Pagine: 1152
Prezzo: € 28
Uscita: 19/11/2019
Genere: Fantasy
Casa Editrice: Mondadori
Logen Novedita è un guerriero in fuga dal Nord di cui è stato il campione idolatrato tanto dai nemici che lo vorrebbero morto come dagli amici che farebbero meglio a crederlo tale. Perché dentro di lui si annida il Sanguinario, un’ombra per cui orrore, fuoco e morte sono un banchetto al quale invitare tutto e tutti. Glokta l’Inquisitore trascina il proprio corpo torturato nei palazzi del potere, investigando su una cospirazione in grado di ribaltare l’ordine costituito. Il giovane Jezal dan Luthar, che forse si accontenterebbe della propria bellezza, sfacciataggine e abilità nella scherma, scoprirà che qualcuno nutre grandi e pericolosi progetti per lui. Il Maggiore West deve lottare contro la propria sorella, l’idiozia delle gerarchie militari, e la costante feroce emicrania. Nelle vene della misteriosa e intrattabile Ferro Maljinn scorre sangue di demone, e una sete di vendetta che minaccia di travolgere un Impero. I loro cammini sono destinati a incrociarsi nella guerra che chiude le sue fauci sull’Unione da Nord a Sud, mentre alle ombre del passato e ai sortilegi si sommano le nuove, devastanti forze dell’oro e della tecnologia.
Recensione: Ho rincorso Joe Abercrombie per molto tempo, indecisa se approfondire la nostra conoscenza o meno. Mi era stato consigliato molto tempo fa, però mi ha sempre lasciato un pò indecisa e probabilmente è anche colpa delle cover che prima, non è che fossero sta gran meraviglia.
Poi è arrivata la notizia del secolo.
Eccoci quindi con una trilogia completa, a doppia colonna, con una veste magnifica!
Essendo il libro di apertura, Il richiamo delle spade funge da introduzione al mondo ed a tutti i personaggi che si dovranno imbarcare nell’avventura epica che Joe ci promette.
Logen, il Nordico dal volto sfigurato e dalle nove dita, sembra essere l’apoteosi del protagonista che da uomo cattivo, cerca di fare finalmente qualcosa di buono. Certo, le buone azioni sono e saranno inconsce, però cosa possiamo aspettarci da uno che si fa chiamare il Sanguinario? Come tipo di personaggio, lo sto attualmente apprezzando, perchè riesce ad avere una parvenza di umanità e riesce a giustificare ogni atto di violenza che commette. Un’uomo che non vorrebbe combattere, ma che deve comunque impugnare una spada “parlante”. Un pò tonto sulle relazioni con le persone, eppure molto astuto sul punto di vista della sopravvivenza.
Glokta, l’Inquisitore storpio, mio personaggio del cuore. Un vecchio sociopatico quasi privo di paura, che ha come scopo quello di far ciò che gli pare, possibilmente facendo soffrire chiunque gli capiti a tiro. Considerando il suo passato e lo sdegno con cui è stato accolto successivamente, non posso biasimarlo. Dimostra comunque una vena di sentimenti, perchè sotto sotto non è una statua di ghiaccio.
Jezal, Capitano viziato e con un ego talmente grande, che è difficile da misurare. Neo campione di scherma, ancora non ha capito veramente cosa vuole nella vita, perchè appena raggiunge un proposito che inseguiva da tanto, si rende conto che il ritorno non è come immaginava. Lui è il tipico personaggio che sta sui maroni a molti, e che cambia solo quando vede che una persona che stima molto, non ricambia i sentimenti.
Ferro, attualmente l’unica donna a far parte del gruppo dei protagonisti, mi risveglia solo grandissime imprecazioni e altre sensazioni poco raccomandabili. Guerriera sfuggita da una condizione di schiavitù, ha in corpo sangue demoniaco e pare, sia una particolarità molto utile al gruppo. Certo, se fosse pure meno stronza e un filo più intelligente, potrebbe anche piacermi. Alla fine, l’essere dei selvaggi in un mondo di damerini, ha anche il suo lato divertente.
Ci sono anche il Primo Mago, a capitanare la ribellione (o vendetta) e anche il Maggiore West, nato popolano e salito di livello per la bravura sul campo di battaglia. Oltre ovviamente a tutta una serie di personaggi che gravitano intorno a loro, utili probabilmente alla storia.
Il bello di questo libro, perchè per ora sono ferma al primo, è che non è un’unica storia ma tante piccole cose, che all’apparenza sembrano poco collegate tra di loro. Sono storie nella storia, e tutte meritano di esser raccontate. Non è però una lettura semplice, un pò per la lunghezza, un pò per il peso (1152 pagine non sono esattamente semplici da sollevare) ma principalmente, per il tipo di storia raccontata. Non esiste il political correctness, ci sono molte parole volgari, ci sono violenze di vari livelli, c’è molto spargimento di sangue e anche razzismo, c’è la guerra, non mi aspetto nulla di differente ma per quei lettori che preferiscono un qualcosa di più “leale”, Joe non va assolutamente bene.
Anche perchè, si crea una certa empatia con i personaggi e nessuno di loro, è un santo.
Ora non mi resta che proseguire con la lettura, sperando di fami bastare il tempo. Però sono incredibilmente curiosa, perchè è vero che in fondo, so già come andrà a finire, però voglio proprio scoprire il Come!
«Se non hai paura non hai nemmeno coraggio»