mercoledì 15 giugno 2022

A un passo da un mondo perfetto

Autore: Daniela Palumbo
Pagine: 335
Prezzo: € 16
Uscita: 22/01/2019
Genere: Narrativa, Ragazzi
Casa Editrice: Piemme
Germania, 1944. Iris ha undici anni, quando si trasferisce con la famiglia in un paese vicino a Berlino. Il padre è un capitano delle SS promosso a vicecomandante del campo di concentramento che sorge laggiù, mentre la madre è una donna autoritaria con una grande passione per i fiori. La nuova casa è bellissima, grande e circondata da un immenso giardino, di cui si prende cura un giardiniere. Di lui Iris sa ben poco, sa solo che è ebreo e che tutte le mattine arriva dal campo, per poí tornarci dopo il tramonto. A Iris è vietato rivolgergli la parola perché è pericoloso, ma la curiosità è più forte di lei. Comincia ad avvicinarsi di nascosto a quello sconosciuto con la testa rasata e la divisa a righe. Comincia anche a lasciargli piccoli regali nel capanno degli attrezzi, in un cassetto segreto, e lui ricambia con disegni abbozzati su un quaderno. Così, giorno dopo giorno, tra i due nasce un’amicizia clandestina fatta di gesti nascosti e occhiate fugaci, un’amicizia in grado di far crollare il muro invisibile che li separa e di capovolgere il mondo perfetto in cui Iris credeva di vivere.


Recensione: Iris è la figlia del nuovo vicecomandante addetto alla sorveglianza e gestione del campo di concentramento che sorge in un paese vicino a Berlino. Lei sa ben poco della guerra, molto spesso i genitori non vogliono coinvolgerla in affari troppo grandi, limitandosi a due concetti irremovibili.

Il Führer porterà la grande Germani verso il riscatto che gli è dovuto e che tutti gli ebrei sono degli schifosi insetti.

Anche la splendida danna che gestiva la cartoleria, dove vendeva oggetti unici e bellissimi, vicino alla sua vecchia casa.

Anche il giardiniere sporco che adesso segue l’orto e il giardino di mamma Witta.

Loro sono esseri da evitare, da trattare com’è giusto che sia. Isolati, rinchiusi e puniti. Iris però non capisce quale sia la loro vera colpa, se c’è altro oltre all’essere “Ebreo” ma non può chiedere, perchè capisce velocemente che certe domande è meglio non porle, soprattutto se si è figli del vicecomandante.

Eppure lei sente delle crepe dentro di se. Non riesce ad abituarsi alla violenza riservata a quel giardiniere che viene lì tutti i giorni e per una sequenza fortuita di azioni, un giorno i due incroceranno gli occhi e dal quel momento, tutto cambierà nella vita di Iris.

Ivano è un’uomo italiano di trentasette anni, con moglie e figlia nascoste probabilmente in un posto sicuro. Non è un mostro. Non è l’essere che i suoi genitori schifano, non è l’insetto da schiacciare. Lui è una persona, capace di provare amore e compassione.

Tra i due nasce un’amicizia ed una complicità che permetterà ad entrambi di sopravvivere, anche se in modo differente. Fino al giorno in cui le cose precipitano e vengono costretti ad una separazione forzata.

Cosa ne sarà dei due?



Questo libro è un misto di speranza e angoscia.

Non leggo molto spesso storie di questo tipo, perchè anche se è giusto ricordare ed onorare, non trovo la stabilità emotiva necessaria per leggere. Questo però è pensato per una fascia giovane e ho voluto provarci.

Solitamente siamo abituati a trovare storie che raccontano la vita dentro i campi di concentramento o comunque, di persone che resistono e aiutano chi è costretto a stare nei ghetti. Sono parole forti e angoscianti, anche se parlano di un’umanita delicata e al tempo stesso, tenace.

Qui però, vediamo una bambina cresciuta e amata dai carnefici. Un’anima che scopre pian piano la brutalità di una vita che però la ama. Come possono i suoi genitori, esser così cattivi? Loro che sanno amarla e proteggerla? Come fanno a vivere in modo così spaccato? Come fanno a non morire, sapendo dei bambini nei campi e poi guardare lei negli occhi?

Iris cresce con pensieri contrastanti, con sentimenti che non sa gestire e capire. Matura però la convinzione che vivere così, non sia giusto e nel suo piccolo, vuole assolutamente proteggere Ivano senza però perdere o deludere la famiglia.

Ho amato questa storia anche per qesto, perchè ci sono anche loro. Persone che amano la vita che vivono ma allo stesso tempo, la odiano per quello che succede.
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