martedì 3 maggio 2022

Le Black Holes

Autore: Borja González
Pagine: 128
Prezzo: € 20
Uscita: 19/05/2020
Genere: Fantasy; Graphic Novel
Casa Editrice: Mondadori
Nella meraviglia onirica di una palette cromatica inconfondibile, due storie parallele si intrecciano e inseguono in un racconto di sogni e desideri giovanili. Nel 1856 Teresa, giovane aristocratica, è più interessata a scrivere poesie horror d’avanguardia che a fare un buon matrimonio. Nel 2016 tre adolescenti stanno mettendo su un gruppo punk chiamato The Black Holes. Hanno tutto ciò che serve: look, grinta, istinto… e una totale mancanza di talento musicale. Non appena iniziano a provare, però, strani eventi si manifestano. Il loro mondo e quello di Teresa collidono, e le tre ragazze vengono inseguite dall’eco di qualcosa che è successo 160 anni prima.


Recensione: Laura e Teresa, due anime incomprese di epoche differenti, che in qualche modo si toccano e sentono la presenza dell’altra. Un futuro ed un passato, due vite differenti ma ugualmente difficili, circondate da una realtà che a loro sta stretta.

Teresa vive nel periodo del 1856, ed è nell’età giusta per trovare marito anche se lei preferirebbe vivere i suoi mondi immaginari (o forse no) scrivendo poesie di vampiri e di persone con la testa piena di fiori. Ha tre sorelle, di cui due grandi estremamente perfide, un pò come le sorellatre di Cenerentola. Viene trattata come “una adottata” perchè una premonizione l’ha bollata come pazza, ancora prima della nascita.

Laura vive nel presente del 2016, e fa parte del gruppo (più che altro, un trio) punk scolastico. Scrive i testi delle loro canzoni e crede che il suo talento, per quanto pesante, vada condiviso con il mondo. Il vero problema è che ha una mania estremamente particolare sul modo di vestire, dato che ogni volta indossa un costume differente. Si può considerare eccentrica, o pazza?



Ho letto questa storia con pochissime pretese, anche un pò per colpa del fatto che la trama non la ricordavo nemmeno. Non mi aspettavo di trovare un qualcosa di questo tipo, che oscilla tra il disagio e la tristezza di non sentirsi mai bene nel posto in cui si è. Una perenne lotta per vivere la vita in totale sincerità ed armonia con il proprio essere.

Anche per quanto riguarda il tratto, è stato in un certo senso una scoperta che non avevo messo in conto, perchè dopo un primo momento di smarrimento per la mancanza dei tratti del viso, ho apprezzato l’idea di potermi immaginare da sola questi dettagli.

Non è una lettura da dieci, ma secondo me è abbastanza delicata da meritare di esser letta.
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