Titolo: La casa per bambini speciali di Miss Peregrine
Autore: Ransom Riggs
Pagine: 382
Prezzo: € 10 cartaceo
Trama: Quali mostri popolano gli incubi del nonno di Jacob, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi? Sono la trasfigurazione della ferocia nazista? Oppure sono qualcosa d'altro, e di tuttora presente, in grado di colpire ancora? Quando la tragedia si abbatte sulla sua famiglia, Jacob decide di attraversare l'oceano per scoprire il segreto racchiuso tra le mura della casa in cui, decenni prima, avevano trovato rifugio il nonno Abraham e altri piccoli orfani scampati all'orrore della Seconda guerra mondiale. Soltanto in quelle stanze abbandonate e in rovina, rovistando nei bauli pieni di polvere e dei detriti di vite lontane, Jacob potrà stabilire se i ricordi del nonno, traboccanti di avventure, di magia e di mistero, erano solo invenzioni buone a turbare i suoi sogni notturni. O se, invece, contenevano almeno un granello di verità, come sembra testimoniare la strana collezione di fotografie d'epoca che Abraham custodiva gelosamente. Possibile che i bambini e i ragazzi ritratti in quelle fotografie ingiallite, bizzarre e non di rado inquietanti, fossero davvero, come il nonno sosteneva, speciali, dotati di poteri straordinari, forse pericolosi? Possibile che quei bambini siano ancora vivi, e che - protetti, ma ancora per poco, dalla curiosità del mondo e dallo scorrere del tempo - si preparino a fronteggiare una minaccia oscura e molto più grande di loro?
Da lì, ogni pezzo andò al suo posto a una velocità incredibile. Biglietti aerei acquistati, orari controllati, tragitti pianificati. Io e papà saremmo partiti a giugno, per tre settimane. Mi chiesi se non fosse troppo, ma a lui, diceva, servivano almeno tre settimane per studiare a fondo le colonie di uccelli dell’isola.
Immaginavo che la mamma avrebbe obiettato – così tanti giorni! –, invece più si avvicinava la data della partenza, più lei era chiaramente emozionata per noi. «I miei due uomini» ripeteva raggiante «partono per una grande avventura!»
Trovavo toccante quell'entusiasmo, lo ammetto; almeno fino al pomeriggio in cui la sentii confessare al telefono a un’amica quanto si sarebbe sentita sollevata «a riavere indietro la mia vita» per tre settimane senza «due bambini bisognosi di cui preoccuparmi».
Ti voglio bene anch'io, avrei voluto dirle con tutto il sarcasmo crudele di cui ero capace. Ma non si era accorta di me, quindi rimasi zitto. Le volevo bene, naturalmente, soprattutto perché voler bene a tua madre è obbligatorio, non perché pensassi che mi sarebbe piaciuta se l’avessi incontrata per strada.
Eventualità impossibile, in ogni caso: solo i poveri vanno a piedi.
Scarabocchio: Ve lo dico, non ho letto il libro solo perché a breve uscirà il film (anche se il trailer è dannatamente figo e si, andrò a vederlo) ma per il semplice motivo che a breve, uscirà il terzo. Mi stuzzicava molto ma ho sempre preferito evitare, giusto per non appassionarmi e poi scoprire che non sarebbero mai arrivati alla fine.
Comunque, adesso eccomi qui.
Jacob è un giovane ragazzo cresciuto con le storie incredibili e spaventose del nonno Abraham.
L'uomo raccontava di bambini speciali che sapevano fare cose incredibili ma anche di mostri venuti fuori dagli incubi più terrificanti e questo, spaventava ed affascinava il giovane ragazzino.
Crescendo però, incominciò a dubitare che quelle storie fossero realmente vere e anche dopo aver visto le foto dei bambini speciali, era restio a prenderle seriamente. Fino al giorno in cui Abraham muore in circostanze particolari.
Da quel pomeriggio Jacob entra in uno stato di isteria ma con il sostegno dello Psicologo che lo segue, riuscirà a scoprire cosa volesse dire il nonno con le sue ultime parole.
"Trova il falco... Dentro l’anello... Oltre la tomba del vecchio... 3 settembre 1940"
Scoprirà di non esser ciò che credeva e che il nonno nascondeva cose ben più incredibili di quelle che raccontava.
Non sapevo bene cosa aspettarmi, l'immagine della copertina mi dava l'impressione di una storia molto cupa e "vecchia" ma alla fin fine, non è una cosa vera.
La storia è lenta e particolare, procede in modo lineare. Ci sono molte foto per darci un'idea dei personaggi descritti (se penso a quelle foto e gli attori scelti per il film.... non c'è storia. Quelli del libro fanno quasi paura) ma quasi nessuna dei luoghi in cui Jacob si aggira (se non due o tre).
Devo ammettere che la parte della scoperta della casa distrutta dalle bombe e la relativa scoperta dei vari punti interessanti mi ha affascinato e avrei voluto trovarmi lì.
Ho anche apprezzato il portale, quello che unisce ciò che era e ciò che è. Mi sono piaciute le incisioni nella pietra ma le ho anche viste come i segni che i carcerati lasciano sui muri delle celle (dettaglio che probabilmente esiste solo nei film).
In realtà, ho apprezzato un pò tutta la storia, anche se è realmente movimentata solo alla fine ma nel complesso sono state dosate bene le informazioni che ci hanno dato.
Leggerò sicuramente il seguito, con la speranza di non dover attendere troppo per l'ultimo capitolo.