Autore: Cristina vitagliano
Pagine: 160
Prezzo: € 5.99 (ebook)
Trama: Sette racconti, sette peccati capitali, sette storie fantastiche in bilico tra il fiabesco e il macabro, dove nulla è ciò che sembra e dove bene e male danzano intorno a una linea molto sottile. Racconti fiabeschi del macabro e dell’assurdo nasce dagli studi universitari di letteratura e filologia germanica dell’autrice, che partendo dal concetto di fiaba classica, lo rielabora e lo ripropone in sette racconti, ognuno dei quali narra le vicissitudini di svariati personaggi alle prese con i terribili vizi capitali. Invidia, ira, lussuria, superbia, avarizia, accidia e ingordigia vi guideranno alla scoperta dei più curiosi mondi fantastici, dove tra atmosfere medievali, post-industriali e mondi senza tempo, abitano personaggi che quasi mai sono identificabili nei classici buoni e cattivi delle fiabe, ma che sono intrappolati nella loro fallace umanità e nelle loro personalità ricche di sfumature; alle prese con logoranti e invadenti vizi che li porteranno a compiere i gesti più impensati e a sfumature sempre tendenti al nero.
Scarabocchio: Questo libro è, come si legge dal titolo, una raccolta di sette racconti Neri.
Favole con un lieto fine un pò (tanto) discutibile e protagonisti con una follia in più rispetto alla media mondiale.
Amo le favole di questo genere.
Sono cresciuta con i cartoni della Disney ma non mi sono mai fatta totalmente incantare da quella patina colorata che continuano tuttora a propinarci. Per carità, bellissimi e toccanti cartoni ma spesso cercano di inculcarci una morale che non ci sentiamo... comunque, Racconti Fiabeschi del Macabro e dell'Assurdo è un libro che svela ciò che tendenzialmente teniamo nascosto. La Follia, la Paura, l'Invidia... sentimenti che normalmente vediamo solo negli antagonisti dei libri che leggiamo.
Questa lettura è scorrevole e avvincente, non noiosa e nemmeno troppo Nera. Il giusto mix di varie cose che mi hanno permesso di apprezzarlo, anche se c'è una cosa che mi ha irritato molto. Non è una pecca in sè ma una cosa che mi tocca personalmente, come lettrice. Non è un errore di battitura o uno scivolone sulla narrazione... no, è proprio il pensiero principale di come la Scrittrice vuole raccontarci le sette storie. Il "Caro Lettore" sparso qua e la (e nemmeno fuori posto) mi ha annervato un sacco... tara mia, ne sono consapevole ma non posso non dirvelo. La cosa mi spiace molto perchè in questo non ho apprezzato al 100% la lettura ma il libro è buono e merita una possibilità.