Pagine: 225
Prezzo: € 15
Uscita: 15 marzo 2016
Genere: Ragazzi; Fantascienza
Casa Editrice: Mondadori
Quando la città era ancora la città, ogni mattina le persone si svegliavano a Berlino Ovest e a Berlino Est, divise dal lungo, inesorabile Muro. Quando la città era ancora la città, Timo e Jakob e Christa non potevano immaginare che un giorno sarebbero stati costretti ad aprire gli occhi in un mondo senza più adulti, tra i quartieri di una Berlino irriconoscibile e pericolosa. Una città in cui per sopravvivere si sono divisi in gruppi: Gropiusstadt, Havel, Reichstag, Tegel, Zoo. Nonostante le lotte e le rivalità, però, tutti loro hanno qualcosa in comune: il virus che alla fine dell’adolescenza se li porterà via, come se crescere fosse una condanna. E il virus non è l’unico pericolo. C’è una creatura misteriosa che si aggira per le strade, sbrana e uccide animali e ragazzi, e poi scompare, quasi fosse invisibile. Soltanto alleandosi è possibile scoprire chi è e difendersi. Ma nella Berlino che non è più Berlino, è meglio affrontare la minaccia da soli o allearsi con il nemico?
Recensione: Sono incappata nella saga di Berlin per caso, dopo un consiglio e un incontro a MilanoBookCity.
Il primo libro, letto quasi due anni fa, mi aveva lasciato in bocca un sapore agrodolce perchè oscillava tra la piacevolezza dell’idea della storia e la quasi noia degli eventi. Però era stata comunque una lettura scorrevole e avevo deciso di continuare.
Oggi, dopo un’infinità di tempo e (perdonatemi) qualche brutta parola, ho recuperato tutto.
In questo secondo capitolo ritroviamo molti dei personaggi che avevamo incontrato nel primo libro.
Se prima però, li avevamo visti solo come un branco di giovani ragazzi e bambini trasformati in bestie, ora abbiamo modo di avere una visione più ampia della questione. Pensandoci bene, possiamo capire perchè siano così allo sbando.
Un giorno, all’improvviso arriva questo virus ed inizia a contagiare gli adulti. Per quanto le persone si sforzino di arginare la cosa, ben presto ogni persona maggiorenne muore e così, a Berlino rimangono solo ragazzini. Presi in contropiede, abbandonati a loro stessi in una vita per cui non sono stati preparati.
Prima però entra in gioco la frenesia della novità, dell’avere un mondo a loro disposizione ma, ben presto si scontrano con la sopravvivenza e l’unico modo per arrivare vivi al giorno successivo è lottare, anche per le cose più semplici.
In L’alba di Alexanderplatz vediamo delle evoluzioni nelle dinamiche di vita dei vari gruppi che ora popolano la città in rovina.
Vediamo anche com’erano prima dell’epidemia e sopratutto, vediamo un’evoluzione nei loro modi di fare. In pratica, vediamo come stanno crescendo e la cosa fa paura perchè se solitamente vuol dire una nuova maturità, qui significa morte certa.
Oltre il danno del virus, c’è anche la beffa.
La natura sta prendendo possesso di ciò che era suo ma con alcuni accorgimenti, i vari gruppi si sono adeguati e sono diventati i nuovi cacciatori. Come però sappiamo, c’è sempre qualcuno più forte di noi e lo scopriranno presto.
Cristina, Timo e Jakob si dovranno alleare per capire da dove arriva questa nuova minaccia e poi, sconfiggerla.
Anche in questo caso, la storia è poco movimentata e mi è capitato di leggere qualche capitolo come se fossi in stato di trans. Però, ho veramente apprezzato l’evoluzione e la fluidità delle informazioni che abbiamo ricevuto.
Devo sempre tener conto che parliamo di una saga scritta per un pubblico giovane ma, sono abbastanza sicura che più andremo avanti e più diventerà “adulta”.