venerdì 12 aprile 2024

WonderBrutto. La nascita dell’eroe

Autore: Francesco Muzzopappa
Pagine: 336
Prezzo: € 15.90
Uscita: 26 settembre 2023
Genere: Narrativa
Casa Editrice: De Agostini
Bello, bello in modo assurdo! Finche non si trasformerà nel supereroe della bruttezza! Leonardo è uno dei ragazzi più belli non solo d’Italia, ma del mondo. Ha tredici anni, fa il modello per importanti riviste di moda e ha più di centomila follower sui social. Insomma, è una piccola star. E lui lo sa. Ma la sua vita straordinaria sta per diventare… ancor più straordinaria. Perché un giorno, un po’ come Peter Parker (ma con un pizzico di fortuna in meno), Leo inciampa in ciò che lo trasformerà in supereroe. A differenza di Spiderman però, e dei suoi colleghi super coool e super forti, Leo è destinato a trasformarsi nel Supereroe della Bruttezza: Wonderbrutto. Più brutto di Hulk e Yoda messi insieme. Pur dotato di poteri straordinari, come il volo, la supervelocità e il calcio rotante, che gli consentono di intervenire in difesa dei deboli della scuola, la sua maschera è una nuova super brutta faccia. Riuscirà Leo a sopportare il peso dei suoi superpoteri o rinuncerà al bene in favore della bellezza?


Recensione: Leonardo è un giovane ragazzo che vive una doppia vita.
Come prima cosa, è un modello da sempre. Fin dalla tenera età, presta il suo volto ed il suo corpo per le pubblicità e grazie alla sua bellezza innata e al duro lavoro per mantenersi sempre al meglio, il suo futuro sembra roseo e ben delineato.
Però, è anche uno studente e come tale, deve andare a scuola e fare i compiti.
Conciliare questi due mondi non sempre è facile, le assenze possono esser tante e viaggiare da una parte all’altra del mondo potrebbe essere bello ma anche destabilizzante, ma ha il sostegno dei genitori, modelli anche loro, e della sua agente, nonché migliore amica della madre ed ex modella. Proprio per questo mix, la sua personalità è frizzante ed è abituato ad aver gli occhi degli altri sempre puntati addosso.
Leo però non è solo spa e passerelle.
La solitudine è una prassi, non sai mai se chi ti si avvicina lo fa perché è veramente interessato oppure è alla ricerca di un po’ di fama. Gli affetti non possono comunque esser troppo stabili perché è troppo giovane per coltivarli in solitudine e tra l’altro, farsi degli amici in quel campo non è una cosa tanto semplice. Anche mantenersi freschi e tonici richiede impegno e per un’adolescente, con gli ormoni in subbuglio, significa anche rinunciare a tante cose. Certo, Leo non è stato obbligato a intraprendere quel percorso ma in fondo è l’unico che conosce ed è forse l’unico in cui è portato.
C’è di più.
Durante una gita scolastica, viene morso da uno strano pesce che gli fa un dono molto particolare. Ora Leo ha dei poteri incredibili che ancora non conosce bene, ma che gli lasciano, seppur per un breve periodo, il volto trasformato in qualcosa che lo terrorizza; un mostro.
Ed ecco chi è nella realtà WonderBrutto.
Leonardo Ferrari.

Temo di aver fatto una descrizione un pò troppo profonda del libro.
Leonardo è veramente un giovane modello e sì, lo sono anche i suoi genitori. Vero è anche che sta ancora andando a scuola e che ha una vita fatta di lavoro e verifiche. Anche il morso è reale, così come il volto sfigurato quando usa i suoi nuovi doni.
Il fattore solitudine invece, c’è ma non viene minimamente approfondito.

Leo è il classico adolescende che sa di esser bello.
Non se ne vergogna, gli piacciono le attenzioni che riceve e anzi, trova assolutamente dovuto il fatto che la vita gli sia sempre favorevole.
Leo se la tira.
Di brutto.
Non è però un ragazzo spregevole. Non bullizza quelli “meno fortunati”, per quanto pensi che gli siano dovute una serie di cose non vive nell’idea che basti solo la belleza per campare (quindi studia, anche se non eccelle), è rispettoso verso la famiglia ed in generale, vive una vita estremamente normale.
Appena cambia scuola, decide di far amicizia con Kim, un ragazzo asiatico che sembra non subire il suo fascino.

E sotto sotto, molto sotto, nel suo intimo più profondo, in quell’angolo recondito del suo cervello in cui abita quella briciola di materia grigia destinata alla socializzazione, so che Kim sta cedendo, ma non vuole mostrarmelo perché è troppo preso dal suo personaggio del tizio impegnato a disegnare. Lo so.
Ma non insisto.
Mi limito a fissarlo sollevando le sopracciglia due volte.
Lui scuote la testa, sbuffa.
Sollevo le sopracciglia altre due volte, ancora più velocemente.
Lui scuote la testa e accenna un sorriso.
Piccolo.
Lieve.
Me lo sento, diventeremo grandi amici.
Devo solo lavorare su di lui una ventina di anni.

Tra i due, sembra nascere una sorta di amicizia che con l’arrivo dei poteri, li porta ad uno strano livello di cooperazione. Uno non vede l’ora di disegnare un nuovo supereroe, dato che sono la sua passione e l’altro, non vede l’ora di tornare alla normalità.

Il fatto è che ci sarebbero dei punti veramente interessanti ma che non vengono trattati.
(attenzione, più avanti ci saranno dei dettagli che potrebbero intendersi degli spoiler)

Leo, giovane sfavillante modello, odia il suo alterego WonderBrutto.
Lo odia, perché è appunto, brutto. E lui ha paura del fatto che questo possa minare ciò che è ed è sempre stato. Insomma, viene cresciuto circondato da bellezze di vario genere e sa bene che per continuare a lavorare lì, ci vogliono certi standard. Non posso fargliene una colpa.
Quando però ad un certo punto Wonder, visto per caso una sola volta, diventa più famoso di lui e cambia il concetto di estetica… ecco, lì mi è calato tutto. All’improvviso Leo diventa il cattivo, quello da evitare e anche un pò da odiare.
C’è una scena con Kim che mi ha lasciato l’amaro in bocca.
All’improvviso i “brutti” diventano popolari e ok, va benissimo il concetto che l’estetica non dovrebbe essere determinante sulla quantità e sulla qualità degli amici e in generale, della vita intera, ma perché far passare in cattiva luce una persona che non ha mai fatto nulla di male? Non ho assolutamente apprezzato il cambio di rotta e se già trovavo la lettura un po’ estenuante, visti anche i nomi dei vari capitoli, con questo c’è mancato poco che chiudessi tutto.
L’ho finito perché alla fine mancavano poche pagine.

Anche il villain, che non poteva mancare, mi ha lasciato un pò così. Personalmente la pantomima se la potevano risparmiare, dato che era un personaggio abbastanza inutile ma no, visto che si parla di poteri non potevamo farci mancare un combattimento finale. Tutto sto bordello solo per la questione dell’accettazione, e che da grandi poteri derivano anche grandi difficoltà. Si poteva tranquillamente gestire con una sonora discussione tra i due amici (e anzi, sarebbe risultato più coerente) e chiuderla in modo più fine.
L’unica nota positiva sono i genitori, che si vede che vogliono sinceramente bene al figlio.

«Tutto bene?» mi chiede Kim. «Problemi d’amore, eh??»
«Hai poco da sfottere, tu. Oggi non è giornata.»
«Allora so come tirarti su.»
«Hai il nuovo numero di “L’Uomo Vogue”?»
«Ti invito allo Smile Burger, dopo la scuola.»
«Lo smile che?»
«È il nuovo fast food in Duomo. Fanno anche del cibo vegano.»
«Allora non vengo.»
«Ci viene anche Mei.»
«Allora vengo.»
«E pure Christopher.»
«Allora ci penso.»
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