Autore: Rebecca Serle
Pagine: 300
Prezzo: € 16
Uscita: 29/01/2019
Genere: Romanzi rosa
Casa Editrice: DeA Planeta Libri
Sabrina non ha ancora vent’anni quando, per gioco, si ritrova a stilare la lista dei cinque invitati alla sua cena ideale: il fidanzato, la sua migliore amica, un carismatico professore, l’estraneo che non riesce a chiamare papà e… Audrey Hepburn. La sua attrice preferita; l’icona a cui deve il nome e alla cui grazia e talento si ispira. Le stesse cinque persone che, dieci anni dopo, a sorpresa si presentano alla festa per i suoi trent’anni. Mentre gli antipasti vengono serviti, il vino versato e la conversazione attorno al tavolo prende quota, a poco a poco diventa chiaro che c’è una ragione precisa se ognuno di loro si trova lì. Una ragione terribilmente reale che Sabrina non sa accettare. Solo riavvolgendo il filo dei ricordi e di una grande storia d’amore rimasta senza finale, potrà trovare il senso di quello che è stato e da comparsa diventare finalmente protagonista della sua vita. “La ragazza che amava Audrey Hepburn” è un romanzo sull’amore, la perdita e tutto quel che c’è nel mezzo. Un inno alle storie a più voci che ci portiamo dentro e a quelle, bellissime, che restano ancora da scrivere.
Pagine: 300
Prezzo: € 16
Uscita: 29/01/2019
Genere: Romanzi rosa
Casa Editrice: DeA Planeta Libri
Sabrina non ha ancora vent’anni quando, per gioco, si ritrova a stilare la lista dei cinque invitati alla sua cena ideale: il fidanzato, la sua migliore amica, un carismatico professore, l’estraneo che non riesce a chiamare papà e… Audrey Hepburn. La sua attrice preferita; l’icona a cui deve il nome e alla cui grazia e talento si ispira. Le stesse cinque persone che, dieci anni dopo, a sorpresa si presentano alla festa per i suoi trent’anni. Mentre gli antipasti vengono serviti, il vino versato e la conversazione attorno al tavolo prende quota, a poco a poco diventa chiaro che c’è una ragione precisa se ognuno di loro si trova lì. Una ragione terribilmente reale che Sabrina non sa accettare. Solo riavvolgendo il filo dei ricordi e di una grande storia d’amore rimasta senza finale, potrà trovare il senso di quello che è stato e da comparsa diventare finalmente protagonista della sua vita. “La ragazza che amava Audrey Hepburn” è un romanzo sull’amore, la perdita e tutto quel che c’è nel mezzo. Un inno alle storie a più voci che ci portiamo dentro e a quelle, bellissime, che restano ancora da scrivere.
Recensione: In sala c’è qualcuno munito di fazzoletti? Chiedo, perchè in fondo ne ho ancora bisogno.
A tutti è capitato di fare il gioco dove bisogna nominare almeno cinque persone per fare una determinata cosa. Cinque prsone morte con cui vorresti bere un qualcosa/andare a cena, Cinque persone più importanti della tua vita, Cinque persone che vorresti al tuo matrimonio, Cinque persone con cui *** e via verso infinite possibilità e combinazioni.
Tutti però, siamo sempre stati molto leggeri in quelle occasioni perchè i morti non resuscitano ed fare progetti troppo futuri, spesso ci si sbaglia. La stessa cosa succede a Sabrina, che in un momento di agitazione mentale e ormonale, fa un paciugo di nomi e mette insieme persone vive e morte per “festeggiare” un suo compleanno.
La vita scorre e gli anni passano, fino al giorno del suo compleanno e alla tavola, oltre ad esserci la sua amica storica Jessica, ci saranno anche tutti i nomi che anni prima aveva scritto. Perchè quella strana rimpatriata? Quali sono le cose in sospeso, che vanna assolutamente chiuse prima della mezzanotte?
Quando ho deciso di affrontare questo libro, non mi ero fatta un’idea precisa dell’insieme. Potevo immaginare lo scopo ma ho fatto la gnorri fino alla fine.
Questo è un percorso finalizzato al perdono e alla crescita.
In tutto il libro, oscilliamo tra i ricordi di Sabrina con Tobias, il suo ex ragazzo e il presente, mentre cena e parla con il resto degli invitati.
Il padre che l’ha abbandonata quando era ancora una bambina, un ex professore dell’università per cui aveva una mezza cotta, l’amica storica che si è rifatta una vita lontana da lei, Audrey Hepburn che la seguiva da tutta la vita. Tutti loro fanno parte di un gioco a più livelli, che porteranno Sabrina a prendere la decisione più importante della sua vita; Crescere.
Parliamoci chiaro, io non amo Audrey Hepburn.
Non ho mai visto un suo film e ogni foto che vedo, sboccia in me una repulsione istantanea. Non chiedetemi il motivo, non saprei dirvelo ma in questo libro ho apprezzato molto la versione creata. O almeno, l’ho trovata giusta e divertente, anche perchè non è sempre presente.
Seconda cosa doverosa da dire, per me Sabrina è una spina nelle chiappe.
L’ho odiata dal secondo capitolo in poi, solo perchè prima era pensierosa sulla presenza degli ospiti e non potevo darle torto.
I suoi ricordi con Tobias sono al limite dell’immaturità e vi assicuro che proverete una profonda irritazione per la maggior parte della lettura. Capisco prendere con leggerezza una relazione a ventidue anni, non ci si può definire ancora persone maturissime (anche se ci sono delle eccezioni) ma è anche vero che ad una certa, le carte in tavola devono cambiare perchè il destino e l’universo non risolvono ogni cosa. Legger del loro mondo fatto di unicorni ed arcobaleni, vissuto nella realtà della city, mi fa salire i nervi perchè anche quando si scontravano con la realtà c’era sempre un grosso macigno di egoismo e la propensione a chiudere gli occhi, perchè il vero amore va oltre anche a queste difficoltà.
Peccato che poi, alla fine, ci siano più cose non dette che altro.
Ho invece apprezzato tutto il resto, tutti i discorsi fatti a tavola sul perdono, sulla crescita e sull’amore. Anche se il “colpo di scena” era prevedibile, mi sono comunque fatta trasportare dall’emozione ma continuo a pensare che su alcune cose, avrei reagito in modo differente.
Mi è piaciuta la scorrevolezza della storia e la dolcezza con cui alcuni personaggi si sono mescolati, creando alchimie impensabili.