giovedì 21 luglio 2022

Le voci delle betulle

Autore: Eloisa Donadelli
Pagine: 300
Prezzo: € 16.90
Uscita: 5 giugno 2018
Genere: Narrativa
Casa Editrice: Sperling & Kupfer
Bernadette Laudis vive da sempre con un peso inspiegabile sul cuore, un senso di vuoto che le fa mancare l’aria all’improvviso nonostante l’abbraccio caldo della famiglia, e che cerca di colmare con il suono del suo violoncello. Finché, un giorno, un oggetto stonato rinvenuto sul pavimento di casa rivela una verità affilata, che squarcia il velo di purezza di cui credeva ammantata la sua vita. E il dolore la getta in un crepaccio senza appigli, di quelli che si insidiano nei ghiacciai delle Alpi che fanno da contorno al paesino di Cimacase, dove lei da Milano si è trasferita per amore.
Una notte, in cerca di ossigeno fresco, Bernadette si addentra nei boschi, trovando una casa circondata di betulle. Lì vive Giosuè, un pastore solitario, un uomo anziano che si è fatto eremita per proteggere i ricordi. In paese lo chiamano «il re delle betulle»: dicono che i suoi consigli siano un balsamo per le ferite dell’anima; dicono che sappia leggerti dentro, ma che non tutti riescano a trovarlo.
Saranno quel luogo e quell’incontro a dare voce al passato di Bernadette, alla storia della sua famiglia e al mistero delle sue origini, liberandola da quell’antico peso sull’anima. Perché ci sono destini che solo gli alberi sono in grado di preservare.


Recensione: Bernadette è una donna mite che ama la musica e la compagnia gioiosa della figlia però, non ha più lo stesso trasporto che aveva all’inizio con il marito e infatti, Edoardo si è reinventato una vita parallela e più movimentata ma, escludendola.

Come può fare una donna come lei, cresciuta nell’amore dei genitori, affrontare degnamente un momento così doloroso?

Tra alti e bassi, troverà abbastanza aria pulita che le permetterà in qualche modo di voltare pagina, scoprendosi più forte e combattiva che mai.


Le voci delle betulle, inizialmente mi faceva paura.

Non ho grande affinità con le storie fatte di donne tradite e lasciate sole ma, per quanto Bernadette non sia “la mia donna ideale”, ho apprezzato moltissimo come viene fatta vivere tra queste pagine. Le sue azioni ed i suoi pensieri sono giusti in quel contesto, non sono troppo tristi o troppo pazzi.

Eloisa è riuscita a raccontare una storia poetica e vera, non troppo da happy ending ma nemmeno troppo cinica.

Parla di varie forme d’amore tra la famiglia e gli amici, parla di una crescita che non conosce età, parla di familiarità con qualcosa che non si è mai visto e di radici che ti permettono di girare il mondo perchè sai di aver sempre casa tua pronta ad accoglierti.

Ho apprezzato quasi tutti i personaggi.

Da Bastiano, ballerino tanto amato conosciuto in gioventù, a Giosuè conosciuto anche come “Re delle betulle”. Il mio preferito però rimane il suocero di Bernadette, perchè per quanto sia una persona imperfetta e per quanto sia cresciuto con una mentalità molto chiusa, alla fine è uno di quelli che ama in modo incondizionato perchè prende le difese delle nuora e della nipote, riconoscendo a gran voce il difetto dell’unico figlio. Trovo che dopo le premesse iniziali, la sua crescita sia stata inaspettata e sorprendente.


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