Arrivò il momento in cui solo starle vicino mi causava una sorta di dolore fisico.
Titolo: L'ombra del vento
Autore: Carlos Ruiz Zafón
Pagine: 420
Prezzo: € 12.50 cartaceo - € 7.99 ebook
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.
Scarabocchio: Ho letto questo libro molto tempo fa e sinceramente, non ho un gran ricordo se non il fatto che arrivata alla fine, mi sentivo "bene". Oggi, dopo veramente molto tempo, ho deciso di rileggerlo visto che da poco è uscito il quarto libro che mette fine alla tetralogia dedicata al Cimitero dei libri dimenticati.
Devo dire che questo è uno dei pochissimi libri che rileggo. Come ormai sapete, ho troppi arretrati per mettermi a ripercorrere una strada che ho già battuto ma in questo caso, non avevo altre alternative. Come dice lo stesso Zafón, i libri possono anche esser letti in ordine sparso ma se sono stati pubblicati in questa cronologia, un motivo ci sarà.
Comunque sia, rileggerlo è stato piacevole e mi ha lasciato una nuova sensazione.
Questo vuol dire che oggi, ho scoperto nuove sfumature. Infatti, mi sono non dico innamorata ma sicuramente legata in qualche modo a Julian Carax, il vero Autore di "L'ombra del vento". Sarà forse la sua figura sfuggente e piena di mistero ma Carax rimane forse l'unico personaggio che mi ha permesso di arrivare spedita alla fine della lettura.
Anche se "spedita" forse non è la parola migliore.
Zafón è indubbiamente uno scrittore dal grande talento ma dal mio punto di vista un pò troppo prolisso (dettaglio che ho notato anche durante la presentazione del suo ultimo libro tenuta a Milano domenica 4) e questo, per me, è più che altro un difetto.
Capisco che dato l'intreccio della storia, non poteva lesinare i dettagli ma certi punti, mi sono sembrati poco utili al fine della storia. Certo, visto che a me non piacciono molto, non ho apprezzato molto questi passaggi... comunque sia non posso dire di non esser rimasta affascinata dai luoghi.
Daniel rimane un personaggio che non so bene come definire. Se coraggioso e quasi vero oppure stupido e forzato. Per questo giudizio, mi riservo di dare una risposta molto più avanti ma indubbiamente proseguirò la lettura dei successivi libri perchè ora che ne ho la possibilità, voglio cogliere l'occasione.