mercoledì 8 giugno 2022

Hyperion. I canti di Hyperion

Autore: Dan Simmons
Pagine: 708
Prezzo: € 28
Uscita: 23/07/2019
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: Mondadori
L’umanità non vive più relegata sulla Terra: è il XXVIII secolo e gli esseri umani si sono espansi nell’intera galassia, distribuendosi in una nuova federazione che unisce tutti i mondi abitati, l’Egemonia dell’Uomo. Tutto ciò è frutto di un’esaltante azione esploratrice resa possibile dalla tecnologia dei teleporter che, sfruttando i portali e le singolarità, consente di muoversi in maniera istantanea; ma è anche l’esito estremo di una diaspora necessaria: l’uomo infatti ha conquistato pianeti remoti, ma ha perso la sua casa, la Terra, distrutta durante un fallimentare esperimento noto come il Grande Errore.

In questo scenario, sul pianeta Hyperion, stanno per aprirsi le Tombe del Tempo, misteriosi manufatti provenienti dal futuro nei quali il tempo scorre all’inverso e presso cui abita lo Shrike, mostruosa creatura non soggetta alle leggi fisiche. Verso quel luogo tremendo si stanno dirigendo sette pellegrini, sette personaggi in cerca di risposte. Lungo la strada, come succedeva nei tempi antichi, essi narrano delle storie, le loro storie. E forse proprio in quei racconti si cela la chiave della salvezza per l’universo.


Recensione: Questo primo volume, che contiene i primi due libri dedicati al mondo di Hyperion, è un’opera immensa che tratta talmente tante cose che a stento, bastano queste settecento pagine.

Lo ammetto, in un primo momento ero spaventata sia per la mole, sia per l’impaginazione. Il libro è grande, non rigido e con la doppia colonna. Un suicidio.



Questa prima immensa parte, racconta soprattutto del pellegrinaggio di sette persone che in un modo o nell’altro, devono andare o ritornare su Hyperion.

Sono sette pellegrini, più una neonata, che scelti dalla Chiesa Shrike avranno l’onore di essere l’ultimo gruppo a visitare le Tombe del Tempo e ad esser ricevuti dall’entità Shrike, essere probabilmente Alieno di cui non si sa nulla. Certo, l’onore della visita è un pò eufemistica, dato che solitamente chi si imbarca nel pellegrinaggio, non fa ritorno. Il culto infatti, si basa sulla sofferenza e sull’obbedienza. Vedete voi.

C’è anche un’altro dettaglio che grava su di loro, ovvero lo scontro tra l’Egemonia e gli Ouster. I secondi vogliono prendere sotto il loro potere il pianeta e sterminare tutto e tutti, così i sette oscillano tra la decisione su cosa sia peggio; gli Ouster o lo Shrike.

Come dicevo, la prima parte della storia, ci serve a conoscere i protagonisti. Perchè in un momento di tale tensione, viene concesso solo a loro di partire? Perchè non sembrano persone scelte a caso? Così, un passo per volta, ci vengono narrate sei storie su sette.



Padre Lenar Hoyt; L’uomo che si lamentò di Dio (The Man who Cried God)
Colonnello Fedmahn Kassad; Gli amanti di guerra (The War Lovers)
Poeta Martin Sileno; Canti di Hyperion (Hyperion Cantos)
Filosofo Sol Weintraub; Il fiume Lete sa d’amaro (The River Lethe’s Taste is Bitter)
Detective Brawne Lamia; Il lungo addio (The Long Good-Bye)
Console; Ricordando Siri (Remembering Siri)

Manca quello di Het Masteen, il templare che inizialmente li ospita sulla nave-albero. Non posso dire molto su questa figura, perchè anche la sua presenza ha una certa importanza.

Per quanto riguarda le storie, devo ammettere che alcuni pezzi li ho letti alla velocità della luce, perchè troppo descrittivi. Gli unici due che ho apprezzato sono quelli di Padre Hoyt e quelli del filosofo Weintraub, che mi hanno lasciato un senso di disagio e ansia, che non riuscirei a spiegare con efficacia.

Traspare comunque un disagio ben più profondo, avvero quello politico e religioso.

Anche in un futuro lontano, non riusciremo ad esser capaci di vivere con serenità. Lo so, la mia considerazione appare sempliciotta se accostata ad un lavoro così grande, eppure è una cosa ovvia e vera. Anche perchè il secondo libro contenuto in questo volumone, mette sotto la luce del riflettore una cosa che tutti solitamente si chiedono; le IA, sono da considerarsi pericolose?

Sono svariati anni che ci poniamo questa domanda e qui, ci vogliono settecento pagine prima e novecento pagine dopo, per avere una vaga risposta; si.

Si però anche no, perchè nulla è mai lineare e scontato in un mondo dove si parla di futuro ma anche resurrezione. Praticamente, inizia e ti poni delle domande e finisci che ne hai il doppio. Ottimo.

Nel complesso però è un mattone meraviglioso, che ho letto lentissimamente ma con grande interesse. La scrittura di Dann è scorrevole e le parti che mi hanno annoiato, sono una mia personale tara (quando si entra nel tecnico della scienza o nella poesia, io mi smaterializzo).

Ora non mi resta che affrontare gli ultimi due volumi, anche se mi sono già spoilerata parte della storia.

Grazie Wikipedia.
buzzoole code