Pagine: 353
Prezzo: € 14.90
Uscita: 20/03/2018
Genere: Fantascienza
Casa Editrice: De Agostini
Il futuro è alle porte per Simon e per altri 1999 fortunati: la Compagnia del multimiliardario Milo Yolkin li ha selezionati per testare l’ultimissima versione di Otherworld, il gioco di ruolo online più famoso del secolo. Perché dentro Otherworld puoi essere ciò che vuoi. Un uomo, un dio, un mostro. In Otherworld non esistono regole, non esistono conseguenze. Niente di più emozionante per un nerd pieno di soldi come Simon. Niente che non abbia già fatto. Ma stavolta qualcosa di diverso c’è. Perché Otherworld è l’ultima opportunità che gli rimane per incontrare la sua migliore amica Kat. Un misterioso incidente la costringe infatti in un letto d’ospedale, completamente catatonica e incapace di reagire agli stimoli esterni. Chi l’ha ridotta così? E come mai la Compagnia è interessata a una semplice ragazza come lei, tanto da inserirla nel programma sperimentale che connette la sua mente a una delle realtà virtuali di Otherworld? Simon non crede alle coincidenze e sa che la Compagnia non lascia nulla al caso… non ha dubbi che Kat sia in pericolo, e pur di salvarla è pronto a tutto. Pronto anche ad avventurarsi in Otherworld, forse per l’ultima volta, e giocare fino alla fine la partita più importante di sempre: quella per ritrovare Kat.
Recensione: Se un giorno vi offrissero la possibilità di creare un mondo immaginario, senza limiti di nessun genere, cosa ne verrebbe fuori?
Giocare a fare Dio è forse il sogno di tutti noi, anche perché se così non fosse, non esisterebbe The Sims.
La liberà di fare quello che si vuole, senza regole di nessun tipo (nemmeno quelle dettate dalla natura) e senza restrizioni mentali. Una tela bianca a nostra disposizione, tira fuori il meglio dalla nostra fantasia. O il peggio, dipende dai punti di vista.
Ci sono moltissimi film a riguardo, dove si parla di futuri non poi tanto fantascientifici. Ciò che accomuna quasi tutti gli scenari, è l’apocalisse che il genere umano ha dovuto sopportare.
Metropoli distrutte, pestilenze che hanno decimato milioni di persone, morte della natura o addirittura la sua rivendicazione sulla terra, mutazioni genetiche…
Insomma, Matrix e Blade Runner ci hanno insegnato che essendo noi umani, non siamo veramente in grado di creare un mondo perfetto, nemmeno quando abbiamo tutto ciò che desideriamo.
C’è comunque una parte di immaginario dove ci vede piegati dalla tecnologia, dove è quella che comanda e noi, ci comportiamo come animaletti da compagnia.
Sono scenari come Otherworld o La ragazza meccanica.
Cose che non ci perdonano nulla, che ci fregano in ogni modo possibile ma in modo subdolo, cercando di plasmare il nostro concetto di realtà, bontà ed umanità.
Dal canto mio, ammetto senza particolari remore che si, condivido questi scenari e si, ne creerei uno in quel modo.
Perché?
Semplice, non siamo in grado di vivere in pace e quindi, perché ingabbiare tutti? Che la natura faccia il suo corso e che si sfoltisca un pò. Tanto io mi sarò creata il mio personalissimo bunker pieno di libri e Androidi che cucineranno tutti i miei piatti preferiti!