sabato 22 giugno 2013

Lettera a chi non c'è più

Titolo:La vita non dura un quarto d’ora
Autore:William A. Prada
Prezzo: € 0.99
Pagine: 30 circa
Casa Editrice: Narcissus.me
Il Libro: “Se una persona decide di scrivere a una persona che non c’è più, un motivo ci sarà”.
Con questa premessa si apre il nuovo libro di William A. Prada, che intende recuperare qualcosa dalle profondità del proprio passato. In fondo, perché le persone vogliono riscattare a tutti i costi certi momenti del passato? La risposta è semplice, ma quanti potrebbero quantificare materialmente queste mancanze? I più preferiscono straziarsi davanti a certi avvenimenti, per dire che tutto parte da qui, da questo presupposto, da queste frasi ad effetto che custodiscono sapientemente anche un piccolo fondo di verità apparente. L’autore, infatti, vuole deliziarvi con questo testo coraggioso, che sta tra la lettera scritta e la confidenza più intima. Nelle pagine che scorrono davanti agli occhi, si aprono spiragli, scenari che trovano le loro fondamenta all’interno di alcuni pensieri volanti, dove tutto è pervaso da un senso di magia, di ricordo, di paura e – perché no? – di amore più profondo. Dopotutto, la vita, per certi versi è come se fosse un camposanto di sentimenti e di emozioni che ruotano attorno a un infinito numero di parole da dire e da dirsi dopo la morte di chi rimane e di chi se ne va. Ma chi muore? Chi se ne va, anzi, chi rimane? Mentre tutto scorre così, fino all’immancabile finale a sorpresa. Un consiglio? Abbandonate ogni piccola teoria e ogni banale presupposto, e lasciatevi trasportare da questa piccola fiaba senza tempo.

Scarabocchio: Prima di tutto, benvenuto nel mondo degli scrittori poco conosciuti William.
Ammiro il le persone che decidono di uscire dal proprio guscio e decidono di pubblicare ciò che scrivono, anche se ora come ora, la possibilità di farsi conoscere, non è molta. Però, per qualche incredibile motivo, questo scritto è approdato nelle mie mani e quindi, posso dare una mia opinione.
Non mi è piaciuto. Per la precisione, ho fato una faticaccia a finirlo, eppure sono poco più di 30 pagine.
Questo non è un romanzo, non è nemmeno un racconto breve... questa è una lettera ad una persona che non c'è più. L'idea è anche interessante. Non la condivido moltissimo perchè è una cosa molto personale ma è comunque uno spunto molto buono. Peccato però non sia stato sfruttato bene.
Certo, essendo molto personale, non si poteva spaziare un gran che ma avendo poi deciso di condividerlo con il mondo, sarebbe stato logico dargli una forma. Perchè qui sta il punto, questa lettera, non ha una forma. Parole messe insieme, senza un'inizio ed una fine, saltelliamo da un argomento ad un altro e tutto diventa confuso. Mi sono fermata spesso cercando di riprendere il controllo, cercare un filo da seguire, il "Filo di Arianna" che però non esiste. Nella mente dello scrittore sicuramente c'è ma chi è al di fuori, fa fatica a trovarlo.
Quindi no, non lo consiglio. Troppa prefazione (inutile), troppa confusione nelle informazioni, troppo tutto.

INGLESE
Title: Life doesn't last a quarter of an hour
Author: William A Prada
Cost: € 0.99
Pages: 30
Publishing Editrice: Narcissus.me
The book: "If a person decides to write to a person who is no longer there, one reason there will be." With this premise opens the new book by William a. Prada, intending to retrieve something from the depths of their own past. Becausepeoplewant to redeematallcost some moments from the past? The answerissimple, buthowmany can actuallyquantifythesedeficiencies? The most straziarsi preferbeforecertainevents, to saythateverythingstarts from here, from thisassumption, by thesephrases to the effectthatguardwiselyeven a small apparenttruth Fund. The author, in fact, want to delightyourself with thisbold text, whichisbetween the writtenletter and more intimate confidence. In the pagesthatrun in front of hiseyes, open chinks, scenarioswhichfindtheirroots in some flyingthoughts, whereeverythingispervaded by a sense of magic, of memory, of fear and – whynot? – deeper love. Afterall, life, in some ways it'slike a graveyard of feelings and emotionsthatrevolvearound an infinite number of words to say and sayafter the death of whostays and whogoes. Butwhodies? Chi se ne va, indeed, thosewhoremain? Whileeverythingflowsaswell, until the inevitablesurpriseending. Advice? Abandonedeverylittletheory and everytrivialassumption, and letyourself be carriedaway by thislittlefairy tale timeless.


Review: First of all, welcome to the world of little-known writers William.
I admire the peoplewho decide to get out of itsownshell and agree to publishwhattheywrite, eventhough right now, the chance to be known, isnotmuch. However, for some amazing reason, this writing is landed in my hands and then I can give my opinion.
I didnotlike. To be precise, I fate a struggle to finish it, yet they are little more than 30 pages.
Thisisnot a novel, norisit a short story ... Thisis a letter to a personwhois no longerthere. The idea isalsointeresting. Not share itbecauseitis a very personal thingbutit'sstill a verygood idea. Sin, however, hasnotbeenusedwell.
Of course, beingvery personal, youcouldn'tseemuchbuthavingthendecided to share it with the world, itwouldhavebeenlogical to giveit a shape. Becausethereinlies the point, thisletterhas no shape. Words put together, without a beginning and an end, saltelliamo from onetopic to another and everythingbecomesconfused. I often stop trying to regain control, look for a thread to follow the "Filo di Arianna" butdoesnotexist. In the mind of the writer there is but who is outside, is scrambling to find it.

So no, I wouldn'trecommendit. Preface (useless) toomuch, toomuchconfusion in the information, too.
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