Pagine: 1584
Prezzo: € 35
Uscita: 25/05/2021
Genere: Fantasy; Dark
Casa Editrice: Mondadori
Il sole sta tramontando sull’umanità. E la notte appartiene a voraci creature demoniache che vanno a caccia di esseri umani. Le leggende narrano di un liberatore, che un tempo era riuscito a unire il genere umano nella lotta, vittoriosa, contro i demoni. C’è qualcosa di vero in quella storia? Gli Uomini del Nord sostengono che il liberatore sia il mitico Uomo delle Rune…
Recensione: Questa è una settimana difficile, per quanto riguarda le recensioni.
Il ciclo dei demoni è composto da cinque volumi e la pubblicazione attuale del Drago, comprende solo i primi tre. Direi quasi per fortuna, dato che già così il lettore deve maneggiare ben 1.584 e come dicevo per Graceling, per un pendolare diventa un piccolo (ma nemmeno troppo) incubo.
Pubblicato per la prima volta in Italia nel 2011 dalla Newton (poi nel 2018, sempre dalla Mondadori), la serie fu interrotta e ora, dato che ne stiamo parlando, sembra esser finalmente ripartita. Riusciremo a vedere la luce in fondo al tunnel?
Sicuramente, la luce la vorrebbero vedere sempre gli abitanti del mondo narrato, perché al calare della notte si risvegliano i Coreling, esseri demoniaci che hanno uno strano passatempo; smembrare gli umani. Questi simpaticissimi esseri possono esser fermati solo attraverso i simboli di protezione delle Rune (un alfabeto, detto “fuþark”, dalla sequenza dei primi 6 segni che lo compongono) che la gente ormai può metter solo sulle porte di casa, dato che nessuno più usa le arti magiche (o quasi). Saranno però tre personaggi a ribaltare le sorti di tutti.
Parlare di tre libri in un unico post, è pura fantascienza. Ovviamente si incappa in svariati spoiler e dall’esperienza che ho maturato negli anni, ciò non è gradito.
Quindi?
Quindi posso dirvi che nel primo volume, c’è molto impegno da parte dell’autore Peter V. Brett, si vede che ha lavorato sodo per creare un’ambientazione non banale (innovativa ai suoi tempi, oggi invece risulta un po’ la “copia di altre storie”) e ha cercato di dar spessore almeno ai personaggi di rilievo ma, come spesso mi accade, ho trovato molte informazioni abbastanza inutili. Affascinanti, ma prive di importanza al fine della storia.
Questa cosa si ripete sempre un po’, anche perché in qualche modo bisogna giustificare la quantità di pagine scritte (approssimativamente sono: 434 per L’uomo delle rune – 674 per La lancia del deserto – 817 per La guerra alla fine del giorno). Certo, per una saga epica non si può lasciar troppo al caso o alla intuizione del lettore, ma quelle ottocento pagine sono state una pugnalata. Sicuramente ha influito il fatto di aver letto tutto in un colpo solo, però non è stato solo quello.
Lo so che ultimamente sono una lamentela unica, sembra quasi che non mi vada mai bene nulla e che ogni libro, sia peggio del precedente ma non è così. Preso a dosi corrette, questo volume può esser di buona compagnia, soprattutto se non spaventa la mole o siete sopravvissuti senza problemi alla lettura del Signore degli Anelli (saga bellissima eh, però non esattamente veloce).