Autore: Beppe Tosco e Francesco Tosco
Pagine: 264
Prezzo: € 16.90
Uscita: 16/01/2018
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Frassinelli
Milano. Tra 15 anni. Gheorge Pop è un criminale pieno di idee brillanti. L’ultima, davvero geniale, è quella di riutilizzare la cocaina che – una volta evacuata dai suoi consumatori – abbonda nelle fogne di Milano: raccoglierla, filtrarla, ripulirla, e rimetterla in circolazione. Little Virgin, la chiama (raffinato inglesismo per Madunina). Un tragico giorno d’estate, però, un temporale fa cadere un’enorme gru sul deposito in cui Pop tiene ammassate tonnellate di droga da ripulire, che trascinate dal vento si spargono sopra Milano. E la città impazzisce: i freni inibitori scompaiono, e gli operosi cittadini di Milano si abbandonano ai loro desideri più nascosti. Desideri che, nella stragrande maggioranza dei casi, si rivelano essere estremamente violenti. Vendette, violenze, omicidi dilagano per le vie di Milano, e, come se non bastasse quello che succede davvero, qualcuno si diverte a gettare benzina sul fuoco attraverso il web, dove spopola l’hashtag #MilanoFiesta, che viralizza e diffonde all’infinito le immagini e i video della follia. In questo contesto inizia l’odissea di uno strano trio: Vladi, un ragazzino di origini russe strutturalmente orfano; Lola, adolescente tanto impaurita quanto decisa, e il comandante dei carabinieri De Leo, che – non potendo fare nulla per fermare l’ondata di violenza – decide che la cosa migliore da fare sia provare a salvare almeno i due ragazzini. E intanto si domanda: ma è possibile che sia stata solo una nuvola di droga a scatenare tutto questo?
Pagine: 264
Prezzo: € 16.90
Uscita: 16/01/2018
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Frassinelli
Milano. Tra 15 anni. Gheorge Pop è un criminale pieno di idee brillanti. L’ultima, davvero geniale, è quella di riutilizzare la cocaina che – una volta evacuata dai suoi consumatori – abbonda nelle fogne di Milano: raccoglierla, filtrarla, ripulirla, e rimetterla in circolazione. Little Virgin, la chiama (raffinato inglesismo per Madunina). Un tragico giorno d’estate, però, un temporale fa cadere un’enorme gru sul deposito in cui Pop tiene ammassate tonnellate di droga da ripulire, che trascinate dal vento si spargono sopra Milano. E la città impazzisce: i freni inibitori scompaiono, e gli operosi cittadini di Milano si abbandonano ai loro desideri più nascosti. Desideri che, nella stragrande maggioranza dei casi, si rivelano essere estremamente violenti. Vendette, violenze, omicidi dilagano per le vie di Milano, e, come se non bastasse quello che succede davvero, qualcuno si diverte a gettare benzina sul fuoco attraverso il web, dove spopola l’hashtag #MilanoFiesta, che viralizza e diffonde all’infinito le immagini e i video della follia. In questo contesto inizia l’odissea di uno strano trio: Vladi, un ragazzino di origini russe strutturalmente orfano; Lola, adolescente tanto impaurita quanto decisa, e il comandante dei carabinieri De Leo, che – non potendo fare nulla per fermare l’ondata di violenza – decide che la cosa migliore da fare sia provare a salvare almeno i due ragazzini. E intanto si domanda: ma è possibile che sia stata solo una nuvola di droga a scatenare tutto questo?
Recensione: Favola splatter è una storia che narra di una Milano non troppo futura, dove dopo la rottura di un silos pieno di cocaina, la città cade nel delirio. Quanto però c’è da attribuire alla sostanza? Quanto la follia già vive nel cuore delle persone? In uno scenario che oscilla tra il comico ed il grottesco, Lola e Vladi dovranno cercare di sopravvivere e forse, con l’aiuto del comandante, arriveranno alla fatidica luce in fondo al tunnel. Ammetto che quando ho sentito parlare di questo libro, sono rimasta affascinata dall’idea di una Milano strafatta. Ho immaginato una città su di giri, divertente, psichedelica… insomma, una Milano simile al viaggio mentale che si fa Dumbo quando vede l’elefante rosa. Poi però, ho conosciuto Lola e Vladi e tutti i cittadini. Ho conosciuto i loro disagi, i loro istinti più nascosti e mi sono resa conto che alla fin fine, quello che viene raccontato è solo lo specchio di quello che già succede. Favola splatter sembra un pò la Divina commedia di Dante, riscritta in chiave contemporanea, dove i gironi infernali vengono sostituiti dai disagi mentali. Questo è un libro che fa indubbiamente ridere ma dovrebbe essere anche letto da più persone possibili perché realtà e finzione sono divise da un sempre più sottile filo.