Titolo: Il diario del Pirata di Bronzo
Autore: Federico Maria Brera
Pagine: 270
Prezzo: € 12.60 cartaceo - € 3.99 ebook
Trama: In una baia segreta, lontana dai domini del Re e avvolta in un mistero che sa di leggenda, un pirata viene scelto dal Dio del Mare per ripercorrere gli eventi della Storia. Il famigerato Capitano della Bronzea, Scatty, rampollo di Mar Grande, strappato dai genitori in tenera età, scoprirà l'arcano del quale, invero, non è il solo protagonista. Qualcuno deve essere fermato, prima che sia troppo tardi. Al fianco del suo fidato amico, Nero, detentore del fuoco, Scatty esplorerà la misteriosa Baia degli Orsi, e sfiderà i cavalieri del Re svelando pian piano l'intricato mistero che avvolge il Centro del Mondo, cuore e specchio del male. Sulla sua strada incontrerà spettri; il terribile Signore dei Mari, Barba Blu, detto il Re Senza Nome; nemici vecchi e nuovi, e poi, infine, se stesso e molto di più.
Scarabocchio: Mi sono fatta convincere da questa copertina strepitosa.
Intrigante come i Pirati che popolano la storia. Misteriosa come la Baia degli Orsi. Dai colori magici, come la storia che cela il libro.
So bene che l'abito non fa il monaco e che dopo anni, dovrei "annusare" già da lontano una lettura poco gradita ma la trama mi incuriosiva e ho voluto provarsi, soprattutto perché i capitoli erano brevi e pensavo di potermeli gestire con più facilità.
Il diario del Pirata di Bronzo è appunto un diario. Una raccolta dei fatti vissuti direttamente dal Capitano Scatty e spetta a noi giudicare ogni cosa, ogni decisione ed ogni reazione. Lui è il portavoce di una storia che corre parallela con la fantasia. Il protagonista vive un'esperienza irripetibile ma particolarmente difficile.
Nel racconto vengono marcati soprattutto alcuni sentimenti, come la paura.
L'incertezza, l'abbandono, la solitudine e la follia di chi è solo. Il tutto in realtà, sarebbe stato abbastanza interessante e meritevole ma il senso di confusione su molte scene movimentate mi hanno creato parecchia nausea, un pò come se fossi su una nave che solca il mare in tempesta.
I capitoli brevi, che inizialmente mi sembravano un punto forte, andando avanti con la lettura si sono rivelati spesso un punto a sfavore perché ho avuto l'impressione che molte scene, oltre ad essere caotiche, venissero un pò stroncate.
Scatty e Nero però, sembrano essere un'accoppiata avvincente, anche se un filo comica.
Il folle e l'equilibrato. L'alcolizzato (che molti pirati descritti) in crisi d'astinenza e quindi dal carattere difficile, accostato ad un'essere postato e tutt'uno con la natura.
Una storia che poteva funzionare ma che mi ha lasciato molto frustrata. Un pò come il finale, che inconsciamente già avevo capito a cui però non avevo dato voce per non dovermi ripetere "te l'avevo detto".
Non me la sento di non consigliarlo, spero solo che qualcuno sia capace di apprezzarlo più di me.