giovedì 26 maggio 2022

Slender Man

Autore: Anonimo Slenderman
Pagine: 288
Prezzo: € 14.90
Uscita: 24/10/2019
Genere: Horror
Casa Editrice: HarperCollins
Lauren Bailey è scomparsa. Mentre i suoi amici si disperano e la polizia la cerca freneticamente, Matt Barker, suo compagno nella scuola più esclusiva della città, comincia a sognare alberi minacciosi, cieli in tempesta e qualcosa di oscuro che si avvicina sempre di più. Una figura terrificante, alta, con lunghe braccia si fa largo nel confine fra realtà e incubo. Un confine che, giorno dopo giorno, si fa sempre più sottile nella vita di Matt, fino a scomparire… Attraverso documenti, stralci di diario, e-mail e indizi disseminati nel racconto, la particolare struttura del romanzo immerge inesorabilmente Matt (e insieme a lui, come in presa diretta, il lettore) in un incubo agghiacciante, fino a condurli all’inevitabile faccia a faccia con Slender Man.


Recensione: Il personaggio immaginario venne creato da Erik Knudsen nel 2009 e venne divulgato al pubblico attraverso il sito web Something Awful, in seguito ad un concorso fotografico.

Lo Slender Man, nelle illustrazioni create da Knudsen, appariva spesso insieme a dei bambini in alcuni parchi giochi; le immagini erano virate in seppia e corredate da una breve didascalia.

La prima vera diffusione del personaggio avvenne su Youtube: il canale “MarbleHornets” produsse una serie di video in stile finto documentario nei quali dei ragazzi, con l’ausilio di una telecamera amatoriale, riprendevano eventi misteriosi per un concorso scolastico. Durante le riprese, l’essere fu avvistato più volte e i ragazzi ne furono perseguitati. In questi video, l’entità viene chiamata The Operator (in italiano: L’operatore) e agisce insieme a due persone da lui controllate involontariamente, soprannominati Masky e Hoody (Timothy e Brian) per via del fatto che indossano rispettivamente una maschera e una felpa, obbedendo ciecamente all’operatore e tengono nascosta la loro identità.

Lo Slender Man viene descritto come un uomo di carnagione bianca e dalla testa calva di corporatura snella, alto circa 240 cm. Il suo volto risulta privo di occhi, bocca e orecchie. Presenta due braccia lunghe fino alle ginocchia che terminano in grosse mani con dita provviste di artigli; inoltre, dalla sua schiena fuoriescono tentacoli neri (da 4 a 8) . Indossa un abito nero con una cravatta rossa.



Slender Man è una figura molto conosciuta nel mondo dell’Horror, perchè è prettamente un essere impalpabile e si può giocare molto sulla paura del buio e su ciò che non si vede. L’ignoto è affascinante e destabilizzante.

In questo libro, che più che altro è una telecronaca di un disastro, ci troviamo a scavare nella storia di Matt Barker e nella sua ossessione verso la scomparsa della sua più cara amica Lauren Bailey.



Avevo già comprato questo libro in inglese, catturata come al solito dalla copertina semplice e un pò ansiogena. Quando però ho visto l’uscita italiana, mi ci sono buttata a capofitto con aspettative alle stelle. Poi l’ho letto.

Ora, non voglio assolutamente dirvi che non mi è piaciuto, perchè mentirei anche a me stesso però, mi aspettavo molto di più.



Il personaggio di Matt è ben costruito e ho empatizzato moltissimo con lui, sono rimasta scioccata quando è rimasto scioccato lui e ho avuto ansia quando l’ha provata lui. Anche lo stile, scorrevole e non pesante, mi ha permesso di leggere il libro in due giorni scarsi, ma arrivata alla fine, ho sentito che mancava qualcosa.

Per quanto abbia apprezzato la poca presenza dell’essere, che viene descritto giusto il minimo indispensabile, ho fatto un pò fatica a tener collegati i vari passaggi perchè c’è un susseguirsi di passato e presente, realtà e finzione e immaginazione.

Slender Man, stava realmente inseguendo Matt? Oppure, era tutto frutto della sua immaginazione? Questo non c’è dato saperlo, e da un lato, è giusto che sia così. Il bello di questo personaggio, è che può far lavorare la fantasia (o gli incubi) di ogniuno di noi.

Eppure, avrei voluto di più.

Avrei preferito aver un pò meno descrizioni per la storia che stava scrivendo il protagonista, e un pò più di “ciccia” con i vari fatti. Perchè il racconto, era una delle varie chiavi che serviva a capire l’avanzamento dell’essere, serviva quindi un pre incontro più lungo perchè detto tra di noi, sei righe per descrivere quanto era buio e spettrale un bosco, mi sembrano un pò troppe ed inutili.

Su una cosa però, non mi posso lamentare; l’ansia.

Una volta entrati nel turbinio degli eventi, l’ansia per l’attesa non ci abbandona più.



Quindi è uno sni, una lettura simpatica e godibile ma mediamente paurosa.
buzzoole code