lunedì 22 febbraio 2016

Ho sposato una vegana. Una storia vera, purtroppo

Titolo: Ho sposato una vegana. Una storia vera, purtroppo
Autore: Fausto Brizzi
Pagine: 130
Prezzo: € 12.50 cartaceo - € 6.99 ebook
Trama: Le tragicomiche avventure di un onnivoro perdutamente innamorato di una donna con abitudini alimentari che lui pensava destinate solo ai ruminanti. Un libro divertente e affettuoso su una delle ossessioni della borghesia moderna: il cibo sano e morale. Sposare una vegana ha conseguenze imprevedibili. Puoi ritrovarti a brucare l’erba da un vaso sul terrazzo, e sentirti in colpa per tutte le telline mangiate nella tua "crudele" vita precedente. Seguire questa dieta, scopri inoltre, comporta un grande dispendio di energie e, chissà perché?, di denaro. Roba da diventare nervosi per davvero, ancor più quando, dopo mesi di torture, con sorpresa e quasi fastidio, sei costretto ad ammettere che i tuoi esami medici sono, per la prima volta, perfetti. A ogni modo, la storia di Fausto e Claudia ha un lieto fine, nel senso che Claudia vince (stravince, sarebbe più corretto dire) e Fausto si arrende (senza nemmeno l’onore delle armi). Le cose vanno bene. Solo che, proprio sui titoli di coda, spunta una complicazione: l’imminente arrivo di una figlia. Avrà cuore, Fausto, di farne un’erbivora fin dalla nascita?



Scarabocchio: Non sono vegana e non ci tengo ad esserlo ma non ho nessun problema a relazionarmi con chi ha deciso di adottare questo stile di vita. 
Non sono vegetariana come lo è mio padre ma capisco il suo pensiero e lo rispetto non "inducendolo in tentazione". 
Sono in sostanza, principalmente carnivora e mi sta bene così. Detto questo, veniamo al libro. 

Questa è la prima volta che leggo un libro di Fausto Brizzi e non sapevo bene cosa aspettarmi. Ho iniziato proprio con questo perchè mi avevano detto che era spiritoso e sopratutto, corto. Così, eccomi qui.

Per tutta la lettura, ho avuto mille domande ma una svettava in maniera particolare. 
Fausto, perchè diamine hai deciso di sposarti una psicopatica? Insomma, andiamo a cercare Claudia su wiki e smentiamo l'idea che sia una strafiga. Solo a me da l'idea di essere sciupata? Certo, avrà degli esami del sangue splendidi e dei muscoli migliori dei miei ma se io sono magra, lei è inconsistente. 
Brizzi fa trasparire tra le righe che scrive una certa disperazione per questo modo di vivere così estremo che oltretutto, non si sente. Racconta avvenimenti realmente accaduti che fanno ridere fino al momento in cui realizzi che potrebbero succedere realmente (e che sono successi). 


La scena me la immagino. 
Lei, accucciata come un erbivoro a masticare (magari con espressione soddisfatta) le foglioline di Erba (non quella che si fuma, mi spiace) per non perdere nessuna proprietà. Non è un'immagine assurda? Povero Fausto, chissà cosa avrà realmente pensato in quel momento. 
Vogliamo invece disquisire sul fatto che Claudia fa parte di quella cerchia di persone che guarda un comune mortale onnivoro e lo chiama "mangiacadaveri"? Io la strozzerei. Mi sale un crimine così feroce che mi mangerei direttamente lei. Eppure no, mettiamola sul ridere... mettiamo sul ridere anche l'idea che preferisce essere tradita piuttosto che scoprire che Fausto mangi i cibi proibitissimi. 

Questo diario, perchè non si può definire libro, è una parodia tragicamente reale. 
Da un lato fanno ridere le disavventure che incontra e vive Fausto, fanno pensare a quanto effettivamente potremmo fare per migliorare noi stessi ed il mondo in cui viviamo. Ci fanno capire che è possibile mangiare in maniera più sana ed eco-sostenibile e che l'attività fisica e un'alimentazione meno sregolata aiuta a sentirsi meglio anche in un futuro. 
Se lo spogliamo da tantissime cose, possiamo anche carpire un messaggio profondo ed un avvertimento per il nostro avvenire incerto ma dovremmo eliminare l'80% di ciò che viene scritto e non mi sembra il caso. Così, dovendo fare i conti con l'insieme, trovo che "Ho sposato una vegana" sia una lettura tremendamente triste... triste perchè parliamo di una fanatica che obbliga la gente a fare come dice lei con un regime di terrore. Niente "vivi e lascia vivere" rispettando le decisioni degli altri... Pensate che obbliga Fausto ad una settimana di digiuno per depurarlo visto che ha sgarrato sull'alimentazione (perdendo inoltre 5 kili in una settimana!!!) e che se incontra un amico per strada mentre mangia una piadina, gliela butta. 
Lettura triste perchè già spesso e volentieri guardiamo male un vegano ma dopo quest'uscita, sarà anche peggio perchè vedremo in tutti una possibile "Claudia" anche se magari non è così. 

C'è però la ciliegina sulla torta.


In questo momento non centra cosa mangia uno o cosa mangia l'altro. 
Non esiste la vegana o il "mangiacadaveri". 
Esistono solo una donna ed un uomo che stanno decidendo il nome per il proprio nascituro. 
Anche questa volta però, non è così e questo modo di fare è abbastanza comune.... "l'utero è mio e lo gestisco io"... non lo capirò MAI e non lo apprezzerò nemmeno. 

In sostanza, brucerei Lei, Lui ed il libro.

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