Pagine: 696
Prezzo: € 28
Uscita: 13/04/2021
Genere: Antologia
Casa Editrice: Mondadori
Dal romanzo, con la storia di culto del “Ritratto di Dorian Gray”, al teatro, con commedie brillanti come “L’importanza di chiamarsi Ernesto”, fino alla favola e alla poesia: Oscar Wilde ha lasciato il suo segno – il segno del genio – in ogni genere della letteratura. Questo ricco volume raccoglie i suoi testi più amati, restituendo l’immagine a tutto tondo di un grande artista e un grande uomo.
Recensione: Non ho una vasta conoscenza su Oscar Wilde, faccio parte di quella piccola categoria di persone che non ha letto praticamente nulla, anche se in bagno (luogo dedicato ai classici) ho un paio di suoi lavori (e il principe felice, uno dei suoi rari racconti che ho letto ma che ho amato).
Quando mi è stato chiesto se volevo partecipare all’evento, non ho potuto non accettare. Un pò per la bellezza di questa versione, la cover è veramente spettacolare e immagino che all’interno sia curato allo stesso modo, un pò perchè è sempre più comodo aver un volume che comprende tante storie, piuttosto che averne mille in edizioni differenti (no, non ho la mania delle edizioni tutte dello stesso formato però facendo così, taglio la testa al toro).
Comunque, data la mole del libro, ci era impossibile fare una recensione comprensiva di tutto. Va bene che qui siamo tutti lettori più o meno accaniti, ma la maratona ha un certo fascino solo per i primi giorni, poi diventa una palla. Abbiamo deciso di suddividerceli, e indovinate cosa ho scelto (a sentimento)?
Ravenna; una poesia che Oscar Wilde compose nel marzo del 1877 e pubblicò nel 1878.
Ora, apprezzo moltissimo che lui si sia fatto ispirare da un luogo così interessante, solo che io le poesie le detesto in ogni sua forma. Capite bene quanto queste poche pagine siano state impegnative, e quanto io non sia stata la persona più adatta per leggerle. Non vi dovrà stupire che per me, questo titolo, sia da bocciare.
Il genetliaco dell’infanta.
Che Oscar Wilde non sia una persona particolarmente gioiosa, ner ero già ben cosciente. Eppure, non ero fondamentalmente pronta alla tristezza di questa favola.
Uno gnomo un giorno viene portato al castello per divertire la principessa di Spagna. Lui, che non ha mai avuto modo di conoscere il suo aspetto, non sa che a far divertire tutti e la principessa, è principalmente il suo brutto aspetto e la sua goffaggine. Alla bambina però, sembra importare di più il divertimento che l’estetica e quindi, mossa dal più puro sentimento, fa un regalo all’omino. Lui, scambiandolo per un gesto d’amore, si invaghisce e sogna di poter vivere con lei nella foresta. Le cose cambieranno quando avrà modo di vedersi per la prima volta.
Non posso dire se effettivamente il sogno verrà realizzato o meno, fatto sta che la concentrazione di tristezza di tutta la storia è quasi opprimente. Tutto molto bello, tutto molto crudo.
Ci sarebbe molto altro da dire, i racconti sono: Ravenna, Salome, Il fantasma di Canterville, Il principe felice, L’usignolo e la rosa, Il gigante egoista, La decadenza della menzogna, Il critico come artista, Il ritratto di Dorian Gray, Il delitto di Lorf Arthur Savile, Il genetliaco dell’infanta, Il ventaglio di lady windermere, La sfinge, L’importanza di essere onesto, De profundis, La ballata del carcere di reading.
Capite che il materiale abbonda, ma il mio tempo è finito. Se siete alla ricerca di qualcosa di interessante, questo volumone scomodissimo fa al caso vostro.