Titolo: Gli effetti speciali dell'amore
Autore: Angela Iezzi
Pagine: 287
Prezzo: € 9.90 cartaceo - € 4.99 ebook
Trama: Ashley Morgan ha ventiquattro anni, una grande passione per i libri e una laurea in economia, che ha conseguito al solo scopo di compiacere il padre, proprietario di una famosa azienda dolciaria, di cui è certa di prendere il posto. E invece, del tutto inaspettatamente, il padre decide di affidare la guida della società a Jaime Standley, che lavora al suo fianco da molti anni e ne è diventato il braccio destro. Di fronte a quel gesto Ashley chiude i rapporti con lui. Passano gli anni, durante i quali padre e figlia perdono quasi ogni contatto, fino a quando il signor Morgan muore, lasciandole una cospicua eredità. Alla lettura del testamento un’altra sorpresa attende Ashley: a lei andranno il conto in banca, la casa di famiglia e una quota di minoranza della società, a Jaime la maggioranza delle azioni e il compito di gestire e amministrare la Morgan&Hall. Ma solo a una condizione: che per un anno i due beneficiari lavorino insieme e risiedano sotto lo stesso tetto. Ashley si sente ingannata e truffata: Jaime è un impostore e lei gliela farà pagare. Ma la convivenza forzata qualche volta può rivelarsi assolutamente imprevedibile…
Scarabocchio: Ashley decide di accantonare i suo sogni per poter affiancare il padre nella gestione dell'attività di famiglia. Ci spende cinque anni per migliorarsi e per dimostrare di esserne degna.
Arrivata alla fine del lungo percorso, si sente così ottimista che quando capisce che l'azienda verrà in realtà affidata al pupillo Jaime, sparirà dalla circolazione più rancorosa che mai.
Tre anni dopo però, il Sig. Morgan muore e alla lettura del testamento, Ashley scopre che per ottenere la sua casa d'infanzia e l'accesso al suo conto in banca (che è suo ma a nome del padre), dovrà convivere per un'anno proprio con Jaime. Nel periodo "forzato", i due verranno controllati in modo non programmato per valutare il loro grado di cooperazione. Se finito l'anno, verranno giudicati positivamente, entrambi avranno ciò che meritano.
Devo prima di tutto ringraziare la Newton.
Se fosse stato per me, non l'avrei mai comprato perché tutta quella fila di cuoricini luminosi, mi fanno venire il diabete in tre secondi netti. Però, dopo il primo impatto da ricovero, posso dire che è stato un bel regalo.
Devo anche ringraziare Daniela di Un libro per amico, per avercelo assegnato come lettura Extra e quindi, per avermi dato un motivo per non lasciarlo nella libreria a prender polvere.
Ok, dopo questa sviolinata molto insolita, meglio se vi spiego perché per quanto sia stata una bella lettura, avrei voluto lanciare il libro dal treno più e più volte.
Ashley è una cretina.
Si può dire? Non vi offendete nel leggere quella parola, vero? No perché è l'unica cosa che riesco a pensare di Lei. No, aspettate... non è vero, credo sia anche tremendamente infantile, viziata e presuntuosa.
Dico spesso che ci sono protagonisti antipatici ma Ashley si merita il podio!
La signorina passa tre anni ad essere arrabbiata con il padre solo perché non le ha lasciato le redini della società. Peccato che lui abbia pensato di farle un favore, cercando addirittura di aiutarla, lasciandole dei nomi di librerie ben disposte ad assumerla. Perché allora, quella testolina bacata, si incazza? Mistero. Si sente ferita nell'orgoglio(ma de che??) ma questo non è sufficiente a spiegare anni di astio.
Non è nemmeno sufficiente a motivare la nevrosi che prova verso Jamie. Il povero, che dal giorno alla notte si ritrova a dover convivere con una pazza in una casa non sua, viene ripetutamente maltrattato nel corso della storia ma quella babbiona di Ashley, sostiene fino all'ultimo che LUI sia un cavernicolo brontolone. LUI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! L'avrei presa a ceffoni una riga si e l'altra pure.
Si crede una vittima. Sempre. Non fa altro che lamentarsi e passare più di duecento pagine con lei sono state un vero supplizio. Per fortuna, Jaime è un santo. Abbastanza Santo da non strozzarla quando scopre che per fare un torto a lui ha cercato di sabotare l'azienda (si, parlo di quella che si credeva così matura da poter gestire l'impero del padre....).
Jaime Standley è l'uomo dei sogni. Sexy, gentile, bravo in cucina(e non solo), intelligente, geloso e soprattutto è molto paziente.
Lui è l'unico elemento che mi ha fatto proseguire la lettura. Lui è l'unico motivo per cui ridevo mentre leggevo.
La storia è simpatica, a tratti divertente.
Ho passato due giorni piacevoli e non troppo impegnativi ma credo che in un romanzo del genere, sia una cosa molto positiva. Il finale è un pò un cliché ma fa anche piacere trovarlo, perché dopo tutti i guai che Jamie ha dovuto passare, credo sia il minimo dargli un pò di tregua!
Devo prima di tutto ringraziare la Newton.
Se fosse stato per me, non l'avrei mai comprato perché tutta quella fila di cuoricini luminosi, mi fanno venire il diabete in tre secondi netti. Però, dopo il primo impatto da ricovero, posso dire che è stato un bel regalo.
Devo anche ringraziare Daniela di Un libro per amico, per avercelo assegnato come lettura Extra e quindi, per avermi dato un motivo per non lasciarlo nella libreria a prender polvere.
Ok, dopo questa sviolinata molto insolita, meglio se vi spiego perché per quanto sia stata una bella lettura, avrei voluto lanciare il libro dal treno più e più volte.
Ashley è una cretina.
Si può dire? Non vi offendete nel leggere quella parola, vero? No perché è l'unica cosa che riesco a pensare di Lei. No, aspettate... non è vero, credo sia anche tremendamente infantile, viziata e presuntuosa.
Dico spesso che ci sono protagonisti antipatici ma Ashley si merita il podio!
La signorina passa tre anni ad essere arrabbiata con il padre solo perché non le ha lasciato le redini della società. Peccato che lui abbia pensato di farle un favore, cercando addirittura di aiutarla, lasciandole dei nomi di librerie ben disposte ad assumerla. Perché allora, quella testolina bacata, si incazza? Mistero. Si sente ferita nell'orgoglio
Non è nemmeno sufficiente a motivare la nevrosi che prova verso Jamie. Il povero, che dal giorno alla notte si ritrova a dover convivere con una pazza in una casa non sua, viene ripetutamente maltrattato nel corso della storia ma quella babbiona di Ashley, sostiene fino all'ultimo che LUI sia un cavernicolo brontolone. LUI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! L'avrei presa a ceffoni una riga si e l'altra pure.
Si crede una vittima. Sempre. Non fa altro che lamentarsi e passare più di duecento pagine con lei sono state un vero supplizio. Per fortuna, Jaime è un santo. Abbastanza Santo da non strozzarla quando scopre che per fare un torto a lui ha cercato di sabotare l'azienda (si, parlo di quella che si credeva così matura da poter gestire l'impero del padre....).
«Perché ci tieni tanto?», gli chiedo allora nel tentativo di farlo ragionare.
«Te l’ho detto: tu non avrai il coraggio di ammettere la realtà, ma io sì!».
«Di cosa stai parlando, Jaime?!»
«Di noi, sto parlando di noi!».
«Non c’è nessun noi, come te lo devo spiegare?», insisto sconsolata.
«È quello che, per una ragione che ancora non capisco, ti vuoi ostinare a credere, ma tu sai che non è così!». Il suo sguardo penetrante mi fa capire che pensa fermamente quello che ha appena detto.
«Tra noi due sei tu quello che si ostina a credere qualcosa che non c’è!».
«Ah, sì? Dimostramelo! Dimostrami che ho torto», mi sfida.
«Come faccio a dimostrartelo? Non basterebbe una dichiarazione in carta bollata per fartelo entrare in testa!». È evidente che non ha la minima intenzione di mollare la presa.
«Non voglio una dichiarazione, non voglio parole, io voglio i fatti. Ci siamo baciati, questo è un fatto! È piaciuto a entrambi, questo è un fatto! Siamo attratti l’uno dall’altra, questo è un fatto!».
«Ero ubriaca, Jaime! Non volevo baciarti, ero solo ubriaca!».
«La prima volta, ma la seconda? E la terza?».
«Errori, sono stati solo degli errori che a quanto pare tu hai intenzione di farmi scontare!».
«Queste sono parole. Tu li chiami errori, per me non lo sono stati! Io voglio baciarti anche in questo momento!».
«Non stai parlando sul serio», dico scuotendo la testa.
«Mai stato più serio», mi assicura lui.
«Io ti odio».
«E io ti amo».
Jaime Standley è l'uomo dei sogni. Sexy, gentile, bravo in cucina
Lui è l'unico elemento che mi ha fatto proseguire la lettura. Lui è l'unico motivo per cui ridevo mentre leggevo.
La storia è simpatica, a tratti divertente.
Ho passato due giorni piacevoli e non troppo impegnativi ma credo che in un romanzo del genere, sia una cosa molto positiva. Il finale è un pò un cliché ma fa anche piacere trovarlo, perché dopo tutti i guai che Jamie ha dovuto passare, credo sia il minimo dargli un pò di tregua!