Pagine: 200
Prezzo: € 28
Uscita: 11/02/2020
Genere: Fantascienza; Racconti
Casa Editrice: Mondadori
“Racconti” è la traduzione di “The Collected Stories” di Arthur C. Clarke, la più completa raccolta organica delle opere brevi del maestro anglosassone della fantascienza. Si tratta di più di cento racconti che mostrano l’evoluzione tematica e stilistica di sir Arthur Charles Clarke, che abbraccia un arco temporale vastissimo, dal 1937, con il racconto “Travel by Wire!” (“Viaggiare via cavo”) pubblicato in prima edizione nel numero di dicembre della rivista “Amateur Science Fiction Stories”, fino al 1999, con il brevissimo racconto intitolato “Improving the Neighbourhood”, che è stato il primo racconto di SF a uscire sulla prestigiosa rivista “Nature”. Completano il volume una introduzione dello stesso Clarke, alcune brevi annotazioni dell’autore su gran parte dei racconti contenuti nel libro, e poi una corposa appendice con un approfondito ritratto dello scrittore britannico e la bio-bibliografia completa di tutte le opere di Arthur C. Clarke.
Recensione: Dare un giudizio ad una raccolta di racconti, non è esattamente facile. Ci sono molte cose da dire ma troppe storie diverse da prendere in esame ed è per questo che partecipare aad un evento di questo tipo, porta alla salvezza.
Qui sotto troverete otto commenti più o meno lunghi, su quello che ho letto ma sarà mia premura poi, portarvi anche tutti gli altri.
Silenzio, prego: Dove può portare la stupidità umana? In questo racconto, abbiamo ben due esempi di come l’uomo in fondo non si meriti l’intelligenza e le possibilità che il mondo offre.
Un giovane studente, vorrebbe inventare una macchina che neutralizza i rumori, peccato che non sia poi così geniale come crede. Così un tentativo lo fa, crede sia perfetto e lo mette all’opera “su commissione”. Un altro giovane studente, interessato della creatura del primo, vorrebbe usarla in un preciso momento e non si sa come, riesce nel suo intento. La gelosia del secondo e la tanto sperata gloria del primo, sono un mix estremamente pericoloso.
Qualcuno ci rimette la vita per un errore, molti si impauriscono, tutti ci rimettono in qualche modo. Ditemi voi.
Titolo originale: Silence Please
Pubblicato la prima volta su «Science-Fantasy», inverno 1950, con il titolo “Silence, Please!” firmato “Charles Willis”. Poi raccolto in Tales from the White Hart.
Traduzione di Ginetta Pignolo
Problemi con i nativi: In questo racconto troviamo narrato il primo incontro tra gli Umani e gli Alieni. Trovo estremamente divertente l’insolito contatto e l’insolita delicatezza mista ad umorismo in cui si svolge tutto.
Diciamo che lascia una domanda in testa; come avremmo reagito noi?
Titolo originale: Trouble with the Natives
Pubblicato la prima volta su «Lilliput», febbraio 1951, con il titolo “The Men in a Flying Saucer”. Poi raccolto in Reach for Tomorrow.
Traduzione di Enzo Verrengia
La strada verso il mare: Sono un po’ perplessa con questo racconto, anche se una cosa la so bene. Nella prefazione, ci viene detto che nella raccolta dei vari Racconti, c’è quello più piccolo di solo 38 parole e quello più lungo, con 18.000 parole. Se i miei calcoli sono esatti, questo è il più lungo. Che culo.
Dicevo, sono perplessa perché la mini prefazione fatta proprio dall’Autore, ci azzecca poco con il racconto e dal mio punto di vista, molte cose sono superflue. Ora, non voglio fare la saccente e il mio pensiero è un giudizio personalissimo, però è troppo lungo.
Diciottomila parole per raccontare che un ragazzo, arrivato ad un certo punto della sua vita, dovrà scegliere se seguire la strada dell’amore (che nemmeno sa se esiste) o quella artistica (che comunque deve ancora sperimentare). Quello che sta nel mezzo, è roba.
L’inizio è interessante, come la descrizione di Shastar, il cammino invece è inutilissimo.
Titolo originale: The Road to the Sea
Pubblicato la prima volta su «Two Complete Science-Adventure Books», primavera 1951, con il titolo “Seeker of the Sphinx”. Poi raccolto in Tales of Ten Worlds.
Traduzione di Guido Zurlino
La sentinella: Un titolo azzeccato, considerando che molti di noi hanno visto almeno una volta nella vita, un programma dove si ipotizzava che le piramidi fossero opera degli Alieni.
In questo caso, non è così che funziona, ma quasi.
Una sentinella silenziosa, posta sulla luna, per tastare il terreno e capire chi è degno. Ma che poi, noi lo siamo? Rientreremmo in quella categoria di esseri viventi, meritevoli della grande sapienza e della grande possibilità?
Titolo originale: The Sentinel
Pubblicato la prima volta su «10 Story Fantasy», primavera 1951, con il titolo “Sentinel of Eternity”. Poi raccolto in Expedition to Earth.
Traduzione di Beata Della Frattina
Vacanza sulla luna: Attualmente è il mio racconto preferito, perchè la protagonista è una ragazza che non ha mai avuto grandi ambizioni e che per la creazione di una super nova, raggiunge il padre sulla luna e passa una vacanza del tutto fuori dal comune. La delicatezza e la semplicità dello svolgimento, lascia un grandissimo coinvolgimento e un senso di “voler fare” che mi capita di percepire sempre poco. Daphne è appena entrata nelle mie scene preferite.
Titolo originale: Holiday on the Moon
Pubblicato la prima volta su «Heiress», gennaio-aprile 1951
Traduzione di Enzo Verrengia
Ombre sulla luna: Fantascienza e politica, spesso vanno a braccetto.
Le cospirazioni sono una cosa che mettiamo ovunque e che in fondo, ci incutono molto timore. In questo lungo racconto, troviamo esattamente questo ma dettro tra di noi, tra i racconti che ho letto fino ad ora, è quello che mi ha preso di meno. Però trovo splendida l’idea di poterlo leggere per la prima volta, perchè è uno di quei racconti che ancora non era uscito nelle varie antologie.
Sono molto orgoglioso del fatto che gli uomini dell’equipaggio dell’Apollo 15 abbiano battezzatoSono molto orgoglioso del fatto che gli uomini dell’equipaggio dell’Apollo 15 abbiano battezzatocon il titolo originale di questo racconto, “Earthlight”, il cratere da loro attraversatosul rover lunare. Al loro ritorno sulla Terra, mi hanno inviato una splendida mappa tridimensionalecon la dedica: “Ad Arthur C. Clarke, con i più calorosi saluti dall’equipaggiodell’Apollo 15. La ringraziamo immensamente per le sue visioni profetiche sullo spazio”.
Titolo originale: Earthlight
Pubblicato la prima volta su «Thrilling Wonder Stories», agosto 1951. Mai apparso prima in altri volumi antologici.
Traduzione di Enzo Verrengia
Al bivio: Esplorare lo spazio o decidere di affidarsi in tutto e per tutto alla tecnologia, ci porta sempre ad un bivio. Affrontare delle scelte che influenzeranno il futuro del mondo, comporta ad un peso e a delle problematiche variegate e di vario impatto. Quante scelte posso esser sbagliate? Quante volte poi ci si guarda alle spalle e si pensa “e se avessi fatto questo”?
Il bello delle storie basate sulla fantascienza, è che ci portano a considerare aspetti di un futuro che ancora non abbiamo pensato e magari, ci porta ad una certa consapevolezza futura. Un bivio non è da sottovalutare.
Titolo originale: Second Dawn
Pubblicato la prima volta su «Science Fiction Quarterly», agosto 1951. Poi raccolto in Expedition to Earth.
Traduzione di Bianca Russo
Superiorità: Chi ci dice che l’oggetto più nuovo e tecnologico, sia anche l’oggetto migliore ed infallibile?
Titolo originale: Superiority
Pubblicato la prima volta su «The Magazine of Fantasy & Science Fiction», agosto 1951. Poi raccolto in Expedition to Earth.
Traduzione di Beata Della Frattina