Titolo: Anna e l'uomo delle rondini
Autore: Gavriel Savit
Pagine: 241
Prezzo: € 17.90
Uscita: 6 Settembre
Trama: Cracovia, nel 1939, non è esattamente il posto migliore dove crescere. Le strade sono un lugubre concerto di soldati in marcia e cani feroci, spari e grida. Non risuonano più di risate e chiacchiere tra amici, passeggiate al parco e caffè all'aperto. Anna ha solo sette anni, ma conserva un vago ricordo di quei lontani giorni di sole e di calore. Ora ha imparato che ciò che gli adulti chiamano "guerra" è come la tempesta: quando si annuncia all'orizzonte, meglio chiudersi in casa. Solo che lei, una casa, non ce l'ha più. Dal mattino in cui suo padre è uscito per andare all'Università e non ha fatto ritorno. Anna non sa che i tedeschi l'hanno portato via, insieme a tanti altri insegnanti. E mentre i vicini e gli amici di un tempo le voltano le spalle, lei resta completamente sola. È allora, mentre vaga per la città, che incontra l'Uomo delle rondini. Dapprima è un rumore di passi sull'acciottolato, poi una sagoma sottile che incombe, altissima, con un'aura di mistero e autorevolezza. Quando le rivolge la parola, Anna scopre che, come suo padre, ha un talento per le lingue: conosce il polacco, il russo, il tedesco, lo yiddish, persino il linguaggio degli uccelli. Nel momento in cui chiama a sé una bellissima rondine - che scende a posarsi sulla sua mano - per calmare il pianto di Anna, la bambina resta incantata. E decide di seguirlo, ovunque sia diretto. È così che inizia il loro lungo viaggio per non farsi trovare. Un'avventura che per Anna è una scoperta della vita, tra le insidie dei boschi e della natura.
Scarabocchio: Anna è una piccola bambina che vive a Cracovia con il padre. Vive in un mondo incantato dove gli amici del padre la considerano parte della loro famiglia e la trattano come loro pari, anche se per molti altri è fin troppo piccola per poter "intromettersi" nelle faccende dei grandi.
A soli sette anni parla già molte lingue e si dimostra altamente intelligente ma nel 1939, questo pregio non è poi così utile.
Il padre di Anna infatti, viene convocato in Università con i collegi per una riunione ma non farà più ritorno a casa. La bambina non sa cosa fare, anche perché non solo non ha le chiavi per entrare a casa sua ma l'uomo che doveva tenerla sotto osservazione, dopo un giorno si scusa e la manda via.
Rimane così abbandonata a se stessa in un mondo che non conosce. Quasi subito però, incontra un'uomo dal fare distinto e dall'altezza impressionante. I due, dopo un approccio un pò particolare, decidono che è meglio stare insieme nel sopravvivere che nel dividersi e andare incontro a morte certa.
Parto subito con il dire che non conoscevo il libro.
Anzi, a ben dire, nemmeno sapevo che doveva uscire. Quindi, l'ho iniziato sena sapere cosa aspettarmi e alla fine... beh, mi è piaciuto.
Anna è la piccola protagonista della storia.
Una piccola orfanella che incontra per caso un'uomo strano che sembra parlare con gli uccellini. Da questa sua peculiarità, lei lo chiama L'uomo delle rondini, anche perché lui non le rivelerà mai il suo vero nome. Oltre a quello però, l'uomo non dirà nulla di sè ed Anna dovrà adattarsi a questo volere anche perché in cambio, le insegnerà a sopravvivere nel mondo.
La storia non è così pesante come avrei potuto immaginare all'inizio. Tutto viene raccontato con gli occhi di lei ed il viaggio spesso e volentieri non viene descritto molto, se non alcuni punti importanti come le volte in cui devono fermarsi nelle città per recuperare le pastiglie che prende Lui o per recuperare dei vestiti più grandi per Anna.
Ci viene raccontato come fanno a passare alle frontiere e alla fine, poco altro.
Il vivo della storia parte in realtà quando incontrano l'ebreo Reb, di cui Anna si affeziona e si impunta per aiutarlo, anche a costo di morire lei stessa. Però, della guerra sappiamo abbastanza poco, abbiamo pochi dettagli (se non quello che già sappiamo di nostro) e poche "intromissioni" nella vita dei due girovaghi.
Mi ha lasciato comunque molte domande in sospeso, L'uomo delle rondini è un personaggio così misterioso che anche quando svela qualcosa di se, si ha la netta sensazione che in fondo non stia comunque dicendo tutto.
Nel complesso mi è piaciuto leggere questo libro, cerca non solo di non far dimenticare un periodo storico molto importante ma cerca anche di lasciare al lettore qualcosa di importante. In primis, la speranza.