltà umana, quella vera di tutti i giorni, mi fa morire ed esaltare ogni volta.
Che dirvi, se amate il genere, lei è da adorare!​

giovedì 9 novembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #4

Titolo: Lì dove cantano gli alberi
Autore: Laura Gallego García
Pagine: 411
Prezzo: € 15.90
Uscita: 13 giugno 2013
Viana di Rocagrìs ha solo sedici anni quando il regno di Nortia governato da suo padre viene invaso dai barbari del Nord, capeggiati dal crudele e invincibile re Harak. Il mondo come Viana lo conosce, fatto di banchetti e trepida attesa di sposare il ragazzo che ama, è crollato, ma la giovane e timida principessa trova in sé una forza che mai avrebbe immaginato di avere. Impulsiva ma piena di risorse, astuta e coraggiosa, Viana fugge dal castello e affronta un viaggio irto di pericoli nel Grande Bosco, lì dove cantano gli alberi e dove si cela un mistero che nessuno ha mai osato svelare... La ragazza piena di sogni e illusioni diventerà una donna capace di affrontare le sfide più grandi e nelle difficoltà incontrerà anche un nuovo, vero amore. Il regno di Nortia non sarà mai più lo stesso, proprio come il cuore di Viana. 
Non chiedetemi il motivo ma avevo preso questo libro perché mi faceva tanto "natale" e volevo appunto, leggerlo durante le feste invernali. 
Vero che siamo a novembre e potrei prendere la palla al balzo... potrei... ma non è detto ahahahahahahah il problema è che ormai sto facendo il conto alla rovescia con Star Wars e quindi, mah! 

mercoledì 8 novembre 2017

3ª Tappa Blogtour "Seme di strega" di Chris Colfer | Seme di strega e La tempesta

Words of booksDevilishly Stylish - Emozioni di una Musa - 

Titolo: Seme di strega
Autore: Margaret Atwood
Pagine: 322
Prezzo: € 20
Uscita: 2 novembre 2017
«C'è una tempesta. E vendetta, decisamente vendetta.» Felix è un regista teatrale di successo. Da parecchie stagioni, le punte di diamante del cartellone del Makeshiweg Theatre Festival sono proprio i suoi allestimenti ingegnosi, provocanti per natura. Eppure, nulla di ciò che ha portato in scena finora potrà reggere il confronto con la brillante, spiazzante rilettura della shakespeariana Tempesta che, all'indomani della morte dell'amata figlia Miranda, Felix si è messo in testa di produrre. O per lo meno, questo è il piano. Se non che, vittima di un volgare tradimento da parte del suo socio in affari, Felix si ritrova d'improvviso a vivere in totale solitudine, estromesso con un colpo di mano dal mondo del teatro, in una catapecchia in mezzo al niente: uno sconfortante luogo pieno di assenze che però si rivela ben presto ideale per rimasticare le sue mire di vendetta contro chi pensava di averlo ormai escluso, giocando d'astuzia, dal palcoscenico della vita. Margaret Atwood, scrittrice visionaria e di impareggiabile acume, reinterpreta La tempesta di Shakespeare e costruisce un romanzo brillante, definito dal britannico Guardian «ribelle, che si legge tutto d'un fiato, spassoso».
"La Tempesta", considerata la penultima opera del drammaturgo inglese e l'ultima in cui egli compare come attore.

Il racconto della commedia inglese inizia quando gran parte degli eventi sono già accaduti. Il mago Prospero, legittimo Duca di Milano, insieme alla figlia Miranda, è esiliato da circa dodici anni in un'isola (forse nel mare Adriatico o in Francia, altri ipotizzano nelle isole Bermude, mentre secondo l'avvocato e scrittore statunitense Richard Paul Roe si tratterebbe dell'isola di Vulcano, in Sicilia), dopo che il geloso fratello di Prospero, Antonio, aiutato dal re di Napoli, lo ha deposto e fatto allontanare con la figlioletta dell'età di tre anni. In possesso di arti magiche dovute alla sua grande conoscenza e alla sua prodigiosa biblioteca, Prospero è servito controvoglia da uno spirito, Ariel, che egli ha liberato dall'albero dentro il quale era intrappolato. Ariel vi era stato imprigionato dalla strega africana Sicorace, esiliata nell'isola anni prima e morta prima dell'arrivo di Prospero. Il figlio della strega, Calibano, un mostro deforme, è l'unico abitante mortale dell'isola prima dell'arrivo di Prospero. Provocato dall'avvenenza di Miranda, le propone di unirsi a lui per creare una nuova razza che popoli l'isola.

A questo punto inizia la commedia. Prospero, avendo previsto che il fratello Antonio sarebbe passato nei pressi dell'isola con una nave (di ritorno dalle nozze della figlia di Alonso, Clarabella, con un re cartaginese), scatena una tempesta che causerà il naufragio della nave.

Sulla nave viaggia anche il re Alonso, amico di Antonio e compagno nella cospirazione, ed il figlio di Alonso, Ferdinando. Prospero, con i suoi incantesimi, riesce a separare tutti i superstiti del naufragio cosicché Alonso e Ferdinando credano entrambi che l'altro sia morto.

La commedia ha quindi una struttura divergente e, poi, convergente allorquando i percorsi dei naufraghi si ricongiungono presso la grotta di Prospero. Calibano incappa in Stefano e Trinculo, due ubriaconi della ciurma, che egli scambia per creature divine discese dalla luna: insieme cercano di ordire una ribellione contro Prospero che però fallisce. Nel frattempo, Ferdinando e Miranda si innamorano a prima vista. Il loro matrimonio sarà per Prospero ragione di riconciliazione con il fratello Antonio. Nel finale Prospero rinuncia alla magia in un famoso monologo nel quale molti studiosi hanno visto un riferimento all'abbandono delle scene da parte di Shakespeare, il quale dopo quest'opera si riconcilierà con la società.
La tempesta fu pubblicata per la prima volta nel in folio del 1623, come testo iniziale della raccolta, ed è uno dei testi che risultano meglio conservati, diviso in atti e con le note a margine che si presume siano state scritte dallo stesso Shakespeare. Fu rappresentata per la prima volta il 1º novembre 1611 al Whitehall Palace di Londra; probabilmente, in seguito, fu messa in scena anche al Globe Theatre e al Blackfriars Theatre.
La tempesta appartiene all'ultima fase della produzione di Shakespeare, quella dei romances: opere in cui rielabora tematiche già trattate (nelle grandi tragedie o nelle commedie) collocandole in una dimensione mitica e sacrale. Nei romances ricorrono spesso temi quali morte e rinascita, espiazione seguita dal perdono e colpe dei padri riscattate dai figli.

Questa è l'unica opera di Shakespeare nella quale sono (quasi) rispettate le unità di tempo, di luogo e d'azione del dramma classico. L'unità di luogo è conseguita con l'ambientazione delle vicende su di un'isola remota. L'unità di tempo è data dallo svolgersi di tutte le azioni nello spazio di poche e ben precise ore: dalle 2 alle 6 del pomeriggio. L'unità d'azione, in effetti, non è propriamente conseguita. Il motivo per cui Shakespeare rispettò le unità ne La tempesta non è noto. Nella maggior parte delle sue opere, gli eventi accadono in diversi giorni ed i personaggi si muovono in vari luoghi. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che, dato il contenuto fantastico de La tempesta, Shakespeare abbia voluto rispettare le unità per aiutare il pubblico a superare l'incredulità. Altri hanno evidenziato le critiche che Shakespeare aveva ricevuto perché non rispettava le unità e sostengono che possa aver voluto dimostrare di essere in grado di rispettare tali regole.

Un'opinione diffusa tra i critici italiani è che il rispetto delle unità in questo caso sia stato voluto dall'autore per sottolineare maggiormente il livello metateatrale sotteso a tutta la sua opera. Infatti, all'inizio della commedia si fa notare che sull'isola sono le due di pomeriggio, orario tradizionale delle rappresentazioni teatrali all'epoca: è come se si volesse far assistere il pubblico alle vicende in tempo reale. Alcuni critici affermano che il soggetto de La tempesta sia la messa in scena di una commedia intitolata La tempesta, enfatizzando l'aspetto del teatro nel teatro che è certamente presente in quest'opera.

FILM [1908]
Il film di fantascienza del 1956 Il pianeta proibito fu ispirato da quest'opera, specialmente per quanto riguarda le caratteristiche (ma non i nomi) di molti dei personaggi; la storia, però, rimpiazza Calibano con un Mostro dall'Id ed Ariel con Robby il robot. Il film Serenity di Joss Whedon riprese molti dei temi, e qualche nome, sia da Il pianeta proibito che da La tempesta: in special modo, l'esplorazione dell'ambito giusto per il controllo delle altre persone. Fu ispirato da quest'opera anche un episodio di Star Trek del 1968, intitolato Requiem for Methuselah. Derek Jerman ha diretto una nuova versione cinematografica della commedia nel 1979, The Tempest. Un impertinente adattamento musicale del 1990, intitolato Il ritorno al pianeta proibito, mescolò con successo la trama del film con altri personaggi e dialoghi di Shakespeare. Il film Tempest del 1982, diretto da Paul Mazursky, è una commedia liberamente ispirata a quest'opera. Nel 1991, Peter Greenaway ha diretto Prospero's books, un adattamento cinematografico in cui Prospero recita tutte le battute. Nel 2010 esce il film The Tempest diretto da Julie Taymor nel quale il personaggio di Prospero è interpretato da una donna, Helen Mirren.

SEME DI STREGA
Atwood: "Racconto la fantascienza contro la cattiva scienza"

«La prima cosa che ho fatto è stata rileggere il testo, poi ho visionato tutti i film e i documentari legati al testo e poi ho riletto la versione integrale. Poi sono venuti i consueti episodi di panico e caos mentale: Come ho potuto essere così folle da pensare di partecipare a questo progetto? Perché ho scelto La Tempesta? È impossibile. […] Calma, calma, mi sono detta di stare calma. Ho letto ancora una volta il testo, questa volta partendo dalla fine. Le ultime tre parole che Prospero dice sono “Rendimi libero”. Libero da cosa? In cosa era imprigionato?».

giovedì 2 novembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #3


Titolo: Su altri piani 
Autore: Ursula K. Le Guin 
Pagine: 311
Prezzo: € 17.50
Uscita: 16 giugno 2005
Sita Dulip ha messo a punto un metodo infallibile per sfuggire alle lunghe ed estenuanti file al check-in o al bagno, ai pranzi disgustosi serviti negli squallidi bar del terminal, e alle scomodissime sedie di plastica blu irrimediabilmente fissate al pavimento. In quei momenti, Sita si lascia prendere da una specie di vertigine e non parte per Denver o Chicago, ma uno strano Paese costellato di vulcani e geyser, oppure giunge dagli Asonu, che vivono in un mondo in cui le persone, loquacissime in tenera età, diventano poi sempre più silenziose. O ancora fa visita ai Veksi, una popolazione costantemente in preda all'ira... Queste mete alternative - su altri piani sono una scoperta continua per Sita.

Dopo una trilogia ed una duologia, sempre andando a scalare, vorrei mostrarvi un libro auto conclusivo di Ursula K. Le Guin che ho imparato ad apprezzare grazie alla saga di Terramare. 
Vi propongo questo e non l'altra perchè sembra una lettura più "veloce" e visto che cavalco ancora il filone della follia, questo mi sembrava particolarmente azzeccato! 
D'altronde, le mete di Sita mi incuriosiscono moltissimo e possono ben tenere compagnia.