giovedì 30 giugno 2022

Suicide Club

Autore: Rachel Heng
Pagine: 382
Prezzo: € 18.60
Uscita: 28/03/2019
Genere: Sci-Fi
Casa Editrice: Nord
Lea ha cento anni e ne dimostra meno di quaranta, grazie agli straordinari progressi della medicina, che permettono ad alcune persone – selezionate alla nascita – di triplicare la durata della vita. Tutto quello che devono fare è attenersi scrupolosamente alle regole del benessere. Lea non mangia cibi grassi, non beve alcolici, non ascolta musica deprimente, non si allena né troppo intensamente né troppo poco. È la candidata ideale per accedere a una nuova fase sperimentale di cure, destinata a prolungare l’esistenza all’infinito. Un giorno, però, tornando dal lavoro, Lea vede suo padre dall’altra parte della strada, un padre con cui non ha rapporti da ottantotto anni. Per raggiungerlo, si lancia in mezzo al traffico e per poco non viene investita. Quel semplice gesto è la sua rovina: come può essere degna dell’immortalità una persona che agisce in modo tanto sconsiderato? In un attimo, il suo nome viene depennato dalla lista dei prescelti e lei è costretta a frequentare un gruppo di sostegno. Ed è qui che entra in contatto con alcuni membri del Suicide Club, un gruppo di ribelli che si batte per poter scegliere come e quando morire. E suo padre è uno dei membri. Dapprima sconcertata, a poco a poco Lea si rende conto che questi uomini e queste donne – che mangiano quello che vogliono, vanno a concerti clandestini, praticano sport estremi – hanno accumulato più esperienze in un anno di quante non ne abbia provate lei in una vita intera. D’un tratto, la prospettiva di vivere un’eternità di rinunce non è più così allettante. Ma ben presto si renderà conto che tutto ha un prezzo, e quello per la libertà potrebbe essere troppo alto…


Recensione: Chi vorrebbe la vita eterna? Nel mondo in cui vive Lea, a questa domanda si trova una risposta appena dopo la nascita. Grazie ad una combinazione di geni, alcuni bambini vengono classificati come Aspiranti e al momento giusto, seguendo prima delle regole ferree, potranno entrerare a far parte di un’esperimento di vita eterna.

Lea, cresciuta in modo rigoroso e con la convinzione di meritarsi una vita illimitata, fa di tutto per non deludere questa convinzione ma quando ormai è ad un passo dalla vittoria, rivedrà il padre. Incurante di qualsiasi cosa, attraversa la strada, rischiando la sua stessa vita e questo gesto sconsiderato vine letto come un tentato siucidio. Per questo, Lea dovrà partecipare a delle sedute di terapia per essere seguita e valutata, in modo da capire se è veramente idonea all’eternità ma non tutto il male vien per nuocere. Ritroverà il padre e conoscerà non solo altre persone ma anche altre realtà.

Lea, vuole ancora la vita eterna?



Amo i distopici e questo libro, mi ha intrigato fin da subito.

Quello che normalmente amo è che in queste letture, è la quantità di spunti di riflessione che ci possono essere e la trasversalità della storia. Tutti possono leggerlo, anche se a primo impatto può esser agghiacciante.

La trama regge fino alla fine, cosa non scontata, soprattutto quando parte da subito con il botto. Di più però, non posso dire perchè è una cosa molto soggettiva. Qui ci sono fatti, sta a noi sbilanciarci su una visione del futuro che più ci aggrada e meno ci spaventa. Di sicuro, questa non fa per me perchè sarebbe troppo poco emotiva e ok la vita eterna, ok aver più tempo per finire i libri che ho in casa ma così, vorrebbe dire niente birra e niente patatine fritte. Voi sareste disposti ad abbandonare queste cose? Io no.



Applauso quindi a Rachel Heng, che a parer mio potrebbe far meravigliosi incassi con questo libro, soprattutto se consideriamo che è il suo debutto.

Mi inchino anche al grafico per la copertina, che è veramente molto bella e agghiacciante allo stesso tempo ma, vorrei aver la testa di chi ha avuto l’idea di farla solo disegnata e quindi farla risultare piatta.

mercoledì 29 giugno 2022

Affetti collaterali

Autore: Eleonora Molisani
Pagine: 148
Prezzo: € 12
Uscita: 01/02/2019
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Giraldi Editore
Nero ha avuto un’infanzia difficile, ora è un ingegnere e ha raggiunto una posizione sociale ed economica invidiabile. Ha sposato Scura, affascinante e complicata, indipendente e totalmente assorbita dal suo lavoro nel mondo dell’alta moda. Blanca è una ragazza madre peruviana, lavora duramente e non le rimane molto tempo per seguire il figlio Manuel, adolescente inquieto, animato da una grande voglia di riscatto. In una delle rare mattinate di sole milanesi, Blanca incontra Nero, e l’alchimia tra i due porterà Nero ad allontanarsi da casa e dalla famiglia. Grigio, musicista fallito e insegnante frustrato, è un amore giovanile di Scura, e quando i due si ritrovano, dopo tanti anni, scoprono quanto le loro vite siano distanti dai sogni spavaldi di gioventù. Lui non ha mai smesso di amarla, e sogna una possibilità di riscatto accanto a lei. Ricola, figlia di Nero e di Scura, è un’adolescente autolesionista e web-dipendente, che cerca disperatamente di salvare la sua famiglia dal naufragio, trovando conforto nell’amore virtuale per un misterioso sconosciuto, con cui chatta di poesia tutte le notti in rete. Sei personaggi in cerca di ascolto, che vanno alla deriva tra incomunicabilità e solitudine esistenziale. Un racconto contemporaneo a sei voci, ambientato in una Milano a tratti tenera madre, a tratti algida matrigna, palcoscenico ideale di una vicenda intricata, in cui nessuno è totalmente vittima o carnefice. Nemmeno colui o colei che, con il suo gesto estremo, cambierà il destino di tutti.


Recensione: Questa è la storia di una famiglia qualsiasi, con problemi qualsiasi.

Ricola è figlia di due persone che una volta diventati genitori, non hanno voluto rinunciare alle loro carriere, perchè essere genitori non esclude realizzare i propri sogni. Questo però, vuol dire meno tempo passato tutti insieme ed orari estenuanti in ogni periodo. Vuol dire anche tante Tate per non lasciar sola la figlia e recite perse per colpa di una sfilata importante.

Nero e Scura, dopo essersi amati intensamente, si sono persi nella propria routine lavorativa e non solo hanno perso di vista loro stessi, ma anche la figlia, che tanto voleva che loro fossero presenti, come ogni genitore. Quando ormai ricominciano a prendere contatto con la realtà, si trovano davanti un’adolescente con evidenti problemi che non sanno come gestire.

Ricola diventa sempre più magra e si chiude in un isolamento sempre più profondo. Non sanno cosa faccia tutto il tempo in camera e non sanno nemmeno con chi scriva. Non sanno nulla.

Dopo l’ennesima litigata tra madre e figlia, la ragazza scappa di casa, intenzionata a punire i genitori. Vuole punirli per averla abbandonata, per aver deciso di separarsi e costringerla a dover vivere nuovamente in secondo piano e a dover elemosinare l’affetto che dovrebbe essere incondizionato. Decide che è arrivato il tempo di conoscere il ragazzo che ormai sente da tempo e con cui condivide il dolore del sangue. Sarà però pronta a scoprire la sua vera identità?

Questa è una storia fin troppo attuale, fatta di adolescenti che si sentono sempre più a disagio con il mondo e con la propria famiglia.

Una storia fatta di ragazzi fragili e cresciuti troppo in fretta. Una storia di genitori che vorrebbero dar un futuro migliore ai propri figli, perdendo però le gioie del presente.

La scrittura è quella di una giornalista, fatta di fatti e pochi fronzoli. I personaggi non sono delineati in modo completo, sono appena abbozzati perchè qui, bisogna che l’attenzione sia solo per la storia difficile ce ci viene esposta. Non importa l’aspetto fisico di Nero o di Blanca, non importa come sia fatto Grigio o Scura, qui importa come loro si sentono e come reagiscono davanti a certe situazioni. Dobiamo vedere come si muovono, cosa provano e cosa non dicono. Dobbiamo vedere il disagio e cercare di capirne la fonte, dobbiamo capire che una cosa del genere, potrebbe vivera chiunque.

Non è stata una lettura facile, anche se sono poche pagine.

La visione di queste tre tipologie di genitori è sempre attuale, anche se suscita sgomento per le loro azioni.

Sapevo che voglia di riscatto avesse Manuel, figlio di una donna che avrebbe voluto seguire i suoi sogni ma che alla fine, ha puntato tutto sul figlio.

Avevo già in mente chi fosse invece il ragazzo con cui chattava Ricola, e cosa sarebbe successo. Eppure mi ha sconvolto l’ultima pagina ed è una cosa positiva, perchè vuol dire che non sono entrata nel cerchio dell’apatia della routine e soprattutto, vuol dire che Eleonora sa scrivere in modo ammaliante.

La prossima volta però, preferirei qalche pagina in più.

martedì 28 giugno 2022

Nuvole Barocche

Autore: Antonio Paolacci e Paola Ronco
Pagine: 333
Prezzo: € 17.90
Uscita: 29/01/2019
Genere: Giallo; Thriller
Casa Editrice: Piemme
È sabato mattina e Genova si sta risvegliando da una notte di tempesta gelida. La pioggia ha smesso di cadere e il vento che soffia da est inizia a diradare le nubi lasciando intravedere i colori dell’aurora. Ma non è il cielo ad attirare l’attenzione di un uomo in tenuta da jogging, quanto piuttosto un cumulo di stracci che giace sulla passeggiata a qualche decina di metri da lui. Mezz’ora dopo, il Porto Antico è invaso da poliziotti e agenti della Scientifica. Il ragazzo è riverso a terra, il volto tumefatto, indosso un cappotto rosa shocking con cui, la sera prima, non era passato inosservato alla festa che si teneva lì vicino a sostegno delle unioni civili. Si tratta di Andrea Pittaluga, studente universitario della Genova bene e nipote di un famoso architetto. Quando arriva sul posto in sella alla sua Guzzi, il vicequestore aggiunto Paolo Nigra ha già detto addio alla sua giornata di riposo e messo su la proverbiale faccia da poker che lo rende imperscrutabile anche ai suoi più stretti collaboratori. Quarant’anni, gay dichiarato, nel constatare il feroce accanimento sulla vittima Nigra fatica a non pensare a un’aggressione omofoba. Negli ultimi tempi non sono mancati episodi preoccupanti, da questo punto di vista. I primi sospettati, però, hanno un alibi e la polizia arranca nel tentativo di trovare altre piste. Nigra è a mani vuote, una condizione che non gli dà pace. Lo sa bene Rocco, il suo compagno, che ne sconta il malumore, sentendosi rinfacciare per l’ennesima volta la scelta di tenere nascosta la loro relazione. Il rischio che, questa volta, la giustizia debba rimanere senza un colpevole è reale. A meno di sospendere il giudizio e accettare il fatto che a dominare il destino degli uomini non sia altro che il caos.


Recensione: In questi anni, ho letto molti thriller ma poche volte mi è capitato tra le mani un lavoro di italiani, scritto a quattro mani.

Antonio e Paola raccontano di una Genova magica e malinconica, come nelle migliori storie fantastiche. Di fantastico però, c’è solo lo scenario perchè noi invece, dobbiamo scontrarci con la morte di un giovane ragazzo ed il movente più gettonato è, sfortnatamente, il suo orientamento sessuale. Andrea Pittalunga è un giovane studente universitario conosciuto da tutti per i suoi vestiti retrò durante il giorno ed il cappotto rosa shocking durante alcune feste. Apprezzato da quasi tutti e tendenzialmente, odiato da nessuno, una mattina viene trovato morto al Porto Antico. Sarà il vicequestore aggiunto a dover seguire questo caso ma non sarà una cosa semplice perchè ancora per molti, l’essere omosessuale è una condizione di malattia o di derisione. Paolo Nigra dovrà tirar fuori tutto il suo autocontrollo, per non farsi sopraffare dagli eventi e seguire il suo istinto da segugio.

Se Nigra non fosse gay, cercherei di sposarmelo.

Normalmente, i protagonisti di questi libri, sono dei tenebrosi patentati che passano la maggior parte del tempo divisi tra il lavoro logorante ed una vita sentimentale al limite della follia. Lui invece, ha una vita tutto sommato comune, fatta di gioie e problematiche normali.

Quello che si può considerare un problema, magari, sta nel fatto che non tutti sanno della sua omosessualità (decisione presa per questioni lavorative e non per conflitti sul proprio vero Io) e che il suo compagno, ancora non l’ha dichiarato al mondo. Rocco è un attore e vuole aver la possibilità di far carriere grazie alle sue competenze e non per altri motivi. Vuole eser giudicato per la sua bravura e non per le sue preferenze sessuali.

L’indagine comunque, non l’ho trovata particolarmente rilevante. Dovrebbe essere il fulcro della storia ma ho avuto l’impressione che fossero più importanti i pensieri e le credenze dei personaggi, che tutto il resto. Potrebbe essere una cosa normale, nei gialli “vecchio stile”, ma non ne sono particolarmente abituata e quindi è stato strano.

Strano ma non brutto, perchè anche se era facile capire chi fosse il colpevole, ho letto velocemente e con curiosità Nuvole barocche.

Ora bisogna solo attendere il seguito, e vedere se andremo oltre queste “presentazioni” dei personaggi.

lunedì 27 giugno 2022

Petrademone. La terra del non ritorno

Autore: Manlio Castagna
Pagine: 525
Prezzo: € 17
Uscita: 05/02/2019
Genere: Narrativa, Fantasy
Casa Editrice: Mondadori
Lasciato ormai il nostro mondo, Frida, Miriam e i gemelli Ober-dan si inoltrano nei regni di Amalantrah per salvare i cani spariti, ritrovare i propri cari e soprattutto Iaso, il guaritore, l’unico in grado di curare Gerico dal veleno degli uomini vuoti. Nel viaggio dentro le perenni nebbie di Nevelhem, le strade dei ragazzi si dividono e le missioni si fanno sempre più difficili. Dovranno affrontare nuove e inquietanti creature (animali vampiro, aquiloni ingannatori, ipnoratti e spettri affamati di paura; viaggiare su vascelli fantasma in fiumi di tenebra e scoprire città sbalorditive. Ad aiutarli gli intrepidi border collie di Petrademone, che staranno al loro fianco nei momenti decisivi. Numerosi saranno gli enigmi a cui dovranno dare una risposta: chi domina gli adoratori di Shulu? Perché Miriam non ha voce, ma sa far comparire parole profetiche sul Libro delle Porte? Perché il Signore degli Incubi imprigiona le anime dei bambini dietro gli specchi? I ragazzi dovranno puntare al cuore stesso del Male e disinnescarlo. Sapranno farlo senza perdersi?


Recensione: Non siamo più a Petrademone, quel posto sembra ormai un ricordo lontano mentre davanti a noi, ci sono i regni di Amalantrah.

Da quando Frida ed i suoi amici, sono riusciti a trovare il portale, molte cose sono cambiate. Più che trovare delle risposte, i dubbi si sono quadruplicati e non è ancora finita. I cani di Petrademone sono dei guardiani e in questo nuovo mondo, c’è il demonio da fermare e sia Frida che Miriam, semprano legate in modo indelebile a questo scontro.

Uno dei due gemelli viene ferito e per curarlo dal veleno, devono assolutamente trovare l’unico guaritore che c’è. Solo che nessuno sa che faccia abbia e trovarlo sembra quasi impossibile ma non c’è tempo, bisogna sperare e mettersi in marcia. Questo però, costringe il gruppo a separarsi e Frida, insieme ad un nuovo amico, vanno alla ricerca dell’unico animale in grado di trovare una qualsiasi strada mentre i ragazzi, accompagnati da un nanerottolo dal carattere burbero, vanno alla ricerca di un rimedio temporaneo che contrasti l’infezione.

In questo cammino, quelle poche gioie che c’erano vengono brutalmente scardinate, lasciando visibile solo la crudeltà delle persone e l’inesperienza del gruppo.

Petrademone rimane una lettura per bambini grandi, perchè se nel primo c’erano scelte sofferte, adesso ci sono sacrifici dolorosi.

Ad oggi, posso considerare questo libro, uno dei migliori del 2019 ma detto tra noi, si piazza tranquillamente anche tra i miei preferiti degli ultimi anni.

Questo secondo capitolo non risente della nomea dei capitoli di mezzo, dove solitamente fungono da mero collegamento tra il primo e l’ultimo. La terra del non ritorno suscita timore primordiale e molta sofferenza ma in qualche modo, fa uscire anche moltissimi sentimenti buoni come il sacrificio e la forza.

Frida e Miriam sono due protagoniste diverse che possiedono caratteri differenti ma che suscitano ammirazione. Sono sempre pronte a trovare una soluzione, senza però perdere l’animo umano. Entrambe provano paura e non si credono delle eroine, anche se incominciano a prendere coscienza di quello che potrebbero essere. Non si sentono invincibili ma nemmeno comuni.

Una cosa che ho apprezzato nuovamente in questo librò è la capacità di Manlio nel saper dare molti dettagli dei luoghi ma non dei personaggi. In questo modo, possiamo immedesimarci in tutti e in qualche modo sentirci importanti.

Molto bello, molto consigliato e in crisi perchè non so quando uscirà il seguito!

domenica 26 giugno 2022

Petrademone. Il libro delle porte

Autore: Manlio Castagna
Pagine: 259
Prezzo: € 17
Uscita: 20/02/2018
Genere: Narrativa, Fantasy
Casa Editrice: Mondadori
Frida ha appena perso genitori in un incidente del quale si sente responsabile e viene mandata a Petrademone, la tenuta degli zii, scenario di misteriosi avvenimenti: gli amati border collie di famiglia sono spariti e tutte le notti una strana nebbia avvolge i prati circostanti la casa, portando l’eco di voci inquietanti. Insieme a tre amici, la ragazza scoprirà l’esistenza di un mondo parallelo e malvagio e di essere la “prescelta” per una missione dalla quale dipenderà il destino dell’umanità intera.


Recensione: Frida ha da poco perso i genitori in un incidente automobilistico. Si trova così a doversi trasferire dagli zii che non ha mai conosciuto, capitando però tra braccia aperte e cuori pronti a guarire ogni ferita.

Petrademone è un posto misterioso, un pò per la sua storia e un pò perchè gli adorati border collie di famiglia, sono misteriosamente spariti una notte come altri cani del paese. In più, da quando è lì, Frida nota una strana nebbia fitta che avvolge il giardino di casa e sente una voce nella testa. Sarà la pazzia galoppante? I suoi nuovi amici però, le dimostreranno che invece, questi sono solo dei dettagli che potrebbero risolvere il mistero delle sparizioni.

Patti chiari e amicizia lunga.

Questo libro è per bambini ma io, che ormai non dovrei più esserlo, me la sono fatta sotto e mi è venuto un magone stratosferico.

Bellissimo libro, scritto in modo da farsi leggere con grande velocità, senza però tralasciare i dettagli.

Primo di una trilogia (da poco è uscito il secondo), Petrademone tratta di tantissimi argomenti tra cui la tristezza e lo spirito di sacrificio.



L’ho amato in modo viscerale, perchè anche se è “piccino”, possiede una potenza che poche altre volte ho trovato in questi tipi di storie.



Frida è una ragazza che soffre e lo fa in modo dignitoso. Perdere i genitori è l’incubo peggiore di tutti noi, quindi il suo sentirsi ormai diversa è comprensibile, soprattutto se ci si sente in colpa (anche se ingiustamente).

Per non dimenticarsi di loro, ha deciso di creare uno scrigno dove custodire tutti i pensieri che man mano si ricorda, in modo da non dimenticarsi di nulla.

La presenza degli zii, per quanto strana, è confortante perchè cindividono il suo dolore e non la compatiscono, come invece facevano le altre persone e proprio per questo tra di loro nascerà un grandissimo legame. Aiuta tantissimo anche la presenza dei tre border collie, gli ultimi che sono rimasti. Loro sanno sempre quando è il momento di far sentire la loro presenza e lo lo fanno delicatamente, come se sapessero sempre tutto quello che c’è da sapere.

Forse è proprio per questo che mi ha distrutto, quando le cose sono precipitate. I cani si “sacrificano” per proteggere Frida e i suoi amici, dando loro il tempo per fuggire e salvarsi.

La storia è si, per bambini ma anche no, perchè ci sono grandissime sfumature creepy. Come l’aquilone giallo che esce dal pozzo (chiaro riferimento al romanzo IT) e lo spilungone, ovvero una versione leggermente differente da Slender Man. Pensare di leggerlo ad un bambino, considerata la nostra attuale culura in merito alle storie per bambini, pare l’azzardo del secolo e infatti, questo libro viene principalmente letto dalle medie in su, però va bene anche così.

A breve, vi parlerò anche del secondo, che è tanta roba!

sabato 25 giugno 2022

L’uomo nell’ombra

Autore: Daniel Cole
Pagine: 400
Prezzo: € 19.90
Uscita: 14/02/2019
Genere: Thriller
Casa Editrice: Longanesi
«Mi chiamo Emily Baxter e quello che mi aspetta è un compito impossibile, un enigma che sfida qualsiasi comprensione. Sono una detective di New Scotland Yard, sono fatta per questo lavoro. O così ho sempre creduto. Ma fermare questi omicidi sembra qualcosa al di là delle mie forze, e perfino di quelle dell’FBI e della CIA. Tutto per un semplice fatto: non muoiono solo le vittime, muoiono ogni volta anche gli assassini. Sempre in coppia, omicidio e suicidio. Qui a Londra, ma anche oltre oceano, a New York. C’è soltanto un aspetto che può aiutarmi a trovare chi tira i fili nell’ombra. Ma è anche ciò che più mi terrorizza. Perché, per quanto possano sembrare distanti, questi omicidi hanno una cosa in comune. Quella cosa ha un nome: il mio. Quella cosa sono io.»


Recensione: Sono passati circa due anni dalla lettura del primo libro, però ricordo che mi era piaciuto moltissimo e che attendevo con bramosia questo seguito.

Ora che è nelle mie mani, ammetto di esser abbastanza confusa ma credo sia colpa delle tempistiche. Dopo tutto questo tempo, molti dettagli non li ricordo più. Perchè per quanto sia ancora una volta, un libro autoconclusivo, ci sono moltissimi riferimenti a Ragdoll e ricordarsi gli avveninemti viene bene solo se li si legge uno dietro l’altro.

Fatto sta che comunque, Daniel Cole rimane un gran scrittore e si dimostra nuovamente capace di saper gestire una miriade di personaggi, dando a tutti il giusto tempo.

Questo è l’ennesimo spettacolo che giostra, come se fosse un’illusione.

Siamo quindi nuovamente qui, con Emily Baxter ed una nuova scia di morte.

Un nuovo killer si sta prendendo gioco delle forze dell’ordine ed Emily dovrà fare i conti con la sua nuova promozione e il suo meravigliosissimo carattere. Troppi dettagli che non tornano, troppo vasto il caso da seguire, troppe regole da dover tenere a mente quando l’unica cosa che serve, è l’istinto.

Un valzer di vittime e di inseguimenti, ma anche con uno stacco di sopravvissuti e di speranze che non vogliono arrendersi.

Il bello di Daniel Cole è che non si può dare mai nulla per scontato. Anche se sono abituata ai thriller, trovo difficile capire chi sia il colpevole prima della vera e propria rivelazione, rimanendo così sempre incollata alle pagine, anche se quattrocento pagine per me, in questo periodo, sono una marea!

Una seconda cosa bella di Daniel, sta nel fatto che tratteggia sempre dei personaggi interessanti, anche se parliamo di qualcuno altamente antipatico. Tutti possiedono dei lati buoni e dei lati cattivi, cambia solo la proporzione. Emily Baxter non è facile, eppure non riesco a dire di averla odiata per tutto il tempo (solo random).

Terza cosa, anche se potrei proseguire ancora, la cover. Lo sapete che ho un certo amore per le cose belle e in questo caso, anche se mi fossi annoiata durante la lettura, sarei stata felice comunque!

Quindi, se amate il genere, dovete assolutamente dare una possibilità a Ragdoll e poi, mentre ancora lo state leggendo, prendere questo e attendere con estrema sofferenza il seguito (con la speranda di arrivare alla fine e aver trovato qualche risposta!).

venerdì 24 giugno 2022

Se ami qualcuno dillo

Autore: Marco Bonini
Pagine: 271
Prezzo: € 17.60
Uscita: 07/02/2019
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Longanesi
Roma, anni Ottanta. Marco, dieci anni, è innamorato cotto. Daniela è la bambina più bella del cortile e lui se la guarda tutti i giorni dal balcone. L’amore non corrisposto lo sta consumando, ma in casa c’è qualcuno molto più irritato di lui. Sergio, suo padre, non crede ai propri occhi: il suo figlio maggiore, rimbambito appresso a una femmina? Poi un pomeriggio, imbambolato dall’apparizione di Daniela sul terrazzo di fronte, Marco si lascia sfuggire una biglia che precipita per sette piani, centrando il parabrezza della macchina della signora Lelle. Sergio esce, guarda di sotto e finalmente urla contro il figlio il suo inappellabile Primo Comandamento: «Lo vedi a innamorasse che succede?… solo guai! Lascia stà le donne, so’ solo ‘na perdita de tempo». Roma, estate 2000. Marco, ventotto anni, fa l’attore, guida una decappottabile inglese e non si innamora più da un pezzo. Poi una mattina un telefono squilla in una stanza buia e cambia tutto. Sergio ha avuto un infarto, è in coma e potrebbe non risvegliarsi. La storia di Marco e di suo padre inizia da qui, dall’attimo in cui sfiorano la fine. L’infarto non uccide il corpo di Sergio ma resetta il suo cervello: al risveglio il vecchio Sergio, l’uomo tutto d’un pezzo che non sapeva fare una carezza ai suoi figli o dire ti amo a sua moglie (la quale, non a caso, l’ha lasciato), non c’è più. Al suo posto è arrivato un alieno, imprevedibile, folle e delizioso come un neonato che deve imparare da capo tutto del mondo degli uomini. Il nuovo Sergio non sa leggere né scrivere, ma balla, ride e sa quando fare una carezza o una dichiarazione d’amore. Sergio sa essere finalmente felice e sa insegnarlo agli altri. Marco è ancora in tempo per apprendere la nuova lezione?


Recensione: Quante volte vi è capitato di perdere l’attimo? Di mangiarvi le mani, per non aver saputo vivere appieno l’attimo appena passato?

Marco, giovane attore romano, ha una famiglia molto classica e rumorosa e un lavoro che gli permette di essere mille persone. All’improvviso però, si trova senza il padre che conosce da una vita. Adesso, davanti a lui, c’è un corpo muto e un pò agitato. Come ci si deve comportare davanti ad una situazione del genere? Non valgono più le regole del cinema, la disperazione adesso è reale.

Il tempo passa, macina speranze e ne butta fuori dubbi contrastanti. L’uomo tornerà come prima? Che poi, tornerà? O forse, è meglio di no? Sergio invece, sorprende tutti e si sveglia, lasciando indietro il suo vecchio Io e proponendo una nuova versione di se stesso. Un padre che ricomincia come un bambino.

Così Marco e la famiglia, devono adeguarsi alla nuova condizione, arrivando a pensare che alla fine è andata meglio così.

Anche se il nuovo Sergio, non ha più paura di dimostrare i propri sentimenti.

Trovo sempre difficile giudicare un libro che racconta un fatto realmente accaduto.

Il padre di Marco Bonini ha avuto veramente un infarto e si, quando si è risvegliato, era diverso da prima. Tralascio quindi tutti i dettagli che magari mi sono piaciuti meno perchè, mettermi a sindacare, sarebbe decisamente ridicolo però, posso e voglio dirvi che il messaggio che manda è così semplice, da esser quasi innovativo.

Non possiamo dar per scontato l’amore per gli altri. Che sia un componente della famiglia o un amico, andrebbe sempre apprezzato e ringraziato perchè basta un niente, per perdere qualcuno.

Per quanto sciocco possa essere, ogni giorno una persona a noi cara potrebbe andare via. Vuoi per una malattia, vuoi per un incidente o anche solo per un litigio, dobbiamo capire che alla fine non abbiamo tutta l’eternità.

Marco ci ricorda che la vita ci prende e ci ingloba, facendoci dimenticare i sentimenti per chi ci sta vicino. Ci fa vedere che ad un certo punto il “glielo dico dopo” o il “tanto l’avrà capito”, sono delle grosse baggianate ma ci dice anche che le persone, amano in modo differente e anche i più rigidi, a modo loro cercano di esternare i loro sentimenti.

Lui si trova in una situazione precaria, dove deve essere il padre di suo padre. Deve scontarsi con una persona che adesso, sa parlare d’amore mentre prima, rifiutava anche solo un abbrraccio, perchè era “roba da femmine”. Deve trovare una pace interiore che gli permetta di cancellare (o ammorbidire) anni di rancore.

Questo libro veloce e divertente, merita una lettura.

giovedì 23 giugno 2022

Il buio dentro

Autore: Antonio Lanzetta
Pagine: 285
Prezzo: € 14.90
Uscita: 13/12/2016
Genere: Gialli, Thriller
Casa Editrice: La Corte Editore
Il corpo di una ragazza viene ritrovato appeso ai rami di un albero. Il filo spinato scava nei polsi e nella corteccia di un vecchio salice bianco. Le hanno tagliato la testa e l’hanno lasciata sul terreno solcato dalle radici, gli occhi vuoti ora fissano quelli di Damiano Valente. Lui è lo Sciacallo, un famoso scrittore specializzato nel ricostruire i casi di cronaca nera nelle pagine dei suoi libri. Nessuno conosce il suo aspetto, e per Damiano questa è una fortuna: il volto deturpato da cicatrici e quella gamba spezzata che si trascina dietro come un fardello non sono trofei che gli piace mettere in mostra. Lo Sciacallo è un cacciatore che insegue nella morte le tracce lasciate dall’assassino della sua amica Claudia. Un omicidio avvenuto nell’estate del 1985, quando lui era solo un ragazzino con la passione per la corsa e amici in cui credere. Un omicidio che gli ha cambiato la vita. Trentuno anni dopo, Damiano ritorna ai piedi di quel maledetto salice bianco, per dare una risposta a quella sua ossessione che come una ferita pulsante gli impedisce di andare avanti. Con lui ci sono gli amici di sempre, Stefano e Flavio, le cui esistenze si intrecciano inesorabilmente nella dura e cruda scoperta della verità, riportandoli a rivivere le emozioni di una folle estate che ha segnato le loro vite per sempre.


Recensione: Damiano Valente potrei essere tranquillamente io, con il carattere antisociale e la madonna in canna.

Lui è un famoso giornalista e scrittore di cronaca nera, che negli anni si è guadagnato un soprannome decisamente in linea con il suo carattere; lo Sciacallo. Come un cacciatore nero, segue le tracce rosse della morte, portando alla luce dettagli e risolvendo misteri ma c’è un’ombra nel suo passato che non segna solo il suo fisico.

Nell’estate del 1985, morì la sua amica Claudia e nessuno trovò il colpevole. Trentun’anni dopo, un nuovo delitto si compie ed il modus operandi rimane invariato. Appesa al salice bianco, c’è una donna con i polsi segnati dal filo spinato e la testa, adagiata tra le radici, fissa silenziosa il pubblico che la circonda.

Il commissario De Vivo e Valente, si trovano a dover combattere con un vecchio mostro che non ha nessuna intenzione di fermarsi ma anche con la paura umana, che serpeggia negli occhi dei cittadini e nei cuori di chi cerca in ogni modo di salvarsi la vita.

Quello che poteva sembrare solo un brutto e cruento omicidio, in realtà è la resa dei conti e come tale, imporrà del sangue.



Antonio è magistrale e non mi stupisce il fatto che sia così popolare anche all’estero.

Fin dalle prime righe, entriamo in un luogo cupo dove ci sono più segreti che abitanti. Castellaccio attrae e così, anche il mistero della sconosciuta appesa al salice e a ciò che è successo a Damiano. Come si è procurato quelle cicatrici? Ma soprattutto, perchè il killer è tornato solo ora a colpire?

Devo esser sincera, ho capito l’identità dell’assassino appena l’ho visto e quando ne ho avuto la conferma, ho urlato così tanto che mezza metro si è girata ma anche così, non sono riuscita a staccarmi dal libro.

“Aveva passato tutta la vita a inseguire le ombre e adesso le ombre venivano a cercare lui”.

Ho amato Damiano, anche se non si può certo dire che sia esteticamente affascinante. Eppure, per quanto sia ormai legato all’oscurità, non ho potuto fare a meno di sentirlo vicino e incitarlo a fare quelle maledette scale.

Perchè è questo uno dei punti forti di Antonio, la sua capacità nel creare personaggio sia buoni che cattivi.



Il libro si conclude?

Si. Alla fine molte cose vengono risolte e quindi, ci si può anche fermare a questo libro ma detto tra di noi, vale la pena seguire lo Sciacallo in lungo e in largo.

mercoledì 22 giugno 2022

Il segno dei quattro

Autore: Arthur Conan Doyle
Pagine: 170
Prezzo: € 9
Uscita: 02/03/2017
Genere: Giallo; Thriller
Casa Editrice: Feltrinelli
“Il segno dei quattro”, il secondo romanzo di Arthur Conan Doyle sulle inchieste del più famoso detective di tutti i tempi, rappresenta il momento in cui la saga più fortunata e immarcescibile della letteratura popolare raggiunge la sua maturità, un importante passaggio verso l’evoluzione di Holmes a icona culturale planetaria (è in queste pagine che troviamo l’enunciazione della sua memorabile regola “Quando hai escluso l’impossibile, ciò che rimane, per quanto improbabile, deve essere la verità”). La trama, comprensiva di un antesignano del delitto in una camera chiusa, procede ingegnosa e spedita sino all’ultimo capitolo, senza le lunghe pause dedicate agli antefatti tipiche della letteratura poliziesca dell’epoca; il personaggio di Sherlock Holmes diventa sempre più sfaccettato e umano tra crisi maniaco-depressive e dipendenza dalla cocaina in soluzione al 7%; e anche il dottor Watson esce dal ruolo di semplice narratore per diventare protagonista a pieno titolo (è qui che conosce l’amata Mary).


Recensione: Per me, Sherlock Holmes, è Robert Downey Jr. e non mi schioderò mai da questa associazione.

Considerato questo, per quanto ami il suo personaggio, ammetto di far sempre un pò di fatica a leggere (o ascoltare) le sue storie. Parlo di quelle originali e non le altre, quelle scritte da altri autori.

Questa seconda avventura, che ho iniziato a leggere ma che poi ho finito ascoltandola, racconta un nuovo mistero da svelare e della comparsa della giovane Mary, di cui il dottor Watson si innamorerà.

Come mi capita spesso, adoro il modo di raccontare del dottore e trovo affascinante il comportamento maniaco-depressivo di Holmes (cosa che adoro solo nei libri, perchè nella realtà, puoi essere un genio quanto vuoi ma se sei stronzo, stronzo rimani).

C’è da capire chi sia la persona misteriosa che ogni anno manda un regalo a Mary ma, vorrebbe anche scoprire cosa sia successo al padre ormai defunto. Un doppio mistero che ha radici lontane, misteriose e non solitarie, fatte di promesse non mantenute e pigmei pericolosi.

Trovo ancora incredibile a come Arthur Conan Doyle riesca a trovare sempre ispirazioni così bizzarre, la sua conoscenza è vasta e riesce spesso a rendere comprensibile passaggi che per molti sarebbero mistero.

martedì 21 giugno 2022

L’oceano quando non ci sei

Autore: Mark Lowery
Pagine: 258
Prezzo: € 15
Uscita: 10/04/2018
Genere: Narrativa
Casa Editrice: DeAgostini
Ci sono viaggi che non si dimenticano, momenti che restano scolpiti nel cuore. Come l’ultima vacanza che Martin e il fratellino Charlie hanno trascorso in un minuscolo paese sulle coste della Cornovaglia. Era estate, un’estate straordinaria, e ogni giorno i due bambini andavano al porto per vedere le spettacolari acrobazie del bellissimo delfino che con l’alta marea si spingeva nelle acque cristalline della baia. Sono passati molti mesi da allora, ma Martin e Charlie sono pronti a tutto pur di rivedere quel delfino, i suoi salti, le sue capriole. Anche a scappare di casa un sabato mattina e a percorrere quasi mille chilometri, tra avventure, fughe rocambolesche e incontri di ogni tipo. Martin adora il piccolo Charlie, sa che lui non è come gli altri bambini, che è speciale. È il motivo per cui Martin deve essere il miglior fratello maggiore del mondo e proteggerlo da tutto e tutti. Questo però non è sempre possibile, e Martin lo scoprirà proprio sulle spiagge della sua amata Cornovaglia. Dove lo aspetta, ancora una volta, l’alta marea.


Recensione: Questo è uno di quei libri che non vorresti mai leggere, perchè l’intensità è forte e la voglia di vivere una favola viene spazzata in un soffio.

Martin e Charlie sono due fratelli che si vogliono bene, anche quando le cose non vanno benissimo. Dall’ultima vacanza fatta con i genitori, le cose non sono più andate bene ed il peso è talmente insopportabile che Martin, per far felice Charlie, decide di scappare e riportarlo nell’unico posto dove sono stati veramente felici.

Il viaggio però non è semplice perchè sono piccoli e attirano troppi sguardi e troppe domande.

Tra roccambolesche fughe e misteri sul barattolo dei biscotti speciali, i due bambini vivranno un’avventura incredibile.


Questa storia è nata da un mal di pancia e non stento a crederci.

Il viaggio di questi due fratelli è particolare ed il finale è decisamente sofferto. La rincorsa verso la Cornovaglia, per rivedere il delfino, è una cosa molto magica e coinvolgente ma il mistero che gira attorno al barattolo dei biscotti è difficile e, per quanto Mark Lowery sia comunque riuscito a rendergli giustizia, avrei preferito non arrivare mai a quel punto.

Non ci sono dei buoni e dei cattivi, qui esistono solo scelte e speranze.

Per quanto non abbia minimamente appoggiato la decisione dei genitori, non posso prendermela con loro ma ho adorato totalmente Martin e la sua presa di potere. Per quanto giovane, con molto coraggio ha deciso di reagire perchè era stufo della situazione di stallo della famiglia.

La storia non conosce età, si adatta ad ogni tipo di lettore ed è indubbiamente uno dei suoi grandi punti forza.

lunedì 20 giugno 2022

Mercurio

Autore: Amèlie Nothomb
Pagine: 128
Prezzo: € 12
Uscita: 01/01/2000
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Voland
Un’isola, dove ogni cosa è trasfigurata dalla morbosità del desiderio di un solo uomo. Il capitano e la sua pupilla abitano in un castello da dove sono stati eliminati tutti gli specchi, perché la giovane Hazel non possa vedere il proprio viso. È prigioniera? L’infermiera Françoise, chiamata a curare la fanciulla, si troverà inabissata nel loro segreto, unica a poter ristabilire una verità difficile da accettare e non meno arbitraria di ogni finzione. Dove manca uno specchio a rivelare la realtà, una menzogna può reinventare un’intera vita, e forse anche più di una. Doppio finale a sorpresa…


Recensione: Tre anni fa, conobbi Amèlie per puro caso. Stavo cercando qualcosa da leggere e tra gli scaffali di una libreria di Bergamo, tra libri visti e rivisti, incappai in Acido solforico. Da quel giorno, ci fu amore tra di noi.

Mercurio è, come gli altri, una lettura particolare e non per tutti. Per quanto sia comunque il libro più tranquillo, anche in questo caso troviamo una versione malata d’amore che incappa in un carattere molto forte.

Perchè amo questo di lei, il suo modo di raccontare di come le donne possano essere sempre delle eroine, in mondi fantastici ma anche molto veri.

L’infermiera Françoise, viene chiamata dal Capitano per assistere la sua pupilla, la giovane Hazel. La donna, non deve fare domande, deve solo attenersi al suo compito e tornare ogni giorno però, la giovane ragazza si sente disperatamente sola e in poco tempo, quello che era un malanno sciocco, si trasforma in un’immensa bugia. Françoise vuole capire di più e cerca di architettare un piano per andar via di lì con Hazel ma, dato che il Capitano non è uno stupido, la incastra e la imprigiona.

Le ci vorranno interminabili ore per pensare ad un nuovo piano ma non può gettare la spugna. Lo deve alla giovane.

Il tutto, gira intorno all’amore morboso e decisamente malsano tra l’uomo e la giovane che, ancora una bambina, diventa la sua sposa e, sentendosi in debito con lui, non si ribella mai.

In poco più di uncentinaio di pagine, vediamo qualcosa di profondamente sbagliato, sbocciare in una rivalsa. Perchè c’è sempre, le donne vincono sempre e lo fanno con intelligenza e non con la forza.

Amo.

domenica 19 giugno 2022

La ragazza che amava Audrey Hepburn

Autore: Rebecca Serle
Pagine: 300
Prezzo: € 16
Uscita: 29/01/2019
Genere: Romanzi rosa
Casa Editrice: DeA Planeta Libri
Sabrina non ha ancora vent’anni quando, per gioco, si ritrova a stilare la lista dei cinque invitati alla sua cena ideale: il fidanzato, la sua migliore amica, un carismatico professore, l’estraneo che non riesce a chiamare papà e… Audrey Hepburn. La sua attrice preferita; l’icona a cui deve il nome e alla cui grazia e talento si ispira. Le stesse cinque persone che, dieci anni dopo, a sorpresa si presentano alla festa per i suoi trent’anni. Mentre gli antipasti vengono serviti, il vino versato e la conversazione attorno al tavolo prende quota, a poco a poco diventa chiaro che c’è una ragione precisa se ognuno di loro si trova lì. Una ragione terribilmente reale che Sabrina non sa accettare. Solo riavvolgendo il filo dei ricordi e di una grande storia d’amore rimasta senza finale, potrà trovare il senso di quello che è stato e da comparsa diventare finalmente protagonista della sua vita. “La ragazza che amava Audrey Hepburn” è un romanzo sull’amore, la perdita e tutto quel che c’è nel mezzo. Un inno alle storie a più voci che ci portiamo dentro e a quelle, bellissime, che restano ancora da scrivere.

Recensione: In sala c’è qualcuno munito di fazzoletti? Chiedo, perchè in fondo ne ho ancora bisogno.

A tutti è capitato di fare il gioco dove bisogna nominare almeno cinque persone per fare una determinata cosa. Cinque prsone morte con cui vorresti bere un qualcosa/andare a cena, Cinque persone più importanti della tua vita, Cinque persone che vorresti al tuo matrimonio, Cinque persone con cui *** e via verso infinite possibilità e combinazioni.

Tutti però, siamo sempre stati molto leggeri in quelle occasioni perchè i morti non resuscitano ed fare progetti troppo futuri, spesso ci si sbaglia. La stessa cosa succede a Sabrina, che in un momento di agitazione mentale e ormonale, fa un paciugo di nomi e mette insieme persone vive e morte per “festeggiare” un suo compleanno.

La vita scorre e gli anni passano, fino al giorno del suo compleanno e alla tavola, oltre ad esserci la sua amica storica Jessica, ci saranno anche tutti i nomi che anni prima aveva scritto. Perchè quella strana rimpatriata? Quali sono le cose in sospeso, che vanna assolutamente chiuse prima della mezzanotte?

Quando ho deciso di affrontare questo libro, non mi ero fatta un’idea precisa dell’insieme. Potevo immaginare lo scopo ma ho fatto la gnorri fino alla fine.

Questo è un percorso finalizzato al perdono e alla crescita.

In tutto il libro, oscilliamo tra i ricordi di Sabrina con Tobias, il suo ex ragazzo e il presente, mentre cena e parla con il resto degli invitati.

Il padre che l’ha abbandonata quando era ancora una bambina, un ex professore dell’università per cui aveva una mezza cotta, l’amica storica che si è rifatta una vita lontana da lei, Audrey Hepburn che la seguiva da tutta la vita. Tutti loro fanno parte di un gioco a più livelli, che porteranno Sabrina a prendere la decisione più importante della sua vita; Crescere.

Parliamoci chiaro, io non amo Audrey Hepburn.

Non ho mai visto un suo film e ogni foto che vedo, sboccia in me una repulsione istantanea. Non chiedetemi il motivo, non saprei dirvelo ma in questo libro ho apprezzato molto la versione creata. O almeno, l’ho trovata giusta e divertente, anche perchè non è sempre presente.



Seconda cosa doverosa da dire, per me Sabrina è una spina nelle chiappe.

L’ho odiata dal secondo capitolo in poi, solo perchè prima era pensierosa sulla presenza degli ospiti e non potevo darle torto.

I suoi ricordi con Tobias sono al limite dell’immaturità e vi assicuro che proverete una profonda irritazione per la maggior parte della lettura. Capisco prendere con leggerezza una relazione a ventidue anni, non ci si può definire ancora persone maturissime (anche se ci sono delle eccezioni) ma è anche vero che ad una certa, le carte in tavola devono cambiare perchè il destino e l’universo non risolvono ogni cosa. Legger del loro mondo fatto di unicorni ed arcobaleni, vissuto nella realtà della city, mi fa salire i nervi perchè anche quando si scontravano con la realtà c’era sempre un grosso macigno di egoismo e la propensione a chiudere gli occhi, perchè il vero amore va oltre anche a queste difficoltà.

Peccato che poi, alla fine, ci siano più cose non dette che altro.

Ho invece apprezzato tutto il resto, tutti i discorsi fatti a tavola sul perdono, sulla crescita e sull’amore. Anche se il “colpo di scena” era prevedibile, mi sono comunque fatta trasportare dall’emozione ma continuo a pensare che su alcune cose, avrei reagito in modo differente.



Mi è piaciuta la scorrevolezza della storia e la dolcezza con cui alcuni personaggi si sono mescolati, creando alchimie impensabili.

sabato 18 giugno 2022

Il gusto di uccidere

Autore: Hanna Lindberg
Pagine: 352
Prezzo: € 16.90
Uscita: 31/01/2019
Genere: Thriller
Casa Editrice: Longanesi
Il Cuoco d’Oro: l’evento al quale chiunque abbia, o aspiri ad avere, un ruolo nel prestigioso mondo della gastronomia svedese non può non partecipare, una serata che riserva sempre grandi sorprese. Solveig Berg, la più spregiudicata giornalista d’inchiesta di Stoccolma, sempre alla ricerca dello scoop, si è assicurata l’ingresso allo Stockholm Grotesque, il noto ristorante che ospita il premio. Tutti sembrano puntare su Florian Leblanc o su Jon Ragnarsson – due chef stellati un tempo soci, ora rivali. Ma proprio al momento dell’annuncio del vincitore le luci si spengono improvvisamente e un colpo di pistola sovrasta il brusio della sala, uccidendo Vanja Stridh, il capo di Solveig. Le indagini sull’accaduto iniziano rapidamente, ma Solveig capisce subito che la polizia sta imboccando una pista sbagliata, soprattutto a causa di quello che Vanja le ha bisbigliato prima di morire. Tra le sale e le cucine dei ristoranti di lusso della città, la giornalista si troverà così ad affrontare nuovi intrighi, una mente criminale imprevedibile… e le ombre del suo stesso passato. Una sua vecchia conoscenza, Lennie Lee, ex fotografo di moda che ha visto la sua rivista scandalistica disfarsi e chiudere i battenti durante la sua permanenza in carcere, è finalmente tornato a Stoccolma dopo tre anni. Ha perso tutto, ma è pronto a rifarsi investendo questa volta nella ristorazione, e spende i suoi ultimi risparmi per acquistare un food truck. Le strade di Lennie e Solveig sembrano destinate a incrociarsi di nuovo…


Recensione: Solveig Berg è quel tipo di giornalista che non vorresti mai incontrare. Come una vocazione, vuole arrivare a conoscere la verità, qualunque essa sia, anche se vuol dire metter questo lavoro davanti anche alle persone che ama.

La sera della premiazione del Cuoco d’Oro, sembra che tutto fili normalmente ed il suo più grande pensiero è capire perchè lei e la sua capa sono lì. Magari è per uno scoop tra i due cuochi ex soci? Molte voci girano sulla rottura del rapporto tra Florian Leblanc e Jon Ragnarsson ma nessuno sa esattamente cosa sia successo.

Il buio improvviso ed uno sparo, cancellano qualsiasi idea di festeggiamento, soprattutto per Solveig.

Vanja Stridh, il suo capo, è stesa a terra in un lago di sangue. In ospedale, prima di morire, le chiede di cercare qualcosa di molto importante e spinta dal desiderio di risposte e per commemorare la sua morte, sarà costretta ad intraprendere un cammino fatto di segreti del passato e desideri di succeso.


Primo libro che leggo di Hanna Lindberg e devo dirlo, ho fatto un pò fatica ad ingranare.

Solveig Berg non è un personaggio facile, mi sono trovata spesso a commentare ad alta voce le sue decisioni e qualche volta ho sperato che venisse malmenata seriamente, visto che l’ho trovata antipatica dalla A alla Z. Ho capito cosa la muove, ho apprezzato la sincerità di alcune delle sue decisioni e la testardaggine nel trovare le risposte ma, ho profondamente detestato la sua foga affiancata alla totale sprovvedutezza per quanto riguarda la fuga e/o la protezione per se stessa.

Non puoi lanciarti in una fuga, senza aver almeno una pistola a portata di mano.

Ho invece amato Lennie Lee, un personaggio già presente nel libro precedente che qui cerca di fare la cosa giusta. Da quello che sappiamo, prima era uno di quei bad boy che tanto piacciono ma che nel corso della storia si è fatto catturare ed ingabbiare. Ora invece ci prova ad essere un cittadino modello, anche se è difficile non ricadere nel buco nero. Per colpa (o grazie) ad un incidente, incontra uno dei tre candidati all’evendo del Cuoco d’Oro e, per salvare la situazione, si offrirà di dare una mano al ristorante. Tra i due nascerà una stretta collaborazione che potrebbe portar beneficio a tutti e due o la rovina dello chef.

L’ho trovata molto poetica come parte, preferendola quasi alla “storia” di Solveig.

In generale, la lettura è stata veloce e a tratti molto interessante. Ho dovuto cambiare opinione molte volte su Florian Leblanc ma adesso posso dire con sicurezza che, in una scala di preferenze, lui si piazzerebbe al secondo posto.

Ciò che invece mi lascia ancora perlessa, è un personaggio femminile che si scontra con Solveig. Le due donne, ora ex amiche, cercheranno di intralciarsi a vicenda ma non è tanto questo a lasciarmi dubbiosa ma, la motivazione e la cattiveria gratuita dell’altra. Quando leggerete il libro, capirete quello che intendo…

venerdì 17 giugno 2022

Il clan dei cari estinti

Autore: Carlo Deffenu
Pagine: 269
Prezzo: € 13.76
Uscita: 17/07/2015
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Watson Edizioni
Corrado è un ragazzino fragile e malinconico. I suoi occhi vedono cose strane pochi attimi prima che accadano. Un segreto che non ha mai rivelato a nessuno. Suo padre Ninetto è morto per un incidente sul lavoro e la vita va avanti a fatica con i lavoretti saltuari della madre. I compagni di scuola lo prendono in giro e lo chiamano Sad per il suo carattere estremamente schivo. Il giorno di Halloween, va in giro vestito da Superman per racimolare un po’ di dolcetti con gli amici del quartiere e, dopo un giro per le case del quartiere, decidono di entrare di soppiatto nella tenuta di Eleanor Mallow, una signora inglese famosa per le sue doti divinatorie, uccisa sessant’anni prima. Gira voce che tra quelle mura sia custodita la formula per riportare in vita i morti. Sad, sfidato da Mauro, decide di entrare nel rudere per cercare la formula e farsi bello agli occhi di Giulia. Il sogno è di riportare in vita il suo papà. Ma durante l’intrusione qualcosa va storto e Sad sarà catapultato in una realtà estremamente diversa da quella vissuta fino ad allora. Si ritroverà in un mondo parallelo dove non tutti i morti sono davvero morti.


Recensione: Corrado è un ragazzino un pò smunto e silenzioso, dagli occhi di colore differente che al posto di renderlo particolare e figo, lo rendono stambo e “sfigato”. A peggiorare le cosa, c’è il fattore Famiglia. Da poco ha perso il padre in un incidente sul lavoro e la madre non sembra riuscire a venirne fuori. Tutto questo lo rende meno allegro di prima ed uno dei suoi amici di scuola, lo soprannomina Sad perchè è triste come la canzone.

La notte di Halloween, insieme al suo gruppo, decidono di passare davanti alla casa stregata, dove abitava Eleanor Mallow. La leggenda vuole che la donna, avesse tra le mani una formula per resuscitare i morti e nella mente di Corrado, scatta una scintilla di speranza. Se fosse vero, potrebbe riavere suo padre? Così, spinto dalla sfida di Mauro e dal sogno nascosto, prova a cercare la formula ma ovviamente, le cose non andranno secondo i piani.

Corrado si troverà a dover fare una grande scelta, in un mondo dove i morti a volte non sono poi così morti.

Come per tanti altri libri, principalmente mi ero fatta attrarre dalla cover molto particolare.


Solo in un secondo momento, ho letto la trama ma tanto, avevo già deciso di portarmelo via. Dopo troppo tempo, mi sono finalmente decisa ad affrontarlo e non so esattamente cosa pensare perchè sono arrivata abbastanza velocemente alla fine della sotia ma alla fine, mi sono resa contro che qualcosa mancava.

Fin dalle prime pagine, ci rendiamo contro che Corrado, non è un bambino del tutto normale. Tralasciando l’aspetto emotivo, data la perdita del padre, il ragazzo dimostra una dote veramente particolare.

Qualche volta, sembra aver delle piccole visioni ma nessuno ne è a conoscenza anche perchè, già viene considerato uno sfigato e una dote del genere, peggiorerebbe solo la situazione. Anche perchè, questa cosa non sa gestirla a comando e quindi, la ignora appena ne ha la possibilità ma, il giorno della sua morte, poco prima di cadere e di finire nel buio, vede qualcosa di spaventoso.

Mai una gioia.

Al suo risveglio, viene a conoscenza di un fatto veramente insolito e pazzesco; lui è morto ma non del tutto. Le persone morte il giorno di Halloween e tumulate il giorno successivo, sono dei “privilegiati” perchè possono ancora fare molte cose che invece ai fantasmi è negato (come sentire i sapori, toccare le cose e/o le persone e viaggiare dove vogliono) ma al nostro piccolo protagonista, importa poco di questa nuova condizione. Lui vuole assolutamente trovare il suo papà e riportarlo in vita.

La leggenda di Eleanor Mallow è vera, la donna “esiste” e la formula permette di tornare in vita una persona ma come per ogni cosa importante, ci sono limiti e rischi. Bisogna decidere bene perchè riportare in vita qualcuno, potrebbe scombinare la vita di altre persone ma Corrado, non ci pensa e continua a voler pensare a lui, perchè la mamma è sola e triste.

Come in ogni storia che si rispetti, c’è però quacuno che ha loschi pensieri e farebbe di tutto per impossessarsi della formula e riportare in vita una persona in particolare. La camorra, arriva ovunque e non si ferma nemmeno davanti alla morte.

Corrado dovrà giocare bene la sua partita ma non tutti gli assi sono stati giocati.

Eleanor e tutta la comunità dei quasi morti, sono dei personaggi che in un modo o nell’altro sono arrivati alla loro pace interiore. Non vogliono tornare “a casa” perchè per alcuni di loro, la morta ha portato beneficio ma sono ben favorevoli ad aiutare un ragazzino che vuole solo la felicità dei genitori.


C’è anche la questione degli occhi, di due colori differenti e le visioni, che a quanto pare non sono un segno di follia ma un particolare molto importante e raro. Corrado è lì per una ragione, anche se il peso potrebbe risultare troppo grosso per lui.

Per tutta la durata del libro, non ho quasi visto i cattivi e ne ho quasi sentito la mancanza.

Corrado fa una scelta molto importante, sacrificando se stesso per gli altri ma solo alla fine c’è un pò di brio. Certo, c’è anche un seguito e questo mi solleva, perchè altrimenti sarebbe stato un disastro di libro ma per quanto sia stata una lettura veloce, non mi ha lasciato quasi nulla.

Nulla perchè non pensa veramente alle conseguenze.

Nulla perchè nessuno è stato abbastanza diretto con lui e gli ha spiegato che per portare indietro il padre, non potevano limitarsi a non fagli fare l’incidente ma, avrebbero dovuto riavvolgere le cose.

Nulla perchè ci sarebbe stato un grandissimo spunto sulla felicità ed il sacrificio ma è stato toccato solo fino ad un certo punto.



Ora come ora, non sono molto interessata a leggere il seguito, anche se da un lato sarebbe il caso visto che ci sono ancora dei punti aperti.

giovedì 16 giugno 2022

Due fiocchi di neve uguali

Autore: Laura Calosso
Pagine: 182
Prezzo: € 17
Uscita: 24/01/2019
Genere: Narrativa
Casa Editrice: SEM
Margherita Fiore ha diciotto anni e da pochi giorni ha superato brillantemente l’esame di maturità classica. Sta preparando il test per entrare all’università. Un’amica la invita al mare per due giorni di pausa dallo studio. Il treno però ha un disguido e Margherita accetta un passaggio in auto da un ragazzo incontrato per caso. Nell’arco di poche ore la sua vita accelera. La Mercedes cabrio su cui i due viaggiano sfreccia sull’Aurelia spinta al massimo. L’urto è improvviso, la macchina sbatte contro il guardrail, esce di strada, quindi salta nel vuoto. L’ultimo pensiero di Margherita è per Carlo, un compagno di scuola che, senza una ragione apparente, si è ritirato da scuola e non è più uscito da casa. Al momento dell’incidente Carlo è davanti al computer. Da tempo non lascia la sua stanza, che è ormai il suo mondo. Come molti suoi coetanei è diventato un hikikomori, così si chiama chi decide di recludersi in casa, al riparo da tutto. Carlo ha alzato un muro tra sé e gli amici, la scuola e i genitori. Vuole solo scomparire. Non sa che Margherita, la sua compagna di classe preferita, l’unico suo ricordo positivo, è in coma vegetativo. Nella luce dorata dell’estate le vite di Margherita e Carlo risplendono in stanze buie che tengono fuori il mondo.


Recensione: Devo esser sincera, ancora non ho afferrato bene il senso di questo libro.

Laura Calosso racconta due storie separate ma con dei tratti in comune.

Margherita e Carlo sono due amici che si sono conosciuti a scuola, che condividono il banco ed il rito dei compiti ma lui, non è particolarmente espansivo e per molti, questa amicizia può risultare un pò strana.

Eppure proseguono, vicini ma lontani, fino al giorno in cui Carlo decide di sparire dalla vita di tutti e rintanarsi nella sua camera, lasciando fuori chiunque. Non si conosce esattamente il motivo di questa decisione ma è stata fatta con convinzione e nel suo prossimo futuro, non c’è l’idea di cedere. Perchè? Da cosa si vuol proteggere?

Magari da una madre che lo reputa un indigo children, ovvero un bambino dotato di tratti e capacità speciali o soprannaturali.

Magari da un padre scettico che passa più tempo al lavoro che a casa, in modo da sottrarsi dalla follia di controllo della moglie.

Magari da una vita scolastica dove viene bullizzato quasi costantemente e difeso dall’amica.

Magari dalla pressione e dalla possibile delusione delle persone che lo circondano.

Carlo vuole vivere secondo le sue regole e rimaner blindato nella sua stanza, gli permette di esser ciò che vuole, senza dover render conto a nessuno.

Margherita però non è “nessuno” e non si da per vinta dai silenzi dell’amico.

Anche se la sua vita è un’altalena di emozioni positive e sconfitte, continua a scrivergli per cercare di stanarlo. Carlo era strano ma era suo amico e lo era veramente, non per convenienza.

La vita di Margherita però è fatta anche di scelte e rinunce, di passioni e rimorso. Infatti, mentre sta andando verso il mare, per raggiungere quella che probabilmente diventerà un’ex amica, fa una cosa sconsiderata e accetta il passaggio di un ragazzo con la speranza di vivere l’ebrezza di un’avventura senza però uscire dai binari che si è prefissata. Le cose però mutano troppo velocemente e tutto diventa un’incubo ingestibile.

Il ragazzo non sembra intenzionato a portarla subito in stazione, prima vuole fare i suoi comodi andando ad una festa e Margherita non sa cosa fare. Tutti la cercano ma non trova più scuse plausibili ed è pronta a tutto per far finire l’incubo. Pensa di andare a piedi, anche se sarà lunga ma il ragazzo, vinto da chissà quale rimorso, cede e si rimettono in macchina. Però la festa era bella e lui aveva bevuto.

Nessuno dei due si accorgerà del volo.

I due protagonisti vivono due esperienze differenti e si tengono in contatto in modo totalemnte personale.

Margherita scrive, Carlo ignora ma legge.

Il finale della storia è aperto e lascia uno spiraglio di speranza al lettore, in modo che si possa chiudere il cerchio come meglio crediamo ma è proprio questo il punto, non ne capisco il senso. Sono due vite che ad un certo punto, cambiano rotta senza un’apparente motivo e sarà che ho bisogno di certezze ma, sono ancora alla ricerca di qualcosa.

La scrittura è fluida, l’ho letto con estrema velocità, però ho l’impressione di essermi persa qualcosa.

mercoledì 15 giugno 2022

A un passo da un mondo perfetto

Autore: Daniela Palumbo
Pagine: 335
Prezzo: € 16
Uscita: 22/01/2019
Genere: Narrativa, Ragazzi
Casa Editrice: Piemme
Germania, 1944. Iris ha undici anni, quando si trasferisce con la famiglia in un paese vicino a Berlino. Il padre è un capitano delle SS promosso a vicecomandante del campo di concentramento che sorge laggiù, mentre la madre è una donna autoritaria con una grande passione per i fiori. La nuova casa è bellissima, grande e circondata da un immenso giardino, di cui si prende cura un giardiniere. Di lui Iris sa ben poco, sa solo che è ebreo e che tutte le mattine arriva dal campo, per poí tornarci dopo il tramonto. A Iris è vietato rivolgergli la parola perché è pericoloso, ma la curiosità è più forte di lei. Comincia ad avvicinarsi di nascosto a quello sconosciuto con la testa rasata e la divisa a righe. Comincia anche a lasciargli piccoli regali nel capanno degli attrezzi, in un cassetto segreto, e lui ricambia con disegni abbozzati su un quaderno. Così, giorno dopo giorno, tra i due nasce un’amicizia clandestina fatta di gesti nascosti e occhiate fugaci, un’amicizia in grado di far crollare il muro invisibile che li separa e di capovolgere il mondo perfetto in cui Iris credeva di vivere.


Recensione: Iris è la figlia del nuovo vicecomandante addetto alla sorveglianza e gestione del campo di concentramento che sorge in un paese vicino a Berlino. Lei sa ben poco della guerra, molto spesso i genitori non vogliono coinvolgerla in affari troppo grandi, limitandosi a due concetti irremovibili.

Il Führer porterà la grande Germani verso il riscatto che gli è dovuto e che tutti gli ebrei sono degli schifosi insetti.

Anche la splendida danna che gestiva la cartoleria, dove vendeva oggetti unici e bellissimi, vicino alla sua vecchia casa.

Anche il giardiniere sporco che adesso segue l’orto e il giardino di mamma Witta.

Loro sono esseri da evitare, da trattare com’è giusto che sia. Isolati, rinchiusi e puniti. Iris però non capisce quale sia la loro vera colpa, se c’è altro oltre all’essere “Ebreo” ma non può chiedere, perchè capisce velocemente che certe domande è meglio non porle, soprattutto se si è figli del vicecomandante.

Eppure lei sente delle crepe dentro di se. Non riesce ad abituarsi alla violenza riservata a quel giardiniere che viene lì tutti i giorni e per una sequenza fortuita di azioni, un giorno i due incroceranno gli occhi e dal quel momento, tutto cambierà nella vita di Iris.

Ivano è un’uomo italiano di trentasette anni, con moglie e figlia nascoste probabilmente in un posto sicuro. Non è un mostro. Non è l’essere che i suoi genitori schifano, non è l’insetto da schiacciare. Lui è una persona, capace di provare amore e compassione.

Tra i due nasce un’amicizia ed una complicità che permetterà ad entrambi di sopravvivere, anche se in modo differente. Fino al giorno in cui le cose precipitano e vengono costretti ad una separazione forzata.

Cosa ne sarà dei due?



Questo libro è un misto di speranza e angoscia.

Non leggo molto spesso storie di questo tipo, perchè anche se è giusto ricordare ed onorare, non trovo la stabilità emotiva necessaria per leggere. Questo però è pensato per una fascia giovane e ho voluto provarci.

Solitamente siamo abituati a trovare storie che raccontano la vita dentro i campi di concentramento o comunque, di persone che resistono e aiutano chi è costretto a stare nei ghetti. Sono parole forti e angoscianti, anche se parlano di un’umanita delicata e al tempo stesso, tenace.

Qui però, vediamo una bambina cresciuta e amata dai carnefici. Un’anima che scopre pian piano la brutalità di una vita che però la ama. Come possono i suoi genitori, esser così cattivi? Loro che sanno amarla e proteggerla? Come fanno a vivere in modo così spaccato? Come fanno a non morire, sapendo dei bambini nei campi e poi guardare lei negli occhi?

Iris cresce con pensieri contrastanti, con sentimenti che non sa gestire e capire. Matura però la convinzione che vivere così, non sia giusto e nel suo piccolo, vuole assolutamente proteggere Ivano senza però perdere o deludere la famiglia.

Ho amato questa storia anche per qesto, perchè ci sono anche loro. Persone che amano la vita che vivono ma allo stesso tempo, la odiano per quello che succede.

martedì 14 giugno 2022

Nowhereland

Autore: Federico Pelissero
Pagine: 396
Prezzo: € 10
Uscita: 08/02/2016
Genere: Fantascenza, Avventura
Casa Editrice: Watson Edizioni
La Terra ha vissuto giorni migliori. A causa di una grave malformazione del genoma femminile il genere umano non è più in grado di procreare. L’estinzione è alle porte ma la scienza, che ha compiuto grandi passi in avanti, è ora in grado di creare la vita, esseri umani quasi perfetti, purtroppo sterili. Il pianeta è divenuto un’immensa terra desolata a causa delle guerre e del malaffare delle case farmaceutiche che, senza scrupoli, hanno devastato l’intera popolazione. Immense praterie, mari sconfinati e deserti a perdita d’occhio sono i panorami che Hev, la protagonista del romanzo, si trova difronte. Cresciuta da un nonno che ha sempre cercato di mascherare le sue sembianze femminee, per nasconderla dalle forze dei Predatori, esperimenti mal riusciti di quella nuova tecnica che è la clonazione, Hev affronterà il suo destino con il coraggio di una vera Amazzone e con il cuore di una vera donna. Sarà costretta ad avventurarsi per le praterie di Nowhereland per raggiungere il valico Damascene, unica strada per Sofia, ultimo sprazzo di civiltà ancora esistente sulla Terra. Scoprirà presto di essere l’unica speranza per il futuro dell’essere umano.


Recensione: Hev non è mai uscita dai confini della fattoria dove abita con il nonno. Anche perchè, cosa potrebbe vedere al di fuori di quella staccionata? Il mondo non è più popolato dagli uomini e i pochi sopravvissuti sono sparsi e solitari tranne per il mercante, colui che si ferma una volta ogni tanto per commerciare.

Solo che a Hev quel posto sta diventando sempre più stretto e sa che suo nonno, non le dice sempre tutto. Quali pericoli cela la radura? Perchè il Mercante non può vederla? Perchè nella libreria, ci sono dei libri vietati? Perchè non ci sono più persone?

Troppe domande per una bambina come lei a cui però, serve una risposta perche quando nonno Jim, finalmente decide di svelarle il suo grande mistero, muore.

Inizia così il suo grande cammino, verso la scoperta di se stessa e senza un bagaglio culturale, presto si troverà ad affrontare muri che non credeva che esistessero.

Se non amate gli spoiler, vi dico da subito che dopo queste righe, ne troverete.

Se non amate gli spoiler, vi posso dire che il libro avrebbe molto potenziale ma no, ci sono ancora troppe domande ed un finale fin troppo veloce.

Se non amate gli spoiler, vi dico che Hev è un personaggio molto ben riuscito sotto l’aspetto umano e che Gemini è l’uccellaccio che vorrei nella mia vita.

Se non amate gli spoiler e avete il libro in casa, leggetelo che un pò merita comunque.

Se invece, non vi interessano gli spoiler, sarete i miei amici.



Ho preso questo libro un pò per la cover e un pò per la trama. Mi stuzzicava l’idea di un mondo post apocalisse semi naturale, dove le donne erano ormai considerate creature mitologiche.

Ovviamente, non poteva esser così, altrimenti la storia non sarebbe mai iniziata.

Da subito, sono incappata in un inizio abbastanza lento, fatto di immensi punti di domanda. Perchè Hev veniva tenuta nascosta? Perchè il nonno Jim non voleva che gli uccelli delle praterie la vedessero? Perchè non era a conoscenza di nulla della loro situazione? Perchè trattarla sempre e sono come una bambina, dandole l’idea di esser tutti assessuati? Perchè si, la diversificazione sessuale era solo per gli animali ma allora, perchè loro due erano diversi? Insomma, una base sarebbe stata più utile a prescindere da tutto, considerando come poi sono andate le cose.


Comunque sia, le cose sono diventate interessanti con la norte di nonno Jim (ovviamente, le gioie non fanno parte del libro) e l’arrivo di Gemini, uno degli uccelli/esseri che teoricamente dovrebbe evitare come la peste. Con lui, Hev trova tre diari che le permetteranno di capire come sono andate più o meno le cose.

Ad un certo punto, nel passato, la nascita delle donne ha incominciato a calare drasticamente e dato che non siamo in grado di fare le cose fatte bene, al posto di migliorare il più possibile la situazione, sono iniziati gli esperimenti mortali e gli stupri. Così è nata una guerra tra gli Uomini che avrebbero voluto possederle come animali rari e le Donne, stufe e pronte a tutto. Il risultato? Un mondo diviso a metà con ciò che resta della popolazione.

L’ultimo diario parla dell’arrivo di Hev e di come la natura sia in grado di uccidere ma anche di creare.

Dopo il gran fattaccio e la conseguente divisione, Uomini e Donne sono riusciti a trovare il modo da creare la vita in provetta ma lo scotto da pagare, è la sterilità.

Gli Uomini non lo sanno e anche se non vedono una Donna dai tempi di caligola, il loro sogno/bisogno è quello di poterne trovare una e figliare mentre le Amazzoni, ne sono ben consapevoli e si trastullano con Uomini viaggiatori e innoqui che vengono sapientemente trattenuti nella loro città.

La piccola Hev avrà modo di vedere tutte e due le realtà ma il suo cuore la spinge verso Sofia, l’ultima città della terra. Solo lì capirà che la strage è stata portata a totale compimento da un pazzo e genio della genetica, vissuto per secoli e ora pronto a tutto per averla e poter ripopolare il mondo.

Se non fosse stata per la sconfitta del cattivo, avvenuta in ben sei righe, avrei potuto dire che tutto sommato era un bel libro. In fondo, leggiamo di un futuro oggettivamente palusibile e anche il comportamento dell’umanità, sarebbe in linea con la realtà.

Uomini che al posto di troteggere le donne, le usano per i loro secondi fini e le da in moglie al miglior offerente e Donne stufe di questo sfruttamento, pronte ad uccidere anche i propri figli per la guerra/rivoluzione.

Però poi ecco la stoccata, di lui che perde perchè Gemini finalmente svela che può parlare e sveglia la piccola Hev, che arriva direttamente da un lavaggio del cervello. Aprono i cancelli di Sofia e tutte le creature create in laboratorio, possono acegliere cosa fare della loro vita e già che son lì, fanno esplodere i laboratori. Così gli uomini non possono più esser creati e le donne continueranno a far nascere bambine sempre più deboli.

In pratica, Hev è l’unica che potrebbe mettere al mondo dei bambini con Adam, un ragazzo che ha incontrato per caso di cui non sappiamo se sia sterile o meno.

Il mondo viene lasciato in mano a due che continuano a non aver risposte e che non sanno se un giorno potrebbero essere una famiglia. Ottimo.

Il tutto in un capitolo, dopo trecento pagine di viaggio.



C’è una morale religiosa in tutti questo? Mi pare ovvio. La piccola Eva ed l’ignaro Adamo.