venerdì 12 febbraio 2016

La tentazione di essere felici

Titolo: La tentazione di essere felici 
Autore: Lorenzo Marone
Pagine: 268
Prezzo: € 14.90 cartaceo - € 9.99 ebook
Trama: Cesare Annunziata potrebbe essere definito senza troppi giri di parole un vecchio e cinico rompiscatole. Settantasette anni, vedovo da cinque e con due figli, Cesare è un uomo che ha deciso di fregarsene degli altri e dei molti sogni cui ha chiuso la porta in faccia. Con la vita intrattiene pochi bilanci, perlopiù improntati a una feroce ironia, forse per il timore che non tornino. Una vita che potrebbe scorrere così per la sua china, fino al suo prevedibile e universale esito, tra un bicchiere di vino con Marino, il vecchietto nevrotico del secondo piano, le poche chiacchiere scambiate malvolentieri con Eleonora, la gattara del condominio, e i guizzi di passione carnale con Rossana, la matura infermiera che arrotonda le entrate con attenzioni a pagamento per i vedovi del quartiere. 
Ma un giorno, nel condominio, arriva la giovane ed enigmatica Emma, sposata a un losco individuo che così poco le somiglia. Cesare capisce subito che in quella coppia c’è qualcosa che non va, e non vorrebbe certo impicciarsi, se non fosse per la muta richiesta d’aiuto negli occhi tristi di Emma…
I segreti che Cesare scoprirà sulla sua vicina di casa, ma soprattutto su se stesso, sono la scintillante materia di questo formidabile romanzo, capace di disegnare un personaggio in cui convivono, con felice paradosso, il più feroce cinismo e la più profonda umanità.



Scarabocchio: Ho visto spesso questo libro bazzicare nelle librerie dei miei conoscenti ma sinceramente, non mi ha mai incuriosito in maniera particolare. Si, la trama stuzzica e il titolo promette una lettura dolce ma non conoscevo Lorenzo e avevo una pigna di arretrati che mi fanno ancora impallidire. Però, grazie a Libridinosa, ho avuto modo di affrontarlo ed innamorarmi. 

Cesare è un'uomo che porta rancore alla vita. Un'orso che non ha mai realmente osato ed ora, a 77 anni, se ne pente. 

"Poi un giorno di sette anni fa uscì il suo ultimo libro. Io nemmeno lo sapevo quando la incontrai per caso in farmacia. Caterina si era già ammalata e Daria da anni non era più nei miei pensieri. Lei mi comunicò che nel suo romanzo c’era qualcosa che mi riguardava. Il giorno dopo andai in libreria e lo acquistai. Alla seconda pagina trovai la dedica: «A Cesare, mio irraggiungibile amore, per il suo coraggio, per la sua passione per la vita. Con gratitudine».
Dovetti rifugiarmi nel bagno della libreria per nascondere al mondo le mie lacrime e la notte la trascorsi immerso nel romanzo, la storia di due innamorati che si guardano da lontano per una vita intera. Alla fine riposi il volume nel cassetto della scrivania e rimasi due ore a fissare lo schermo del televisore spento. Impiegai giorni per tornare alla quotidianità, fatta della malattia di Caterina e dei miei ultimi giorni di lavoro. In quelle pagine mi ero trovato davanti un Cesare diverso, quasi uno
sconosciuto. Grazie a Daria, avevo potuto osservare me stesso da una prospettiva nuova, la sua. I libri possono anche questo.
Dovevo assolutamente incontrarla. Mi ripromisi di scriverle, poi di cercare il suo numero e telefonarle, di invitarla a cena, di spedirle un mazzo di fiori. Ma anche in quel caso caddi nel medesimo errore, credere di avere tutto il tempo davanti. Nemmeno il suo grande gesto di amore mi diede la spinta necessaria a fare ciò che andava fatto. Quarant'anni non mi sono bastati per capire.
Quando l’ho fatto, era troppo tardi.
Riuscii a recuperare il suo numero di telefono da un amico comune e per un mese mi rigirai fra le mani il bigliettino con le cifre anonime scritte a biro. Non avevo il coraggio. Infine una mattina aprii il giornale e scoprii che era morta per un ictus.
Passi la vita a credere che un giorno ciò che speri accadrà, salvo poi accorgerti che la realtà è molto meno romantica di quanto pensi. È vero, i sogni qualche volta si presentano alla tua porta, ma solo se ti sei preso la briga di invitarli. Altrimenti puoi star certo che la serata la trascorri da solo."

Cesare è un padre assente, un marito (ora vedovo) ruvido e infedele, un'amico irriverente ed un vicino cortese ma non troppo paziente. 

Ho adorato la sua mente fantasiosa. Quando l'occasione richiedeva una trasformazione e diventava un Finanziere o un Giudice in pensione, ho riso quando si prende sul personale le bugie della figlia Sveva e decide di fare l'investigatore, mandando all'aria la serata romantica che doveva tenere con Rossana, rimediando alla fine in extremis. Ho riso per i suoi pensieri un pò acidi sulla casa del figlio Dante e sulla cena macrobiotica del compagno... non sono riuscita a volergli male, anche se da un lato, Cesare è un uomo veramente difficile. 
L'ho giudicato molte volte per il comportamento sicuramente sincero ma anche scomodo e egoistico. Poi una vocina si presentava bella tranquilla nella mia mente e mi chiedeva "E allora? Tu che avresti fatto?". Benvenuto nella mia mente Cesare, grillo parlante dei nostri giorni! 

Cesare non è però solo questo. 
C'è anche un bel cuore palpitante, anche se malato. C'è un'amore così profondo che bastano gli occhi della giovane Emma per scombussolarlo tutto. Un'amore che credeva di non poter provare ma che si presenta troppo tardi e forse, per la persona sbagliata. 
La giovane vicina è l'incarnazione di un incubo comune a tutti noi e tragicamente attuale così, come la sua reazione al problema e la sua fine. Cesare però non si perdona, arrivando anche ad accettare la propria morte pur di aver una seconda possibilità per proteggere Emma. 

Una storia triste, divertente ed intensa. Una storia che mi è entrata nel cuore, che mi ha stretto in una morsa lo stomaco, che mi ha fatto commuovere, che mi ha fatto capire che la ricerca della felicità non finirà mai e che sarà a prescindere da tutto una corsa. 

Verso la fine del libro, quando ormai siamo a pochi passi dalla fine, Cesare ci stupisce (o forse non del tutto) con il gioco dei MI PIACE. Un'inaspettato incoraggiamento ad apprezzare qualsiasi cosa ci renda felici di essere ancora qui.... e così, come Laura, ve lo propongo anche io. 

Mi piace il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli, anche se non so nuotare.
Mi piace l'odore del pane appena sfornato.
Mi piace quando arriva una tempesta e la carica dei tuoni. 
Mi piace aver trovato a Consonno la città fantasma e la magia che evoca in ogni suo angolo.
Mi piace quando mio padre mi chiama Carotina, come quando ero piccola.
Mi piace l'odore della terra bagnata ed il silenzio del bosco. Mi piace rimanere ferma su una salita scomoda per guardare uno scoiattolo che sta beato su un tronco. 
Mi piace quando mia madre mi manda i poemi con il resoconto di una cosa esilarante successa al lavoro. 
Mi piace quando mio fratello mi abbraccia appena arrivo a casa. Mi piace quando mi chiama Meme e fa storie se devo andare via prima. 
Mi piace Gelindo, il mio ragazzo. Mi piace quando dice che ho troppi libri ma mi accompagna il libreria. Mi piace quando prende i pacchi al posto mio e cerca di scappare. Mi piace quando mi scalda le mani perchè mi sono trasformata in un cubetto. Mi piace quando mi tappa le orecchie perchè sta arrivando un treno. 
Mi piacciono le mie amiche, che mi fanno da seconda famiglia. 
Mi piacciono le sfide perchè posso essere nevrotica per un motivo. 
Mi piacciono le LGS, perchè grazie a loro ho incontrato persone divertenti e consolidato amicizie. 
Mi piace l'odore della pancetta ben cotta ed il sapore dell'olio sul pane. 
Mi piacciono le mie gatte che mi fanno le fusa e mi cercano ma anche quel ruffiano del maschio, che per quanto mi eviti, viene sempre a dormire dalla mia parte del letto. 
Mi piace il cane che scodinzola anche se non sa chi sono ma amo ancora di più quando i miei mi fanno le feste. 




Ormai conoscete questa foto! Inutile che vi dica che con questa lettura, mi aggiudico altri due punti :D

7 commenti:

  1. Eh già! Zia ha sempre ragione! E Cesare non può non entrarti nel sangue. Ora anche tu sei un'orfana, sigh, sob...
    Brava Meme!
    Ciao dalla Bacci

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    1. eh si, la Zia ha sempre ragione.... anche quando costringe, lo fa pe il nostro bene! :D

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  2. Bella recensione, bello il gioco dei mi piace. Mi piace leggere un libro che mi piace.
    Lea
    p.s. sì...Laura ha sempre ragione!

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    1. Zia Laura detiene la ragione assoluta ahahahahahahahahahah

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“Ciò che è stato scritto senza passione verrà letto senza piacere”
(Samuel Johnson)

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