sabato 29 gennaio 2022

La cura del dolore

Autore: Nicola Pesce
Pagine: 96
Prezzo: € 12
Uscita: 11/02/2021
Genere: Psicologia
Casa Editrice: Edizioni NPE
Il protagonista, Henry, è una persona che ha sempre fatto di tutto per compiacere gli altri, ma questa volta verrà trascinato in una esperienza kafkiana, in un istituto governativo dove dei “burocrati” spingeranno all’estremo la sua tendenza a dire sempre di sì e ad accettare tutto. Sottoposto a torture fisiche e psicologiche, arriverà Henry a capire che deve essere se stesso, ribellarsi e vivere la propria vita? Una folle ed elaborata metafora della società attuale, sempre troppo politically correct, un “memento vivi”, ossia “Ricordati di vivere”.


Recensione: Questo libro fa parte della categoria “prosegui per inerzia, lo capirai solo alla fine“. Nel mio caso, un pò come era successo quando sono arrivata alla fine di “La Sovrana lettrice“, arrivata la fine non solo avevo capito la storia ma, l’avevo pure apprezzata. Motivo per cui ho deciso spendere 12€ per un libro così piccolo (in altri casi non lo avrei fatto, perchè insomma, il costo è un pò troppo alto per la quantità di pagine. Che poi, non l’ho comunque preso a prezzo pieno perchè c’era uno sconto sul sito).

Henry, il nostro protagonista, un giorno viene prelevato da degli esseri che non suscitano troppa fiducia. Viene successivamente portato in un luogo anonimo che non ha mai visto e interrogato. Lui ancora non sa cosa sta per accadere, e nemmono noi.

Senza un’apparente motivo, viene torturato per un lasso di tempo infinito e Henry non riuscirà a trovare la giusta motivazione per fuggire. Ci proverà, senza alcun successo.

Quando ormai pensa di non aver più speranza, toccando il fondo, scorge un fuocherello che ancora arde in lui e scommetterà il tutto per tutto. Saprà lottare come un leone?

Di primo acchito ho faticato a trovare un senso a quello che stavo leggendo. In novantasei pagine è difficile approfondire al meglio le cose, capisco quindi la scelta di oltrepassare ciò che si riteneva oggettivamente superfluo ma, ho sentito la mancanza di moltissime cose. Sarò pignola, sarò scassamaroni però, sono assolutamente certa che questa storia meriterebbe di più.

Eppure, arrivata all’ultima pagina, non assolutamente scontata, sono rimasta folgorata dal concetto di base. Non possiamo sprecare il nostro tempo.

Ora, magari ho travisato io tutto quanto, però a me ha lasciato quella sensazione. Henry per compiacere gli altri, ha perso tempo prezioso e quando si è reso conto di dover reagire per far qualcosa di importante, ormai era troppo tardi. Non parlo solo della tentata fuga, parlo proprio della sua vita. Credeva di aver tutto il tempo del mondo ma no, era così. Penso sia stato questo a farmi cambiare idea sul libro.
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