Pagine: 298
Prezzo: € 15
Uscita: 17/04/2018
Genere: Giallo; Thriller
Casa Editrice: Mondadori
“Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po’ ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi.” Cinque studenti sono costretti a trascorrere un’interminabile ora di punizione nella stessa aula. Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un’università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori. Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall’andare completamente alla deriva. Cooper, il ragazzo d’oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l’ingaggio in una grande squadra di baseball. Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta. Infine Simon, l’emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti. Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata “pubblica” nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza. Da quell’aula solo in quattro usciranno vivi. All’improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell’omicidio…
Recensione: In un pomeriggio come tanti, cinque ragazzi finiscono in punizione per qualcosa che non hanno commesso. Solo quattro usciranno con le loro gambe da quell’aula.
Simon, l’inventore dell’app di pettegolezzi della scuola, muore dopo aver bevuto dell’acqua contaminata. Nell’aula, c’erano solo gli altri quattro compagni ma all’apparenza, nessuno di loro avrebbe avuto un motivo per farlo fuori, dato che erano i pochi a non esser mai finiti nel ciclone dei pettegolezzi. Eppure, la polizia presto scopre che non sono poi così “puliti” ed ingaggiano una lotta per farli confessare.
L’idea è stata ideata dall’intero gruppo, oppure solo uno è l’assassino.
Mentre vengono assillati da tutti, le vite dei quattro ragazzi sembrano essere arrivate ormai al capolinea ma quando sembra tutto perduto, riusciranno a trovare qualcosa per cui lottare.
Chi si cela dietro questo mistero?
Prima di tutto, fatemi dire una cosa.
La soluzione dell’enigma è in realtà molto facile, basta far attenzione nelle prime novanta pagine. Ci sono molti elementi che tentano di fuorviare le menti ma, basta prestare un po di attenzione alle informazioni.
Quello che spinge ad arrivare alla fine, più che altro è il cercare di capire “Perché” si è arrivati a ciò. Ammetto che il movente è veramente sempliciotto, mi aspettavo qualcosa di più profondo ma considerato il personaggio, devo ammettere che alla fin fine è comunque una cosa fattibile.
Ho trovato invece agghiacciante l’aiutante, però non posso rivelarvi troppo.