sabato 30 dicembre 2017

The beauty of a lazy one #2

La Lush è mia amica da ormai molti anni. 
Conosciamo tutti questo marchio e volente o no, tutti abbiamo provato almeno una volta uno dei loro prodotti. 
So che per certe cose, non sono convenienti (i trucchi, per nominarne uno) ma alla lunga i pregi si fanno vedere. 

Ho provato quasi tutti i loro prodotti ma oggi voglio parlarvi di quello che amo ed uso, per la pulizia giornaliera del viso. 

Coalface (Nero per Caso), è un sapone nero utile per eliminare i batteri tipici della nostra pelle ma è anche un delicato esfoliante. Dato che c’è dentro anche il decotto di liquirizia, questo sapone è perfetto da usare tutti i giorni e su tutti i tipi di pelle. 
Associato a quello, uso anche un disco esfoliante dalle punte morbide, per aumentare l’eliminazione delle cellule morte. L’oggetto in questione è facilmente reperibile da Sephora (altro posto interessante). 
Infine, una volta che mi sono lavata, sciacquata ed asciugata, mi passo un velo di Full Of Grace (Siero Amore). Questo siero è molto nutriente e ne basta veramente poco… sarebbe adatto anche dopo aver preso il sole! 

Sono appena tre passaggi ma vi garantisco che con me, il miglioramento è stato repentino. 
Ho avuto anche io un periodo intenso, fatto di brufoli e punti neri. Nemmeno ora ne sono completamente immune ma, ad oggi la cosa è più sotto controllo e anche durante il periodo che tutte le donne odiano, non mi trasformo più nella piccola tredicenne in piena fase ormonale. 

Nel prossimo post però, vi racconto quali sono i tre prodotti strong che uso per scartavetrare e nutrire il mio viso. 

PS. 
Ho comunque qualche fissa completamente inutile. 
Tipo, Tonymoly. 
Per chi non lo conoscesse, questo prodotto dalla pronuncia a me ancora sconosciuta, è uno stick contorno occhi rinfrescante e decongestionante. Dopo quasi due mesi di utilizzo, non vedo benefici ma su una cosa devo esser sincera; rinfresca. 
E poi, i packaging è meraviglioso! 
E’ un panda!!!  

giovedì 28 dicembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #10

Titolo: Livido
Autore: Francesco Verso
Pagine: 251
Prezzo: € 12.80
Uscita: 14 maggio 2013
Peter Pains è un "trashformer", un ragazzo di strada che vive cercando oggetti di valore nel kipple, il mare dei rifiuti che sommerge ormai intere porzioni di territorio. È disabile a causa di un incidente, ma questo non gli impedisce di avere un sogno: Alba, una bellissima ragazza che lavora nel suo quartiere e che lui si accontenta di sognare da lontano.
Ma Alba non è come lui: è nexumana, una persona la cui mente è stata caricata su un supporto informatico e il cui corpo è interamente artificiale.
La vita di Peter Pains cambia un drammatico giorno quando la gang di teppisti guidata da suo fratello, che odia i nexumani, rapisce Alba e la fa barbaramente a pezzi.
Da quel momento Peter Pains avrà due soli obiettivi: recuperare tutti i pezzi per ricostruire la sua amata Alba.
E la vendetta.
Questa deve essere una storia veramente particolare, fatta di amore e di denuncia contro la chiusura mentale. Da un lato, credo sia una lettura molto pesante da prendere con le dovute accortezze ma dall'altro, potrebbe rivelarsi qualcosa di veramente molto bello e poetico. 
Non ammetto una delusione. 

mercoledì 27 dicembre 2017

Red Kedi and fluorescent green nail polish (Buoni propositi 2017)

Il clima Natalizio ormai si è impossessato di me. 
E visto che tanto, in questo periodo siamo tutti più buoni, beccatevi sta foto di sei anni fa, con il mio nano (che non lo è più) e la nostra zia preferita. 
Sei anni fa. 
Minchia. 
Si si, clima Natalizio, siamo tutti più buoni.... Però fa strano sapere che sono qui da così tanto tempo. 
Altra festa che passiamo insieme e ne sono cambiate di cose!!! 
Infatti, adesso i buoni propositi li seguo con più costanza. 
Vediamo quindi com'è andato questo 2017 e facciamo un riassunto di ciò che ho fatto o meno. 

IO: 
1. Fare un tatuaggio
2. Bere di più
3. Fare un pò di movimento
4. Prendermi cura di me stessa
5. Far crescere i capelli 
6. Partecipare ad una cerimonia importante
7. Trovare un vestito che mi faccia sentire bene
8. Passare più tempo con Regia
9. Essere più tranquilla e prendere le cose con filosofia
10. Mangiare meno dolci
11. Vedere almeno venti film al cinema Ջ 8/10
12. Andare al cinema da sola

LIBRI: 
1. Leggere cento libri (no fumetti) Ջ 86/100
2. Leggere 10 pagine al giorno 
3. Accettare meno letture dalle Case Editrici
4. Partecipare a meno Blogtour/Review/Release
5. Seguire meno challenge
6. Mettere via 2€ per ogni libro letto per conto di una CE e 1€ per un libro mio Ջ € 159
7. Concludere/Mettermi al passo con delle saghe Ջ 0/9
8. Comprare meno libri 
9. Leggere dei libri comprati prima del 2017 Ջ 3
10. Leggere dei classici 
11. Ascoltare un audiolibro 
12. Rimettermi a scrivere
13. Fare video per il canale con costanza
14. Andare in biblioteca
15. Togliere dalla libreria i libri che mai leggerò/che non mi sono piaciuti

Facendo un controllino rapido, non è andata poi così male. 
Anche alcune delle cose che non ho spuntato, sono comunque state matte ma non con costanza e quindi, non sono state spuntate ma ci sto lavorando! 
Nel complesso, sono abbastanza soddisfatta di quello che ho fatto e parte dei propositi del 2018, saranno nuovamente questi. Sto ancora cercando la via giusta fare tutto quello che mi piace, senza dover rinunciare a qualcosa. 

Sono però abbastanza scioccata dal fatto che ho letto poco più di ottanta libri. 
Considerando la mia solita media, sono ben sotto ma probabilmente è per il fatto che mi sono sposata. 
Eh, cucù. 
Per chi ancora non lo sapesse, a Novembre mi sono sposata e per quanto non sia stata una preparazione epocale, ho comunque avuto le mie giornate piene (di cose da fare o di ansia, decidete voi). 
So che probabilmente dovrei sentirmi giustificata ma, non riesco a non sentirmi triste. 

Per il momento è tutto, continuate pure a prepararvi per Capodanno!
Ci rivediamo a Gennaio! 

giovedì 21 dicembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #9

Titolo: Papillon
Autore: Henri Charrière
Pagine: 631
Prezzo: € 18
Uscita: 9 dicembre 2014
Accusato di un omicidio che non ha commesso, Henri Charrière, detto Papillon per la farfalla tatuata sul torace, venticinquenne, viene condannato all'ergastolo. Non fa tragedie, non denuncia nessuno. Non ricorre neppure in appello. La sua sola speranza è la fuga. Quello che sembra avere tutte le caratteristiche di un fantasioso romanzo d'avventura è invece una straordinaria storia vera: le vicende narrate dall'autore e protagonista sono in realtà ricordi di trent'anni trascorsi nelle peggiori galere del mondo, tra la Caienna e l'Isola del Diavolo, dove il sole brucia tutto e l'oceano si perde all'orizzonte. Anni consumati nella fatica di sopravvivere e in tentativi di fuga sempre più rocamboleschi.
Henri Charrière, ovvero Papillon, affascina sempre un pò tutti. Quindi, perché non cercare di leggere un libro dedicato a lui e alla sua impresa? 
Non so quanto ci sia di "romanzato" in questo libro ma il personaggio mi affascina, anche se so che è un tipo di lettura che va fatta con la giusta calma.

giovedì 14 dicembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #8

Titolo: Memorie di un cuoco d'astronave
Autore: Massimo Mongai
Pagine: 256
Prezzo: € 11.48
Uscita: marzo 2000
Il romanzo narra dell'esperienza di un giovane cuoco terrestre imbarcato su un'astronave come vice Chef che diventa subito Chef per indisposizione del capo.
Le vicende sono suddivise in racconti autonomi sulle varie vicende capitategli durante i tre anni di crociera. Le storie dimostrano l'importanza del cibo nelle relazioni e grazie al protagonista viene salvata la galassia dalla distruzione.
Questo reperto arriva dalla libreria di mia madre (ho proprio quella versione) e devo dire che mi ha sempre incuriosito. 
Tra la copertina vecchia ma particolare e la trama che dice tutto ma che alla fine, non dice nulla, Memorie di un cuoco d'astronave avrà sempre un posto speciale nella mia libreria!

giovedì 7 dicembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #7


Titolo: Vita di Pi
Autore: Yann Martel
Pagine: 334
Prezzo: € 6.19
Uscita: 16 novembre 2011
Piscine Molitor Patel è indiano, ha sedici anni, è affascinato da tutte le religioni, e porta il nome di una piscina. Nome non facile che dà adito a stupidi scherzi e giochi di parole. Fino al giorno in cui decide di essere per tutti solo e soltanto Pi. Durante il viaggio che lo deve condurre in Canada con la sua famiglia e gli animali dello zoo che il padre dirige, la nave mercantile fa naufragio. Pi si ritrova su una scialuppa, alla deriva nell'Oceano Pacifico, in compagnia soltanto di quattro animali. Tempo pochi giorni e della zebra ferita, dell’orango del Borneo e della iena isterica non resta che qualche osso cotto dal sole. A farne piazza pulita è stat Richard Parker, la tigre del Bengala con cui Pi è ora costretto a dividere quei pochi metri. Contro ogni logica, il ragazzo decide di ammaestrarla. La loro sfida è la sopravvivenza, nonostante la sete, la fame, gli squali, la furia del mare e il sale che corrode la pelle. Il loro è un viaggio straordinario, ispirato e terribile, ironico e violento, che ci porta molto più lontano di quanto avessimo mai potuto immaginare. A scoprire che la stessa storia può essere mille altre storie. E che riaccende la nostra fede nella magia e nel potere delle parole.
Vita di Pi mi segue da parecchio tempo. Ho la prima versione italiana e mi ha sempre incuriosito moltissimo ma ne ho anche una discreta paura perchè non è esattamente il mio genere.
Quindi vegeta lì, nella speranza di trovare un giorno il momento giusto per vivere.
Chissà...

giovedì 30 novembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #6


Titolo: V.M. 18
Autore: Santacroce Isabella
Pagine: 491
Prezzo: ?
Uscita: 24 maggio 2007
"All'interno di collegiali ambienti dal decadente ed eccentrico fascino, la libertina-criminale-esteta quattordicenne Desdemona, in compagnia delle altrettanto perverse e licenziose coetanee Cassandra e Animone, si sollazza tra orge e delitti, bevendo l'allucinatorio cocktail Reietto, e divertendosi a drogare talune vittime iniettandogli nei globi oculari il potente Acido Viperinico Liquido. Tali imprese crudelmente voluttuose si compiono sotto il nome del Manifesto Delle Spietate Ninfette, di cui fanno parte le tre feroci e lussuriose fanciulle, abitanti insieme la Stanza Furente, e dedite al massacro di ogni purezza. Le integerrime collegiali, le malfatte istitutrici Polissena e Pelopia, l'altera direttrice Andromaca, la burrosa insegnante Giocasta, il consorte custode Agamennone, i dotati diciottenni Creonte e Minosse che frequentano il conservatorio poco distante, tutti sono in ostaggio delle Spietate Ninfette che, traendone cospicui profitti, li condurranno dentro giochi colmi di scellerate turpitudini". (Isabella Santacroce)
Non credo sia la prima volta che vi mostro questo libro ma immagino che non ci sia bisogno di particolari spiegazioni. 
Arriverà il giorno in cui lo leggerò e se volete aprire le scommesse sulla sua fine, beh, tenetemi aggiornata!!!

sabato 25 novembre 2017

The beauty of a lazy one #1


No al cerone. 
Si al valsoia.

Come ho detto nel primo post dedicato a questa rubrica, non ho mai avuto un vero e proprio talento del make up. 
Lo so che la pratica aiuta chiunque ma, ricordate? 
Sono pigra. 
Certo, vi ho confessato di esserne attratta ma, ho un limite e ancora adesso, ho mille dubbi. 

Tipo, perchè certe ragazze si mettono una quantità spropositata di correttori e fondotinta? 
No, spiegatemelo perchè dalle foto e dai video, vedo visi di porcellana ma dal vivo, si salvi chi può. 
Chiariamoci, non piacciono nemmeno a me i brufoli e/o le occhiaie ma può esser considerata irresistibile una maschera di cera? 

Primer, idratanti, correttore per occhiaie, correttore per i rossori, correttore per i brufoli, illuminanti, blush, fondotinta, cipria, contouring… mi sento male solo al pensiero! Che poi, alcune ci prendono così tanto la mano che una volta struccate, certe cambiano letteralmente connotati e sembra di vedere la trasformazione da dottor jekyll a mr hyde. 

Non è per fare polemiche inutili, però non capisco veramente. 
Anche io qualche volta ci provo e anche se cerco di non esagerare, si nota lontano un miglio. Il paradosso è che ci si trucca per coprire le imperfezioni ma spesso, è proprio questa abitudine a creare i difetti. 
La pelle non respira, i pori si chiudono, qualche volta non viene nemmeno pulita benissimo o peggio ancora, si diventa allergici ad un determinato prodotto. Ho visto un sacco di ragazze chiedere consigli per coprire sfoghi improvvisi… ed impallidire quando qualcuno consiglia di non usare nulla. 

Siamo arrivati all’eccesso e dire che ormai, ci sarebbero molti modi per apparire semi perfette o almeno con un colorito sano e fresco. 
Non ho la verità in mano ma nel prossimo post, vi parlo di come sono riuscita a costruirmi una routine che combatte l’uso eccessivo di alcuni cosmetici. 

giovedì 23 novembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #5


Titolo: La vera storia di Capitan Uncino
Autore: Baccalario Pierdomenico
Pagine: 312
Prezzo: € 9.35
Uscita: 1 luglio 2014
Il 28 aprile del 1829 una delle amanti segrete di Giorgio IV, re d'Inghilterra, dà alla luce un bambino, che viene immediatamente mandato a vivere in Oriente con la madre. Cresciuto sulla costa occidentale dell'India, davanti al mar di Malabar, infestato dai pirati, James Fry prende il mare a soli tredici anni: lo aspettano avventure, naufragi, lotte con i coccodrilli, ammutinamenti e una carriera da pirata che ne faranno l'uomo più ricercato di tutte le Indie Orientali, riconoscibile da un inconfondibile uncino al posto della mano sinistra. La sua ossessione resteranno sempre l'Inghilterra, l'isola che non può esistere senza di lui, e il suo più acerrimo nemico, il giovane principe che gli ha usurpato il trono, Peter Pan.
Ammetto che ho comprato il libro sopratutto per la copertina. 
Non è meravigliosa?! Però anche la storia, mi interessa molto perché diciamocelo, Peter Pan era veramente antipatico e prima donna. Vorrei capire chi sia Uncino e sono certa che saprà riscattarsi, un pò come Piton... 

martedì 21 novembre 2017

Rusty Dogs

Autore: Alessio Adami
Pagine: 192
Prezzo: € 10.90
Uscita: 8/08/2017
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Leone Editore
Navarro viene licenziato dal centro logistico in cui lavorava, e decide per vendetta di rubare uno scatolone. Quella stessa sera però è coinvolto in una rissa, finisce in ospedale e rimane poi per mesi chiuso in casa, preso dall’apatia. Quando infine conosce Rachele e le racconta la sua storia, si accorge che la ragazza da cui è così attratto sembra essere molto curiosa in merito al contenuto del pacco rubato. Pur rifiutandosi di parlarne con lei, Navarro apre lo scatolone, e la sua vita ne risulta sconvolta per sempre.


Recensione: ​Detto tra noi, non ho ancora capito se esser colpita, se mettermi a ridere o se prenderla sul personale.

Navarro è un tipo strano che vive la vita in modo apparentemente sconclusionato.
Dopo la perdita di lavoro, dettata dal correct policy dell’azienda, si chiude in casa a studiare se la casualità esiste e rimane chiuso con zero contatti verso il mondo per dei mesi.
C’è una cosa però, che lo lascia perplesso e pieno di paura.
Prima di andare via dal suo lavoro, si è portato via alcune cose oggettivamente inutili ed un pacco abbandonato. Sarà proprio quello a portare Navarro sull’orlo della follia del complottismo.

La storia è particolare e difficile, secondo me, da valutare.
Lo stile è scorrevole, non sempre vengono approfonditi i dettagli e alcune conversazioni sono più assurde che pregne di profondo significato ma nel complessi, il libro è scorrevole.
Quello che faccio fatica a valutare, è proprio il fulcro della storia e tutto lo svolgimento.

Navarro è un tipo particolarmente antipatico e grezzo (nel senso dispregiativo della questione). Sarebbe in teoria una persona molto intelligente ma quel tratto viene quasi messo a nascondere dal resto. Probabilmente è proprio la sua antipatia che mi ha portato a non apprezzare del tutto la storia… il che è un peccato perché il finale è veramente micidiale, anche se da un lato, un pò scontato.
Il finale, salva la considerazione generale del libro, come la copertina però, non riesco ad esserne convinta.

venerdì 17 novembre 2017

La figlia modello

Autore: Karin Slaughter
Pagine: 572
Prezzo: € 18.90
Uscita: 9/11/2017
Genere: Giallo; Thriller
Casa Editrice: HarperCollins
Sono passati ventotto anni da quando una brutale aggressione ha sconvolto l’adolescenza di Charlotte e Samantha Quinn. Quel giorno la loro madre è stata uccisa, il padre, un noto avvocato difensore, non si è mai ripreso del tutto dalla tragedia e a poco a poco la famiglia si è disintegrata.
Charlie ha cercato di andare avanti con la propria vita, ha seguito le orme del padre e da brava figlia modello lavora con lui nel suo studio legale, ma i segreti legati a quella terribile notte nel bosco continuano a tormentarla.
Poi un gesto di inspiegabile violenza sconvolge la monotonia di Pikeville, la tranquilla cittadina di provincia in cui vive: una ragazza ha aperto il fuoco nel corridoio della scuola, uccidendo il preside e ferendo una compagna.
Per Charlie è come precipitare in un incubo. E non solo perché il primo testimone ad arrivare sulla scena del crimine è lei. Ciò che è accaduto l’ha colpita profondamente, spingendola a convincere il padre a occuparsi del caso. Ma l’ha anche riportata indietro nel tempo, a quel passato cui si illudeva di essere sfuggita.
Perché ciò che ha nascosto per quasi trent’anni si rifiuta di rimanere sepolto…
Un thriller psicologico agghiacciante, che lascia il lettore completamente spiazzato di fronte alla verità.


Recensione: Karin Slaughter è la mia donna del cuore.
Lo dico ogni volta che vi propongo un suo libro ma, cosa volete farci? Io la trovo ME.RA.VI.GLIO.SA.
La figlia modello è il nuovo libro portato in Italia dalla Harper. Parla di due storie parallele; passato e presente.
Per molto tempo, non si capisce bene dove si voglia andare a parare anche perchè, Karin si è presa la libertà di parlare molto dei dettagli ma, pian piano le cose vanno al loro posto e tutto diventa cristallino.
La storia, come sempre è avvolgente ed entra nella pelle del lettore. Amo Karin proprio per questo suo modo di scrivere mattonazzi inverosimili, senza però annoiare il lettore. Qualche volta, la storia sembra rallentare ma è questione di qualche secondo, perché poi arriva il dettaglio ben piazzato e via, nuovamente a cavallo della storia.
Rusty Quinn, rimane comunque un personaggio un pò fumoso ma che riesce a conquistare, più delle figlie.
Vi ho già detto che Karin è spettacolare?
Il modo in cui descrive la crudeltà umana, quella vera di tutti i giorni, mi fa morire ed esaltare ogni volta.
Che dirvi, se amate il genere, lei è da adorare!​

giovedì 9 novembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #4

Titolo: Lì dove cantano gli alberi
Autore: Laura Gallego García
Pagine: 411
Prezzo: € 15.90
Uscita: 13 giugno 2013
Viana di Rocagrìs ha solo sedici anni quando il regno di Nortia governato da suo padre viene invaso dai barbari del Nord, capeggiati dal crudele e invincibile re Harak. Il mondo come Viana lo conosce, fatto di banchetti e trepida attesa di sposare il ragazzo che ama, è crollato, ma la giovane e timida principessa trova in sé una forza che mai avrebbe immaginato di avere. Impulsiva ma piena di risorse, astuta e coraggiosa, Viana fugge dal castello e affronta un viaggio irto di pericoli nel Grande Bosco, lì dove cantano gli alberi e dove si cela un mistero che nessuno ha mai osato svelare... La ragazza piena di sogni e illusioni diventerà una donna capace di affrontare le sfide più grandi e nelle difficoltà incontrerà anche un nuovo, vero amore. Il regno di Nortia non sarà mai più lo stesso, proprio come il cuore di Viana. 
Non chiedetemi il motivo ma avevo preso questo libro perché mi faceva tanto "natale" e volevo appunto, leggerlo durante le feste invernali. 
Vero che siamo a novembre e potrei prendere la palla al balzo... potrei... ma non è detto ahahahahahahah il problema è che ormai sto facendo il conto alla rovescia con Star Wars e quindi, mah! 

mercoledì 8 novembre 2017

3ª Tappa Blogtour "Seme di strega" di Chris Colfer | Seme di strega e La tempesta

Words of booksDevilishly Stylish - Emozioni di una Musa - 

Titolo: Seme di strega
Autore: Margaret Atwood
Pagine: 322
Prezzo: € 20
Uscita: 2 novembre 2017
«C'è una tempesta. E vendetta, decisamente vendetta.» Felix è un regista teatrale di successo. Da parecchie stagioni, le punte di diamante del cartellone del Makeshiweg Theatre Festival sono proprio i suoi allestimenti ingegnosi, provocanti per natura. Eppure, nulla di ciò che ha portato in scena finora potrà reggere il confronto con la brillante, spiazzante rilettura della shakespeariana Tempesta che, all'indomani della morte dell'amata figlia Miranda, Felix si è messo in testa di produrre. O per lo meno, questo è il piano. Se non che, vittima di un volgare tradimento da parte del suo socio in affari, Felix si ritrova d'improvviso a vivere in totale solitudine, estromesso con un colpo di mano dal mondo del teatro, in una catapecchia in mezzo al niente: uno sconfortante luogo pieno di assenze che però si rivela ben presto ideale per rimasticare le sue mire di vendetta contro chi pensava di averlo ormai escluso, giocando d'astuzia, dal palcoscenico della vita. Margaret Atwood, scrittrice visionaria e di impareggiabile acume, reinterpreta La tempesta di Shakespeare e costruisce un romanzo brillante, definito dal britannico Guardian «ribelle, che si legge tutto d'un fiato, spassoso».
"La Tempesta", considerata la penultima opera del drammaturgo inglese e l'ultima in cui egli compare come attore.

Il racconto della commedia inglese inizia quando gran parte degli eventi sono già accaduti. Il mago Prospero, legittimo Duca di Milano, insieme alla figlia Miranda, è esiliato da circa dodici anni in un'isola (forse nel mare Adriatico o in Francia, altri ipotizzano nelle isole Bermude, mentre secondo l'avvocato e scrittore statunitense Richard Paul Roe si tratterebbe dell'isola di Vulcano, in Sicilia), dopo che il geloso fratello di Prospero, Antonio, aiutato dal re di Napoli, lo ha deposto e fatto allontanare con la figlioletta dell'età di tre anni. In possesso di arti magiche dovute alla sua grande conoscenza e alla sua prodigiosa biblioteca, Prospero è servito controvoglia da uno spirito, Ariel, che egli ha liberato dall'albero dentro il quale era intrappolato. Ariel vi era stato imprigionato dalla strega africana Sicorace, esiliata nell'isola anni prima e morta prima dell'arrivo di Prospero. Il figlio della strega, Calibano, un mostro deforme, è l'unico abitante mortale dell'isola prima dell'arrivo di Prospero. Provocato dall'avvenenza di Miranda, le propone di unirsi a lui per creare una nuova razza che popoli l'isola.

A questo punto inizia la commedia. Prospero, avendo previsto che il fratello Antonio sarebbe passato nei pressi dell'isola con una nave (di ritorno dalle nozze della figlia di Alonso, Clarabella, con un re cartaginese), scatena una tempesta che causerà il naufragio della nave.

Sulla nave viaggia anche il re Alonso, amico di Antonio e compagno nella cospirazione, ed il figlio di Alonso, Ferdinando. Prospero, con i suoi incantesimi, riesce a separare tutti i superstiti del naufragio cosicché Alonso e Ferdinando credano entrambi che l'altro sia morto.

La commedia ha quindi una struttura divergente e, poi, convergente allorquando i percorsi dei naufraghi si ricongiungono presso la grotta di Prospero. Calibano incappa in Stefano e Trinculo, due ubriaconi della ciurma, che egli scambia per creature divine discese dalla luna: insieme cercano di ordire una ribellione contro Prospero che però fallisce. Nel frattempo, Ferdinando e Miranda si innamorano a prima vista. Il loro matrimonio sarà per Prospero ragione di riconciliazione con il fratello Antonio. Nel finale Prospero rinuncia alla magia in un famoso monologo nel quale molti studiosi hanno visto un riferimento all'abbandono delle scene da parte di Shakespeare, il quale dopo quest'opera si riconcilierà con la società.
La tempesta fu pubblicata per la prima volta nel in folio del 1623, come testo iniziale della raccolta, ed è uno dei testi che risultano meglio conservati, diviso in atti e con le note a margine che si presume siano state scritte dallo stesso Shakespeare. Fu rappresentata per la prima volta il 1º novembre 1611 al Whitehall Palace di Londra; probabilmente, in seguito, fu messa in scena anche al Globe Theatre e al Blackfriars Theatre.
La tempesta appartiene all'ultima fase della produzione di Shakespeare, quella dei romances: opere in cui rielabora tematiche già trattate (nelle grandi tragedie o nelle commedie) collocandole in una dimensione mitica e sacrale. Nei romances ricorrono spesso temi quali morte e rinascita, espiazione seguita dal perdono e colpe dei padri riscattate dai figli.

Questa è l'unica opera di Shakespeare nella quale sono (quasi) rispettate le unità di tempo, di luogo e d'azione del dramma classico. L'unità di luogo è conseguita con l'ambientazione delle vicende su di un'isola remota. L'unità di tempo è data dallo svolgersi di tutte le azioni nello spazio di poche e ben precise ore: dalle 2 alle 6 del pomeriggio. L'unità d'azione, in effetti, non è propriamente conseguita. Il motivo per cui Shakespeare rispettò le unità ne La tempesta non è noto. Nella maggior parte delle sue opere, gli eventi accadono in diversi giorni ed i personaggi si muovono in vari luoghi. Alcuni studiosi hanno ipotizzato che, dato il contenuto fantastico de La tempesta, Shakespeare abbia voluto rispettare le unità per aiutare il pubblico a superare l'incredulità. Altri hanno evidenziato le critiche che Shakespeare aveva ricevuto perché non rispettava le unità e sostengono che possa aver voluto dimostrare di essere in grado di rispettare tali regole.

Un'opinione diffusa tra i critici italiani è che il rispetto delle unità in questo caso sia stato voluto dall'autore per sottolineare maggiormente il livello metateatrale sotteso a tutta la sua opera. Infatti, all'inizio della commedia si fa notare che sull'isola sono le due di pomeriggio, orario tradizionale delle rappresentazioni teatrali all'epoca: è come se si volesse far assistere il pubblico alle vicende in tempo reale. Alcuni critici affermano che il soggetto de La tempesta sia la messa in scena di una commedia intitolata La tempesta, enfatizzando l'aspetto del teatro nel teatro che è certamente presente in quest'opera.

FILM [1908]
Il film di fantascienza del 1956 Il pianeta proibito fu ispirato da quest'opera, specialmente per quanto riguarda le caratteristiche (ma non i nomi) di molti dei personaggi; la storia, però, rimpiazza Calibano con un Mostro dall'Id ed Ariel con Robby il robot. Il film Serenity di Joss Whedon riprese molti dei temi, e qualche nome, sia da Il pianeta proibito che da La tempesta: in special modo, l'esplorazione dell'ambito giusto per il controllo delle altre persone. Fu ispirato da quest'opera anche un episodio di Star Trek del 1968, intitolato Requiem for Methuselah. Derek Jerman ha diretto una nuova versione cinematografica della commedia nel 1979, The Tempest. Un impertinente adattamento musicale del 1990, intitolato Il ritorno al pianeta proibito, mescolò con successo la trama del film con altri personaggi e dialoghi di Shakespeare. Il film Tempest del 1982, diretto da Paul Mazursky, è una commedia liberamente ispirata a quest'opera. Nel 1991, Peter Greenaway ha diretto Prospero's books, un adattamento cinematografico in cui Prospero recita tutte le battute. Nel 2010 esce il film The Tempest diretto da Julie Taymor nel quale il personaggio di Prospero è interpretato da una donna, Helen Mirren.

SEME DI STREGA
Atwood: "Racconto la fantascienza contro la cattiva scienza"

«La prima cosa che ho fatto è stata rileggere il testo, poi ho visionato tutti i film e i documentari legati al testo e poi ho riletto la versione integrale. Poi sono venuti i consueti episodi di panico e caos mentale: Come ho potuto essere così folle da pensare di partecipare a questo progetto? Perché ho scelto La Tempesta? È impossibile. […] Calma, calma, mi sono detta di stare calma. Ho letto ancora una volta il testo, questa volta partendo dalla fine. Le ultime tre parole che Prospero dice sono “Rendimi libero”. Libero da cosa? In cosa era imprigionato?».

giovedì 2 novembre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #3


Titolo: Su altri piani 
Autore: Ursula K. Le Guin 
Pagine: 311
Prezzo: € 17.50
Uscita: 16 giugno 2005
Sita Dulip ha messo a punto un metodo infallibile per sfuggire alle lunghe ed estenuanti file al check-in o al bagno, ai pranzi disgustosi serviti negli squallidi bar del terminal, e alle scomodissime sedie di plastica blu irrimediabilmente fissate al pavimento. In quei momenti, Sita si lascia prendere da una specie di vertigine e non parte per Denver o Chicago, ma uno strano Paese costellato di vulcani e geyser, oppure giunge dagli Asonu, che vivono in un mondo in cui le persone, loquacissime in tenera età, diventano poi sempre più silenziose. O ancora fa visita ai Veksi, una popolazione costantemente in preda all'ira... Queste mete alternative - su altri piani sono una scoperta continua per Sita.

Dopo una trilogia ed una duologia, sempre andando a scalare, vorrei mostrarvi un libro auto conclusivo di Ursula K. Le Guin che ho imparato ad apprezzare grazie alla saga di Terramare. 
Vi propongo questo e non l'altra perchè sembra una lettura più "veloce" e visto che cavalco ancora il filone della follia, questo mi sembrava particolarmente azzeccato! 
D'altronde, le mete di Sita mi incuriosiscono moltissimo e possono ben tenere compagnia. 

martedì 31 ottobre 2017

Speciale Halloween - Infelici e Scontenti [La Sirenetta]

Le tazzine di Yoko - Bosco dei sogni fantastici - La casa dei libri di Sara - Questione di libri - Rosypuntoevirgola - Il colore dei libri

Titolo: Infelici e scontenti
Autore: Alice Chimera
Pagine: 216
Prezzo: € 14
Uscita: 1 marzo 2016
Nell'immaginario collettivo le fiabe possono finire solo con il classico "e vissero felici e contenti". Eppure, chi non si è mai chiesto cosa è successo dopo? Che cosa accadde a Belle dopo la rottura dell'incantesimo? Jasmine, che ha sempre sognato di scappare da palazzo, è felice della sua vita? I racconti si aprono sul finale disneyano che conosciamo tutti e proseguono con la narrazione di fatti tenuti nascosti: l'eroina diviene fautrice della propria infelicità. Cenerentola si ritrova sposata con un principe che la considera un giocattolo sessuale, Ariel scopre che non è diventata davvero umana e che le manca la possibilità di procreare, Alice, che avrebbe voluto crescere e diventare donna, si ritrova a rimpiangere il Paese delle Meraviglie e la spensieratezza dell'infanzia... Agli occhi delle protagoniste, una scelta: assecondare la sfortuna e stringere i denti oppure sfidarla e soccombere.
RECENSIONE: qui

Ebbene si, siamo arrivati al 31 Ottobre, ovvero, il giorno di Halloween. 
Ogni anno cerco sempre di portarvi qualcosa di carino ma dopo un pò, più che proporvi i soliti film o le solite letture... beh, anche io voglio cambiare. 

Così, con l'aiuto di alcune Blogger e la disponibilità di Alice, oggi vogliamo proporvi la risposta ad una semplicissima domanda; Perchè odiamo determinate principesse? 
La Disney ormai punta più sulle storie di
animali che sui principi azzurri, per non
creare false aspettative alle donne di
domani.
Come quasi tutti, anche io sono cresciuta a pane e disney.
Ci sono moltissime principesse che mi affascinano e che guardo ancora oggi ma a mente fredda, dobbiamo ammettere che spesso, non sono da prendere come esempi. 
Dovendo sceglierne una, tra le tante che ormai odio, vi direi Ariel. 

Capelli rossi e fluenti, felice e apparentemente libera. 
Ariel è il simbolo di come l'amore non conosca confini e di come si riesca a fare tutto, se spinti dal giusto sentimento. 
Per anni, ho pensato fosse uno dei cartoni più significativi della Disney perché Ariel sfida molte insidie per il suo uomo, però... all'alba dei 27 anni (ma anche prima), devo pormi e porvi alcuni quesiti. 

Prima di tutto, decidere di cambiare se stessi, in modo così radicale, non è estremista? 

Ariel cede la sua coda per un paio di gambe perché crede che sia l'unico modo per entrare in contatto con il suo amato. Non importa se vuol dire rinnegare la sua famiglia e tutto il suo regno, per lei, esiste solo Eric! Senza contare che, sempre per amore, cede la sua splendida voce e firma un contratto con la cattiva Ursula. 

Siamo sicuri però, che la donna polpo sia effettivamente un personaggio cattivo?

Dal mio punto di vista, Ariel trasmette un tipo di messaggio assolutamente furori moda.  
In primis, perché abbandona se stessa per un'uomo. 
Capisco che l'amore abbatta ogni barriera e che per l'Amore vero, siamo disposti a tutto ma Ariel è il classico esempio di come per farsi accettare, bisogni diventare per forza uguali alla massa. Non c'è sconto di pena, non ci sono mezze misure... lei diventa Umana e tanto per dire, quando avrà una figlia, sarà la povera piccola a dover scoprire le sue vere origini. 
Una tristezza infinita. 
Trovo che mutare sia inevitabile ma rinnegarsi, no. 

Seconda cosa assurda è che fa tutto lei. 
Fa, inforca e disfa alle spalle di Eric ma a conti fatti, nemmeno lui si sbatte in modo particolare per star vicino alla ragazza silenziosa. Credo sia l'uomo più ottuso al mondo e infatti, nella versione originale della Sirenetta, lui giurerà amore alla donna sbagliata. 

Una cosa bella del libro di Alice è che riscrive i destini delle principesse. 
Ci racconta una versione attendibile di quello che succede dopo il "E vissero felici e scontenti". Perché dai, lo sappiamo che il #maiunagioia non è appannaggio solo nostro... Con Ariel ad esempio, ci parla di un dettaglio di non secondaria importanza. 
Vero che l'amore non conosce limiti ma madre natura, si. 
Cosa succede quando un'essere geneticamente modificato, cerca di riprodursi con qualcuno che non è della sua stessa specie? 

BUON HALLOWEEN!

sabato 28 ottobre 2017

The beauty of a lazy one #0

Ebbene si. 
Anche io sono entrata nel circolo vizioso della cosmesi ma state tranquilli, non diventerò mai pizzi e merletti rosah. 

Per anni ho preferito la mia versione al naturale, anche perché diciamocelo, sono Pigra. 
Guardavo con molta invidia le ragazze più cool di me, sempre belle e perfette. Mi chiedevo come facessero, come riuscissero a valorizzarsi con un nulla. 
Ero però combattuta tra la femminilità che scarseggiava ma che volevo coltivare e la perenne voglia di dormire. Ecco. 
Diciamo che oltre ad essere assurdamente Pigra, ero un camionista di quelli tragici. Per capire il livello, vi rivelo che vincevo tranquillamente una gara di rutti e le unghie lunghe non erano un vezzo. 
Cos’è cambiato? 

Nell’arco degli ultimi anni, mi sono ritrovata sempre più spesso a guardare trucchi e parrucchi, immaginandomi fregnissima una volta tanto. 
Mi visualizzavo, sempre più spesso, con un bel vestito e finemente truccata. 
No, niente febbre gialla, giuro. 
Era un desiderio sempre più insistente ma un tarlo (o più) mi uccideva. 
- In primis, ci vuole tempo ed io, la mattina, già così mi alzo presto;
- Secondo, ci vuole pratica e va bene che mi piace It ma c’è un limite per tutto;
- Terzo, avete presente il costo della roba?!;  
- Quarto, credevo che poi, non mi sarei sentita più me stessa. 
Perché una delle mille fregature è che poi, una volta presa la mano, diventa talmente tanto normale che si finisce per non riconoscersi più una volta struccate. 
“Ho visto cose che voi umani non potete immaginare”
Se siete donne, bene o male sapete cosa intendo. Sapete che è facile eccedere e sapete pure che alla lunga, fa male alla pelle. 
Lo sapete voi, lo so io.
Con questa consapevolezza, mi sono tenuta lontana dalla cosa finché ho potuto. 
Però, un pomeriggio, dopo ormai una settimana di ansie e disagi, mi sono guardata allo specchio e mi sono vista tragicamente morta. Vorrei dirvi spenta o irriconoscibile ma non basterebbe. 
Quel pomeriggio avrei voluto cancellarmi, non avevo la percezione di me stessa e presa da un raptus di follia, sono entrata da Sephora. 

Ora, non è che non mi sia mai truccata ma un conto è mettere del mascara e via ed un conto, è spendere 150€ in prodotti che mai avevo usato. Però mi sono sentita bene e non perché avevo speso soldi. 
Ero più vicina al sogno di vedermi fregnissima.

Inutile dirvi che dopo mesi, non sono fregnissima. 
Lo sapete anche voi. 
Però ho raggiunto una simil pace interiore e adesso, cerco di migliorarmi. 
Il concetto di questa nuova rubrica, sta nel rendervi partecipi di questa follia e delle mie prove. Perché una cosa l’ho capita subito… mi diverto a provare la veridicità di alcuni prodotti (vedi il post dei rossetti CmaaDu). 
Quindi, tutto sto popò di post per dirvi che oltre ad aver cambiato la grafica del blog, ci saranno “contaminazioni” di altre cose. 
Spero di non annoiarvi troppo. Nel caso, sappiate che indurre al sonno profondo fa bene alla pelle!

giovedì 26 ottobre 2017

Nome in codice: Eega_Beeva #2


Titolo: Sekrets. Le visioni di Megan
Autore: Elizabeth Chandler 
Pagine: 182
Prezzo: € 12.90
Uscita: 4 novembre 2010
Megan ha sedici anni quando viene invitata da sua nonna, che non ha mai conosciuto, presso la grande casa di famiglia nel Maryland. Arrivando per la prima volta davanti a Scarborough House si rende conto di aver già visto quell'edificio in sogno. Megan sente subito che c'è qualcosa che non va: la nonna è ammalata e maldisposta, il cugino Matt la detesta, e la gente del paese la guarda con sospetto e timore. In più, comincia a fare strani sogni di un passato che non ha mai vissuto, ed è ossessionata da visioni di una vita non sua. Quando inizia a sentire una voce crede di essere impazzita, finché non si rende conto che ciò che quella misteriosa presenza le racconta corrisponde perfettamente alla realtà: è il fantasma di Avril a parlarle, la sorella di sua nonna. Avril aveva la stessa età di Megan quando è scomparsa senza lasciare traccia, e le somigliava in modo impressionante... Un nero segreto emerge lentamente dalle nebbie di un passato drammatico e pericoloso, una minaccia che abbatte tutte le certezze di Megan, le strappa la sua stessa identità, la attrae in un vortice da cui è impossibile uscire. E Megan può contare solo sul suo coraggio e sulla sua innocenza per trovare la salvezza.
Titolo: Innocenti bugie
Autore: Elizabeth Chandler 
Pagine: 166
Prezzo: € 9.90
Uscita: 16 giugno 2011
Lauren torna a Wisteria, Maryland, sette anni dopo la morte della povera madre, affogata misteriosamente nel fiume. Allora si gridò all'omicidio e il caso finì sui giornali, ma poi la faccenda fu messa a tacere e si stabilì che si era trattato di un semplice incidente. Ora Lauren è venuta a trovare zia Jule, che in quel momento di dolore la accolse con calore nella sua famiglia. Dopo un primo momento di incontri allegri e affettuosi, Lauren è colpita dalla pesante atmosfera che si respira in famiglia e dal comportamento della zia, che sembra molto nervosa, come se volesse nasconderle qualcosa… Nora, sua cugina, è ormai una povera malata di mente, o almeno così dicono, e continua a fissarla in silenzio con uno sguardo spettrale; anche Nick, un tempo il suo ragazzo, si comporta in modo ambiguo. Lauren è coinvolta in strani incidenti, sembra che presenze indefinibili si aggirino tra i prati e le acque che la videro felice con sua madre fino al giorno fatale. Ma quello che la tormenta di più è non riuscire a capire perché qualcuno, ostinatamente, la voglia morta…

Questo giovedì vi porto una duologia abbastanza particolare. 
Prima di tutto, è finita e quindi va bene per tutti ma avevo trovato il secondo per caso su un sito di scambi e anche se la trama trae in inganno, non sono libri che si possono leggere in "ordine sparso". 
Elizabeth Chandler è più che altro conosciuta per la serie "Baciata da un Angelo" ma preferisco altro... 

mercoledì 25 ottobre 2017

WWW.. Wednesdays #49 - 2017

Siamo arrivati nuovamente a Mercoledì ed oltre ad esser ormai a metà settimana, sapete cosa si fa?
Si!
Un riepilogativo di letture.

Cosa stai leggendo?
A 15 anni sei troppo vecchio è stata un pò una scommessa perchè il titolo è un pò... particolare. Diciamo che ultimamente faccio fatica a leggere e volevo qualcosa di leggero, così olè, mi sono buttata. Risultato? Non ne sono ancora del tutto convinta ma vedo uno spiraglio dolcissimo.
La principessa che aveva fame d'amore lo sto iniziando in questo preciso momento, quindi non so ancora cosa dire.
Cos'hai appena finito di leggere?
Berlin (qui), più che una lettura nuova è un revival. Da poco è uscito il quinto libro e così, con altri blogger, abbiamo deciso di rispolverare un pò la memoria dei lettori. Per sempre o per molto molto tempo (qui) è invece una lettura pre vacanze di cui non sono riuscita a parlarvi quando avrei voluto ma è stata bellissima... un pò come per I diari della principessa (qui) e Il Maestro (qui) che ho scoperto con piacere mentre ero in montagna.
Il primo libro della torre nera (qui) è stata una sfida che continuerò con molto piacere ma la massima scoperta è arrivata con Altro che Fanfiction (qui) e ve ne ho giusto parlato questa mattina!
Cosa leggerai in seguito?

Sono tenace o cretina? 
Probabilmente la seconda ma non è detto. Sicuramente voglio togliermi dalla lista questi due titoli e non perchè mi stiano antipatici... 

Altro che Fanfiction

Autore: Chris Colfer
Pagine: 380
Prezzo: € 18
Uscita: 19/10/2017
Genere: Ragazzi
Casa Editrice: Rizzoli
La serie TV Wiz Kids impazza e il suo giovane attore di punta, Cash Carter, ha stuoli di ragazzi adoranti che fanno il tifo per lui. Tra i suoi grandi fan ci sono Joey, Topher, Sam e Mo, due ragazzi e due ragazze che dalla sonnacchiosa cittadina di Downers Grove seguono palpitanti le sue avventure. Finita la scuola, prima di andare all’università i quattro decidono di fare un viaggio attraverso gli Stati Uniti su una vecchia station wagon Chevrolet. Un po’ per scherzo Cash Carter viene invitato a partecipare, e contro ogni aspettativa ecco che si presenta alla partenza. Con il passare dei giorni si accumulano imprevisti ed esperienze tragicomiche, con tanto di paparazzi al seguito. Ciò che importa è che i quattro amici imparano a conoscere il loro idolo oltre la patina del successo e a fare i conti con i propri segreti. Il loro viaggio, unico ed esilarante, è anche una riflessione sul successo e sul significato più profondo dell’amicizia.


Recensione: Altro che fanficion è la storia di quattro amici che decidono di partire per l’ultimo viaggio prima dell’università.
Prima di partire, Topher decide di mandare un’ultimo messaggio a Cash Carter, protagonista di una serie televisiva che i quattro amici seguono da ben nove stagioni. Mosso da un’emozione pura, decide di invitarlo anche se sa che sarà una cosa impossibile. Eppure, il mattino dopo, ecco che Cash si presenta all’orario stabilito per la partenza ma presto, il quartetto esaurisce la felicità di aver lì con loro l’idolo della loro infanzia.
Questo libro è un viaggio verso l’età adulta.
I cinque protagonisti, arrivano tutti da realtà differenti e si portano nel cuore un segreto inconfessabile.
Topher è molto legato al fratello disabile ed è disposto a rinunciare all’università del suo cuore per non pesare sulle finanze della madre e dare una mano. Quanto è difficile mettersi in secondo piano, anche quando si sa di far la cosa giusta?
Joey è un ragazzo apparente riservato, figlio di credenti (e predicatori) convinti. Sempre in bilico tra ciò che vorrebbe fare e ciò che gli vietano i genitori perché demoniaco. Vorrebbe studiare recitazione in un posto abbastanza lontano, in modo da poter vivere con più serenità.
Sam è un maschiaccio e la madre, ex reginetta, non sa come fare a farla uscire dal suo guscio. Eppure lei vuole solo seguire la sua passione, creando elementi di arredo con i materiali più disparati. Una relazione non è tra le sue priorità ma c’è effettivamente un ragazzo a cui vuole bene ma che al tempo stesso, vuole proteggere.
Mo vorrebbe diventare una scrittrice ma il Padre, che è del vecchio stampo, vorrebbe per la figlia un vero lavoro. La ragazza dovrà capire fin dove potrà spingersi per scrivere il proprio futuro.
Tutti insieme, formano un quartetto improbabile ma unito. L’arrivo improvviso di Cash Carter li getta nell’euforia più pura ma dopo poco devono ricredersi perché il personaggio che interpreta non è veramente lui e loro, per quanto sappiano che personaggio e persona non sono la stessa cosa, è un duro colpo. ​

«Credo di sì» disse Sam. «Ti vedono interpretare quella parte da così tanto tempo e si dimenticano che è solo un ruolo in uno spettacolo. Così, ogni volta che viene loro ricordato che non è reale, lo prendono come un tradimento o un attacco a una cosa che amano.»

Per quanto sia un libro per ragazzi, ammetto di essermi appassionata subito alle loro vicende.
In un modo o nell’altro, tutti mi sono entrati nel cuore… anche quel cazzaro di Cash, che non è tanto facile da gestire.
Eppure, tutti sono mossi da convinzioni ed ideali che non si possono non condividere.

«Hanno minacciato di spararmi, di spedirmi veleno per posta, di mettere una bomba sulla mia auto… Di tutto e di più! Per un anno intero ho avuto il terrore di uscire di casa. Gli unici luoghi che frequentavo erano gli studi per girare la serie e la WizCon per promuoverla.»
«E che cosa hai fatto? Come hai fatto a vincere la paura?»
«Un giorno mi sono svegliato e ho deciso che ne avevo abbastanza» disse Cash. «Ho capito che non importava che cosa poteva accadermi, perché il danno era già stato fatto. Quei fanatici mi avevano già derubato di una vita normale facendomi vivere nel terrore. Solo che mi ci è voluto un po’ per accorgermene. Così ho racimolato tutto il mio coraggio e sono uscito, e sai che cosa ho imparato?»
«Cosa?»
Cash sorrise, sereno. «Ho imparato perché la chiamano aria fresca» disse. «E un giorno lo imparerai anche tu.»

Altro che Fanfiction racconta di alcune realtà che ancora oggi sono un classico ma lo fa in modo leggero e piacevole. Mi spiace solo per il finale, che già avevo intuito ma che comunque non mi ha preparato abbastanza bene.
Mi è venuto il magone, perché riesce ad essere dolce amaro.
Una bella lettura!