Pagine: 180
Prezzo: € 18
Uscita: 03/09/2019
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Mondadori
Questo romanzo è nato da Ce l’hai una storia?, un contest per ragazzi e ragazze sotto i 18 anni per selezionare la migliore idea narrativa per un libro. Martina Gerenich, vincitrice della seconda edizione, è stata premiata da una giuria di esperti: «Come nella serie di culto Black Mirror, l’idea di Martina descrive un futuro ispirato al mondo di oggi, che non solo potrebbe diventare realtà, ma forse lo sta già diventando. Unisce topoiclassici della fantascienza con temi di grande attualità. Spunti che per qualsiasi scrittore o scrittrice costituiscono una grande sfida e che, siamo sicuri, incontreranno il gusto dei giovani lettori che vogliono essere presi sul serio».
«Neurone N6012.» «Sì, sì, sono io!» rispose Sara ad alta voce, sentendosi sciocca ma allo stesso momento felice come non lo era più stata da tempo.
Il secondo messaggio le arrivò direttamente in forma di suono. Una voce disincarnata, meccanica: «Qui Medulla. Il tempo stringe. Sei pronto all’azione, N6012?».
Sara annaspò. L’emozione le aveva tolto la voce. Per alcuni istanti ebbe l’impressione di non respirare più, non le entrava proprio aria nei polmoni.
Poi balbettò: «S-sì». I battiti furiosi del suo cuore le tempestavano le tempie e quasi soffocavano le parole dell’auricolare.
«Stanotte.»
Recensione: Esce domani un libro che mi lascia un pò scissa tra il consigliarvelo o meno.
“Il mondo conro” parla di una giovane ragazza che ad un certo punto, scopre che un uogo che tanto ama dovrà esser raso al suolo per far spazio ad un nuovo centro commerciale. Per Lei, questa è un’ingiustizia che non può rimaner impunita ma nessuno, sembra capire i suoi sentimenti. Facendo delle ricerche su internet, trovando poco nulla, si imbatte in un movimento che sposa la sua idea e da quel momento, per lei si apre un nuovo mondo fatto di rivalsa e potere. Però questa sete è veramente condivisa da tutti?
Sara, la nostra protagonista, un bel gorno capisce che il mondo è un posto ingiusto.
La sua amata oasi di pace sta per essere distrutta perchè nessuno, oltre a lei e al custode, sembra più interessato a quel posto. Pare essere veramente un duro colpo, considerato che ci è molto affezionata e ci conserva i ricordi della nonna che non c’è più ma non può farci nulla, pechè nessuno capisce. Anche i suoi amici, non sembrano particolarmente interessati alla cosa, dato che ci sono tanti altri posti come quelli.
Un dettaglio che non ho particolarmente apprezzato, sta proprio qui, con l’idea che Sara si senta improvvisamente adulta e consideri infantili i suoi amici, chiedendo loro di crescere una volta per tutte. Anche lei, fino al giorno prima era come loro e, se non avessero toccato un posto a lei caro, nulla sarebbe cambiato. Questo mi fa venire dei nervi che non vi dico perchè la sua saccenza, sembra molto stupida.
Un secondo punto che oggettivamente mi ha fatto storcere il naso, è che si conclude molto sbrigativamente.
Ora, capisco sia un libro per ragazzi e che non possa pretendere di aver per le mani un tomo da mille pagine però, una decina di righe in più sarebbero state meglio perchè la presa di coscienza di Sara, era partita alla grande ma è finita in una bolla di sapone.
Lo stratagemma usato è così banale da esser assurdo, soprattutto se considero che Medulla, fino a un minuto prima, usava tattiche ben più articolate per fare i suoi comodi.
Non è un libro brutto, si fa leggere in modo scorrevole e posso classificarlo come lettura estiva senza esitazione.
Ci sono degli spunti interessanti per una città simil futuristica che, secondo me, ha i giusti tratti di ciò che conosciamo adesso e ciò che potrebbe essere possibile. Insomma, un futuro papabile ma Sara, per la miseria, non suscita in me buoni sentimenti.
Però, per tutto il resto, questo è un libro che deve esser letto. Perchè se la protagonista è quella che è, l’argomento trattato è invece di grande importanza e dati i chiari di luna di questo periodo, ci vuole più presenza.
L’ambiente va rispettato, protetto e curato.
Sara vuole proteggere l’orto comunale che tanto le sta a cuore anche perchè ci sono molte piante che solitamente non si trovano. Trova ingiusto che un architetto quasiasi, butti giù qualcosa di così importante per costruire l’ennesimo centro commerciale che per design, avrà motivi floreali. Un controsenso che sembra non esser capito.
Quindi, se volete “educare” o semplicemente ricordare ai giovani che la natura ha bisogno del suo spazio, questo è un buon punto di partenza.